Nuova storia...

Apr 23, 2009 22:15


Premetto. Questa sarà lunga davvero, quindi abbiate paziena e sopportatemi... o leggete, se vi va ^^'
Io prometto che, un pezzettino alla volta, cercherò di leggere tutto quelo che mi sono persa causa mesi di assenza di internet e tempi stretti dovuti a Gardaland (è sempre colpa di Prezzemolo!!)
La fotina non mi colie l'atmosfera della storia, ma pazienza, per ora questa ho XD
Bene bene, buona lettura, spero (sennò buon saltaggio  piè pari T_T)

TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS:  Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto


Sho si guardò intorno, incredulo di quanto quella scuola fosse enorme. Posò la valigia, confuso. Si era perso almeno quattro volte, nonostante la piantina, ma non riusciva a trovare l’ala dove avrebbe dovuto trovarsi il dormitorio. Si guardò intorno, cercando un punto di riferimento, o qualcuno… ma gli allievi “normali” non sarebbero arrivati prima di qualche giorno. Sho sbuffò. Ci fosse stato almeno un bidello, un gatto…

<< Aaaaah, finalmente sono tornato!!!>> urlò una voce, a due millimetri dal suo orecchio. Sho si girò, infastidito, per scoprire che il ragazzo era ad almeno tre metri di distanza. Sbuffò di nuovo, rigirandosi. Cercò di ignorare i passi che si avvicinavano veloci. Ma non poté ignorare la pacca sulla spalla. Una pacca incredibilmente forte, considerando la larghezza complessiva di chi l’aveva data.

<< Ma che diavolo…>> gli sfuggì, mentre si girava per incontrare un sorriso enorme e due occhi dal taglio dolce.

<< Accidenti! Sono qui dalle elementari, ma è la prima volta che non arrivo qui per primo!>> disse il ragazzo, in tono allegro. Sho si spostò troppo tardi. Il ragazzo gli aveva già passato un braccio intorno alle spalle.

<< Ah! Come sono maleducato! Sono Aiba Masaki! Piacere di conoscerti, nuovo allievo.>> disse. Ma parlava sempre a quel volume?

<< Sakurai Sho.>> disse, in tono abbastanza altezzoso. Masaki gli regalò un sorriso enorme

<< Bene, Sakurai-kun. Visto che siamo solo noi, ti accompagno al dormitorio, così non ti perdi più… la prima volta io mi sono perso dodici volte… avevo sei anni. Sono rimasto chiuso in uno sgabuzzino per quattro ore, poi un bidello ha aperto la porta perchè gli servivano gli stracci e mi ha trovato…>>

<< Dev’essere stato terribile.>> disse Sho, in tono piatto. Masaki si strinse nelle spalle

<< E’ passato tanto tempo. E poi mi sono messo a mischiare i detersivi… è stato divertente in fondo… >>

Sho lo guardò. Ma chi diavolo era quell’essere casinista e ridanciano?! Una specie di contrappeso alla borsa di studio? Una punizione chiassosa?

<< Ah? Il dormitorio!>>

<< Te l’avevo detto che ti ci avrei portato.>> disse Masaki, sorridendo. Gli prese di mano il foglio che teneva dall’inizio e lo guardò. Sho poté giurare di averlo visto incupirsi leggermente. Ma poi il sorriso enorme ricomparve

<< Non odiarmi… non ti conviene… siamo nella stessa stanza…>> disse, abbassando leggermente il viso

<< Odiarti?>>

<< Beh, tanto simpatico non ti sono… troppo rumoroso… temo dovrai abituartici… ma magari provo tipo ad abbassare il volume, o…>>

<< Calmati.>> disse Sho, in tono deciso. Masaki si morse le labbra

<< E comunque non ti odio. Solo… stai un po’ calmo.>>

Masaki annuì, sorridendo. Beh, a quei sorrisi ci si poteva abituare. Ed anche in fretta. Masaki marciò deciso verso la stanza. Tirò fuori la chiave ed aprì la porta. Sho rimise in tasca la chiave che gli avevano dato in portineria.

<< Sai, normalmente gli studenti qui hanno la stessa stanza dal primo anno… aspetta! Ora ricordo il tuo nome… avevano affisso il nome del vincitore della borsa di studio per quest’anno, ed eri tu… ma allora sei super intelligente! Tra l’altro sei un mio senpai! Sono in stanza con il senpai intelligente! Yay!!!>>

<< Ho solo studiato per l’esame.>> disse Sho, cercando di liberarsi dall’abbraccio in cui Masaki l’aveva stretto.

<< Allora punti ad una delle università collegate… fammi indovinare… sguardo deciso, parli in modo educato ed in tono piuttosto calmo…economia?>>

Sho spalancò gli occhi

<< E’ così evidente?>> chiese

<> disse. Aprì gli armadi e tutti  cassetti. Da alcuni di questi tirò fuori tutta una serie di oggetti tra cui una costosa serie di pennelli e colori vari. Masaki si allungò sopra l’armadio e ne tirò giù una scatola. Vi mise tutto e la posò accanto alla porta. Sho lo guardò muoversi sicuro e veloce all’interno della stanza.

<< Dicevi che tutti rimangono nella stessa stanza fino al diploma, no?>> disse.

<< Ma ogni tanto qualcuno chiede di farsi spostare. >> disse Masaki. Gli stava dando le spalle e sistemava alcune cose nei cassetti

<< Ah… non ti ho lasciato scegliere il lato, senpai… Scusami…>> disse poi, girandosi

<< Ma tranquillo. Se sei qui da sempre, rimani dove sei abituato. E’ terribile rigirarsi, essere convinti di avere spazio e scontrarsi con il muro…>> disse Sho. Masaki rise e Sho non poté fare a meno di imitarlo.

Passarono insieme tre giorni. Sho smise di invidiare la ricchezza della famiglia di Masaki dopo le prime tre ore di conversazione. Masaki non passava a casa più di tre settimane all’anno, e raramente vedeva i suoi.

<< E’ tua madre?>> chiese Sho, la sera del terzo giorno, vedendo che Masaki guardava una foto. Lui annuì. Sho gli si sedette accanto, trovando molto strano e decisamente disagevole il suo silenzio.

<< Siete identici…>> disse Sho. Masaki sorrise

<< Credo di si… sei anni fa era ancora così, poi non saprei… devo averla intravista a Natale, ma ero sul divano con più medicine per il raffreddore che sangue in corpo, quindi non ne sono sicuro…>> disse, ridacchiando. Sho lo abbracciò, ma Masaki si staccò.

<< Hey, che fai? Guarda che è tutto a posto!>> disse, sorridendo.

<< Ma scusa… il fatto che tu non l’abbia vista per così tanto tempo, è triste…>> disse Sho. Masaki si strinse nelle spalle

<< Qui è normale. I nostri padri sono ricchi perchè lavorano troppo per poter effettivamente vedere le loro famiglie. Noi siamo solo quelli che dovranno prendere in mano le aziende, senza avere altri rapporti con loro se non quelli inerenti al lavoro. Il compito delle nostre madri è quello di spendere un po’ di soldi ogni tanto per far vedere quanto sono ricche le nostre famiglie… funziona così. >> disse Masaki. Sho trovò inquietante il fatto che lo dicesse sorridendo. Lo abbracciò di nuovo. Masaki non si staccò, questa volta. Sho lo sentì sospirare e lo guardò. Quand’era serio, notò, il suo viso prendeva un’espressione severa a causa della curva delle sopracciglia.

<< Senpai… Avere a che fare con me è come avere a che fare con un ragazzino di dieci anni a cui abbiano dato un energy drink, credi di potercela fare?>> chiese ad un tratto, tornando a sorridere allegro e liberandosi dolcemente dall’abbraccio

<< Beh, i ragazzini di dieci anni non mi hanno mai dato troppi problemi…>> disse Sho. Masaki rise. Poi un brusio improvviso li avvertì dell’arrivo degli altri studenti.

<< Ah! Eccoli!>> disse, spalancando la porta. Sho lo seguì, per vederlo lanciarsi con un gridolino decisamente da ragazzina verso un altro ragazzo, più o meno della stessa altezza.

<< Itai! Masa, mi hai quasi ammazzato!>> protestò l’altro ragazzo.

<< Scusa Jun-Jun, ma mi mancavi tanto!!!>>

<< Si, ok, ma staccati, adesso! Lasciami almeno andare a posare la valigia! Poi vengo a farti le coccole.>> disse, deciso. Masaki annuì e lo lasciò passare

<< E me non mi saluti, senpai?!>> disse un ragazzo minuto, col viso da bambino

<< Aaaawww, Nino!!!! Sei diventato ancora più kawaii!!>> disse Masaki abbracciando stretto anche lui. Nel frattempo Jun si era bloccato davanti a Sho

<< Aiba senpai!>> chiamò, in tono autoritario, mentre altri studenti passavano oltre vociando. Masaki si avvicinò. Sho fu quasi certo che stesse facendo le fusa.

<< Tu sei in stanza con il super secchione che ha vinto la borsa di studio e non mi dici niente?!>>

<< Ehm …>> disse Sho. Jun lo guardò. Sho dovette deglutire, per riuscire in qualche modo ad essere immune a quegli occhi.

<< Ma perchè Aiba si becca i senpai intelligenti?! Ma un attimo, e Ohno senpai?>> chiese il secondo ragazzo. Masaki si strinse nelle spalle

<< Non ne ho idea. >> disse. Poi sorrise, cercando di far sparire le espressioni preoccupate sui visi dei due kohai.

<< Beh. Io sono Ninomiya Kazunari, piacere.>> disse il ragazzo con il viso da bambino. Sho gli strinse la mano, presentandosi.

<< E io Matsumoto Jun.>> si presentò il ragazzo con gli occhi grandi. Sho gli sorrise, senza riuscire a fare altro. Poi vide l’espressione di Masaki cambiare. Lo conosceva da soli tre giorni, ma Masaki cambiava espressione continuamente, quindi aveva visto un sacco di espressioni su quel viso. Però fu subito evidente che la gamma completa era molto più vasta. Quell’espressione così smarrita Sho non l’aveva mai vista. E nemmeno quella decisa di un attimo dopo, quando gli passò accanto per entrare nella stanza ed uscirne con la scatola, che porse ad un ragazzo con lo sguardo perso nel vuoto

<< Ho pensato di raccogliere le tue cose, Ohno, visto che chiaramente hai chiesto di cambiare stanza. >> detto questo, tornò dentro e chiuse la porta. Il nuovo arrivato guardò gli altri

<< Ah… piacere, io sono…>> iniziò Sho

<< Sakurai Sho, il borsista. Piacere, sono Ohno Satoshi.>> disse. Sho notò che aveva lo sguardo triste mentre guardava verso la porta chiusa.

<< Nino, sii buono… portami la valigia in camera… è la duecentosei…>> disse Jun

<< So qual è, citrullo.>> disse Kazunari, prendendo la valigia e la chiave ed avviandosi.

<< Senpai… scusami… se ti potessi spostare dalla porta, vedrei come sta Aiba senpai…>> disse Jun. Sho si spostò dalla porta e lasciò passare Jun. Poi guardò Satoshi

<< So che non sono affari miei, ma… sembrate così tristi… tutti due…>>

<< Non sono affari tuoi, Sakurai. Hai ragione.>> disse Satoshi. Ma teneva il viso basso, mentre parlava. Poi lo alzò

<< Ci vediamo domani in classe, Sakurai kun.>> detto questo, si allontanò. Sho entrò in camera. Jun alzò il viso, continuando però ad accarezzare la schiena di Masaki, che era rannicchiato ed abbracciava il cuscino.

<< Scusate… io…>>

<< E’ anche camera tua, no, Sakurai-kun?>> disse Masaki, girandosi leggermente e sorridendogli. Aveva l’espressione contratta, notò Sho. Sospirò e si sedette accanto a Jun.

<< L’ho fatto proprio arrabbiare… non ha nemmeno tentato di salutarmi…>> disse poi, e si rannicchiò di nuovo su un fianco. Sho gli posò una mano sulla spalla

<< Io non ho idea di cosa sia successo, ma… beh, spero non sia così grave come sembra… e poi… lui aveva lo sguardo triste… anch’io capisco un pochino le espressioni delle persone…>> disse Sho.

<< Ha cambiato stanza… non che non apprezzi la tua compagnia, anzi, ma… qui è come una dichiarazione di guerra… e poi…>>

<< Lo sanno già tutti.>> disse Jun. Masaki sbuffò ed affondò il viso nel cuscino. Sho sentì l’irrefrenabile bisogno di abbracciarlo stretto, unito a quello di andare a pescare Ohno e portarlo li tenendolo per un orecchio, lui ed il suo sguardo addormentato.

<< Masa… lo sai che O-chan se la prende molto raramente… però… >> iniziò Jun. Masaki scosse la testa

<< Ho fatto un casino io. Tutto li. Prima o poi mi calmerò, e lui anche, e magari riusciremo ad essere di nuovo amici…>>

Jun precedette Sho di un millesimo di secondo. Tirò Masai seduto e lo abbracciò stretto. Oltre al cuscino, stringeva un cane di pelouche nero, notò Sho. Iniziò ad accarezzargli la schiena, scambiando uno sguardo con Jun.

<< Beh, che bell’inizio d’anno!>> disse Masaki, staccandosi dai due e stiracchiandosi

<< Ho come l’impressione che non mi annoierò.>> e sorrideva di nuovo.

<< Certo che tu hai degli sbalzi d’umore tremendi…>> disse Jun, secco

<< In che senso?>> chiese Masaki

<< Fino ad un secondo fa quasi piangevi, scusa sai! E poi mi preoccupo, lo sai!>> disse Jun,mentre una lacrima gli scendeva lungo una guancia. Masaki gli scompigliò i capelli

<< Che scemo…>> disse, ridendo ed abbracciandolo << Che scemo il mio Jun-Jun che piange… lo sai che cambio umore velocissimo! Ma adesso con chi è in stanza Toshi?…>> chiese Masaki

<< Con Nino… ho visto prima la chiave della 209 in mano a Ohno kun, ed è la stanza di Nino… visto che Nagase senpai si è diplomato, c’era il letto libero. Uh… messaggio…>> disse Jun, scattando in piedi e tirando fuori il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans.

<< Ah! Yamapi. E’ già arrivato... corro, prima che mi bruci il beauty!>> detto questo, Jun scomparve. Masaki rise

<< Quel ragazzo prima o poi arriverà direttamente con cabina armadio e salone d’estetista.. >>

<< Ti è passata?>> chiese Sho, ignorando il commento. Masaki gli sorrise ed alzò le braccia

<< Tutto a posto!>> disse << Sono qui con Sho kun, Jun-Jun e Nino chan sono arrivati, è arrivato anche Yamapi…>>

Sho si rese improvvisamente conto di quanto sarebbe stato faticoso quell’anno…

gnr: angst, g: arashi, gnr: au

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