In un ambiente chiuso, in condizioni di pericolo, è noto che l'uomo mostra il peggio di sé. Così avviene virtualmente nel circolo "dei lettori italiani", che messi di fronte a una crisi culturale incurabile, preferiscono scannarsi l'uno contro l'altro piuttosto che fare fronte comune per rinvigorire il settore. Mi sembra, a volte, di essere rinchiuso in un supermercato... e fuori c'è una strana nebbia, si sentono rumori spaventosi, e c'è pure una tizia che sbraita annunciando la fine del mondo!
Speriamo di riuscire a farti diventare più ottimista su quest'argomento. ;) E poi...certo che Fantascienza e Horror sono cultura; ora scappo che ci ho una giornataccia, ci ho... Nick
Ma io non ho ancora capito questa storia del "far fronte comune". Sarà che sono un'individualista per natura. Comunque è bene scriverci su. Se mi viene l'ispirazione. Non credo che raggrupparsi riesca a cambiare le cose. La de-culturazione (esiste 'sta parola? mah...) italiana è andata troppo in là. Occorrerebbe, che so, un libro (solo uno) che abbia una diffusione tale da diventare icona pop, perché le cose cambino. Ai livelli di Star Trek, intendo. Fino ad allora, si resta nella cantina (o nella nicchia).
Sull'individualismo, eh, parliamone. Io sono iperindividualista, praticamente l'incarnazione umana del Dio dell'individualismo. Eppure mi sembra che alcune collaborazioni tra alcuni di voi siano state spettacolari, oneste e divertentissime. Perché, fondamentalmente, ho avuto a che fare con persone chiare, schiette, senza doppie facce di convenienza. Altrove noto sempre piu quella patina di ipocrisia del tipo "collaboriamo, ma appena potrò te lo metterò nel di dietro. Col sorriso sulle labbra, non temere!" Chi si ribella a questa situazione scade nell'eccesso opposto. Ok, parliamo di libri, mica della fame nel mondo. Però questo ambiente è uno specchio abbastanza realistico di ciò che accade anche altrove.
Stiamo pur combattendo contro i mulini a vento. Ma se non lo facciamo noi, i mulini a vento non si combattono da soli.
Sarà tutto inutile? Boh, come si è detto non è una cosa che si può vedere adesso ma solo verso le generazioni prossime. E onestamente io non mi pongo nemmeno il problema: si tenta e io apprezzo le iniziative che stanno facendo i nostri amici di blog. In ogni caso, pessimismo o no, ci si mette passione e divertimento, che sono i veri motori di queste iniziative.
Non dirò mai di abbassare la armi, figuriamoci. È che da grande entusiasmo può derivare grande delusione, quindi ci vado sempre più spesso coi piedi di piombo. Però ci vado... mai tirato indietro, quando credo a un progetto.
OK, mi metto a fare l'ottimista... La questione del far fronte comune - per rispondere al dubbio di Hell - è semplicemente un meccanismo per non lasciare che il silenzio prevalga. Io leggo narrativa di genere da trentacinque anni - se non avessi incontrato persone con le quali scambiare ideee, nel corso della mia carriera di lettore, avrei faticato a scoprire libri che ritengo assolutamente fondamentali nel definire chi sono, e i miei gusti (o la mancanza dei medesimi). [hmmm... libri che non avrei scoperto senza il passaparola... buon tema per un post] Questo, pur restando un individualista che andava a cercarsi quello che gli altri non leggevano. Ora, nel momento in cui dico "scambiare ide", non intendo né "Sei un ritardato se leggi [mettici il nome dell'autore]!", nè "Dio quanto è figo Edward!", né "[mettici il titolo] è bellissimo perché tanto non c'è altro"Concordo in pieno sul fatto che per trasformare una fetta consistente di lettori di Twilight in lettori di fantascienza (o fantasy sano, o horror come si deve), servirebbero i
( ... )
No, no, proviamoci eccome, ci mancherebbe. Non discutevo quello, anche perché altrimenti chiuderei il blog proprio oggi. Non ripeterò quanto scritto poco sopra a Hell, ma la sostanza è quella. Aggiungo: fare belle cose, realizzare progetti sfiziosi non solo è possibile... è già successo! Ma pensare di raggiungere i risultati del mondo civilizzato, beh, mi sembra sempre piu una favola. Quando leggo post di book venduti a decine di migliaia di copie, prospettando qualcosa del genere anche in Italia, scoppio a ridere.
Ma, più che raggiungere i risultati del mondo civilizzato, a me piacerebbe richiamare l'attenzione del mondo civilizzato. Come in quei film di zombie, in cui i pochi sopravvissuti cercano di attirare l'attenzione degli elicotteri di soccorso pur sapendo che solo pochi potranno essere estratti. Segnalare che quaggiù, nonostante l'assedio, siamo ancora vivi, è un piccolo trionfo che giustifica la lotta.
Davide, quel ch voglio dire io, è che NOI siamo già vivi. E lo ribadiamo ogni giorno coi rispettivi blog. Questo è. Il non sentirsi tali è una sconfitta in partenza. E poi diffido dei gruppi, che te devo dì. Le collaborazioni nate spontaneamente sono una cosa diversa, più profonda. Pare strano... ^^
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Mi sembra, a volte, di essere rinchiuso in un supermercato... e fuori c'è una strana nebbia, si sentono rumori spaventosi, e c'è pure una tizia che sbraita annunciando la fine del mondo!
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E poi...certo che Fantascienza e Horror sono cultura; ora scappo che ci ho una giornataccia, ci ho...
Nick
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Non credo che raggrupparsi riesca a cambiare le cose. La de-culturazione (esiste 'sta parola? mah...) italiana è andata troppo in là.
Occorrerebbe, che so, un libro (solo uno) che abbia una diffusione tale da diventare icona pop, perché le cose cambino. Ai livelli di Star Trek, intendo.
Fino ad allora, si resta nella cantina (o nella nicchia).
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Io sono iperindividualista, praticamente l'incarnazione umana del Dio dell'individualismo.
Eppure mi sembra che alcune collaborazioni tra alcuni di voi siano state spettacolari, oneste e divertentissime.
Perché, fondamentalmente, ho avuto a che fare con persone chiare, schiette, senza doppie facce di convenienza.
Altrove noto sempre piu quella patina di ipocrisia del tipo "collaboriamo, ma appena potrò te lo metterò nel di dietro. Col sorriso sulle labbra, non temere!"
Chi si ribella a questa situazione scade nell'eccesso opposto.
Ok, parliamo di libri, mica della fame nel mondo. Però questo ambiente è uno specchio abbastanza realistico di ciò che accade anche altrove.
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Sarà tutto inutile? Boh, come si è detto non è una cosa che si può vedere adesso ma solo verso le generazioni prossime. E onestamente io non mi pongo nemmeno il problema: si tenta e io apprezzo le iniziative che stanno facendo i nostri amici di blog. In ogni caso, pessimismo o no, ci si mette passione e divertimento, che sono i veri motori di queste iniziative.
Ciao,
Gianluca
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È che da grande entusiasmo può derivare grande delusione, quindi ci vado sempre più spesso coi piedi di piombo. Però ci vado... mai tirato indietro, quando credo a un progetto.
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La questione del far fronte comune - per rispondere al dubbio di Hell - è semplicemente un meccanismo per non lasciare che il silenzio prevalga.
Io leggo narrativa di genere da trentacinque anni - se non avessi incontrato persone con le quali scambiare ideee, nel corso della mia carriera di lettore, avrei faticato a scoprire libri che ritengo assolutamente fondamentali nel definire chi sono, e i miei gusti (o la mancanza dei medesimi).
[hmmm... libri che non avrei scoperto senza il passaparola... buon tema per un post]
Questo, pur restando un individualista che andava a cercarsi quello che gli altri non leggevano.
Ora, nel momento in cui dico "scambiare ide", non intendo né "Sei un ritardato se leggi [mettici il nome dell'autore]!", nè "Dio quanto è figo Edward!", né "[mettici il titolo] è bellissimo perché tanto non c'è altro"Concordo in pieno sul fatto che per trasformare una fetta consistente di lettori di Twilight in lettori di fantascienza (o fantasy sano, o horror come si deve), servirebbero i ( ... )
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Non discutevo quello, anche perché altrimenti chiuderei il blog proprio oggi.
Non ripeterò quanto scritto poco sopra a Hell, ma la sostanza è quella.
Aggiungo: fare belle cose, realizzare progetti sfiziosi non solo è possibile... è già successo!
Ma pensare di raggiungere i risultati del mondo civilizzato, beh, mi sembra sempre piu una favola.
Quando leggo post di book venduti a decine di migliaia di copie, prospettando qualcosa del genere anche in Italia, scoppio a ridere.
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Come in quei film di zombie, in cui i pochi sopravvissuti cercano di attirare l'attenzione degli elicotteri di soccorso pur sapendo che solo pochi potranno essere estratti.
Segnalare che quaggiù, nonostante l'assedio, siamo ancora vivi, è un piccolo trionfo che giustifica la lotta.
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Questo è.
Il non sentirsi tali è una sconfitta in partenza. E poi diffido dei gruppi, che te devo dì.
Le collaborazioni nate spontaneamente sono una cosa diversa, più profonda. Pare strano... ^^
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