Titolo: Pomeriggio di… studio
Rating: PG
Fandom: Supernatural
Claim: Sam e Dean Winchester
Tema: 43 - Matematica @
mezzadozzinafic Tipologia: Oneshot
Genere: Pre-serie, humor
Lunghezza: 940 a detta di Word
Spoiler: Nope.
Disclaimer: Li vorrei davvero. Dean e Sam intendo. Ma Kripke figuriamoci se me li cede… ah no, non sono pagata ovviamente. Vorrei davvero anche questo.
Note dell'Autore: Bah. È il caldo a farmi diventare scema.
Introduzione: “Niente allusioni sessuali? Andiamo Sammy non si va a casa di una ragazza per ripassare matematica, non esiste!”
Pomeriggio di… studio.
- Che fai? - chiede Dean gettando un’occhiata distratta al fratello, intento a ravanare rumorosamente nei cassetti della sgangherata scrivania del motel.
- Cerco gli orari degli autobus - risponde il ragazzo accigliandosi - sono sicuro di averli messi qui da qualche parte
- Papà mi ha lasciato la macchina, se devi andare da qualche parte posso accompagnarti io.
Sam esita un attimo, poi scuote furiosamente la testa.
- No grazie, prendo l’autobus.
- Ma…
- Ho detto che prendo l’autobus - ribadisce l’altro senza dargli il tempo di parlare. - Guarda, ho perfino trovato gli orari! - sorride, allegro.
- Sammy non c’è bisogno che tu prenda l’autobus da solo - ritenta Dean - non mi costa nulla accompagnarti.
Sam si volta verso il fratello, sul volto l’espressione accigliata tipica di quando sta per dichiarare guerra senza frontiera.
- Intanto è Sam, non Sammy. E poi ho diciassette anni e posso benissimo prendere uno stramaledetto autobus da solo, non sono io quello incapace che riesce a perdersi anche sulla metropolitana - dice allusivo, ostentando quel suo tipico, irritante, tono da saputello. Questa volta però Dean è troppo sorpreso per irritarsi: non tanto per l’affermazione in sé (Sam usa ogni occasione possibile per ribadirgli il concetto che lui ormai è grande) ma per quel rifiuto così netto di farsi accompagnare: diamine neanche avesse minacciato di abbandonarlo in una landa sperduta. Davvero non capisce.
- Va bene allora… - risponde accomodante, tentando di nascondere lo stupore - dove devi andare, comunque?
- Io… uhm. A casa di una persona - e Sam non è abbastanza veloce nel voltargli la schiena: Dean coglie immediatamente il lieve rossore sulle sue guance e ghigna oltremodo divertito.
Adesso si spiegano molte cose.
- Una persona? - ripete senza mascherare il tono canzonatorio.
- Sì, una persona. Per caso eri un pappagallo nella vita precedente? - sbotta irritato Sam, ben consapevole di aver fatto un errore madornale ad impostare la frase in quel modo. È ridicolo che a diciassette anni non sia ancora capace di mentire come si deve a suo fratello. Deve rimediare assolutamente a questa mancanza.
- No, ero uno stallone. - risponde Dean sorridendo - Allora, dimmi. È carina? - chiede poi, mentre si siede sulla scrivania in modo da poterlo guardare in faccia. Non vuole perdersi nulla.
- Dean piantala. Sei irritante.
- Quanti anni ha?
- Giuro che se non la pianti ti uso come bersaglio per provare la nuova pistola di papà.
- È formosa? Non c’è niente di meglio di una ragazza con due…
- Dean! - urla Sam esasperato, tentando invano di non arrossire di nuovo.
- Dio Sammy, come sei carino quando arrossisci! - e la risata che segue quelle parole irrita Sam ai limiti dell’impossibile.
- Devo andare a casa di un’amica per ripassare matematica. E non è un’allusione sessuale quindi evitati le tue stupide battutine, chiaro? - sbotta, fulminando il fratello con lo sguardo. Tuttavia quello scoppio d’ira non fa altro che divertire ulteriormente Dean.
- Oh bè, io usavo la chimica come scusa ma suppongo sia irrilevante. Niente allusioni sessuali? Andiamo Sammy non si va a casa di una ragazza per ripassare matematica, non esiste!
- Invece è così, rassegnati.
Dean decide di non insistere oltre per il momento: vuole godersi appieno l’imbarazzo di suo fratello, non si sciuperà il divertimento con una litigata.
Sam comincia ad armeggiare nell’armadio e tira fuori un jeans e un maglione azzurro. Esita un momento, poi sostituisce il maglione con una t-shirt nera. Un minuto dopo la t-shirt cede il posto ad una camicia bianca. Dean segue tutto il processo ridendo sotto i baffi.
Dieci minuti dopo, e con vestiti totalmente diversi, Sam stabilisce di essere pronto e si avvia verso la porta.
- Esco - mormora poco convinto. Il silenzio di Dean è stato qualcosa tipo un miracolo ed ora attende rappresaglie. Il fratello invece si limita a fare un gesto con la mano, ignorandolo.
Sam sorride e pensa che la giornata parte sotto i migliori auspici. Mentre apre la porta però, la voce di Dean lo richiama alla realtà.
- Sammy?
- Mh?
- Come mai non porti i libri con te? Studiate a memoria?
Attimo di panico.
- Dobbiamo fare una ricerca su internet - improvvisa Sam, salvandosi in corner.
Dean annuisce, poi sorride.
- Ah, Sammy?
I nervi del più giovane dei Winchester mandano uno stridio d’avvertimento. Stanno per saltare.
- Dannazione Dean, che vuoi ancora?
- Mi chiedevo se avessi comprato i preservativi.
Sam si blocca sulla porta e si volta verso il fratello. Sul volto invece che una smorfia di fastidio e/o rabbia, si dipinge l’orrore puro. Come ha potuto dimenticarsene?
- Ah lo sapevo, devo ricordarti tutto io. - ride Dean, tirando fuori dalla tasca una fila di preservativi e lanciandoli all’altro che li afferra al volo - Perlomeno sai come si usano? Non vorrei doverti fare gli esempi con le banane.
La gradazione di rosso del volto di Sam è qualcosa di indefinibile. Tutti i suoi piani per tenere fuori quel cretino di suo fratello dalla sua vita sessuale sono andati… bè a puttane.
- Sì che lo so… ma… è solo un’amica - balbetta, disperato.
- Meglio così, fratellino. Sei troppo giovane per una cosa seria - approva Dean.
Il silenzio scende spontaneo per qualche istante, poi Dean scoppia a ridere fragorosamente.
- Sai a questo punto posso pure accompagnarti io. - dice, tra una risata e l’altra.
- Già credo di sì. - mormora il ragazzo. Dean lo prenderà in giro a vita, ormai. Quel quarto d’ora in macchina con lui sarà sicuramente il meno che dovrà sopportare, l’unica cosa a cui dovrà stare attento è che non veda la ragazza e la sua quarta di reggiseno o davvero sarà costretto a suicidarsi dalla vergogna.