"Quando un impero finisce anche l'Arte si imbarbarisce"
Vero. Però è anche vero che dopo il Medioevo arriva sempre il Rinascimento. Quindi io sono (lievemente) fiducioso per il futuro prossimo. Che non si sa quando arriverà, ma arriverà di certo. In barba a quelle che saranno (state) le vecchie logiche partitocratiche, editoriali, fumettistiche, sociali, storiche, culturali...
Dici bene. Ed è anche una legge naturale: morta una specie ne nasce un'altra più forte e sana. Speriamo che non si tratti però di altri predatori spietati...
Avevo parlato di qualcosa di simile (a titolo prettamente personale) in questo mio post : http://arianogeta.blogspot.com/2010/05/torri-davorio-e-paura-del-futuro.html Posso citarti un passaggio: non sono un idiota raffinato che si chiude nella sua stanza virtuale senza sapere quel che accade fuori. Conosco il mondo reale, ci sono immerso fino al collo e sono consapevole (purtroppo pienamente consapevole) di tutte le cose preoccupanti. Ma non riesco a pensarci dal momento in cui mi alzo dal letto sino a quando vado a dormire. Passare la propria vita solo con questa angoscia permanente
Ora ricordo questo tuo post. Nel passaggio che citi esprimi esattamente il mio punto di vista. Certo, qualcuno potrebbe obiettare che pensare maggiormente al concreto aiuterebbe a risolvere certi problemi, ma non è detto che tutti reagiscano in questo modo. Io, per esempio, sono la non-concretezza in persona, forse per indole o per formazione. Non per questo mi ritengo inutile o superciale. Agisco su altre cose, e voglio vedere chi, in fondo, può ritenersi del tutto migliore solo perché ha un carattere opposto al mio.
C'è solo una piccola falla alla tua teoria. Il Panem era gratuito e veniva distribuito al Colosseo e i circenses erano a prezzi modici, come le pu**ane nella suburra. Chiunque o almeno la maggioranza ne poteva disporre senza particolari sacrifici. E, attenzione, voglio dire che gli imperatori queste manfrine le sapevano fare perché erano in gamba (per lo più). La plebe non poteva dissanguarsi anche quando cercava semplice svago, giusto? Questi qui, invece, sparano sempre prezzi più grossi. Non imparano mai dalla storia, perché i libri li pubblicano, ma raramente li leggono.
Onestamente io preferisco continuare a occuparmi di "fantastico e affini" piuttosto che oziare nel demagogico e sensazionalistico/voyeuristico. Se vogliono che mi integri nel loro sistema (il)logico, dovranno venire a prendermi.
Barbarie prossima ventura? Non sarebbe neppure una cattiva idea se non avesse quel fastidioso corollario di eccidi e distruzioni o nella versione più soft crolli ripetuti dell'economia e miseria a tutto spiano. Il che mi ricorda qualcosa, devo aver letto un quotidiano o simili... Italia in crisi o roba del genere
( ... )
Il punto è che non servono delle personalità geniali, bensì della gente dotata di buon senso, di misura e di etica. Doti comunque rare, rarissime. Perfino in Rete c'è stato un imbarbarimento. Vedo la gente esultare per il ritorno in attività di alcuni blogger giustizialisti, pronti a distruggere senza ricreare. Rabbrividisco.
Buon post - e grazie per il pointer al post di elgraeco, che mi mancava. Sottoscrivo in toto, mi riprometto di tornarci anche sul mio blog e intanto ribadisco che esiste una netta separazione fra essere scrittori (o pittori, fotografi, danzatori esotici) e fare gli scrittori (o pittori, fotografi, danzatori esotici).
Noi, e includo nella categoria tutti i grafomani là fuori - che si scrivano storielle o recensioni o quant'altro - lo siamo. Non ci interessa farlo, o sembrarlo. Ilche significa anche che chi ci liquida con una scrollata di spalle, da noi non merita forse neanche quella.
Sull'incombere della barbarie - il buon Baricco pare sostenga che è una cosa positiva. Meglio avere opinioni sciocche e superficiali che non averne. O qualcosa del genere.
Ma noi, ad accontentarci del meno peggio, non ci siamo mai riusciti, o sbaglio?
Significativa ed essenziale la differenza tra essere artisti e fare gli artisti. Io SONO orgogliosamente uno scribacchino, come tanti di voi SONO scrittori, grafici, pittori, musicisti. La tendenza generale invece porta la gente a FARE l'artista, ovviamente in virtù di un tornaconto economico. Che non è sbagliato in sé, ma che impoverisce il tutto, secondo me. Ne avevo già parlato - e ne riparlerò - ma un ritorno al mecenatismo non sarebbe male.
Baricco e Scalfari, sulle pagine di Repubblica, hanno avviato una discussione sulla barbarie prossima ventura, usando però accenti molto diversi. In estrema sintesi Scalfari sostiene che in questi anni sta finendo l'onda lunga dell'Illuminismo per lasciare il passo a un periodo (probabilmente molto lungo) in cui si affermerà il caos prima di vedere di nuovo risorgere le tesi della Ragione. Baricco vede nell'avvento dei barbari una sorta di fonte di energia, una spinta verso un rinnovamento che passi sopra ai concetti e agli schemi in uso attualmente. Personalmente propendo per la tesi di Scalfari a cui aggiungo un pezzetto; i cambiamenti di paradigma hanno sempre portato grandi rivolgimenti nella storia, ora che il livello di interconnessione tra le nazioni è al massimo livello è ragionevole pensare che il livello di caos aumenterà di pari passo.
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Vero. Però è anche vero che dopo il Medioevo arriva sempre il Rinascimento. Quindi io sono (lievemente) fiducioso per il futuro prossimo. Che non si sa quando arriverà, ma arriverà di certo.
In barba a quelle che saranno (state) le vecchie logiche partitocratiche, editoriali, fumettistiche, sociali, storiche, culturali...
Angelo
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Posso citarti un passaggio:
non sono un idiota raffinato che si chiude nella sua stanza virtuale senza sapere quel che accade fuori. Conosco il mondo reale, ci sono immerso fino al collo e sono consapevole (purtroppo pienamente consapevole) di tutte le cose preoccupanti.
Ma non riesco a pensarci dal momento in cui mi alzo dal letto sino a quando vado a dormire. Passare la propria vita solo con questa angoscia permanente
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Nel passaggio che citi esprimi esattamente il mio punto di vista.
Certo, qualcuno potrebbe obiettare che pensare maggiormente al concreto aiuterebbe a risolvere certi problemi, ma non è detto che tutti reagiscano in questo modo. Io, per esempio, sono la non-concretezza in persona, forse per indole o per formazione. Non per questo mi ritengo inutile o superciale. Agisco su altre cose, e voglio vedere chi, in fondo, può ritenersi del tutto migliore solo perché ha un carattere opposto al mio.
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E, attenzione, voglio dire che gli imperatori queste manfrine le sapevano fare perché erano in gamba (per lo più).
La plebe non poteva dissanguarsi anche quando cercava semplice svago, giusto?
Questi qui, invece, sparano sempre prezzi più grossi. Non imparano mai dalla storia, perché i libri li pubblicano, ma raramente li leggono.
Onestamente io preferisco continuare a occuparmi di "fantastico e affini" piuttosto che oziare nel demagogico e sensazionalistico/voyeuristico.
Se vogliono che mi integri nel loro sistema (il)logico, dovranno venire a prendermi.
hellgraeco ;)
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Perfino in Rete c'è stato un imbarbarimento.
Vedo la gente esultare per il ritorno in attività di alcuni blogger giustizialisti, pronti a distruggere senza ricreare.
Rabbrividisco.
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Sottoscrivo in toto, mi riprometto di tornarci anche sul mio blog e intanto ribadisco che esiste una netta separazione fra essere scrittori (o pittori, fotografi, danzatori esotici) e fare gli scrittori (o pittori, fotografi, danzatori esotici).
Noi, e includo nella categoria tutti i grafomani là fuori - che si scrivano storielle o recensioni o quant'altro - lo siamo.
Non ci interessa farlo, o sembrarlo.
Ilche significa anche che chi ci liquida con una scrollata di spalle, da noi non merita forse neanche quella.
Sull'incombere della barbarie - il buon Baricco pare sostenga che è una cosa positiva.
Meglio avere opinioni sciocche e superficiali che non averne.
O qualcosa del genere.
Ma noi, ad accontentarci del meno peggio, non ci siamo mai riusciti, o sbaglio?
Davide "3000 parole in un due ore" Mana
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Io SONO orgogliosamente uno scribacchino, come tanti di voi SONO scrittori, grafici, pittori, musicisti.
La tendenza generale invece porta la gente a FARE l'artista, ovviamente in virtù di un tornaconto economico. Che non è sbagliato in sé, ma che impoverisce il tutto, secondo me.
Ne avevo già parlato - e ne riparlerò - ma un ritorno al mecenatismo non sarebbe male.
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Personalmente propendo per la tesi di Scalfari a cui aggiungo un pezzetto; i cambiamenti di paradigma hanno sempre portato grandi rivolgimenti nella storia, ora che il livello di interconnessione tra le nazioni è al massimo livello è ragionevole pensare che il livello di caos aumenterà di pari passo.
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