Angel & Devil

Apr 21, 2009 22:06

Rieccomi di nuovo ho aspettao un pochino prima di postare ma eccomi qui, spero stia piacendo, io sono andata un pochino avanti e ora aspetto l'illuminazione finale, incrociate le dita XD
Vabbè basta parlare, buona lettura ^^

Titolo: Angel & Devil
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst ma anche comica a volte XD
Raiting: PG-13
Pairing: no pairing principale; sakuraiba, con piccolissima implicazione sakumoto (ma davvero piccola piccola *non ne può fare a meno*)
Desclaimes: se anche solo il diavolo fosse il mio diavolo, anche io sarei cattiva come lui XD
Capitoli precedenti: Capitolo 1, Capitolo 2


Capitolo 3

Decise di tastare meglio il terreno e così il giorno dopo tornò nel grande centro commerciale per vedere se il migliore amico di Aiba era utilizzabile al suo scopo.

Quel giorno il suo abbigliamento era più trendy del solito e si giravano a guardarlo tutte la ragazze che passavano, emettendo gridolini e bisbigliando fra loro, lo divertiva mettersi in mostra, la vanità era uno dei peccati che preferiva.

Arrivò infine al reparto giocattoli, ovunque vi erano bambini che correvano di qua e di là, che piagnucolavano per farsi comprare un giocattolo, con le loro vocine isteriche, che mangiano mentre camminano sporcando la gente; odiava i bambini.

Poi qualcuno gli venne addosso, sbucando da dietro uno scaffale.

-Scusi- disse alzando lo sguardo dalla sua console.

Sembrava un ragazzo di… di… di 15 anni, non gliene avrebbe dati di più; ma notò subito che si stava sbagliando,  infatti portava al collo il cartellino di riconoscimento che portavano tutti i commessi, ne notò subito il nome e lo riconobbe come l’amico di Aiba.

-Ha bisogno di aiuto?- chiese.

“Al contrario del suo amico sembra molto meno entusiasta di dare il suo aiuto, quindi di certo non è un santarellino, come sembra” pensò.

-Devo fare un regalo. Pensavo a un videogioco- disse.

-Da questa parte- rispose subito.

“Deve essere una specie di otaku” pensò visto che alla parola videogioco sembrava molto più interessato di prima.

Camminarono tra gli scaffali fino ad arrivare a un bancone con alle spalle una schiera di videogame.

-Che genere?- chiese.

“E che ne so io? Noi ci divertiamo in ben altro modo se non abbiamo nulla da fare”

-Non saprei- rispose.

-Maschio o femmina?- domandò un po’ scocciato.

-Maschio?-

-A se non lo sa lei!-

“Comincia ad irritarmi, è assai impertinente. Ha un qualcosa di maligno. Mi piace!”

-Almeno l’età? Grande o piccolo?-

“Non so neanche per chi dovrebbe essere. Facciamo finta sia per me”

-Grande-

-Ok! Le faccio vedere qualcosa-

Il ragazzo si mise a cercare negli scaffali dietro di se e poco dopo mise davanti a lui alcune scatole da fargli vedere, non ne capiva nulla di videogiochi, ma fece finta di studiarli, prendendo ogni scatola e leggendo le indicazioni sul retro; non gli interessavano quel tipo di giochi e alla fine opto, per uno che sembrava essere basato sul far vivere il proprio personaggio, si chiamava “The Sims”.

-Prendo questo- disse.

Il ragazzo si spostò subito alla cassa, così però non aveva avuto il tempo di studiarlo a dovere e di capire se poteva usarlo per il suo scopo, di certo era furbo e sveglio, un tipo che al male non rinuncia, però... doveva vedere quanta influenza avesse sul suo amico.

Finito di pagare senti la voce di Aiba che chiamava il commmesso davanti a lui:

-Kazu andiamo a pranzo insieme?-

-Solo un secondo e arrivo- disse porgendogli la busta.

-Ah ma è lei!- eslamò Aiba vedendolo, -come va con Kage?- chiese poi.

-Bene, grazie- rispose.

-A pranzato?- gli chiese subito.

“Io non mangio di solito, non ne ho bisogno, però...”

-Non ancora-

-Le va di unirsi a noi?- chiese con un sorriso.

-Ma...Masa magari il signore ha da fare- protesto un pò contrario il suo amico.

-Volentieri- rispose approfittando dell’occasione di conoscere meglio entrambi.

-Bene, allora è il caso di presentarci, io sono Masaki Aiba, può chiamarmi per nome se vuole-

-Matsumoto Jun, puoi chiamarmi Jun- disse.

-Ninomiya Kazunari- disse svogliato.

-Chiamalo pure Nino- disse subito Masaki, ignorando le occhiatacce dell’amico.

Uscirono dall’edifico e andarono in un piccolo locale poco lontano, si sederono a un tavolino e ordinarono da mangiare.

-Quanti anni hai Jun?- chiese improvvisamente Masaki.

-Ehm...-

“Quanti hanni ho? E chi se lo ricorda? Anche volendo contarli... ma non lo sò qualche centinaia di secoli o forse più”

-25- decise infine di rispondere.

-Ah come Nino, io ne ho 26 invece- disse.

-Cosa fai nella vita?- domandò poi.

“E ora? Che rispondo? Sono un diavolo e tento la gente?”

Fortunatamente furono interrotti dal cameriere che portava le loro ordinazioni, lui aveva ordinato del ramen l’unica cosa che gli era ventua in mente, ma quando lo assaggiò lo trovò freddo per i suoi gusti, o forse era caldo per chiunque ma non per lui che era abbituato ad altre temperature, così mise una mano sulla ciotola e attese concentrando il calore su di essa, una mano normale avrebbe preso fuoco, ma la sua era candida e normale all’apparenza, ma se lo avessero toccato in quel momento si sarebbero ustionati, poi il brodo cominciò a fare qualche bolla.

-Cos’era?- chiese Nino guardando il suo piatto, e Jun fu costretto a togliere immediatamente la mano.

-Cos’era cosa?- chiese Masaki.

-No nulla forse mi sono sbagliato- rispose Nino, ma sembrava tutt’altro che convinto, forse aveva visto fin troppo bene; era stato imprudente a fare una cosa del genere.

D’un tratto suonò il cellulare di Masaki, doveva essere un messaggio, perché lesse e poi dopo aver risposto lo ripose.

-Era lui?- chiese Nino.

-Non mi piace che lo chiami “lui”, si chiama Sho- protestò Masaki.

-E a me non piacciono i suoi modi, sarebbe meglio che lo lasci-

-Non è come credi, è gentile- rispose.

-Si gentile. Scommetto che ti ha detto che non vi potete vedere e che ha da fare a lavoro, ma scommetto che se chiami in ufficio non lo trovi- disse.

Masaki fece una faccia un pò triste, poi riprese a mangiare in silenzio e Nino sembro dispiaciuto per quello che aveva detto.

-Masa, scusa. E’ solo che mi preoccupo per te, sei sempre tu quello che ci rimane ferito, sei troppo buono e io non voglio vederti star male- spiegò, poi Masaki si girò verso di lui e sorrise.

-Lo sò, ma non ti preoccupare sta tranquillo- rispose; -ah scusa Jun ti abbiamo escluso dalla conversazione-

-Non ti preoccupare, non fa nulla, poi io… è tardi devo scappare- disse alzandosi, -offrò io oggi- disse poi senza aspettare che protestassero si diresse verso la cassa pagò e scappò via.

“Bene, ora sò qualcosa in più; quel nanerottolo purtroppo non lo posso usare, sembra essere troppo attaccato al suo amico, però... forse è il momento che io conosca questo Sho” disse ridendo e facendo apparire le sue grandi ali nere.

r: pg-13, g: arashi, gnr: au

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