[Nathan/Peter. PG. Commenti aperti solo a
nate_petrelli.]
Domenica, 24 Dicembre 2006.
Okay, no, non sono calmo, è inutile ripetermi il contrario. Ma almeno sto provando a stare calmo, e dovrà funzionare. Alla fine. Forse.
E ho una buona ragione per non esserlo, comunque.
O forse no - sono rimasto senza Nathan per più di un mese e qualcosa, e più di una volta. Quando è andato in guerra non l'ho visto per quasi un anno (e be', quello è stato un periodo terribile. Stare da solo in mezzo a questo maledetto deserto è peggiore di molto, molto poco.)
Le altre volte però ci siamo abbracciati, separandoci.
Questa volta ci siamo salutati senza toccarci, all'aeroporto (avrei preferito andare volando da me, ma l'idea è stata davvero davvero molto disapprovata. Quindi, va bene, no. Ma stavo per volare via d'improvviso comunque, tanto per vedere se Nathan mi avrebbe ripreso e tirato giù. Solo che poi l'ho guardato in faccia e avevo paura che non l'avrebbe fatto, troppa paura.)
E sapendo che poco più di una settimana prima eravamo- abbiamo fatto- è successo, posso capirlo (anche se in realtà no, non posso) ma non accettarlo.
E il peggio è che so che sarà così anche questa volta. Quindi non posso stare calmo, perchè so che è colpa mia, e vorrei che non fosse così, vorrei che le cose non fossero cambiate, ma.
Ma sono cambiate e in peggio - non che io sappia davvero cosa vorrebbe dire 'in meglio'. Voglio dire, non c'ho mai veramente creduto, a un meglio. C'ho sperato, tanto. Non è mai stato facile (non era facile neanche mentre diceva di amarmi anche lui, o mentre le sue mani - e, ehi, Peter, ti sembra il caso di pensare a quello, considerato che Nathan sarà qui a minuti?), ma sono bravo a sperare. Nathan lo chiama essere illusi, e anche se di solito sbaglia, credo che in questo caso abbia ragione.
Sono nervoso, mi sento in colpa e voglio a tutti i costi che le cose vadano bene, anche se non so come fare e cosa significhi 'bene', esattamente.
Oh, Dio, questo sarà il migliore Natale di tutti i tempi, eh?