May 06, 2008 12:20
<< Bene, allora, domani karaoke!>> disse Masaki, mentre Sho usciva.
<< Mi sa che mi tocca… cercherò di evitare i paparazzi…>> disse, ridendo.
<< Noi ci vediamo stasera alle otto. Cerca di fare tutte le prediche del caso a Chika prima, sennò arriviamo tardi al cinema…>>
<< Tranquillo Jun-Jun. Sarò conciso e veloce…>> disse Masaki, con un sorriso enorme. Jun lo abbracciò, poi si avviò verso il taxi che lo aspettava. Satoshi baciò Kazunari, poi si avviò verso la metro.
<< Ma ti prego, non salutarmi, O-chan!>> disse Masaki. Satoshi gli fece un cenno con la mano.
<< Troppo addormentato…>> disse Kazunari. Masaki rise
<< Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo…>> disse. Kazunari sorrise.
<< Anche a me…>> disse.
<< anche a me sembra di essere tornata indietro… Nino, hai cenato, ieri sera! E stamattina hai addirittura fatto colazione!>> disse Sarah.
<< Che, vuoi botte?>> chiese Kazunari
<< Nino-chan! Non si picchiano le donne! Per nessun motivo!>> lo rimproverò Masaki
<< Allora non posso picchiare nemmeno Jun… uffa… vabbè. Ci vediamo domani, ne? Sally-chan, pronta per la full immersion in Tokyo?>> chiese Kazunari
<< Yyyayyy! Shopping! Shopping!>> urlò Sarah, con le braccia alzate
<< A volte ho l’impressione di aver cercato un surrogato degli Arashi in un’unica persona… le reazioni di Masaki, i gusti di Jun, i discorsi di Sho…>>
<< Niente Toshi-chan però.>> fece notare Sarah.
<< No, in effetti no.>> disse Kazunari, allontanandosi. Sarah fece per seguirlo. Poi si girò verso Masaki, porgendogli un foglietto
<< Non ho intenzione di morire. Prova a chiamarmi.>> disse, e se ne andò. Masaki rimase in piedi sulla porta. Sentì una mano sulla spalla
<< Non fuggire anche questa volta.>> gli disse Chika. Masaki guardò lei. Poi il bigliettino. Poi annuì
<< Posso provarci.>> disse << Sono terrorizzato, ma ci proverò…>>
<< Bravo. Ah, sono andata a controllare. Nei karaoke c sono ancora le vostre canzoni.>>
<< Sono salvo!!>>
Jun guardò dal finestrino del taxi. Era tornato. E i suoi amici non l’avevano rifiutato. Si era sfogato. Si sentiva leggero. Stava bene, per la prima volta in dieci anni stava davvero bene. Sapere che non era successo solo a lui l’aveva mandato un po’ nel panico, perchè nemmeno lui si era mai accorto che fosse successo
“Volevamo proteggerti, ma è evidente che abbiamo fallito” gli risuonò la voce di Sho in mente
<< Non è vero… non ce l’avrei fatta senza di voi…>> mormorò, sorridendo
<< Come, scusi?>> chiese il tassista
<< Ah, nulla, mi scusi.. pensavo ad alta voce…>>
Kazunari guardò la camera d’albergo. E se si fosse preso una casa? I soldi li aveva, la possibilità di tornare spesso anche… e poi li c’erano i suoi amici, e voleva vederli… si, aveva Satoshi, che gli aveva detto che l’avrebbe seguito ovunque, ma loro avevano le loro vite li.. si, poteva farlo. Ne aveva i mezzi. E lo voleva.
Satoshi guardò la strada dove abitava. Gli era sempre sembrata così triste. Ma ora che Kazunari era in Giappone, ogni angolo della città gli sembrava bellissimo e perfetto. E quella sera si sarebbero visti. Avrebbero parlato del loro futuro. Insieme. Sentì qualcosa premergli il petto. Qualcosa che non sentiva da moltissimo tempo. Si rese conto di star sorridendo.
<< Oh… sono felice…>> mormorò, sentendo i battiti del suo cuore accelerare.
Sho diede un bacio a Yoko, che corse verso le compagne di scuola. Poi guadò sua moglie
<< Ti vedo felice, amore.>> le disse
<< Non sono io. Io rifletto solo la tua espressione… tu non sai quanto faccia bene vederti sorridere così… credo di non averti mai visto questa espressione. Davvero…>> disse Kayoko. Sho sorrise
<< Ti amo.>> le disse
<< Ti amo anch’io. Ecco, mi si è incastrato il tacco… ma perchè in questi momenti devo essere un simile impiastro?!>>
Pititini... comunque, ho diviso veramente male (beh, almeno non ho lasciato frasi a metà...), ma tutta intera non me la faceva caricare (uffi... solo perchè è un po' pesantina...)
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