TITOLO: Spero che sia indescrivibile. Spero che ci vogliano molti anni per capire chi è in realtà
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: Triple Drabble. Angst.
RATINGS: Pg13.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Damon Salvatore, Elena Gilbert. No Pairing.
TABELLA:
Bingo.
PROMPT: Arrendersi.
RIASSUNTO: Elena sa cosa si nasconde veramente dentro il cuore di Damon, e vorrebbe aiutarlo. Solo che non può farlo.
THANKS: A
yuya_lovah che l'ha letta in anteprima, come sempre.
A
mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
PAROLE: 300, con il conteggio di word.
Spero che sia indescrivibile. Spero che ci vogliano molti anni per capire chi è in realtà
Quel bambino è stato intrappolata da tanto, decisamente troppo tempo nel suo cuore.
Legato ad una roccia da cui non può muoversi: immobilizzato, incatenato, imprigionato, fermato, ma perché Damon ha dovuto fermare una parte di sé stesso?
E’ questo a cui pensa Elena incessantemente, giorno dopo giorno, senza riuscire a darsi una tregua: perché lei sa che se non riuscirà a liberare quell’anima, essa continuerà a soffrire, giorno dopo giorno, fino all’eternità.
Damon non può morire: è un immortale, un sempre eterno, un vampiro, ma ci sono cose che possono ferirlo, persino ucciderlo.
E’ per questo che non libera più quella creatura, è per questo che non lascia che la sua parte più innocente, più debole secondo lui, faccia qualcosa.
Se quel bambino ritornasse ad occupare il posto che gli spetta nel cuore di Damon, cosa succederebbe?
Le Ali della Redenzione sicuramente avrebbero potuto salvarlo, ma lei ormai non poteva più usarle: non in quel posto, non all’interno della Dimensione Oscura.
Avrebbero avvertito il loro potere, avrebbero capito che lei non era una semplice umana, che non era una schiava, e che, soprattutto, Damon non era il suo Padrone.
Avrebbero capito molte cose: cose che non dovevano essere rivelate se volevano avere una chance di salvare Stefan. Il suo Stefan.
Per questo non poteva liberare Damon, per questo quel povero bambino continuava ad essere legato con robuste catene d’acciaio a quella roccia da dove non poteva muoversi.
Le dispiaceva, ovviamente. Le dispiaceva non poterlo salvare. Le dispiaceva non potergli permettere di muoversi nuovamente, in libertà, ma doveva farlo.
Non che si stesse arrendendo: solamente in quel momento metteva da parte la salvezza di Damon, per quella di Stefan. Stefan dopotutto era sempre stato più importante per lei, giusto?
Allora cos’era quel dolore acuto in mezzo al petto, all’altezza del cuore?