Titolo: Watching me watching you
Fandom: Glee
Pairing/Personaggi: Kurt Hummel/Blaine Anderson
Rating: PG13
Genere: Angst, introspettivo, romantico
Warning: Slash
Disclaimer: No, non sono miei e non ci guadagno nulla.
Riassunto: Blaine aveva odiato lo sguardo che quei ragazzi avevano rivolto a Kurt.
Note: Scritta per la
Nottebianca su prompt “Kurt/Blaine. Kilt”. Scritta prima della messa in onda dell’episodio 2x20, quindi alcune cose sono leggermente diverse per quel motivo.
WATCHING ME WATCHING YOU
Blaine aveva odiato lo sguardo che quei ragazzi avevano rivolto a Kurt. E a lui, sì, anche a lui, ma non importava, perché era stata solo una smorfia e aveva sopportato di peggio. A Kurt, invece, erano scoppiati a ridere in faccia, prima di essere zittiti da uno sguardo di Santana e Karofsky.
Lo sguardo, però, era rimasto. Era rimasto attaccato a Kurt, attaccato a loro, e Blaine aveva voluto toglierselo di dosso, farlo scivolare via, come se non fosse importante - perché non lo era, perché era lì con Kurt che era favoloso e quelli non contavano proprio nulla - ma non c’era riuscito totalmente. Sentiva i loro occhi scrutarli come se fossero scherzi della natura. Li sentiva indugiare su Kurt, li sentiva bisbigliare e la musica non era abbastanza, perché le parole, quelle cattive, erano sempre le stesse. In ogni scuola.
È una ragazza. L’hai visto? Ha una gonna!
E Blaine li guardava da oltre la spalla di Kurt, li guardava mentre cercava di non pensarci, mentre cercava di non notare i loro occhi puntati addosso, puntati sul kilt - perché era un kilt, non una gonna. Come se poi loro potessero arrivare a sapere la differenza. Idioti - di Kurt che ondeggiava seguendo il loro ritmo, puntati su loro due che avrebbero dovuto mischiarsi nella folla. Ma era assurdo anche solo ipotizzarlo.
Blaine aveva cercato di distrarsi. E c’era riuscito. C’era riuscito perché non valeva la pena di perdersi quello, di perdersi Kurt e la sua risata nelle orecchie e la musica e i balli scoordinati.
Poi l’aveva sentito di nuovo. Aveva sentito quello sguardo e l’aveva odiato ancora di più. Aveva avuto voglia di avvicinarsi a loro e… e fare qualcosa, qualsiasi cosa. E sapeva che era stupido perché erano giocatori di football e cosa poteva fare uno come lui? E sì, forse era stupido per qualche sorta di questione morale legata alla violenza - e nella sua testa aveva ancora in mente cos’era successo con Finn e quell’altro ragazzo e boh, forse era l’ambiente del McKinely che ispirava ad usare le mani? -, ma in quel momento non riusciva a trovarla una motivazione valida.
Quando il preside Figgins l’aveva letto, quando aveva letto il nome di Kurt e da quell’angolo della palestra erano iniziate le risatine, Blaine era stato a tanto così dal muoversi. Ma non l’aveva fatto.
Kurt aveva fissato quel palco, prima di girarsi verso di lui con uno sguardo che aveva fatto sentire Blaine orgoglioso e inferiore. Questo è il mio ragazzo. Ed era un pensiero che a volte lo spaventava.
“Vado a prendere la mia corona” gli aveva mormorato, prima di dirigersi a testa alta verso Figgins.
Blaine aveva odiato lo sguardo divertito di quegli idioti che avevano cercato di umiliare Kurt, senza riuscirci. Aveva odiato quello sguardo, ma era stato così orgoglioso di quello di Kurt. E l’aveva guardato salire su quel palco e infilarsi da solo la corona in testa e poi scendere e andare da lui. E Blaine aveva smesso di pensare e si era messo a ballare, mentre Dancing Queen riecheggiava nella palestra.
Blaine guardava solo Kurt, in quel momento. E rideva. E Kurt rideva con lui. E Blaine se ne fregava del resto, ballando in mezzo a tutti, con lo sguardo di ognuno puntato addosso, ma non aveva importanza. Voleva solo far ridere Kurt, far ondeggiare nuovamente il suo kilt, quasi da spiare velocemente al di sotto perché quello era chiaramente il suo ginocchio. Voleva sentirselo addosso, voleva che tutti lo vedessero con Kurt addosso e che morissero un po’ d’invidia.
Voleva che lo guardassero senza sapere che dire.
È un ragazzo. L’hai visto? Ha un kilt!
Voleva che un pensiero del genere fosse accompagnato da ammirazione perché sì, quello era un ragazzo ed era Kurt e aveva addosso un kilt e avete visto le vostre ragazze? Beh, non hanno le sue gambe.
Quando la canzone finì, Kurt si strinse a lui e Blaine lo sentì sorridere contro il proprio collo. Osservò con la coda dell’occhio la corona sulla testa di Kurt e lo abbracciò più forte.
Era un ragazzo e tutti l’avevano visto con addosso un kilt. E nonostante quello, era molto più uomo di quanto loro avrebbero mai potuto sperare di diventare. Anche molto più uomo di lui, ma non importava. Non importava affatto.