Sembra proprio che tu ti sia fatto degli amici. Ottimo.
Però non vedo "mezzi più efficaci" del blog. In effetti, io nemmeno avevo mai preso in considerazione forum o siti di pubblicizzazione. Sarà che sono giovane, molle e ingenuo. Fatto sta che non ne vedo comunque. Per adesso, si possono utilizzare solo twitter, facebook, il proprio blog e qualche contatto con altri siti interessati.
Il problema è che senza mezzi esterni alla rete, la pubblicazione di ebook resterà confinata ai tuoi ottocento, agli ottocento di qualcun altro, ai mille di qualcun altro ancora.
L'unica soluzione che vedo è pazientare e costruire un mercato interno, con un pubblico, una critica, una letteratura.
Oddio, ce n'era un'altra. Ma non so se possiamo permetterci di comprare tre canali TV.
Sì, il blog è ottimo, su questo non ci piove. Idem per i social network più famosi. Che poi io so di essere una realtà di nicchia, non m'importa certo finire sulle riviste cartacee o chissà dove. E' che anche un piccolo mondo - quello della narrativa di genere italiana su Web - sa essere molto chiuso, quando vuole.
Ma non me ne faccio un problema. Se la realtà non ti piace... cambiala. Creane un'altra. Io la vedo così ;-)
Vorrei vederti da Fazio a fare promozione al libro... "Ma sig. Girola come mai ci sono scene di violenza nel libro?" "è un libro di Zombi...." "bene passiamo alla telepromozione"
In realtà, tutte queste politiche di chiusura - se sono comprensibili a livello individuale - danneggiano semplimente il mercato. Se voglio vendere i miei libri, mi interessa un mercato in cui si vendano anche i tuoi, perché se si vendono i tuoi, allora si vendono anche i miei. E poi c'è sempre quella faccenda del fare la figura di quelli in gamba, corretti, che non portano rancore... Fa bene al mercato, e fa bene a noi stessi.
Ma è difficile far capire certe cose... siamo ancora fermi alla "concorrenza sleale".
Il tuo ragionamento è ottimo, ma fin troppo maturo per il nostro contesto. Che poi io certe chiusure le capisco, forse le adotterei anch'io. Solo che bisogna essere coerenti. Se chiudi a tutte le realtà autoprodotte, chiudi anche agli editori a pagamento, che forse sono peggio degli scrittori che mettono online i loro ebook senza pagare dazio a qualcuno.
Mah... guarda... concentrati su quelli che ti rispondono, mentre per gli altri puoi far finta che non esistono. Quando promuovevo 31 Ottobre, è passato parecchio ma vedo che il vizio non cambia, spedivo comunicati stampa a tutti i siti, radio e giornali che si occupavano di narrativa giallo/noir/fantastica... alla fine ho scremato gli indirizzi e ho tenuto solo quelli che mi hanno "ascoltato" (anche con risposta negativa... ma una risposta è sempre gesto di grande cortesia).
Cmq... se hai problemi con i carri armati, in cantina dovrei avere ancora un dispositivo TOW dai tempi del militare. E' in perfetta efficienza. Se hai bisogno, posso insegnarti a usarlo. Lo applichiamo sul tetto della tua auto e il gioco è fatto! ^_^
Sì, sì, hai perfettamente ragione. Anch'io mi concentro solo con chi mi risponde. Gli altri li cancello proprio. Che poi, a voler ben guardare, sono talmente auto-riferiti da chiudersi da soli in un mercato sempre più simile a un circolo vizioso...
PS: Ok per il TOW! Ottimo per i panzer, in effetti ;-)
Panzer versus frombola? Pessima idea. Poi tocca lavare il Panzer, con quello che costano gli autolavaggi al giorno d'oggi e poi chi lo sente il perito dell'assicurazione
( ... )
Sui portali specializzati ci sarebbe da fare un lungo discorso, ma per il momento mi accontento degli amici che mi son già fatto :) La mancanza di riviste letterarie è invece tragica. Gli ultimi esperimenti in materia, oramai datati, erano comunque troppo legati a strategie di puro mercato. E quindi intrinsecamente "disoneste".
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Però non vedo "mezzi più efficaci" del blog. In effetti, io nemmeno avevo mai preso in considerazione forum o siti di pubblicizzazione. Sarà che sono giovane, molle e ingenuo.
Fatto sta che non ne vedo comunque. Per adesso, si possono utilizzare solo twitter, facebook, il proprio blog e qualche contatto con altri siti interessati.
Il problema è che senza mezzi esterni alla rete, la pubblicazione di ebook resterà confinata ai tuoi ottocento, agli ottocento di qualcun altro, ai mille di qualcun altro ancora.
L'unica soluzione che vedo è pazientare e costruire un mercato interno, con un pubblico, una critica, una letteratura.
Oddio, ce n'era un'altra.
Ma non so se possiamo permetterci di comprare tre canali TV.
Shaggley, dinosauro mediatico
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Che poi io so di essere una realtà di nicchia, non m'importa certo finire sulle riviste cartacee o chissà dove. E' che anche un piccolo mondo - quello della narrativa di genere italiana su Web - sa essere molto chiuso, quando vuole.
Ma non me ne faccio un problema. Se la realtà non ti piace... cambiala. Creane un'altra. Io la vedo così ;-)
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"Ma sig. Girola come mai ci sono scene di violenza nel libro?"
"è un libro di Zombi...."
"bene passiamo alla telepromozione"
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Ma, a parte tutto, perché ce l'hanno coi libri autoprodotti? Per una questione di qualità non verificabile?
Uhm...
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Se voglio vendere i miei libri, mi interessa un mercato in cui si vendano anche i tuoi, perché se si vendono i tuoi, allora si vendono anche i miei.
E poi c'è sempre quella faccenda del fare la figura di quelli in gamba, corretti, che non portano rancore...
Fa bene al mercato, e fa bene a noi stessi.
Ma è difficile far capire certe cose... siamo ancora fermi alla "concorrenza sleale".
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Che poi io certe chiusure le capisco, forse le adotterei anch'io. Solo che bisogna essere coerenti. Se chiudi a tutte le realtà autoprodotte, chiudi anche agli editori a pagamento, che forse sono peggio degli scrittori che mettono online i loro ebook senza pagare dazio a qualcuno.
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Cmq... se hai problemi con i carri armati, in cantina dovrei avere ancora un dispositivo TOW dai tempi del militare. E' in perfetta efficienza. Se hai bisogno, posso insegnarti a usarlo. Lo applichiamo sul tetto della tua auto e il gioco è fatto! ^_^
Glauco
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PS: Ok per il TOW! Ottimo per i panzer, in effetti ;-)
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La mancanza di riviste letterarie è invece tragica. Gli ultimi esperimenti in materia, oramai datati, erano comunque troppo legati a strategie di puro mercato. E quindi intrinsecamente "disoneste".
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