Fanfiction scritte per la Notte Bianca di
maridichallenge - Nota Generale: tutte le fic non sono betate per una questione di tempo, insomma, non volevo schiavizzare nessuno. Perdonate eventuali strafalcioni!
Titolo: Baci alcolici
Pairing: Kurt/Blaine
Prompt: Baci da sbronzo, di nefene
Rating: PG13
Warning: Slash, What If?, Missing Moments 2x14
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono tutti di RM e le vicende raccontate non sono mai avvenute.
Note: Non betata causa tempo XD
Wordcount: 454 (
fiumidiparole )
C’erano diversi motivi per i quali Kurt odiava l’alcool; uno di questi era quello legato all’odore della gente sbronza, era pungente e non gli piaceva. Ed a giudicare dall’odore del suo alito, ma non solo, Blaine era davvero ubriaco perso quella sera.
Non era riuscito a controllare quanti cocktail e porcherie di vario genere avesse ingurgitato il suo amico della Dalton, la cosa certa era che aveva esagerato - per baciare in quel modo Rachel Berry bisognava per forza aver esagerato.
Così, aveva optato di tenerlo a dormire a casa sua, nonostante il disappunto iniziale di Finn; in fondo era soltanto la cosa migliore - e più responsabile - da fare. O così credeva.
Quando le labbra di Blaine però, furono sulle sue, non riuscì più ad esserne tanto sicuro; erano calde e morbide, proprio come se le era sempre immaginate, ma non era così che lo desiderava. Non con quei baci da sbronzo.
“Blaine sei ubriaco!” tentò di dire con voce tremante Kurt, ma fu del tutto inutile.
Si ritrovarono distesi sul letto, Blaine salì sopra e gli afferrò il volto baciandolo passionalmente.
Kurt provò a respingerlo, ma non ci riuscì. Un po’ perché era l’occasione che aspettava da sempre, un po’ perché era completamente paralizzato ed imbarazzato. Non era così che si era immaginato il primo bacio con il ragazzo, ma egoisticamente non riuscì a pensare che forse quella era la sua unica occasione possibile.
Mentre assaggiava le labbra di Blaine, Kurt sentì il bisogno di essere onesto con se stesso; quei baci non erano il massimo. Erano lussuriosi, questo sì, ma quel sapore… quel sapore non era quello che avrebbe voluto sentire sulle proprie labbra.
Blaine era vorace, si era fiondato su di lui e pareva non accennare a smettere, passava da un bacio all’altro, sussurrava parole incomprensibili - e probabilmente senza senso - ed ogni sua mossa sembrava dettata dal semplice istinto.
Gli aveva lasciato baci confusi son la labbra, a volte aveva usato la lingua, a volte si era limitato a scorrere fino alla guancia per poi arrivare al collo. Kurt era schiacciato dal suo peso e dalla sua lussuria, non riuscì ad opporsi neanche in seguito, si lasciò baciare fino a che l’altro lo desiderava, sperando che la sua coscienza smettesse di martellargli nella testa dicendogli che era ‘completamente sbagliato’.
Blaine smise lentamente, abbandonando il proprio peso sul corpo di Kurt ed addormentandosi su di lui; Kurt gli accarezzò la schiena, lentamente, sperando che un giorno quello che era stato un episodio piuttosto imbarazzante, - e di cui sperava col cuore che l’altro ragazzo il mattino dopo si sarebbe dimenticato - magari diventasse un altro tipo di realtà.
Si abbandonò al sonno con un forte mal di testa ed il sapore alcolico delle labbra di Blaine sulla propria bocca.
Titolo: Secrets
Fandom: Glee
Pairing: Kurt/Blaine
Prompt: "Non aprire quel cassetto!" di
nefene Rating: PG
Warning: Slash
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono tutti di RM e le vicende raccontate non sono mai avvenute.
Note: Non betata causa tempo XD
Wordcount: 461
fiumidiparole Kurt teneva particolarmente nascosti i suoi affetti ed anche le cose di cui si vergognava.
Camera sua era una sottospecie di tana con duemila posticini introvabili dove poteva riporre le cose più personali; a partire dal diario segreto per concludere anche con semplici oggetti della sua infanzia.
Sapeva benissimo che nascondere le cose non serviva a niente, Burt non avrebbe mai rovistato tra i suoi affetti, ma in qualche modo lo faceva sentire più tranquillo, quasi come se tutto ciò fosse un gesto d’intimità.
“Posso lasciarti solo un attimo? Dovrei andare in bagno.”
Quel giorno Blaine era andato da lui - come ormai faceva spesso - e Kurt aveva fatto il madornale errore di lasciarlo da solo in camera sua. Lui si fidava di Blaine, non pensava che fosse un maledetto curiosone - ed infatti si sbagliava.
Blaine allungò le mani verso il primo cassetto del comodino del ragazzo, aprendolo. Lo stava facendo così, per passare il tempo e sapeva benissimo che Kurt non aveva niente da nascondergli. Sbriciò un po’, trovando un paio delle sue foto di quando era piccolino, mano nella mano con Burt e sua madre, era veramente bellissima.
Ripose le foto e chiuse il cassetto, scorrendo con le dita a sfiorare la maniglia del secondo, prima di essere interrotto da un urlo spaventoso.
“NO!”
Blaine sussultò e sgranò gli occhi, guardando Kurt incredulo.
“C-cosa?”
“Non aprire quel cassetto!”
Blaine alzò un sopracciglio, più curioso e sospettoso.
“Perché?”
“Non farlo e basta,” rispose Kurt, con la voce un po’ tremante e le mani sudate.
“Kurt lo sai che non dobbiamo nasconderci niente,” disse sorridendogli, Blaine e camminando verso di lui per poi dargli un bacio leggero sulle labbra.
Kurt abbassò lo sguardo verso il cassetto e fece una smorfia di disappunto.
“C-ci sono delle cose che avevo comprato… sai, nell’eventualità fosse successo qualcosa io… volevo essere pronto,”
Kurt stesso si avvicinò al cassetto e lo aprì lentamente, lasciando Blaine a bocca aperta durante quel gesto perché, oh, era dannatamente lento e lui moriva di curiosità.
Kurt ne estrasse una scatola impacchettata - perché mai doveva essere impacchettata? - e gliela porse;
“Auguri!” esclamò, baciandolo sulle labbra con uno schiocco.
“Eh? Auguri?” Blaine si accigliò per un attimo, osservando il cambio repentino di espressioni del suo ragazzo, prima parlava di cose imbarazzanti e ora gli dava un regalo… per cosa, di preciso? Soltanto poco dopo, quando lanciò un occhio al calendario, riuscì a comprendere che ah, già, era il suo compleanno!
Blaine sorrise poggiando il pacchettino sul comodino e lanciandosi tra le braccia di Kurt; era decisamente un ottimo attore.
“Ora dovrai dirmi cosa c’è nel pacchetto, contiene davvero cose scandalose?”
“Scoprilo da solo. Ma…” Kurt gli sfiorò le labbra con l’indice, “credo che in realtà non ci sarà fretta di aprirlo,” mormorò vicino al suo orecchio, per poi tornare a baciarlo passionalmente.
Blaine aveva il presentimento che sarebbe stata una bellissima giornata.
Titolo: Passioni amatoriali
Fandom: Glee RPS
Pairing: Cory Monteith/Chris Colfer (monfer)
Prompt: Cory Monteith/Chris Colfer, "Dammi il cellulare e cancella subito quel video!" "Quale dei tanti?" di
3x9_lover (<'3)
Rating: PG13
Warning: Slash, What If, OOC (? non conoscendo gli attori, purtroppo, non posso conoscerne i veri atteggiamenti, i loro caratteri sono creati sulla base della mia fantasia)
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono tutti di RM e le vicende raccontate non sono mai avvenute.
Note: Non betata causa tempo XD
Wordcount: 513 (
fiumidiparole )
Cory aveva un’ insana passione per i video. Chris non sapeva esattamente perché, ma lo vedeva sempre con il cellulare in mano intento a fare una qualche ripresa o fotografia, e lui si era accorto di essere il suo soggetto preferito.
Non c’era niente di male - se non che doveva minacciarlo di non postarli su Twitter - anche se a volte era un po’ inquietante ed invasivo.
Un giorno si era voltato d’improvviso mentre stava facendo una foto al suo collo; perché mai qualcuno doveva fotografarti il collo? Chris non riusciva a rispondersi a questa domanda.
Ad ogni modo, lui e Cory erano molto amici e non solo in verità; il loro primo bacio era scattato dopo circa 3 mesi di convivenza sul set, si erano ritrovati durante una pausa decisamente troppo vicini e decisamente troppo avvinghiati.
Fu strano per entrambi, perché prima di quel momento non c’era stato niente, neanche un accenno troppo visibile; ma quel giorno Cory prese il volto di Chris tra le mani, senza alcun preavviso, e lo baciò. Fu un bacio memorabile ed anche abbastanza intenso; le mani del più piccolo vibrarono dall’emozione.
Da quel momento era cominciato tutto; nessuno sul set sapeva quanto stretta fosse la loro relazione, sapevano solo che erano molto amici, che trascorrevano molto tempo assieme e che avevano entrambi molte passioni in comune.
L’importante, perlomeno per Chris, era che non scoprissero il resto. Non per qualche motivo in particolare, ma ci teneva a mantenere una certa integrità professionale sul set, anche se questa cosa invece, non sembrava toccare particolarmente Cory.
*
“Ti prego, dimmi che non hai filmato davvero ciò che penso,” Chris si portò una mano tra i capelli, esasperato.
“Forse,” rispose Cory, con tono vago, soffermando il suo sguardo sul soffitto, mentre sentiva lo sguardo dell’altro imperante su di lui.
“Non ci credo,” il più piccolo si tirò le coperte fin sopra il volto e sospirò.
“Dai, vieni, guarda con me!”
“Dammi il cellulare e cancella subito quel video!” esclamò Chris, risbucando da sotto le coperte.
“Quale dei tanti?” chiese Cory, con finta innocenza.
“Quale dei tanti? Cory, quanti cavolo di video mi hai fatto? Pensavo scherzassi quando dicevi di spogliarmi di fronte a te perché volevi riprendermi,” balbettò il più piccolo, con aria sconcertata “… pensavo tu scherzassi ogni volta.”
“Questo solo perché sei ingenuo,” il più grande alzò le spalle e sorrise, uscendo dal letto e camminando velocemente verso il bagno, lasciando il compagno nel letto con un’espressione allibita sul volto.
“Io… io non ci credo! CORY!” Chris scattò fuori dal letto, ma l’altro fu più veloce e gli chiuse la porta in faccia senza troppi complimenti.
“Ti odio.”
“Ti amo tanto anch’io, sì,” disse Cory, ridendo.
Chris scivolò con la schiena lungo la porta, fino a sedersi sul pavimento. Perché quel mezzo maniaco fanatico dei video doveva capitare proprio a lui? Incrociò le braccia e sbuffò. Tutti a lui, gli stupidi.
*
Chris aveva scoperto a sue spese, quindi, che la passione di Cory per i video non era affatto casuale e, purtroppo per lui, potevano essere una buone fonte di ricatto in cambio di un qualunque favore sessuale.
“Sarai la mia rovina, Cory Monteith,”
“Certo, la tua meravigliosa rovina.”
Titolo: Portrait
Fandom: Glee
Pairing: Kurt/Blaine
Prompt: ritratto di
sara_woig Rating: PG13
Warning: Slash, What If, AU
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono tutti di RM e le vicende raccontate non sono mai avvenute.
Note: Non betata causa tempo XD
(Mi sono vagamente ispirata al Ritratto di Dorian Gray, ma non si nota, quello è una meraviglia, questo no X'D)
Wordcount: 582 (
fiumidiparole )
La mano di Blaine scattava abilmente da una parte all’altra della tela, il pennello sembrava poter danzare su di essa e la punta delineava tratti delicati, dai colori tenui e rosati.
Kurt era un modello perfetto, il suo volto delicato, le sue labbra rosee e quegli occhi azzurri che lo facevano diventare il vero e proprio ideale di perfezione. Le sue mani erano adagiate sulle sue stesse gambe, la sua schiena era dritta e l’espressione completamente immutabile.
Il pittore intinse di nuovo il pennello nella tavolozza dopo averlo sciacquato nel bicchiere pieno d’acqua lì vicino.
Blaine era sicuro che nonostante la sua esperienza, non sarebbe sicuramente riuscito a dipingere il suo sguardo; erano l’unico punto rimasto nero sulla tela, aveva appena finito di delineare le labbra con un ultimo accenno di luce, per quanto esse stesse gli siano risultate difficili. Guardandolo così, a prim’occhio, Blaine avrebbe potuto giurare che sarebbe stato uno dei suoi più bei capolavori, ma sapeva perfettamente che catturare quell’espressione, quel colore, quel sentimento che c’era dentro agli occhi del ragazzo che aveva davanti, era tutt’altro che semplice.
Estrasse un po’ di azzurro dal tubettino mescolandolo con un’altra tonalità di verde e cominciò, con lentezza, a delineare il contorno della pupilla.
Ora che lo guardava bene, vedeva nello sguardo di Kurt qualcosa che non aveva visto in nessun’altra persona.
Normalmente i clienti che gli si presentavano davanti per un ritratto erano ricconi che volevano incrementare la propria figura grazie ad uno di essi - possedere un ritratto era simbolo d’importanza e prestigio, - invece, negli occhi di quel ragazzo, non solo c’era la perfezione estetica si poteva vederne persino l’anima. Era un’anima pura, buona ed infinitamente delicata.
Quella delicatezza si era evidentemente rispecchiata sull’aspetto fisico, che ne giustificava i lineamenti aggraziati e appena femminili.
Blaine tornò a concentrarsi sulla tela, facendo attenzione ad inserire le luci nel punto giusto dell’iride; c’era quasi.
Sospirò sollevato quando poté finalmente allontanarsi dal dipinto e paragonarlo con il suo proprietario. Si sentiva soddisfatto, davvero, nonostante le sue paure iniziali era uscito bene, anzi, forse era il suo miglior capolavoro.
Aprì lievemente le labbra, stupito da se stesso.
“Finito?” chiese il giovane uomo di fronte a lui.
“Sì,” acconsentì il pittore, invitandolo a guardare il suo stesso ritratto.
Blaine vide un’espressione soddisfatta apparire sul volto del suo cliente, il quale si portò una mano al volto con un gesto elegante.
“È magnifico,” commentò con voce gentile.
“Tutto merito del soggetto,” rispose sinceramente il giovane pittore, prendendo uno straccio e pulendosi le mani.
“Ha davvero fatto un ottimo lavoro, quando lo posso ritirare?”
“Questione di 3-4 giorni, tempo che si asciughi per bene e le possa fare la cornice.”
“Benissimo,” rispose Kurt afferrando il proprio capotto ed indossandolo. Blaine guardava le sue mani passare di bottone in bottone, mentre se lo agganciava; erano così delicate...
Poi, un pensiero folle balenò nella sua mente, qualcosa che tutto sommato non avrebbe dovuto chiedere ma di cui non si sarebbe mai pentito.
“Senta, Kurt, le va se stasera ci incontriamo per un tè?”
Kurt sorrise, e oh, aveva uno splendido sorriso.
“Certamente Blaine. Lo berremo nel suo splendido giardino?”
Blaine sorrise, forse arrossendo un po’.
“Sì, se lo desidera,”
Kurt si avviò verso la porta e si chinò verso di lui, baciandolo lievemente sulla guancia.
“Allora a stasera. E, la prego, mi dia del tu.”
Blaine lo salutò con la mano, ancora paralizzato da quel gesto, ed osservò l’uomo allontanarsi da lui, lanciando poi un’occhiata al quadro e sentendo il suo cuore sciogliersi in una marea di emozioni sfumate.
Improvvisamente, quel ritratto sembrava soltanto una pallida e misera copia di fronte alla bellezza del suo modello.