Questo capitolo poteva essere anche risparmiato, se non fosse stato per il piccolo particolare del fattaccio (o per il fatto che sono sadica e volevo farvi stare male *risata malefica*, in fondo un test ha detto che sono come Lilith di Supernatural XDD).
Stranamente non ci ho messo nemmeno tanto a finire questa lemon, se non l'avessi fatta neanche stavolta, Hiroro si sarebbe arrabbiato con me XDD.
Titolo: Burden Of Sacrifice
Genere: AU/Angst/Emo/EATrattiStupida?XDD
Fandom: Kis-My-Ft2
Pairing: Kitayama Hiromitsu x Fujigaya Taisuke
Raiting: NC-17 (così Hiro sarà felice XDD)
Disclamers: Non sono miei manco loro e blablabla, altrimenti mi guarderei un porno dal vivo, mica ci scriverei u_u
Note: Il prologo si svolge nel "presente", come l'epilogo una volta che l'avrò fatto XD, mentre il resto della fic nel passato *_*!
Le sue mani stavano passando sul suo collo, le dita lo accarezzavano in modo delicato, come se avesse paura di fargli male mettendoci più forza.
Taisuke gli stava baciando il volto, l’unico punto che riusciva a raggiungere in quella posizione, lasciando che il proprio respiro solleticasse la pelle del compagno; lo aveva sentito sussultare leggermente, segno che era riuscito nel proprio intento~.
Incavando le unghie nella schiena nuda di Hiromitsu, lo sentì scivolare su di sé, le sue labbra avvolsero la pelle del suo collo per poi succhiarci violentemente, fino a lasciarci un segno. Segno che di sicuro sarebbe stato visibile il giorno seguente.
Più l’altro scendeva verso il basso, più lui portava le unghie in alto, sgraffiandolo, era il proprio modo di marchiarlo.
Quando la sua lingua passò su un capezzolo, il più piccolo lasciò fuggire il primo ansimo dalla bocca, mentre Kitayama sogghignò contro la sua pelle prima di tornare a baciargli il petto in modo sensuale.
“Hi-Hiro…”
In risposta al suo gemito, il più grande aveva preso tra i denti il capezzolo che stava torturando con le labbra fino a poco prima, mentre l’altro lo avvolse con le dita, quel doppio attacco bastò per far tremare Fujigaya. Stava tremando dal piacere.
Tremando dalla voglia che aveva di sentirlo di nuovo suo.
Ogni volta con lui era sempre diversa, ma allo stesso tempo gli risultava familiare, come sempre si sentiva perso in quel calore, quel calore che apparteneva alla persona più importante della propria vita.
Taisuke continuava a passare le mani lungo la schiena di Hiro toccando ogni centimetro di pelle a cui riusciva ad arrivare, gli aveva persino infilato una mano tra i capelli intrecciando alcune ciocche con le dita.
Con la coda dell’occhio poteva vedere l’anello contrastare con la pelle del compagno, gli piaceva vedere quello sbriluccichio attorno al dito.
“A-ah..!”
La bocca dell’altro si trovava sul suo addome, poteva avvertirne la morbidezza sulla propria pelle, gli stava dando dei piccoli baci attorno all’ombelico passandoci di tanto in tanto la lingua. Aveva afferrato tra i denti il piercing che Taisuke aveva, iniziando a tirarlo leggermente, il più piccolo continuava a stringere i capelli di Hiromitsu venendo colpito da mille brividi. Le uniche cose coerenti che stavano lasciando la sua bocca erano il nome del più grande e i gemiti, altro era improbabile dato che Taisuke stava perdendo il contatto con la realtà.
Abbassando le mani per le braccia di Hiro, gli afferrò i polsi circondandoli con le dita, nonostante volesse sentire la sua bocca sulla parte inferiore del corpo, voleva fare qualcosa per lui o almeno spogliarlo prima di arrivare al sodo.
Kitayama gli aveva abbassato i boxer fino a metà anca e un lieve rossore aveva preso possesso del suo corpo.
“Hiromii..”
“Che c’è Taipi?”
“Non è giusto che tu abbia ancora i vestiti~”
Non erano molti, ma c’erano.
Fujigaya aveva portato una mano sotto i pantaloni del compagno, toccandogli l’addome con una carezza leggera, le labbra di Hiro stavano depositando piccoli baci per il suo collo, probabilmente lasciando altri segni.
Riuscì a sganciare i bottoni di quei maledetti pantaloni e provò ad abbassarli, senza l’aiuto dell’altro stava risultando un po’ difficile toglierli di mezzo.
“Hiro…i pantaloni…”
“Vuoi che li rimetta~?”
Stava scherzando, vero? Erano almeno cinque minuti che provava ad abbassare quei cosi, quindi doveva togliersi dalla mente qualsiasi scherzo volesse fargli.
Hiro si limitò a baciargli il volto prima di allontanarsi da lui e rimanere in boxer; ogni volta che lo vedeva, Taisuke rimaneva a fissarlo per lunghi attimi, era qualcosa più forte di lui, come se guardandolo a quel modo, il suo corpo gli rimanesse impresso nella mente.
Portando una mano sul suo petto, iniziò ad accarezzarlo in maniera lenta. Poteva vedere il compagno tremare contro al suo tocco e dopo afferrò l’elastico dei boxer, giocandoci, mentre incollava lo sguardo su quello del più grande.
Quando si stufò di averlo così distante, Fujigaya lo tirò verso di sé, sempre tenendolo per l’unico indumento che indossava, e riprese a baciarlo. Quasi immediatamente la propria bocca venne invasa dalla lingua dell’altro, un lungo brivido gli percorse la schiena in quel momento, le mani di Hiromitsu gli stavano toccando l’intero corpo, studiandolo ancora una volta, e lui si sentiva morire ad ogni singolo tocco.
Ad ogni singolo movimento di quelle dita.
Alzando la schiena verso il più grande, sentì le sue mani posarsi tra essa ed il materasso, con un semplice gesto Taisuke si ritrovò sopra di lui. Sentiva le sue dita passare lungo la linea della spina dorsale e come reazione prese il labbro inferiore del compagno tra i denti, tirandolo piano. Probabilmente aveva lacerato leggermente la pelle dato che avvertiva il sapore del sangue sulla lingua.
“S-scusa”
“Mi piace quando mi fai male~”
“Idiota.”
Taisuke portò le braccia ai lati della testa di Kitayama affondando le mani nei suoi capelli, intrecciandoci le dita.
Cominciò a baciargli il collo abbassandosi sul suo corpo, gli attaccava dei piccoli morsi sentendolo mugolare il suo nome, a volte si sentiva soddisfatto di quello che faceva, specialmente quando riusciva a far ansimare e mugolare il più grande a quel modo.
Scese sul suo petto lasciandosi dietro una scia di baci, strusciandosi su di lui fece entrare in contatto il proprio membro con quello di Hiromitsu, causando un lungo ansimo da entrambi. Lasciò andare i capelli del più grande per far scivolare le mani ai lati del suo corpo, portò le dita ai suoi capezzoli stuzzicandoli, mentre con le labbra scendeva verso la sua spalla, posandole sulla clavicola. Aveva iniziato a baciarne tutta la lunghezza lasciando anche della saliva sulla sua pelle, tanto Hiro non si sarebbe lamentato~.
“Tai-chan..”
Si abbassò ancora di più su quel corpo che tanto gli piaceva, fino ad arrivare al confine coi boxer, ne prese l’elastico cominciando a buttarli giù lentamente, gli occhi di Fujigaya si portarono di nuovo al proprio dito; non poteva fare a meno di fissare l’anello che Hiro gli aveva donato.
“Vuoi sposarmi Taisuke?”
Se ci ripensava aveva i brividi, non aveva minimamente pensato a quella proposta, era stato l’ultimo pensiero che gli aveva sfiorato la mente.
Dopo quell’azione, era più sicuro del fatto che il compagno fosse pieno di sorprese, oltre che un insospettabile romantico.
Una volta messi i boxer alle ginocchia del più grande, Taisuke cominciò a leccare la zona attorno all’ombelico, ci passava la lingua in modo lento come una tortura, in fondo quello era il proprio intento, guidare Kitayama alla follia.
“Taisuke…!”
C’era riuscito, eh?
Sentendolo sussultare contro la sua bocca, prese coraggio ed abbandonò il suo addome fino a toccare la punta del suo sesso eretto.
Inizialmente Fujigaya lo prese tra le dita giocando con la punta, usando il pollice, solo quando sentì il compagno lamentarsi si decise a prendere la sua erezione tra le labbra, succhiando piano.
Le mani dell’altro si intrecciarono con alcune ciocche dei suoi capelli mentre lui muoveva la bocca per tutta la lunghezza del suo fallo, avvolgendolo sempre di più.
“Mi piacciono le labbra di Tai-chan~”
“D-davvero?”
“Uhm, e non solo per quello che ci fa~”
Hiro non era il tipo che gli diceva: ”Quanto mi piace praticare sesso orale con te!”, ma comunque lo faceva capire bene, lo sapeva ormai, in fin dei conti certi gesti erano abbastanza eloquenti.
Continuò a passare la lingua sul membro del compagno lasciandosi andare, a dire il vero Taisuke certe cose le aveva fatte solo con lui, forse perché si erano conosciuti ventenni o poco più, forse perché non si era mai sentito a proprio agio con gli altri. Hiromitsu era speciale, ogni cosa di lui lo era.
“A-ah..T-Taipi…”
Il respiro del più grande era corto, spezzato, non faceva altro che tentare di mantenere la respirazione regolare, cosa quasi impossibile dato quello che gli stava facendo, stringeva persino le ciocche di capelli che aveva tra le mani mandando indietro la propria testa, colpendo il cuscino sotto di sé.
Taisuke aveva alzato lo sguardo su di lui, lo stava osservando come fosse una visione, cosa che per lui lo era in verità, e l’unica cosa che poteva fare in quel momento era aumentare le spinte con la propria testa.
“Dio…!”
Perso nel piacere che provava, Hiromitsu prese a spingere la testa di Fujigaya contro di sé, doveva essere vicino all’orgasmo considerando anche il suo sussultare di continuo.
Il più piccolo diminuì la velocità dei suoi movimenti mettendo le mani sul bacino dell’altro, voleva evitare di rovinare il momento rimettendogli addosso. Quando avvertì la prima goccia del suo seme bagnargli la punta della lingua, riprese a succhiare con una certa violenza fino a prendere ogni cosa che Kitayama poteva offrirgli.
“Sei la cosa più bella da vedere là sotto~”
“Non ne sarei tanto convinto~”
Si tirò su passandosi la lingua sulle labbra, Hiro lo stava guardando intensamente e non ci volle molto prima di ritrovarsi completamente nudo e sotto di lui, con la sua bocca che assaporava la sua pelle.
Portando ancora una volta le mani sulla schiena dell’altro lo sentì rabbrividire per un attimo; che aveva?
“L’anello…è freddo”
“Vuoi che lo tolga?”
“Non ci pensare nemmeno, è il segno del mio amore, come i succhiotti~”
Non era proprio la stessa cosa, ma apprezzava comunque il paragone.
Sussurrandogli un: ”Poi adoro succhiare la tua pelle”, Hiromitsu scese sul suo collo attaccandoci dei morsi leggeri, probabilmente si era accorto che non era il caso di marchiarlo ancora.
Lo sentiva scivolare sul suo petto, le mani stavano accarezzandogli i fianchi con carezze leggere, quasi impercettibili, gli aveva tirato il piercing coi denti facendogli inarcare la schiena, quando poi avvertì il tocco leggero di quelle labbra sulla propria erezione, Taisuke affondò la testa sul materasso sotto di sé, gemendo come se non vedesse l’ora che l’altro lo succhiasse.
“Hi-Hiro..”
Aveva iniziato ad ansimare più pesantemente cercando un appiglio sul quale mettere le mani, l’unica cosa che aveva trovato erano state le lenzuola, così le prese tra le dita continuando a gustarsi le labbra di Kitayama sul proprio membro.
La sua lingua stava passando sulla punta, per poi abbassarsi verso il basso, con le mani il più grande stava toccandogli l’interno cosce, facendolo solamente fremere ancora di più.
Tremava ed ansimava, sembravano essere le uniche cose che riusciva a fare, il suo cervello non gli dava nessun altro stimolo abbastanza intelligente.
Il compagno aveva fatto salire le mani alla base del suo fallo, unendo i movimenti delle dita a quelli della bocca, Fujigaya tentava in tutti i modi di non spingersi contro di lui, non voleva anticipare il momento in cui il piacere lo avrebbe colpito.
“Hiro-chan~”
In risposta, Kitayama lasciò morire dei gemiti sulla sua erezione, cosa che non fece altro che aumentare la sua adrenalina. Era del tutto perso in quello che stava provando, sentire le labbra dell’altro su di sé, sentire le sue mani accarezzarlo, lo stava mandando in tilt.
“Tai-chan ha un buon sapore~”
La prima volta che glielo aveva detto, il più piccolo era arrossito così tanto da non sembrare neanche più una persona, Hiro riusciva sempre a metterlo in imbarazzo con nulla.
Stringendo le gambe attorno alla sua testa, aumentò la presa sulle lenzuola sentendo chiaramente i propri muscoli tendersi; era così vicino.
“U-uhn”
Con un’ultima spinta della testa, Hiromitsu lo guidò al piacere deglutendo l’attimo dopo, lo aveva persino pulito con la lingua.
“Ehi bellezza~”
“Hiromii~”
Kitayama intrecciò le proprie mani con le sue accarezzando dolcemente l’anulare con l’anello, poi portò quella stessa mano ai lati della testa di Taisuke continuando a sfiorare quel piccolo cerchio; era normale che il suo cuore stesse battendo a quel modo?
“Ti amo Hiro.”
“Anche io Taisuke.
Avrò tutta la vita per dirtelo”
“Tutta la vita..”
Ancora doveva rendersi seriamente conto di quello che sarebbe successo, c’erano un sacco di cose da organizzare, persino l’incontro tra Kitayama ed i genitori, quella sarebbe stata la parte più difficile.
Un bacio sulla fronte gli ricordò di avere altre cose da finire prima di pensare al matrimonio.
“Non è carino abbandonarmi nel bel mezzo del sesso, sai?”
“Vuol dire che mi farò perdonare”
Glielo aveva detto con il tono più malizioso possibile mentre portava la mano libera verso il basso ventre di Hiromitsu. Prese a stuzzicarlo leggermente, con tutta l’intenzione di riportarlo alla vita, doveva farsi perdonare no? Quale modo migliore di quello quindi?
Quando sentì il membro che aveva tra le mani crescere ancora una volta, Fujigaya sogghignò soddisfatto e l’altro gli attaccò un morso alla base del collo.
“Vado a prend-“
“N-no, non voglio che ti allontani”
Non gli importava del dolore, avrebbe resistito pur di non averlo lontano nemmeno per poco tempo, sapeva benissimo che quel male si sarebbe trasformato in piacere una volta abituatosi all’invasione nel proprio corpo.
In più, il compagno era quasi sempre delicato, le uniche volte in cui si lasciava prendere dalla violenza erano l’eccezione.
Baciandogli una guancia, aveva acconsentito alla sua richiesta, gli portò due dita alle labbra cominciando a sfiorarle piano, facendogli capire di dover aprire la bocca, cosa che fece senza tanti problemi.
Leccò ed inumidì quelle due dita meglio che poteva, tanto sapeva dove sarebbero finite, e poi le fece scivolare tra le labbra notando le pupille dilatate del compagno, si era eccitato a vederlo a quel modo.
“Anche da vecchio avrai quell’espressione?”
“Si…perché anche da vecchio sarai bellissimo”
Era arrossito, sentiva le guance andargli a fuoco.
Lui dubitava seriamente che invecchiando sarebbe rimasto bellissimo, ma di sicuro Hiro avrebbe avuto la stessa voglia di fare sesso che aveva adesso, certe cose non lo avrebbero mai cambiato, non che poi gli spiacesse.
In un attimo sentì il primo dito di Hiro entrare nel suo corpo e si tese immediatamente, gli piaceva colpirlo all’improvviso, eh? Lo faceva spesso, come se si divertisse a fare gesti imprevedibili e non dargli il tempo di capire cosa potesse succedere dopo, esattamente come aveva organizzato quella vacanza e la proposta di una vita assieme.
Toccandogli il volto, Taisuke si accorse del suo sguardo dolce, non era più solamente eccitato dal momento che stavano vivendo, c’era quella dolcezza che spesso vedeva nei suoi occhi, quella dolcezza che gli faceva capire quanto tenesse a lui; non riusciva neanche ad immaginare a come sarebbe stata la propria vita senza quel testone accanto, non sarebbe stato direttamente vivere, vero?
“H-Hiro…”
“Shh, passerà presto”
Per distrarlo dal dolore che stava provando, lo aveva detto che ci sarebbe stato ma nonostante quello aveva voluto sentire il compagno senza nessuna sorta di lubrificazione, cominciò a baciarlo tentando di spingersi in lui il più lentamente possibile.
Non sapeva cosa si provasse ad essere l’attivo nei rapporti, ma di sicuro non doveva essere una bella sensazione dover far per forza piano quando tutto il tuo corpo ti diceva di spingerti contro quel calore.
Comunque sentire la lingua del più grande contro la propria lo aveva aiutato, si era rilassato quasi del tutto così spinse i fianchi di Kitayama con una gamba, portandolo ancora di più al proprio interno, era il suo modo di dirgli di potersi muovere liberamente.
“Se non fossi stato così insist-“
“Vuoi scoparmi o no?”
Si era stufato di tutti quei discorsi, li avrebbero potuti affrontare benissimo una volta finito di accoppiarsi, delle volte voleva soltanto zittirlo per evitare di dover dire qualcosa in più del suo nome, tra i gemiti.
“Quanto sei volgare Tai-chan~”
“Tsk.”
Come se poi non apprezzasse il suo linguaggio colorito delle volte.
Le mani dell’altro andarono alla sua schiena tirandolo verso di sé, lo aveva alzato dal materasso ed in quel momento Taisuke era seduto su di lui; sinceramente gli piaceva più quella posizione delle altre che avevano fatto, forse perché aveva la sensazione di sentire meglio il più grande.
Incavò le unghie nella schiena a cui si era aggrappato, sentendo il compagno lamentarsi per il leggero dolore, era sicuro di avergli lasciato un sacco di sgraffi quella sera, ma un po’ se lo meritava, era o non era lui quello che gli lasciava succhiotti sparsi per tutto il corpo? Un po’ di vendetta se la doveva prendere.
“S-spingi là!”
Era riuscito a beccare il cumolo di nervi che gli aveva mandato la mente in bianco.
Hiro aggiustava l’angolo delle spinte cercando di colpire ancora quel punto, sapeva che avrebbe provocato la stessa reazione di pochi attimi prima, e quando ci riuscì ancora ed ancora, il più piccolo si lasciò trascinare di nuovo sul materasso avvolgendo quanto più poteva il corpo dell’altro. Voleva sentirlo di più.
Voleva che lo portasse al piacere nello stesso momento in cui ci sarebbe arrivato lui.
Così, in preda al desiderio e al piacere, portò la mano tra i loro corpi circondando poi il proprio membro.
“V-vorrei vederti meglio quando fai cos..ì..”
“A-ancora che parli, Hiro?”
Nonostante le loro voci fossero spezzate dai gemiti, non evitavano di conversare nel bel mezzo del sesso, quasi rimaneva sorpreso da quello che riuscivano a fare insieme.
Quando avvertì i propri muscoli tendersi nuovamente, incollò lo sguardo a quello di Kitayama, aveva capito che anche quel testone stava provando le stesse identiche cose.
Aumentando leggermente i movimenti della propria mano, Taisuke portò l’altra mano sul sedere del compagno afferrandolo tra le dita, lo stava spingendo verso di sé nel tentativo di raggiungere la pazzia con lui.
“A-ah..”
Il più grande si accasciò su di lui baciandogli la clavicola, aveva preso la sua mano sinistra nella propria prima di portarsela alle labbra e darci un bacio tenero, in quel momento se non fosse stato sdraiato, le sue ginocchia avrebbero tremato come foglie.
Hiromitsu poteva lasciarsi andare a quei piccoli gesti dolci allo stesso modo in cui sparava battute porno.
Strusciando le loro dita assieme, Taisuke gli posò un bacio sulla guancia sorridendogli.
“A che stai pensando Hiromii?”
“A come sarà il nostro matrimonio, il nostro primo giorno da sposati~”
“Sarà tutto bellissimo, vero? Io..te..i fiori~”
“E gli invitati!”
Oh a quelli non aveva pensato, a parte la propria famiglia e quella di Kitayama.
Dovevano pure cambiare paese e portarsi tutti appresso, giusto? Oppure potevano semplicemente dividere la cerimonia dal ricevimento, tanto a lui non sarebbe interessato, gli bastava l’idea di tutta la vita con Hiro.
“Possiamo anche non invitare nessuno, anche se a mia madre dispiacerebbe non vedere l’unico figlio sposarsi”
“N-no, mi farebbe piacere avere tua madre..”
“Ti stavo prendendo in giro Tai-chan!”
All’affermazione del più grande, gonfiò le guance spostando lo sguardo da un’altra parte, non voleva vedere la sua faccia mentre sorrideva beffardo, si divertiva così tanto a prenderlo in giro, eh? Ogni volta gli diceva qualcosa che gli scaturiva quella reazione e Taisuke non poteva fare nulla per evitare che gli dicesse quanto fosse carino quando si imbronciava o addirittura per evitare che lo prendesse in giro a priori. Kitayama era davvero pessimo quando ci si metteva.
Sentendo una mano sul proprio mento, riportò lo sguardo sulla carogna sopra di sé e lo vide stranamente preoccupato; cosa era successo in quei pochi istanti?
Non ce l’aveva seriamente con lui, quindi perché lo guardava a quel modo?
“Hi-Hiro..?”
La sua voce era uscita più preoccupata di quello che credeva, ma non era normale che Hiro lo guardasse dal nulla a quel modo, insomma, non era successo niente che potesse renderlo a quel modo, no?
Quando vide le labbra del compagno piegarsi in un sorriso, uno di quelli che non si riuscivano a trattenere, capì che pure quell’espressione era parte di uno scherzo…e lui che si era persino preoccupato!
“Sei uno stupido!”
Provò a divincolarsi dall’abbraccio che stava ricevendo e sentì la voce di Kitayama dirgli qualcosa di carino all’orecchio, cosa che lo fece sospirare mugolando poi un altro “stupido”.
Le cose tra di loro sarebbero cambiate una volta sposati? Qualcuno che conosceva gli aveva detto che il matrimonio era la tomba del rapporto, che prima o poi due persone tornavano ad essere perfetti sconosciuti e quello aveva sempre bloccato la voglia di convolare a giuste nozze che Fujigaya poteva avere, ma con Hiro sarebbe stato diverso, lo sentiva. Con lui non si sarebbe mai sentito a disagio né lo avrebbe considerato uno sconosciuto.
“Adesso facciamo la nanna, eh?”
“Mi tratti come un bambino!”