Giusto perchè mi danno la limited del best degli Arabimbi ancora disponibile, e per far passare i dieci minuti che separano me dalla partenza per la posta, posto (che brutto gioco di parole, perdonoooo)
TITOLO: In sospeso (è il titolo, non nel senso che ci sto pensando ... è proprio il titolo ... )
AUTRICE: jinnypazza82
GENERE: L'ormai evergreen angst con brio, nonchè AU
FANDOM: Arashi (Monotematicaaaa!!)
PAIRINGS: Per ora non ve li dico, cicca cicca.
RATINGS: direi pg-15 (non succede un granchè ... più chealtro abbiamo uno scaricatore di porto, ecco).
DISCLAIMERS: Possiamo saltarli, stavolta? Che il mio cuore si spezza ogni volta T_T *va a disperarsi per non essere possessricedegli arashi ne di nessuno johnny nominato*
NOTE: Come sempre.. non penso di aver scritto sotto alcool, anche se certi errori che ho trovato (spero di aver corretto) mi fanno dubitare
RINGRAZIAMENTI: come sempre Vampiretta e Harin che si sono sorbite tutto il malloppo XD E grazie a Vampiretta per i ratings e il genere, as usual
GIA' POSTATI:
Prologo Apro gli occhi e mi stiracchio. Oggi ho un compito ben preciso. Mi alzo in fretta e mi preparo. Prima di andare al lavoro, devo fare una cosa importante, una cosa che mi libererà definitivamente. Guardo Masaki, che mi sorride. Credo che non dorma. Non penso che ne abbia bisogno. Dopo ventisette anni, devo ancora capire bene che cos’è. Non che glie l’abbia mai chiesto, in effetti, ma tutte le volte che mi è passato per la testa di chiedergli qualcosa di lui, le domande mi sono sfuggite di mente. Quindi mi piace considerarlo il mio angelo custode. Lui dice che sono il suo legame, ma dovrò farmi spiegare. Però purtroppo, negli ultimi quindici anni ho avuto altri pensieri… Masaki mi ha sempre aiutato, mi ha sostenuto, ha cacciato i creditori troppo violenti (si diverte parecchio ad essere tangibile ma invisibile)…
<< Che c’è in programma, oggi?>> mi chiede, imitando il mio vecchio assistente
<< Banca. >> dico. Ed ecco la reazione che aspettavo. Gli si illuminano gli occhi e lancia le braccia in aria. Per fortuna adesso è intangibile, sennò addio libreria…
<< Yay!>> urla, ed è davvero felice << L’ultimo bonifico, Sho-chan!>> dice. E mi abbraccia, saltellando. Credo che sia più o meno mio coetaneo, almeno per l’aspetto (anche se non è mai cambiato, in effetti…), ma molte volte mi sembra di avere a che fare con un bambino di cinque anni
<< Si ok, saltelliamo tutti in allegria… però andiamo. Che poi arriva il nuovo assistente…>>
<< Oh, è vero! Certo che anche a Toma kun è andata bene… una promozione…>> dice, tutto serio
<< Sei buffo, Masa. Te lo dico sempre, ma è così…>> dico, scompigliandogli i capelli e ridendo. Poi usciamo. Quando dieci minuti dopo entro in banca, ho il cuore a mille. Il tizio a cui devo i soldi, o meglio, a cui li dovevano i miei, mi saluta con un inchino e sorridendomi. Ci sediamo, aspettando l’impiegato che deve sbrigare il tutto
<< E così è l’ultima, ne, Sakurai san?>> mi dice. Mi limito ad annuire
<< Dannato vecchio!>> ringhia Masaki, rischiando di farmi ridere
<< Mi dispiace davvero molto di averle reso la vita difficile. Lei è un bravo ragazzo… purtroppo i suoi hanno preso male una situazione che, come abbiamo visto, poteva essere risolta…>> dice. Mi limito ad annuire
<< Brutto porco schifoso e bugiardo!>> abbaia Masaki. Si, odia il mio ultimo creditore, più di tutti gli altri. Credo dipenda dal fatto che quand’ero al liceo mi minacciava…
<< Mi dispiacerà solo non poter intrattenere più queste conversazioni con lei, Sakurai san…>> dice il vecchio. Masa, stai calmo…
<< Lo ammazzo! Io lo ammazzo!>> no, ok, Masaki è fuori controllo.
<< Dammi il permesso, Sho! Ci metto un attimo, davvero!>>
Non rispondo a nessuno dei due. Entra l’impiegato, firmo, il vecchio firma. Sono libero. Il vecchio mi stringe la mano, e per la prima volta vedo un sorriso sincero da parte sua
<< Mi raccomando, ragazzo. Non fare gli stessi errori dei tuoi.>>
<< Non c’è pericolo.>> rispondo. E non ce n’è davvero. Io ho il mio angelo custode…
Venti minuti dopo sono nel mio enorme ufficio, all’ultimo piano. Sono praticamente di fronte alla Tokyo Tower, e ho più o meno la stessa vista, solo che me mi pagano per averla…il mio nuovo assistente dovrebbe arrivare tra una mezz’ora, quindi ho tempo per festeggiare. Prendo due bicchieri dal mobile bar, mi accerto che la porta sia chiusa a chiave e verso due whiskey
<< Alla nostra…>> dico, porgendo un bicchiere a Masaki, che mi sorride e lo prende volentieri. Ma c’è qualcosa di strano nel suo sorriso
<< Masa, che c’è?>> chiedo.
<< Nulla. Non ti preoccupare. Solo pensieri da vecchio.>> dice lui. Batte il bicchiere sul mio e brindiamo. Metto via i bicchieri appena sento l’interfono squillare
<< E’ in anticipo…>> dice Sachiko, la mia anziana segretaria con il nome retrò.
<< Ok, fallo entrare. >> dico. Vado a sedermi, mentre Masaki gira la chiave. Dopo meno di un secondo, entra un uomo. Dal curriculum risultava essere nato l’anno dopo il mio, anche se sembra un ragazzino delle medie
<< Ninomiya, giusto?>> lo saluto, alzandomi. Lui chiude la porta, poi si inchina. Lancia un’occhiata a Masaki, poi torna a guardare me
<< Sono in anticipo… mi scusi… è che avevo paura di arrivare in ritardo…>> dice. Masaki ride, e il ragazzo si gira a guardarlo
<< Che succede?>> chiedo.
<< Ehm… non so quanto mi convenga dirlo… l’ultima volta mi hanno cacciato in dieci minuti, ma… perché ha un fantasma?>> chiede. Masaki si accascia sul divano, ridendo e dando grandi manate al bracciolo
<< Sapevi che ti vedeva!>> lo accuso
<< Ovvio!>> ulula lui. Che fastidio! Guardo il poveretto fermo sulla porta
<< Allora… allora sapeva di avere un fantasma…>> mi dice.
<< Si… più o meno…>> dico. Non ho mai considerato Masaki un fantasma… temo sia venuto il momento di essere indiscreto…
<< Allora non sono licenziato?>> chiede il piccoletto.
<< No, tranquillo… posso chiederti il nome? Non me lo ricordo, perdonami… di solito sono gli assistenti che si ricordano i nomi… e… posso chiamarti per nome? Odio le formalità con i collaboratori diretti…>> dico.
<< Kazunari…>> mormora il ragazzo. Sta ancora guardando nervosamente Masaki
<< Non è pericoloso… è solo scemo.>> dico, sedendomi di nuovo al mio posto e facendo segno a Kazunari di sedersi di fronte a me. Devo insegnargli il lavoro, ma non so bene da dove iniziare… come l’altra volta
<< Non sono scemo!>> protesta Masaki, ma lo ignoro.
<< Com’è che lo vedi? Io l’ho sempre visto… e vedo anche altri spiriti, ma tu?>> gli chiedo. Pensavo fosse una prerogativa dei legami vedere gli spiriti…
<< Credo sia di famiglia… mia madre è una medium. Vedo tutti gli spiriti. Quelli legati, quelli liberi… di solito quelli liberi sono cattivi… la solitudine fa male anche a loro…>>
<< Finalmente un assistente utile, ne Ma-chan?>> dico io. Ma Masaki è improvvisamente turbato. E’ seduto sul divano e guarda Kazunari con aria quasi severa. E pare che Kazunari capisca qualcosa
<< Sakurai san… quanto sa degli spiriti?>> mi chiede.