Love chronicles [1/21]

Dec 12, 2009 21:23

Era stata quella notte.

Solo uno come lui si sarebbe potuto rendere conto di una cosa del genere così, all’improvviso. Non ci aveva mai pensato, prima.

La mattina, terminate le riprese dello Shukudai-kun, Sho aveva iniziato a smaniare perché qualcuno lo accompagnasse al cinema a vedere un qualche film molto impegnato. Erano anni che lo aspettava, diceva, e non aveva nessuna intenzione di andare a vederlo da solo. Era da sfigati, che cavolo.

Ma, francamente, a nessuno importava granchè di quel film, e soprattutto non avevano voglia di perdere così una delle poche serate libere che avevano: ultimamente anche poche ore libere venivano accolte come manna scesa dal cielo.

Allorchè Sakurai si era girato verso di lui e aveva incrociato il suo sguardo, come se si fosse appena reso conto che c’era anche lui; non gli interessava molto il film, ma lui sembrava tenerci. E quindi aveva annuito con un sorriso anche se non gli era stato chiesto nulla.

-Hai!

E Sho aveva annuito senza dire niente, forse non troppo felice della compagnia che avrebbe avuto quella sera; non era un caso che lui fosse stato proprio l’ultimo a cui si fosse rivolto.

Tuttavia, Aiba era contento. Anche se Sho non lo mostrava, loro due erano amici.

Sakurai aveva scelto un cinema privato e lo spettacolo all’ora più tarda, in modo da incontrare il minor numero di persone possibili.

La strada per arrivare al cinema era leggermente in salita, Aiba arrancava dietro il più grande nonostante le gambe più lunghe; evidentemente la voglia di vedere il film lo aveva fatto diventare improvvisamente più veloce.

-Hayaku, Aiba!

Esclamò dopo aver lanciato un’occhiata all’orologio: mancavano cinque minuti all’inizio del film. Quello accelerò, ma sfortunatamente andò a sbattere contro un passante, causando la caduta del suo cellulare e uno sbuffo esasperato di Sho. Si fermò a osservare orripilato il suo telefonino che rimbalzava per la strada in discesa.

-Tu vai avanti.

Disse a Sakurai da sopra la sua spalla mentre si voltava per andare a raccogliere il suo cellulare. Quando lo prese, notò che sia la cover che la batteria erano saltate via; alzò le sopracciglia quando vide che lo schermo era rotto e imprecò sommessamente quando realizzò che il telefonino era totalmente distrutto.

Eh, vabbè. Il suo cellulare era andato, ma almeno Sho era riuscito ad arrivare in tempo al cinema, così da non perdersi l’inizio del film. Lui l’avrebbe raggiunto.

Si voltò per rifarsi tutta la salita e arrivare al cinema; spalancò gli occhi quando vide Sakurai appoggiato a un palo in cima alla salita; appariva arrogante e paziente mentre lo aspettava e in quel momento, in quel momento Masaki afferrò improvvisamente ciò che gli era sempre sfuggito. Perché si sentiva così leggero quando, come in quel momento, Sho si mostrava gentile con lui. Perché era contento di quell’uscita. Perché gli faceva piacere essere sgridato per scherzo da lui durante gli show televisivi. Perché era così felice quando gli rivolgeva un sorriso, quando ridevano assieme.

Era innamorato di Sho, niente più di questo.

Illuminato da questa nuova rivelazione, Aiba fece comparire un sorrisone mentre arrancava verso il suo amico, e scoperto amore, che lo stava aspettando.

-è rotto?

Annuì. -Ma non c’è di che preoccuparsi, ne comprerò uno nuovo.

-Cos’è quel sorriso stupido che hai sulla faccia?

-Nulla!

Fece Aiba portando le mani dietro la testa, gli occhi brillanti di felicità; Sho sospirò e si mise le mani nelle tasche.

Sho-chan lo chiamò mentalmente sono innamorato di te.

Per tutta la sera, non riuscì a togliersi il sorriso dalla faccia, e a un certo punto sentì Sakurai che borbottava tra sé e sé che quello doveva essere il suo modo di reagire alla perdita del cellulare.

Niente e nessuno avrebbe potuto rompere la bolla di felicità nella quale era comodamente seduto Masaki, perché era innamorato. Stava celebrando internamente tale evento fino a che realizzò, nel bel mezzo della notte, chi era l’oggetto della sua cotta. Fu rudemente riportato alla realtà da quella realizzazione.

E ora che si era reso conto di chi si era innamorato la sua bolla scoppiò. Diventò improvvisamente consapevole di cosa gli riservava il futuro. Non ci sarebbero state dolci carezze o baci, ci sarebbe stato solo rifiuto, dolore e il suo cuore spezzato. Chi stava prendendo in giro? Sho non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti. Non aveva mai battuto ciglio a quelle centinaia di ragazze che gli avevano confessato il loro amore a base quotidiana.

Che differenza ci sarebbe stata con lui? Sarebbe stato solo un altro numero sulla lista di coloro che Sakurai aveva sempre rifiutato così freddamente.

Solo un’altra tacchetta sul muro.

Sho era irraggiungibile, per lui. Sarebbe sempre rimasto un amico, un compagno di lavoro. Niente di più, niente di meno.

Una volta realizzato definitivamente che tra lui e Sakurai non ci sarebbe mai stata altro che un’amicizia, lacrime cominciarono a scendere lungo le guance.

Incurante del fatto che il ragazzo potesse o meno amarlo, sentiva ancora il bisogno di averlo per sè, ad avvolgergli le braccia attorno alla sua figura tremante e sussurrargli parole all’orecchio. Dimentico delle sue fantasie d’amore, Aiba sapeva di essere da solo, e sapeva anche che sarebbe rimasto solo.

Sho-chan... aiutami… per favore…

-Cos’è quella faccia?

Chiese Jun non appena colse l’espressione patetica sul volto di Aiba, senza contare gli occhi ancora gonfi di sonno.

-Nh? No no, niente, Jun-kun...

Afferrò una mela dal cestino che Matsumoto gli aveva messo sotto il naso e se ne uscì dal camerino.

-Vado a farmi un giro prima delle prove.

Jun sospirò: non lo capiva davvero, quel tipo. Fino al giorno prima era felice come se avesse appena vinto alla lotteria, e quella mattina sembrava un pupazzo pestato.

-Non dobbiamo preoccuparci. - fece Nino spuntando da sopra la sua spalla come un gufo, facendolo sobbalzare - Una delusione amorosa capita a tutti.

-Ma…?

Proprio il giorno prima, notata la felicità del compagno, Nino aveva affermato che sentiva profumo di love story nell’aria.

-E non pensi che questa delusione sia arrivata un po’ troppo presto?

Nino sospirò in risposta, sorridendo lievemente.

È tutto a posto, Masaki. Disse a se stesso mentre fuggiva dall’edificio, ben deciso a saltare le prove, per quella mattina. Magari sarebbe andato nel pomeriggio. Forse. Lui non l’avrebbe notato. Nulla sarebbe cambiato. Non fare lo stupido. Ogni cosa è a posto.

Si ripeté questo più e più volte fino a che la sua tranquillità non tornò indietro. Fece ricomparire il suo sorriso e velocizzò il suo passo per tornare indietro, fino a quando non vide la figura di Sho dall’altro lato della strada, e il suo passo rallentò fino a fermarsi.

I loro occhi si incrociarono per un istante, Sho fece un cenno di saluto con la mano, sollevando leggermente il mento.

No, non poteva. Non poteva affrontarlo. Non quando si sentiva in quel modo. Il sentimento era troppo intenso per poterlo ignorare.

Inspirò a fondo e per la prima volta nella sua vita, si ritirò come un codardo.

pair: sakuraiba, music: arashi, r: pg, ff: italian

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