Quando finiranno le code alla Ricordi per i biglietti di vasco a san siro, forse riuscirò ad avere il mio ingresso per Yann Tiersen all'alcatraz. E per i Deftones, sempre all'alcatraz. E per gli Smashing Pumpkins(all'heineken jammin), che ancora non mi par vero, e per i Pearl Jam il giorno prima, che ancor giubilo.Un totale di circa200 euro, che
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(Anche se forse io all'heineken ora non ci andrei perche' con la vecchiaia sto iniziando ad avere paura delle folel oceaniche, ma questa e' un'altra storia).
bisogni crescono all'aumentare delle disponibilità economiche, le quali però sono la causa di una drastica diminuzione del tempo
questa e' una sacrosanta verita', signoramia...
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E.
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E.
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E.
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questa cosa mi sembra un po' una cazzata.
sono iscritto a una ml dove ci sono alcuni personaggi che non fanno che lamentarsi di quanto loro sono artisti e il mondo crudele (delle multinazionali, il capitalismo, ecc.) non se accorge, purtroppo. Oviamente se il Mondo Crudele se ne accorgesse sarebbero ben felici di far parte del Sistema (che è marcio, ecc.), se adeguatamente ricompensati. Ma questo è un altro discorso.
Credo che si possa esserlo anche fotografando i pelati, se i propri lavori sono fatti con onestà. Poi non sei tu a decidere se quello che fai è Arte, no?
Non mi ricordo chi (Risi forse, a proposito del Sorpasso) alla domanda "ma lei si è reso conto che stava facendo un capolavoro?" ha risposto:" no, mi rendevo conto che stavo facendo un lavoro, e cercavo di farlo bene".
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Anche io vivo al minimo, è una condizione strana.
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In effetti i migliori (artisti, non idraulici) che ho conosciuto non erano personaggi da cocktail party e si facevano un mazzo come una capanna, inseguendo l'idea del loro lavoro che avevano in testa. Il resto credo sia fuffa, compresi i milioni di parole delle riviste, ecc. Il riconoscimento e il successo dal punto di vista economico è un'altra cosa ancora, che poco o punto ha a che vedere con l'arte.
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è questo il punto: a me non interessa di imporre la mia visione del mondo, io ti giuro, farei anche la cassiera, purchè mi resti il tempo e la mente per fare ciò che mi viene naturale fare con la macchina fotografica.
non me ne frega nulla di essere pagata per questo.
poi, paradossalmente, un lavoro umile mi permetterebbe di osservare meglio quello che mi interessa, andrebbe ad alimentarmi e non a debilitarmi, forse, boh.
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Soprattutto la parte dove parli dell'essere travolta in differita dalle esperienze. Mi ha acceso una lampadina. Mi hai fatto venire delle idee. Grazie.
Mi sembra che anche dalle tue foto emerga questo. Dovresti leggere un antropologo italiano che si chiama Franco La Cecla. E da lì partire per affinare il tuo sguardo sul mondo. Che è già interessante di suo, da quel che ho visto.
Vivere al minimo è già un'arte. Soprattutto se questo minimo, nella società degli eccessi, riesci a portarlo a livello minimale, cioè coscienza di quello che serve e basta.
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