TITOLO: La principessa della luna
AUTORE: Jinny
GENERE: Drammatico /angst
FANDOM: Arashi (e chi l'avrebbe mai detto?)
PAIRING: Sakumoto, ma molto soft
RATINGS: pg-13
DISCLAIMERS: Gli Arashi non mi appartengono, e sono sicura che ringrazino tutti i giorni gli dei per questo...
GIA' "PUBBLICATE":
Prologo Capitolo1 Capitolo2 Capitolo3 Capitolo4 Capitolo5 Capitolo6 Capitolo7 Capitolo8 Capiolo9 Capitolo10 Capitolo11 Kazunari e Sho resistettero per circa mezzo secondo, poi scoppiarono a ridere
<< Davvero due giorni fa ti ha chiesto perché non sposi Hayashi sensei?>> ululò Sho, cercando di riprendere fiato tra una risata e l’altra
<< L’ho appena detto, Sho!>> disse Masaki, leggermente infastidito, abbassando il viso. Sho riprese a ridere
<< Oh, com’è carino, tutto rosso…>> rise Kazunari
<> disse Satoshi. Masaki spalancò gli occhi
<< O cavolo, se te ne sei accorto tu, vuol dire che ho lo sguardo da pervertito…>> disse Masaki, spalancando gli occhi
<< Ma che cattivo! >> rise Satoshi
<< Stai forse cercando di negare di essere stordito, Riidaa?>> disse Jun.
<< Non ci proverei mai.>> disse Satoshi, ridendo
<< Beh, e tu a donne?>> chiese Jun, abbracciando Satoshi, che divenne rosso in viso e sorrise con aria sognante
<< Si è trovato la fidanzata… di nuovo…>> disse Kazunari << Ma questa volta è decisamente innamorato… ha preso un appartamento…>>
<< Che? Non stai più con i tuoi e non ce l’hai detto?>> urlò Masaki, spalancando gli occhi
<< Beh, in realtà sto ancora finendo il trasloco…>> disse Satoshi. Masaki lo abbracciò stretto
<< Che kawaii, Riidaa!! Nino-chan! Il nostro piccolo Riidaa sta crescendo… un appartamento…>>
Gli altri risero. Poi Jun si fece serio
<< Masa, dovresti pensarci seriamente, ad uscire con Hayashi sensei… non sarà per sempre la maestra di tua figlia… adora Shizu, e Shizu la adora… >>
Masaki ripensò all’unico appuntamento che aveva avuto negli ultimi cinque anni. Una ragazza bellissima, sofisticata, colta, che però aveva toppato in pieno uscendosene con “che schifo, quella bambina ci guarda…” in uno starbucks, mentre Shizuka, accompagnata da Kazunari, li stava effettivamente fissando dalla vetrina. Masaki aveva sorriso e si era alzato
“ Quella bambina è mia figlia… temo che non possa funzionare” aveva detto, ed era letteralmente fuggito (dopo aver pagato il conto sotto lo sguardo minaccioso di Kazunari)
Fece un rapido confronto con il modo in cui Hayashi sensei trattava Shizuka, i sorrisi dolci della ragazza (quanto gli piacevano quei sorrisi, accidenti…), il modo in cui Shizuka ne parlava sempre… peccato che come tutte le donne, anche Hayashi sensei avesse un difetto enorme…
<< Stai per dirlo, te lo vedo in faccia.>> lo accusò Jun. Masaki si morse le labbra
<< Senti, sei vedovo da cinque anni e, non per essere stronzo, ma Ayako ti ha sempre fatto soffrire. Una ragazza come Hayashi sensei ti farebbe solo bene. E lo sai anche tu. Non guardarmi così, ti leggo nella mente “ha dieci anni meno di me ed è la maestra di mia figlia” hey, ci siamo noi quattro per ammazzare gli scandali.>>
Masaki annuì e sorrise
<< Adesso che hai ammazzato tutte le mie paturnie, mi sa che le chiedo di uscire… insomma, ho pensato che fosse bella dal primo giorno di scuola di Shizu… però… non mi ricordo più come si fa… a chiedere un appuntamento… voglio dire… è passato un po’ di tempo… e.. e se poi faccio gli stessi errori? E se succede di nuovo?… >>
Jun lo guardò un attimo, poi si scambiò un lungo sguardo con gli altri. Kazunari si passò le mani sul viso e si sedette
<< Nino-chan?…>> chiese Masaki, preoccupato
<< Tu sei bloccato, Masa… non come quando lei è morta, adesso hai ripreso possesso delle tue emozioni, adesso è qualcosa di diverso.. sei spaventato. Non hai il coraggio di andare avanti, e questo non è da te…>>
Masaki si sedette a sua volta. Jun lo abbracciò stretto
<< Non succederà di nuovo. Non è nemmeno detto che funzioni. Per ora basta che tu vada da lei a chiederle se le va di uscire insieme… non è difficile…>>
<< Non è nemmeno così facile… uh, devo andare a prendere Shizu… io ci provo, ok? Solo se le mamme stanno guardando da un’altra parte, però, perché mi vergogno… Bene… si torna in pista, stavolta davvero…>> disse, e fece per uscire. Il cellulare squillò e lui si fermò un attimo sulla porta per rispondere.
<< Si, sono io… eh?…>>
Sho fu il primo a reagire, quando lo vide accasciarsi. Lo sorresse e gli prese il cellulare, che gli stava scivolando di mano.
<< Pronto? Ah.. o… ok, lo portiamo li.>> disse, e riattaccò. Si girò verso gli altri.
<< Masa, adesso andiamo la, ok?>> disse, cercando di suonare rassicurante. Masaki inspirò un paio di volte, poi si fece aiutare ad alzarsi
<< Per favore, diteci che succede…>> supplicò Jun.
<< Shizu è in ospedale.>> disse Masaki. La sua voce tremò pericolosamente
<< Andiamo.>> disse Jun. Prese Masaki per mano e lo trascinò verso il parcheggio, mentre gli altri li seguivano con le borse.
Quando arrivarono in ospedale, Shizuka li aspettava seduta sulla panca. Aveva una fasciatura sul braccio sinistro ed una sul braccio destro. Era pallida, ma sembrava stare bene. Masaki si accasciò sulla panca accanto a lei
<< Papà?…>>
Masaki non disse nulla. Rimase seduto fermi per qualche istante, con l’espressione accigliata, poi guardò Shizuka
<< Ti va di dirmi com’è successo? Perché Hayashi sensei piangeva, al telefono, e ho capito solo che eri qui… poi mi sono spaventato a morte e non ho sentito molto altro…>>
Shizuka abbassò lo sguardo
<< Io a scuola non ci voglio più andare…>> disse la bambina. << Mi hanno spinta, lo fanno sempre…>>
Masaki serrò la mandibola ed abbracciò la figlia, che era scoppiata in singhiozzi. Poi guardò la donna che si era avvicinata, ma vide solo una ragazzina spaventata
<< Hayashi sensei…>>
<< Gomen nasai…>> singhiozzò lei, inchinandosi << Io non mi ero accorta di nulla e ho lasciato che succedesse… è tutta colpa mia…io…>>
<< Papà, dille di smettere di piangere… io non le ho detto niente, anche se succedeva, come faceva a saperlo? Papà, falla smettere, per favore… non voglio che Hayai sensei stia così…>> disse Shizuka, smettendo di piangere e guardando Masaki dritto negli occhi. Lui sorrise dolcemente e le diede un bacio sulla guancia. Poi si alzò, prese la ragazza per le spalle e la fece rialzare dall’inchino.
<< Conosco mia figlia, e so che piuttosto che ammettere che qualcuno la tratta male darebbe fuoco a tutte le sue bambole, quindi non faccia così, per favore… lei non si è accorta di nulla, ma nemmeno io… tanto per cambiare… per favore, smetta di piangere, perché sennò Shizu va in crisi…>> disse Masaki, sorridendo alla dona. Lei si morse le labbra
<< Shizuka ha smesso di respirare, Aiba san… non sapevo che fare… l’hanno spinta, lei è caduta male, si è spaventata, è andata in iperventilazione e poi ha smesso di respirare… avrei potuto evitarlo… sono un’insegnante orribile, non mi accorgo che i miei allievi vengono bullati… >>
<< Posso assicurarle che se mia figlia avesse ritenuto opportuno che lei si accorgesse di quello che stava succedendo, si sarebbe comportata così molto tempo prima. Il fatto che ogni tanto vada in iperventilazione e smetta di respirare… a tre anni ha rischiato di morire per un tumore ai polmoni. Sono riusciti ad eliminare il tumore, e ogni mese la porto a fare tutti i controlli. Il tumore non si è ripresentato, e fortunatamente non sembra avere intenzione di ripresentarsi, ma quando Shizu è sotto stress, tende a bloccare il diaframma, e questa è una conseguenza della malattia… però si riprende subito… quindi per favore smetta di piangere…>>
<< Papà, se le dici così, non la tranquillizzi mica…>> fece notare Shizuka. Masaki guardò la ragazza in lacrime davanti a lui
<< Hayashi sensei… per favore…>> disse, con la propria migliore espressione da cucciolo implorante.
<< Non riesco a fermarmi…>> singhiozzò lei << Mi sono spaventata a morte, e mi sento.. mi sento una merda, ecco… perché non mi sono accorta di quello che succedeva e perché volevo spaccare la faccia a quei due stronzetti… lo so, sono solo bambini, ma li avrei volentieri lanciati fuori dalla finestra, giusto per vedere che effetto faceva… li tirerei sotto in macchina… è orribile pensare così… sono solo bambini…>> singhiozzò lei. Masaki arrossì violentemente e strinse forte con le mani i propri pantaloni. Shizuka venne colpita da un ricordo improvviso. Sua madre stava piangendo allo stesso modo e suo padre aveva la stessa reazione imbarazzata. Questo voleva dire che Hayashi sensei gli piaceva davvero, se le sue lacrime gli facevano lo stesso effetto di quelle di Ayako… si allontanò facendo in modo di non essere vista e si avvicinò a Kazunari e Sho, che erano venuti vedere che succedeva
<< Non avvicinatevi. Reazione da lacrime molto sospetta.>> disse Shizuka. Kazunari guardò
<< Masa si stringe i pantaloni… faceva così quando Aya piangeva.. piccola, come fai a ricordartelo?>>
<< Avevo tre anni, non ero mica deficiente!>> disse Shizuka.
<< Giusto… oh..>> Kazunari sentì che anche Sho, accanto a lui aveva spalancato gli occhi. Shizuka esultò con uno “Yay!” silenzioso…
<< Ok, facciamo così… si sfoghi…>> disse Masaki, abbracciando la ragazza << Si sfoghi, Haine.>> mormorò, accarezzandole la schiena. Lei gli posò la fronte e le mani sul petto e pianse ancora un po’, poi rimase ferma qualche istante, con gli occhi chiusi, sentendosi al sicuro. Dopodiché, con uno sforzo enorme, si staccò
<< Aiba san, sono l’insegnante di sua figlia…>> disse. Masaki sospirò ed arricciò il naso
<< Lo so… >> disse
<< Beh, cerchi di ricordarsene sempre.>> disse lei, allontanandosi.
<< Beh… poteva almeno aspettare che le chiedessi di uscire, per scaricarmi…>> protestò Masaki. Lei si bloccò in mezzo al corridoio, inconsapevole di essere osservata da quattro Arashi e da Shizuka. Si girò a guardare Masaki.
<< Voleva… voleva chiedermi di uscire?…>> chiese, con un filo di voce. Masaki arrossì violentemente ed abbassò il viso. Si sentiva come un liceale, accidenti…
<< In effetti… si…>> borbottò, guardandosi la punta delle scarpe. Sentì un sospiro ed alzò il viso.
<< Sono l’insegnante di sua figlia.>> disse la donna, per poi voltarsi ed andarsene. Masaki rimase fermo, leggermente imbronciato
<< Coraggio, Fumio… era solo un primo tentativo…>> disse Kazunari, posandogli una mano sulla spalla. Masaki arrossì moltissimo
<< L’ho chiamata per nome…>> disse, accucciandosi a terra e prendendosi la testa tra le mani. Sentì Shizuka ridere
<< Che carino…>> disse la bambina
<< Non prendere in giro il papà, che al momento vuole sotterrarsi per la figura terribile appena fatta…>> disse Masaki, guardando la figlia. Lei cominciò a ridere ancora più forte
<< In effetti sei carino davvero…>> disse Sho, ridendo
<< Sembri una liceale alla prima cotta… >> fece notare Satoshi
<< Tra una settimana, riprova. Ho visto la sua faccia mentre la abbracciavi. E anche mentre se ne andava. “Non lasciarmi andare” e “perché gli ho detto di no?!” >> disse Jun
<< Le capisci bene, le ragazze, eh zio Jun?>> disse Shizuka.
<< Masa, tua figlia passa troppo tempo con Nino.>> disse Jun, quasi ringhiando. Masaki rise.