[BOKU DAKE GA INAI MACHI] So lead me to a future in which you sing

Feb 07, 2018 19:18

Titolo: So lead me to a future in which you sing
Fandom: Boku Dake Ga Inai Machi (ERASED)
Personaggi: Satoru Fujinuma
Genere: introspettivo
Avvertimento: missing moment, gen
Parole: 569
Note: COW-T8 / settimana 4 / missione Shannen, prompt "un'altra possibilità". Fic scritta ad hoc, proprio XD

Revival. Un momento sta correndo, col sangue ed il corpo senza vita di sua madre negli occhi. Un battito di ciglia, e poi la strada innevata di un posto completamente diverso. 
Non c'è una ragione per cui proprio lui, Satoru Fujinuma, debba avere una capacità - anzi, un dono - del genere. Non c'è logica nei salti che la sua coscienza lo porta a fare. 
Rivoltandosi a letto, col suono lieve del respiro di sua madre che lo rassicura di essere ancora nel posto dove può fare una differenza, si chiede cosa succeda al suo corpo, nel duemilasei. Si chiede se il suo corpo e se il tempo si congelino. E si chiede se, con i cambiamenti che porterà alla storia, il suo corpo nel futuro veda cambiare tutte le cose intorno ad esso. O forse smette di esistere, aspettando che il nuovo corso degli eventi lo sostituisca. 
Non c'è ragione di pensarci troppo, comunque - in qualsiasi modo funzioni questo fenomeno, non ha importanza. Kayo è l'unica cosa che importa, adesso. Kayo e sua madre. 
Non aveva mai fatto un salto così lungo nel passato, ma deve esserci un motivo se si ritrova proprio qui, nell'ottantotto, ora. 
La prima volta non fece nulla. La prima volta non si accorse- non si curò del motivo per il quale l'espressione di Kayo fosse sempre così vuota, così triste. Pensava sempre che fosse timida, o che non volesse parlare con nessuno. Pensava che le andasse bene così, e in fondo perché avrebbe dovuto essere lui ad avvicinarla? Lui degli amici ce li aveva già. 
"Ho notato tempo fa i tagli e le botte, solo che sono rimasto a guardare," Kenya gli dice, non senza un'ombra di vergogna. 
Non c'è motivo di biasimarlo. Cosa può fare, in fondo, un ragazzino? Nessuno di loro avrebbe potuto sapere, allora. Ricorda la reazione della classe, la prima volta: sorpresa, sgomento, paura, e silenzio. Non era la solita classe di ragazzini rumorosi e allegri, e persino Misato sembrava sconvolta. E in fondo, Satoru non ha mai pensato che fosse cattiva - solo una bambina.
E quando Yashiro-sensei diede loro la notizia, il suo silenzio (colpevole?) entrò nel midollo di Satoru. 
Quella quiete funerea non vuole sentirla più scorrergli gelida sotto la pelle e bloccargli lo stomaco. 
Per questo, adesso non ci sono scuse. Questa è un'altra possibilità, gli è stata data senza spiegazioni né istruzioni per l'uso. Ma deve sfruttarla al suo meglio, deve salvare Kayo, deve trovare chi abbia ucciso tutti quei bambini. Essere un supereroe non è un sogno o un desiderio, è un dovere. 
Quando gli è capitato questo potere fra le mani non sapeva perché dovesse capitare proprio a lui, lui che se n'è sempre stato in disparte, evitando di pensare troppo alle cose. Non è mai stato un tipo particolarmente altruistico, ai vecchi tempi non si era accorto per niente dei lividi lasciati sulla pelle di Kayo da sua madre, invece Kenya sì. Sicuramente lui sarebbe stato un tipo migliore per questo compito, col suo intuito, il suo spirito di osservazione e la sua intelligenza. 
Ci sono troppe cose che non hanno senso, pensa, mentre si gira di nuovo sulla schiena e guarda il soffitto, e le ciglia sbattono qualche volta mentre uno sbadiglio lo costringe a spalancare la bocca. 
Pensare a queste cose e lambiccarsi il cervello è stancante, e inutile. Domani deve essere pronto - perché domani salverà Kayo. 

fandom: boku dake ga inai machi, genere: introspettivo

Previous post Next post
Up