Per una serie di vicissitudini di cui non vi ammorberò, ultimamente sto frugando negli scaffali più alti delle mie due librerie. Per la cronaca, "quelli alti" sono laddove deposito il cosiddetto vecchiume. Libri e riviste che so che non rileggerò per taaaanto tempo. E da quei lidi che ho pescato - per esempio - i
librogame di cui ho parlato un paio di settimane fa. Sempre da lì sto riesumando dei vecchi moduli dei giochi di ruolo che mi hanno accompagnato per oltre quindici anni della mia vita. E dire che sembrano passati in un baleno.
Come forse ho già accennato in passato, il sistema di gioco che più di tutti ho utilizzato è l'Advanced Dungeons & Dragons (seconda edizione). Di cui tra l'altro ho da poco scoperto un ottimo sito italiano a tema:
questo.
Dell'AD&D sono stato un giocatore ma sopratutto un master.
Ai profani basti sapere che i master sono coloro che preparano/gestiscono le campagne. Una sorta di narratore/sceneggiatore.
Col senno di poi posso affermare che dedicarmi ai GDR (giochi di ruolo) ha contribuito molto a modellare la mia crescita come scrittore. Una cosa che di certo non sapete è che le mie prime produzioni sono state proprio diversi moduli auto-realizzati per AD&D. Non sto parlando di una o due paginette scritte a mezze parole, bensì un vero e proprio archivio di avventure, dapprima scritte a mano (ho qui diversi quadernoni ad anelli che prima o poi rileggerò) e poi a computer.
Se dovessi fare una stima, azzarderei di aver scritto sicuramente più di cinquecento pagine di campagne, avventure e supplementi vari. Magari potrei anche rivederne un paio e pubblicarle, ammesso che ci sia ancora qualcuno che gioca ad AD&D.
Di tutti i molteplici scenari prodotti per questo diffusissimo GDR, il mio preferito era - manco a dirlo - Ravenloft.
Mentre gli altri mondi in cui ambientare le campagne era alquanto classici (col senno di poi direi anche banali: draghi, elfi, nani, maghi... nulla di nuovo), Ravenloft è un mondo alternativo denominato "Semipiano del Terrore", e presenta una serie di diverse terre chiamate "Domini", tenute insieme da quelle che sono conosciute solo come "Potenze Oscure". Ogni domino ha il suo Signore Oscuro, persona o creatura che ha commesso uno o più azioni così malvagie da attirare l'attenzione delle Potenze Oscure, che governa la propria terra. I Signori Oscuri sono imprigionati nei loro domini e non possono in nessun modo uscirne, sebbene la maggior parte possa impedire l'uscita a chi cerca di uscire con un solo pensiero. All'interno dei loro domini essi sono continuamente in preda al tormento di non riuscire ad ottenere ciò che più di tutto desiderano (che è spesso, ironicamente, ciò per cui hanno commesso il crimine che ha attirato l'attenzione delle Potenze Oscure). I desideri e le motivazioni di ogni Signore Oscuro differiscono; Alcuni cercano l'amore, altri sono affamati di gloria, altri ancora rivogliono la perduta umanità.
Ravenloft e i Signori Oscuri hanno moltissimi riferimenti al genere horror. Ci sono omaggi strepitosi a film e libri quali Dracula, La mummia, L'uomo lupo, Frankenstein, Il mostro di Loch Ness, Ho camminato con uno zombie. I Domini, pur essendo diversissimi tra loro, non ristagnano nel classico scenario fantasy medievaleggiante. Su un'ipotetica scala cronologica essi sono più vicino al rinascimento, e ci sono alcuni reami che si spingono a spiccate somiglianze con la Londra vittoriana e L'India coloniale. Non mancano però degli anacronismi assai ben riusciti, come un regno dominato da una casta di faraoni, oppure un altro governato da una sorta di uomo-animale, e di conseguenza abitato quasi esclusivamente da belve.
Il successo di Ravenloft è dovuto senz'altro a una molteplicità di fattori. Innanzitutto l'originalità, di cui ho già detto. Seconda in termini d'importanza viene l'eleganza dell'ambientazione. Ravenloft è lo scenario in cui sia i giocatori che il master sono chiamati più a interpretare e a creare la giusta atmosfera che non ha combattere e a far macelli. In alcune avventure sembra quasi di assistere a un mix tra una rappresentazione teatrale e un film horror della Hammer. Perfino la cura grafica e le illustrazioni dei vari moduli e manuali sono ben sopra alla media, con dei richiami gotici (ma non pacchiani) di qualità superiore.
Molte ottime avventure sono state scritte per Ravenloft. Dalla più classica caccia al vampiro (House of Strahd), alla ricerca di un'artefatto potentissimo, ambito da un Oscuro Signore desideroso di lasciare il suo Dominio (Feast of Goblyns), passando per la lotta contro la creatura di Frankenstein e il suo diabolico creatore (Adam's Wrath).
Altri moduli sono ancora più particolari e suggestivi, tanto che hanno poco da spartire con un sistema di gioco che, pur ottimo, concentra il tutto sui combattimenti e sui "power player". Di questa categoria ricordo ad esempio Hour of the knife, ambientato in una sorta di Londra parallela, dove gli avventurieri si dovranno confrontare con una sorta di Jack lo Squartatore, e con coloro che ne proteggono l'operato. Oppure Evil eye, dove saranno impegnati a indagare su una misteriosa zingara che ha per figlio un pargoletto che tanto ricorda il Damien Thorn de Il presagio.
Insomma, c'è (c'era) davvero da sbizzarrirsi.
Ora, a circa di dieci anni di distanza da quelle giornate in fondo molto spensierate, sto riscoprendo che molti di quei moduli possono essere riletti come veri e propri romanzi, proprio perché scritti bene e curati nell'intreccio e nel background.
E non è detto che prima o poi non vi proponga anche qualcosa di mio...