Titolo: Di conflitti assurdi contro imprevedibili cucine.
Fandom: RPF
Personaggi: Jude Law, Robert Downey Jr.
Genere: Comico, Generale.
Rating: Verde
Conteggio parole: 427 parole
Avvertimenti: OneShot, OOC, un pizzico di Fluff, Angst -in chiave comica, credeteci-, Slash accennato.
Note: 1. Non è betata (quando mai D:)
2. Fanfiction scritta per la RDJude Week indetta dalla community
rdjudefic_ita su Livejournal, con prompt Conflitto.
3. Dovevo farla, anche perchè, angst a parte, questi due assieme mi ispirano comicità, quindi, perchè non inserire un Jude Law che non capisce proprio le lotte di Rob nei confronti del suo acerrimo nemico? Sono amorevoli.♥
4. Ovviamente la fic è scritta senza scopo di lucro, tutto ciò che è scritto qua è pura fantasia e no, non posseggo le vite di queste due celebrità. Magari potessi. D:
Di conflitti assurdi contro imprevedibili cucine.
Esattamente, come tutto quel casino fosse successo, nemmeno lui se lo ricordava.
No, a dire il vero lo ricordava benissimo: se la cucina aveva preso fuoco, il giorno prima, era tutta colpa di un certo bontempone di nome Robert e del suo eterno e tormentato conflitto con il fornellino a gas della cucina di casa Law -anche se, grazie a vocine di corridoio non molto discrete, sapeva bene che quella sorta di guerra dello stesso Robert con i fornelli e l'ambiente della cucina stessa -nemmeno si stesse parlando di Napoleone e Churchill-- era da sempre radicata nell'animo selvaggio di quell'uomo dalla folta chioma scura e dall'espressione seccata che era pronto a tirare un calcio al forno perchè non si accendeva.
Jude ricordava, forse, che una volta Robert aveva parlato -durante una delle tante cene ordinate dal cinese dopo che la cucina aveva preso fuoco per l'ennesima volta-- di come era nato quel suo odio per la cucina: a quanto pare il fautore dell'eterno conflitto -nemmeno si parlasse dell'attentato a Sarajevo, da come si evinceva in certi punti della narrazione epocalmente teatrale dell'uomo che sedeva al suo fianco-- era il preparato per muffin che aveva comprato di nascosto e che aveva tentato di cucinare tutto da solo approfittando dell'assenza dei genitori da casa. Ovvio dire che il risultato di tale gesto apparentemente innocente fu una cucina in fiamme e il preparato irrimediabilmente bruciato. E, da allora, sembrava proprio che la cucina in fiamme tormentasse realmente l'attore, perseguitandolo in qualunque campo e situazione comprendesse una cucina a gas -ed ora capiva perchè disattivavano il gas delle cucine dei set, ogni volta che sapevano che lui stava per arrivare in studio.
No, proprio non capiva, Jude, l'ammontare di odio represso che, a quanto sembrava traspirare dalle parole angosciate dello stesso Robert, la cucina sembrava emanare al solo passaggio della propria persona, quasi non aspettasse altro che i suoi piedi si fermassero di fronte al piano cottura per prendere fuoco così, come per magia. Era una lotta estremamente intricata e strategica, quella di Robert e la cucina, come se fosse una partita a scacchi con la morte per la salvezza del sandwich o della cotoletta di turno.
Non lo capiva così tanto da interrompere ogni volta quella lotta truce tra lo sguardo di Robert e il non più lucido e inscalfibile piano di cottura della propria bruciacchiata cucina per, ingenuamente, chiedergli di mettersi un giubbotto per andare a mangiare una pizza fuori.
Cosa che, irrimediabilmente, portava l'altro a sorridere quasi tenero, e lui stesso a sorridere.