Allora avviso è una stupidata che mi è venuta in mente guardando la puntata di Himitsu del 13/11; diciamo che l'ho scritta per farmi due risate XD, però adesso potrei anche rischiare la morte per mano di Jun, quindi dopo questo post cambierò identità così non potrà trovarmi, tanto noi della "CIA" XD sappiamo come nasconderci.
Titolo: Cambio d'abiti
Fandom: Arashi
Genere: One-shot
Raiting: PG-13
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: non sono di mia proprietà e... Jun chiedo umilmente perdono non lo farò mai più m(_ _)m
-Ok abbiamo finito!- disse il capo della troupe.
-Finalmente! Ho una fame! Jun andiamo a cena?- chiese toccandogli una spalla.
Jun che era stato sorridente fino a un momento prima, si scrollò la sua mano di dosso e se ne andò a passo svelto.
-Sapete che gli è preso?- chiese agl’altri 3 che parlottavano tra di loro, ma gli risposero semplicemente con un alzata di spalle.
Lo seguì fino a raggiungere il camerino e lo trovò che preparava la sua borsa in silenzio, ma intorno a lui si poteva quasi vedere un aurea nera e fitta.
-Jun c’è qualcosa che non va?- disse sfiorandogli leggermente un braccio.
-Non mi toccare!- gli urlò.
-Jun scusa ma che ti prende?- chiese confuso.
-Che mi prende? Cerca di riflettere su come ti sei comportato e poi prova a riformulare la domanda!- gli urlò ancora, poi prese la borsa e si diresse alla porta, ma Sho lo bloccò.
-Sho è meglio per te che mi togli le mani di dosso- disse Jun in un sibilo senza neanche voltarsi.
Sho allentò leggermente la presa, poi arrivarono gli altri e Masaki chiese:
-Che succede?-
-Andavo a casa, ci vediamo domani!- disse Jun facendo mollare il suo braccio a Sho e andando via con passo deciso seguito dalla sua aura nera.
-Ma che è successo?- chiese Satoshi.
-Non ne ho idea- rispose Sho completamente ignaro di cosa poteva aver fatto, per far arrabbiare così tanto Jun.
Gli telefonò quella sera stessa, ma Jun gli riattaccò più volte in faccia, il giorno dopo provò a parlarci, ma dopo le prime occhiatacce al solo cenno di avvicinarsi lasciò perdere e decise di lasciarlo sbollire e di parlarci quando sarebbe stato più calmo.
Con il passare dei giorni Jun sembrò essersi calmato, ma nonostante i tentativi, si ostinava a non rivolgergli la parola, così una sera dopo tanto che ci rifletteva su, decise di non dargli via di fuga, tanto le chiavi di casa sua le aveva e una volta entrato, se non avesse avuto una spiegazione non si sarebbe mosso da lì.
Così disse e così fece, andò da Jun senza telefonare, sapeva che era in casa perché aveva detto a Masaki che voleva dare una sistemata e che non sarebbe andato a bere con gli altri; una volta davanti alla porta si fermò indeciso… ebbe la tentazione di suonare, non voleva essere maleducato ed entrare in casa senza permesso, ma… se lo avesse fatto di certo Jun non avrebbe aperto, quindi tornò sui suoi passi e infilò silenziosamente la chiave nella serratura facendola scattare, entrò e richiuse silenziosamente la porta alle sue spalle, si sentiva quasi un ladro; si tolse le scarpe ed entrò in casa, il soggiorno e la cucina erano deserti e regnava il silenzio, tanto che cominciò a pensare che non fosse in casa, quando senti dei rumori provenire dalla camera da letto; si avvicinò e vide che la porta era socchiusa, afferrò la maniglia ed entrò…
Quello che vide lo lasciò senza parole, continuava a fissarlo senza riuscire a dire una parola e Jun sembrava altrettanto shoccato, poi quando si riprese si rifugiò in bagno chiudendosi dentro.
Quando poi anche Sho riuscì a riprendersi, si avvicinò al bagno e bussò:
-Jun esci un attimo?- chiese.
-Come faccio ad uscire? Mi hai visto! Ora non posso uscire… non posso più farmi vedere- disse Jun, e Sho capì che era poggiato alla porta del bagno.
-Posso chiederti perché?- chiese poi poggiandosi anche lui alla porta.
-Non lo so… è che tu… sembravi così interessato l’altro giorno… e allora…- disse Jun con un tono di voce basso e imbarazzato.
-Interessato?- chiese confuso.
-Non ero io che gli guardavo nella scollatura!- si innervosì Jun.
-Ma… è per quello che ti sei arrabbiato?- chiese, poi scoppiò in una fragorosa risata.
-Ohi!- protestò Jun dando un leggero calcio alla porta.
-Ma sei geloso?- chiese poi Sho.
-Non sono geloso!- urlò infastidito; - è che mi ha dato fastidio- precisò.
-Sei geloso- insistette Sho.
-Non lo sono!-
-Invece si- disse di nuovo ridacchiando.
-E se anche lo fossi? Se stai con me non dovresti guardare nessun altro!-
-Ma ti giuro che non stavo guardando nella scollatura-
-Non ci credo!-
-Jun!- disse severo; -per quale motivo devi essere geloso così? Lo sai che ti amo, non c’è motivo che tu sia geloso, a me piaci tu e nessun altro, se non fosse così, perché la prima cosa che vorrei fare quando mi sveglio è poterti baciare?-
Si sentì un sospiro al di la della porta, poi un sussurrato -davvero?-
-Davvero!- rispose; -e ora esci per favore?- aggiunse.
-Non posso uscire!- ricominciò di nuovo.
-Tanto ormai ti ho visto, che senso ha rimanere lì dentro?- chiese.
-Non voglio che ridi di me, e poi non voglio che mi guardi di nuovo conciato così-
-Ma se non esci non ti puoi cambiare, e io non me ne vado finché non vieni fuori, ora come la metti?- gli disse.
-Passami i vestiti- rispose.
-A no, non ci penso proprio, se vuoi cambiarti esci-
-Lo stai facendo apposta vero?- chiese irritato.
-Tu mi hai tenuto il muso per giorni, in qualche modo mi dovrò anche vendicare- rispose.
-Ok esco, ma se solo ti azzardi a ridere, sei un uomo morto- lo minacciò.
-Non rido, promesso- disse, poi si scanso dalla porta e si allontanò di qualche passo, poco dopo la chiave girò e la maniglia si abbassò.
Jun uscì con sguardo basso e rimase in silenzio, mentre Sho lo osservava, portava un vestito bianco, con una gonna larga molto graziosa che arrivava poco sopra le ginocchia, aveva delle bretelline nere e ricami neri sul tessuto, considerando che era un vestito da donna la misura sembrava giusta e in fin dei conti non gli stava neanche malissimo, solo che era inevitabile… veniva da ridere, ma si limitò a sorridere.
-Ci stai bene- disse.
-Non prendermi in giro!- rispose brusco alzando il viso e guardandolo negl’occhi.
-Quindi è perché ti sembravo interessato, che ti sei vestito così?- chiese.
Jun abbassò di nuovo lo sguardo senza rispondere.
-Ma dove lo hai preso quel vestito?-
-E’ di mia sorella. Stavo dando una sistemata nell’armadio ed è saltato fuori, deve averlo scordato qui, ogni volta che viene mi invade l’armadio- spiegò.
-Non siete poi tanto differenti- disse ridacchiando.
-Io non invado gli armadi altrui- protestò.
Sho alzò un sopracciglio, incredulo del fatto che Jun non si rendesse conto di quanta roba aveva nel suo armadio che non era sua e che Jun aveva portato da lui.
-E ora se permetti mi tolgo questo coso- disse avvicinandosi al letto, poi cominciò a trafficare con la lampo, che non si voleva aprire.
Sho si avvicinò e si sedette accanto a lui, poi prese la lampo e la fece scorrere del tutto, e Jun velocemente se lo fece scivolare via di dosso, recuperando poi i suoi vestiti.
In poco tempo Jun si era già ricomposto e Sho si alzò e guardandolo negl’occhi disse:
-A me piaci così come sei, non hai bisogno di cambiare-
Lo baciò sussurrando un ti amo tra le sue labbra, poi gli accarezzò la schiena e cominciò a sfilargli la camicia dai pantaloni.
-E poi se ti vestisti in quel modo, non avrei il piacere di scartarti con lentezza- disse sorridendogli e baciandolo di nuovo.
Ok ora trovo un rifugio, per non essere trovata, tornerò sotto mentite spoglie XD