Titolo: Nothing else matters
Fandom: Brothers & Sisters
Rating: PG
Pairing: Justin/Rebecca
Lunghezza: 255 parole (W)
Genere: Romantico. Forse.
Spoiler: per la 2x16 (La pay tv ha già dato la seconda serie però la Rai no quindi mi sembra giusto segnarlo come spoiler)
Disclaimer: I due bimbi non sono miei. Magari avessi Justin *sospir* Anyway l’allegra brigata dei Walker e pseudo Walker appartiene a Jon Robin Baitz, io ci scrivo su per divertimento e non certo per soldi.
Note: Avere i Metallica di sottofondo influenza sempre *canticchia fra sé*
Scritta per il
Festival del cocomero di
fanfic_italia prompt "montagna"
Nothing else matters
In cima al mondo. Di nuovo.
Questa volta, però, a salutarli non ci sono le case della loro città, ma la solitudine e l’immobilità della montagna. La panchina di granito sembra quasi un trono affacciato su uno strano regno fatto di erba e cielo; è davvero un ottimo candidato come ritrovo segreto.
In silenzio se ne stanno seduti l’uno accanto all’altra, la consapevolezza di non essere fratelli si staglia tra loro, muta ed invisibile, ma non per questo meno presente.
Se sia una cosa positiva o negativa non è facile stabilirlo.
Ci sono tanti tipi di amore e non è così strano confonderli l’uno con l’altro, aveva pensato Justin quando, per la prima volta, si era reso conto di guardare la sorellastra con occhi diversi.
L’importante è capirlo, si era detto poi. Ed evitarlo.
E lui ci aveva provato, davvero, ma aveva fallito: non era amore fraterno il suo.
Ci sono tanti tipi di famiglia e non è così strano desiderarne una completamente diversa dalla propria, aveva pensato Rebecca quando i Walker erano entrati a far parte della sua vita e lei della loro.
Sarà la mia famiglia, si era giurata. A qualsiasi costo.
La fiducia e l’amore di Justin però si erano rivelati un prezzo troppo alto.
E adesso, che è tutto così diverso, di parole se ne possono dire tante ma alla fine è più facile spiegare tutto con un bacio a fior di labbra, dato con la consapevolezza di poter stare insieme.
Ci sono tanti modi per ottenere quello che si desidera.
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Titolo: Variabile casuale
Fandom: Numb3rs
Rating: G
Pairing: Charlie/Amita
Lunghezza: 350 parole (W)
Genere: Tristess é__è
Disclaimer: Charlie e Amita non sono roba mia perché se così fosse passerebbero molto più tempo insieme e la pianterebbero di mollarsi e rimettersi come i bambini delle elementari è__é
Note: Io li adoro questi due davvero. E dire che sono matematici.
Scritta sempre per il
Festival del cocomero di
fanfic_italia prompt “solitudine”
Variabile casuale
Le certezze di Amita per quanto riguarda Charlie si contano sulle dita di una mano.
Innanzitutto è un genio: basta ascoltarlo due minuti di fila per capire che quello che si ha davanti non è un semplice professorino con una predilezione per i completi di tweed e le parole difficili, ma un vero e proprio Einstein moderno, con tanto di pettinatura indomabile al seguito.
È un dato di fatto anche che, nonostante possieda un’intelligenza capace di elevarlo un paio di piani al di sopra dei comuni mortali, Charlie sia una persona fondamentalmente buona, gentile con il prossimo, affettuoso con gli amici e molto legato alla famiglia.
Un’altra cosa piuttosto ovvia, però, è quanto Charlie sia poco predisposto per una relazione sentimentale. Non che lui non ci provi a far funzionare le cose, ovviamente.
Il fatto è che il mondo del professor Eppes è fatto di tante, troppe, variabili e Amita non è che una di esse: una semplice X con un valore incostante e il più delle volte incognito, forse anche per lo stesso Charlie.
Amita sa di essere importante per lui, sa che è veramente innamorato di lei e che preferirebbe sbagliare di proposito un’equazione piuttosto che ferirla, e sa anche che pretendere di essere sempre in cima ai suoi pensieri sarebbe davvero troppo, soprattutto considerando tutte le cose di cui lui deve occuparsi, dall’università al lavoro con l’FBI.
Eppure, nonostante tutto, non può fare a meno di sentire un vuoto nello stomaco nel constatare che anche quando sono vicini, anche quando lavorano insieme ad uno dei casi di Don o ad una qualche nuova e bizzarra dimostrazione di Larry, la sensazione più forte che prova è la solitudine: Charlie non è mai veramente lì con lei perché quando la sua mente si concentra su qualcosa, qualsiasi cosa, anche se Amita è lì a pochi passi, nell’enorme equazione che lui ha in testa lei non esiste.
Valore nullo.
E se la sua parte razionale lo comprende o, perlomeno, lo accetta, quella meno razionale non può fare a meno di desiderare qualcosa di profondamene diverso.
Amita vorrebbe essere una costante.