Recensione: La croce sulle labbra (di Danilo Arona e Edoardo Rosati)

Jun 18, 2008 16:01





La croce sulle labbra
di Danilo Arona ed Edoardo Rosati
"Segretessimo" 1540 (Giugno 2008)
Euro 3.90

Sinossi
 Siamo a Corralejo (Guana), un'isola immaginaria nei Caraibi... L'infettivologo Alejandro Vegas, che intrattiene una piacevole e caldissima relazione con la sua giovane assistente Rachel, comincia a notare sull'isola piccoli ma inquietanti segnali di una strana infezione batterica. Alejandro, che dirige un  laboratorio di ricerca e sperimentazione, è anche vittima di oscuri messaggi in forma di graffiti che inneggiano a Exu, una oscura divinità voodoo.
Poi una notte l'apocalisse si abbatte su Guana: mentre Rachel scompare misteriosamente, la gola di un vecchio che sembra avere mille anni viene recisa da un rudimentale coltello. In una stanza fetida e dalle pareti sudate si sta consumando un macabro festino: il sangue del vecchio viene raccolto in una ciotola e bevuto da uno dei dieci uomini di colore raccolti in quel luogo maleodorante.
Alejandro corre per le strade semideserte di Guana. La gente sembra essersi volatilizzata. Sulla strada, tre bambini uccisi a colpi d'arma da fuoco. Nella piccola mano di uno di loro, un cono gelato ormai liquido. Una nenia si diffonde nell'aria: proviene dall'altoparlante del camioncino azzurro degli ice cream, il cui proprietario giace a terra, con una rivoltella in pugno e uno squarcio sulla tempia. Vegas entra in uno stabile malmesso, si fionda sulle rampe di scale instabili, raggiunge una porta - tra gli occhi sospettosi degli inquilini - la sfonda... Poi con un fazzoletto si copre la bocca, di fronte alla scena del vecchio marcescente con la gola tagliata. Nella stanza non c'è più nessuno. Su un muro la scritta in caraibico: EXU VIVE.

Otto mesi dopo, hinterland milanese.

Padre Pellegrino Vegas, fratello di Alejandro, è stato appena chiamato al capezzale di un'anziana signora: dopo un periodo di improvvisi e violenti scatti d'ira ingiustificata, la donna ha cercato di suicidarsi e adesso giace morente nel lettino di un ospedale. Padre Vegas è turbato nell'osservare il viso della moribonda, che nel delirio della morte sussurra parole in afro-cubano. I medici parlano di "demenza", ma in realtà allargano le braccia di fronte alla follia che ha trasformato la donna. Costei muore e viene sottoposta all'autopsia.
L'anatomopatologo Gianmaria Caslini, nello stilare il referto autoptico, non manca di menzionare il vistoso herpes che aveva quasi diviso in due il labbro della paziente. Padre Vegas, turbato, torna a casa, un centro che offre letti e pasti a un centinaio di extracomunitari.
 In una stanza in penombra un uomo giace legato su un letto. È febbricitante,  il suo corpo è percorso da spasmi, geme. Nove individui di colore sono accovacciati sul pavimento attorno al letto.
Due di loro si alzano e si avvicinano al malato: uno con una lametta comincia a sfregargli la cute e a raccogliere le scaglie in una ciotola, un altro imbeve un pezzo di stoffa nella sua abbondante saliva...
 Nella metropolitana milanese, una zingara entra nel treno affollato. Comincia a recitare una nenia che ormai i cittadini conoscono a memoria. "Siamo una famiglia povera, senza lavoro, senza una casa, fate l'elemosina..." Muovendosi nel vagone affollato, fa scivolare la mano sugli appigli. Che rimangono invisibilmente bagnati...
A un incrocio stradale un latino-americano si avvicina a un'auto per lavare i vetri. L'automobilista gli dice di no bruscamente; l'uomo insiste, al che l'uomo abbassa il finestrino imprecando. Il giovane si scansa e infila la mano in tasca. Attende che il semaforo sia verde: non appena il colore scatta, rapidamente estrae dalla tasca la mano serrata e soffia in direzione del viso dell'automobilista in procinto di partire l'impalpabile "polvere" che teneva in pugno...
Da lì a poco l'apocalisse devasta Milano... (tratta da thriller magazine)

Commento
Da qualche tempo Danilo Arona, uno dei migliori autori horror italiani, collabora in pianta stabile con la collana "Segretissimo". I risultati sono ottimi: i romanzi della suddetta collana, thriller o action thriller, si sono piacevolmente tinti di sfumature horror, senza decontestualizzarsi dal target classico di Segretissimo.
Questo romanzo, scritto in coppia con il bravo Edoardo Rosati, attinge a piene mani dai temi classici di Arona: l'esoterismo che si mischia coi piani del terrorismo internazionale, senza distinguere bene dove finisce l'uno e inizia l'altro. Rosati dedica tutta la sua competenza alla parte medico-scientifica del romanzo, dandogli un realismo a tratti davvero inquietante.
I due autori non mancano di usare descrizioni a tinte forti laddove è necessario: i rituali blasfemi dei seguaci di Exu hanno le loro radici nel sangue, nella putrefazione della carne, nella malattia del "corpo sacro" dei predestinati. Occhio quindi: se avete lo stomaco debole, girate alla larga da questo libro!
Lo scenario è quello che io più apprezzo: la "mia" Milano. Come ho sempre pensato, questa città non ha nulla da invidiare ad altre molto più utilizzate nella narrativa di genere. Libri come questo sono l'esempio stampato che è possibile, anzi, doveroso, scrivere romanzi horror/thriller ambientati in Italia, senza dover per forza "americanizzare" ogni romanzo, magari improvvisando a livello dilettantesco.
"La croce sulle labbra" è certamente un romanzo di puro divertimento (laddove l'horror risponde a questa esigenza), ma è facile anche leggervi una critica sociale: il diverso, il reietto, visto spesso come nemico dall'italiano borghese medio, può decidere di diventare davvero tale, e allora il caos può bussare alla porta di chiunque.
Arona e Rosati scelgono di narrare un'ipotetico piano terroristico-esoterico da parte di immigrati caraibici, ma è facile sostituirli, nei nostri pensieri, con islamici, rom, cinesi, e chi più ne ha più ne metta. Gli autori non prendono posizioni demagogiche in merito, cercando piuttosto di far capire le motivazioni che possono portare a gesti tanto estremi e crudeli. In un mondo sempre più sbilanciato tra ultra-ricchi e super-poveri, l'odio si nutre ovunque e comunque.
Detto questo, "La croce sulle labbra" è soprattutto un piacevolissimo romanzo d'orrore urbano, che per molti versi omaggi un certo tipo di film catastrofici, come "La città verrà distrutta all'alba", "Incubo sulla città contaminata" e "Rabid-sete di sangue". I difetti imputabili al romanzo sono pochi. Innanzitutto, meritava senz'altro qualche pagina in più! Anche se il taglio scelto rispecchia bene lo stile "Segretissimo". Seconda cosa, il finale è un po' troppo trafelato, anche se non stona con la trama sviluppata in precedenza.

In sostanza un ottimo romanzo italiano che potete trovare a soli 3.90 euro: lasciarselo scappare sarebbe il vero orrore!

Voto: 7.5

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