[Supernatural] Love is blind. And sometimes, it's a bitch (1/7)

Mar 23, 2011 23:38


Titolo: Love is blind. And sometimes, it’s a bitch
Autore: koorime_yu  
Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: Sam, Castiel, Dean (Destiel ♥)
Rating: NC17
Charapter: 1/7 
Beta: hikaruryu  
Words: 2862 (fiumidiparole  )
Genere: Commedia, Avventura, Erotico, Angst, Romantico, Introspettivo.
Warning: Spoiler, Slash (of course), maltrattamento di Winchester, Scene di sesso descrittive,
Summary: Castiel deve recuperare una reliquia sacra e per farlo chiede aiuto a Sam e Dean. Ma un Cupido trama nell’ombra per sfruttare la Lancia e compiere il Destino. Perché ormai le frecce sono fuori moda...
Note: allora, prima di tutto questa storia si posiziona, ipoteticamente, dopo la 6X14 e prima, quindi, che Balthazar si ricordasse di essere amico di Castiel e lo affiancasse nella guerra contro Raphael.
In secundis: grazie a hikaruryu    per avermi dato una mano con il betaggio, oltre che avermi sopportato durante tutta la fase di scrittura (un parto, davvero), e a thirdmoon91   per questo meraviglioso, bellissimo, perfettissimo banner. Hanno fatto entrambe un lavoro stupendo e io non potrò mai ringraziarle abbastanza *piange amore*
Cos’altro dire?
Spero che vi piaccia almeno un po’ così commentate ♥ perché, nonostante il dolore e la fatica (immensi, credetemi) per scriverla, mi sono divertita e la amo alla follia. Anche perché, a ben vedere, è la prima storia impegnativa che scrivo su questi due.
Bene, non mi resta che dirvi: buona lettura!

DISCLAIMER: Non mi appartengono, non ci guadagno nulla.

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Get your motor runnin’ head out on the highway
Lookin’ for adventure and whatever comes or way [1]
Castiel comparve nel bel mezzo dell’ultima puntata della stagione di Dr. Sexy M.D.
-Cas!- sbottò Dean, allungandosi di lato, dato che la figura dell’angelo lo intralciava. Ed erano alle battute finali, dannazione!
Dal suo canto, dopo una rapida occhiata, Castiel lo ignorò e si spostò a grandi falcate verso la finestra, scrutando l’esterno attraverso l’anonima tendina bianca.
Sam, seduto al tavolo davanti al portatile acceso, lo osservò incuriosito.
-Cas?-
-Ho bisogno del vostro aiuto.- dichiarò l’angelo, voltandosi verso di lui.
-Uno dei manufatti?- chiese Sam, scattando subito sull’attenti. La sua presenza avrebbe spiegato il motivo di quegli strani fenomeni che li avevano portati nel West Virginia, dopotutto.
C’erano stati due omicidi nell’arco dell’ultima settimana nella Contea di Monongalia. Certo, se di omicidi si poteva parlare, dato che erano stati ritrovati abiti e oggetti personali impregnati di acqua e sangue. Le loro ricerche li avevano portati nella città di Morgantown, visto che i due morti - un professore universitario e un giovane laureando - avevano come fattore in comune la West Virginia University.
-Come se si fossero... liquefatti.- aveva sussurrato loro lo sceriffo incaricato del caso, credendoli agenti dell’FBI, mentre li accompagnava dal medico legale. L’uomo aveva addirittura azzardato l’ipotesi che facessero parte di un reparto segreto che si interessava di fenomeni paranormali. Dean non si era neanche preso il disturbo di negare; si era guardato attorno con aria cospiratoria e si era portato un dito alle labbra, in segno di silenzio, facendogli l’occhiolino.
Quando avevano visto i corpi - o meglio, quello che ne rimaneva - Sam aveva sentito un lungo brivido percorrergli la schiena e rizzargli i capelli sulla nuca. Solo un’altra volta aveva visto una cosa simile, quando avevano avuto a che fare con il bastone di Mosè - peccato che lui non ricordasse assolutamente niente. Sapeva solo ciò che gli aveva spiegato Castiel, cioè che Balthazar, un angelo fintosi morto, si era dato al commercio illegale di anime, in cambio delle armi che aveva rubato dal Paradiso. Suo fratello gli aveva poi raccontato del Bastone e di come lo avessero recuperato, almeno in parte.
-Si tratta...- Castiel si fermò e tese l’orecchio, o almeno fu questa l’impressione che gli diede.
-È un altro pezzo del bastone, vero?- sussurrò Sam, certo della risposta affermativa. Ma l’angelo si voltò a guardarlo, inclinando la testa di lato nel suo modo consueto.
-Perché credi sia quello?-
Lui sbatté le palpebre, preso in contropiede dall’espressione di dubbia curiosità dell’angelo.
-Be’...- esordì -È come l’altra volta, no? Questi tizzi sono stati letteralmente sciolti.-
-Ma non ci sono state altre piaghe d’Egitto, vero?-
Questa volta Sam tentennò in modo evidente.
-Uhm... no, in effetti no.-
-Se non è quello, allora che diavolo è?- Dean spense la tv e si alzò dal letto, lasciando il telecomando e stiracchiandosi verso l’alto, mentre raggiungeva il fratello.
-Si tratta della Lancia del Destino.- spiegò Castiel, alzando gli occhi al soffitto e inclinando nuovamente la testa di lato, come a studiarne le crepe. Ma qualcosa diceva ai Winchester che non era affatto lo stato malandato del motel il problema. Si scambiarono un’occhiata, confusi dall’atteggiamento dell’amico angelico.
-Lancia del Destino?- chiese Sam, aggrottando le sopracciglia.
- Quella che perforò il costato di Dio incarnato crocefisso. Voi la conoscete anche come Lancia di Longino o Lancia Sacra.- [2] 
Dopodiché Castiel si fermò. O per meglio dire sembrò raggelare letteralmente. Solo i suoi occhi continuarono a sfrecciare da una parte all’altra, guardinghi.
Dean aggrottò le sopracciglia, scostandosi con una spinta dal tavolo contro il quale si era appoggiato, mentre Sam raddrizzava la schiena. Castiel poteva essere... bizzarro, ma era pur sempre un soldato, ed era proprio come tale che si stava comportando.
-Che succede?- chiese Sam.
-Già, amico. Perché i tuoi sensi di ragno si sono attivati?- aggiunse il maggiore, sciogliendo le braccia dal petto, molto più attento al mondo circostante, adesso.
-Sono un angelo, Dean, perché mai dovrei avere dei sensi da ragno?- lo sorprese invece Castiel, investendolo con il suo sguardo innocente e confuso - rincuorando un minimo gli altri due. Se si disturbava a cercare di capire le citazioni di Dean, la situazione non doveva essere proprio grave, no?
-Uhm, lascia stare.- intervenne Sam con un mezzo sorriso. -Ci spieghi invece perché sei... nervoso?-
Castiel parve all’improvviso ricordarsi che c’era in effetti qualcosa. Fece un paio di passi, poi si fermò e tentennò in modo evidente, prima di decidersi a spiegare:
-Sono seguito.-
I due fratelli sbatterono le palpebre, presi in contropiede.
-Come seguito?-
-Qualcuno mi sta seguendo, Dean.-
Questi aprì la bocca per rispondere qualcosa di molto sarcastico, ma il fratello fu più rapito e chiese:
-Sai chi è?-
L’angelo annuì -È...- cominciò, ma si fermò di nuovo e ancora una volta indirizzò l’attenzione verso il nulla. Ma adesso Dean e Sam sapevano che stava cercando qualcosa, o meglio qualcuno. -È un angelo di Terza Classe. Credo sia stato Raphael a mettermelo alle costole.-
-Un Ang... un Cupido?-
-Precisamente, Sam.-
Dean sbuffò una risata, dimostrando cosa esattamente pensasse di quella situazione.
-Perché diavolo un Cupido dovrebbe seguirti?-
E poi sussultò, arretrando leggermente e impattando contro il tavolo, per poi portare le mani dietro di sé per non perdere l’equilibrio. Accanto a lui Sam trattenne il fiato, mentre davanti ai loro occhi Castiel arrossiva.
Questi esitò un attimo, poi spiegò:
-Per fare il suo lavoro.-
La sua voce fu solo un sussurro, ma per un istante parve rimbombare nell’aria, caricata di tutte le conseguenze del caso. Un attimo dopo lo scoppio di risate di Dean ruppe la stasi del momento.
-Questa devo proprio vederla!- ululò, piegato in due e dandosi pacche energetiche sulle cosce. -Vogliono accoppiarti, Cas? Hanno deciso che la tua verginità è troppo vergognosa?- continuò ancora.
-Cos... Verginità?- ripeté Sam sbigottito, spostando lo sguardo da suo fratello all’angelo ancora al centro della stanza e ancora in imbarazzo. Scosse la testa e si passò una mano tra i capelli -No, aspetta... Cas, perché Raphael dovrebbe... uhm, darti l'amore?-
-Per distrarmi. Lo avete già visto, gli amori benedetti possono essere tossici.- spiegò, e Sam ebbe la netta impressione che Castiel gli fosse grato di stare almeno cercando di capirci qualcosa, a differenza di Dean che si era allungato a prendere una birra dal minifrigo, continuando a ridere. -Credo che sia un diversivo per impossessarsi della Lancia. Dovete aiutarmi!-
-Oh, sta’ pur certo che ti starò appiccicato al culo come la carta moschicida. Voglio proprio godermela!-
Sam gli mollò uno spintone e gli rifilò un’occhiataccia, rivolgendosi poi all’altro.
-Dicci cosa possiamo fare.-
-Devo trovare la reliquia prima di lui, ma non posso muovermi liberamente con quest’angelo alle costole.-
-Andiamo Cas!- La voce di Dean aveva ancora una traccia d’ilarità in sottofondo, ma sembrava molto più calmo e concentrato di prima -Non capisco, sei più forte di lui, perché non te ne occupi tu?-
L’interpellato strinse le labbra, il viso contratto in un’espressione dura, e il ragazzo sentì un brivido di paura serpeggiargli lungo la schiena, perché anche se lui tendeva a dimenticarselo, Castiel era un’entità divina. E picchiava duro.
-Non servirebbe a niente, Dean. Se anche lo uccidessi, ne arriverebbe un altro per rimpiazzarlo. E poi lui non ha colpe, sta solo facendo il suo lavoro.-
-Fantastico! Quindi noi due a che diavolo ti serviamo?- chiese Dean prendendo un sorso di birra, quel sorrisetto ironico tornato al suo posto sulle labbra.
-Mi farete da scudo. Fino a quando sto con voi non può colpirmi.-
Sam aggrottò le sopracciglia, confuso.
-Scusa... perché no?-
-È semplice...- iniziò, bloccandosi poi e volgendo di nuovo lo sguardo verso l’alto. -... l’angelo ha bisogno di un momento specifico, un attimo in cui gli occhi delle sue vittime si incrociano.- cominciò a spiegare, camminando lentamente fino al centro della stanza, gli occhi perennemente puntati sul soffitto -Quello che voi chiamate colpo di fulmine non è altro che l’incantesimo scagliato nell’attimo perfetto. In quel modo appone il marchio sui due contemporaneamente, legandoli a doppio filo.-
A Dean tornò in mente la coppia seduta in quel ristorante, il San Valentino di due anni prima, quando avevano avuto a che fare con quelle coppie amatesi fino alla morte e avevano inizialmente creduto che fosse tutta opera di un Cupido impazzito. Ricordò l’improvvisa folata di vento che aveva smosso i cuori appesi al soffitto e aveva fatto volare il tovagliolo sulla bocca dell’uomo. Un attimo dopo lui e lei si stavano baciando come se non ci fosse un domani.
Adesso, con questa piccola spiegazione in più, sospettava che quel vento fosse stata opera del Cherubino per sospingere le cose nella direzione desiderata. Dopotutto, non era la stessa cosa che avevano fatto per i suoi genitori?
Com’è che aveva detto quel cazzone alato? Non era stato per niente facile, eh?
Coglioni volanti.
-Quindi, fammi capire bene: io e Sammy dovremmo fare cosa? Le candele?-
Castiel finalmente incrociò i suoi occhi e inclinò la testa di lato.
-Quali candele?-
Dean sospirò, sgonfiandosi, mentre Sam ridacchiava sommessamente; scosse la testa e lasciò la birra sul tavolo, afferrando la giacca e le chiavi dell’Impala.
-Vado a prendere da mangiare. Tu tieni d’occhio il nostro Romeo, Sammy.- sbuffò, chiudendosi poi la porta della stanza alle spalle prima che Castiel potesse chiedere chi fosse questo Romeo.

***

-That keeps us together, ow!- [3] cantò Dean insieme al mangianastri, le dita che tamburellavano sullo sterzo al tempo con l’assolo di chitarra di Ace Frehley, avanzando lentamente.Una graziosa cameriera - caschetto moro e occhioni da cerbiatta - gli sorrise dal drive-in del fastfood, passandogli l’ordinazione - hamburger con doppio bacon e doppia porzione di patatine per lui e insalata per Samantha - e lui le fece l’occhiolino, ripartendo. Sogghignò quando la vide dallo specchietto retrovisore sporgersi per guardarlo un’ultima volta. Forse - si disse, mentre si immetteva di nuovo sulla strada - sarebbe tornato anche l’indomani e magari sarebbe anche riuscito a strapparle il numero di telefono e la promessa di una birra per la sera. Per cominciare.
Continuò a cantare a squarciagola, tornando al motel. Spense il motore e afferrò i sacchetti dal sedile del passeggero, uscendo dall’Impala e tornando fischiettando alla camera che condivideva con suo fratello.
E con un angelo perseguitato dall’amore, ricordò a se stesso ridacchiando.
-God gave rock ‘n’ roll to you...- cantò, aprendo la porta, il dito puntato su Castiel, seduto sul letto -Gave rock ‘n’ roll to you...- continuò, voltandosi di scatto verso Sam -Gave rock ‘n’ roll to everyone!- [4] concluse, chiudendo la porta con un calcio.
Posò i sacchetti sul tavolo, sfilandosi poi la giacca e lanciandola sul letto - di Sam - prima di afferrare una nuova birra e stapparla, prendendone un lungo sorso. Gli andò quasi di traverso quando Castiel disse:
-Mio Padre mi ha dato la fede, Dean, non il rock’n roll.-
Sam rise, scuotendo la sua insalata condita e aprendola. Il fratello dal canto suo scoccò un’occhiataccia a entrambi e afferrò il suo panino, scartandolo.
-Cas, amico mio, prima o poi tu ed io dovremmo fare una lunga chiacchierata.-
Poi diede un morso al panino e gemette, le labbra che si distendevano in un sorriso di godimento mentre sentiva il sapore della carne e del bacon spandersi nella bocca. Dio, questo era il Paradiso.
-Comunque, prima che tu facessi la tua entrata scenica,- lo richiamò alla realtà Sam, prendendo un’altra forchettata d’erba -Cas mi stava spiegando della reliquia.-
-Credo conosciate la storia.- riprese allora l’angelo, gli avambracci poggiati sulle cosce e gli occhi fissi sui due Winchester -Un soldato romano la utilizzò sul corpo martoriato di Cristo, da cui proruppero in egual misura acqua e sangue.-
-Mh!- lo interruppe Dean, inghiottendo l’ennesimo morso del panino. -A proposito, perché poi questa Lancia è importante? Cioè, non è stata utilizzata per dare una dimostrazione della forza divina, tutt’altro, no?- chiese, ricalcando esattamente le parole utilizzate l’ultima volta dall’angelo per il bastone di Mosè.
-Non è la Lancia in sé a essere potente, Dean, ma la sua punta. È stata impregnata del sangue del figlio di Dio e ne conserva ancora il potere sovrannaturale.-
Dean grugnì una mezza risata. Figlio di Dio, certo come no, pensò, prendendo poi un sorso di birra. Solo allora si accorse che evidentemente l’aveva detto a voce alta, attirando l’attenzione degli altri due su di sé.
-Che c’è?- chiese sulla difensiva, sotto lo sguardo intenso di Sam. -Andiamo! Ricordi la storia, no? Gabriel...- disse con enfasi, lasciando quel nome sospeso tra loro.
Sam aprì la bocca per ribattere, poi però parve ripensarci e sbatté le palpebre, voltandosi verso Castiel, che continuava a osservarli.
-Maria di Nazareth era vergine.- si limitò a dire l’angelo.
Dean gli scoccò un’occhiata scettica.
-Cas, davvero, se l’Annunciazione l’avessi fatta tu o... che ne so... Michael, ci avrei creduto. Ma Gabriel? Andiamo!-
Castiel sospirò e alzò gli occhi al cielo - se non l’avesse visto, Dean non avrebbe mai creduto che ne fosse stato capace, ma ehi!, da quando li conosceva aveva imparato anche a fare le virgolette! - tornando a guardarlo con quella sua solita inespressività.
-Dean, Cristo era il tramite di Dio...- cominciò, quando Dean aprì le braccia e lo interruppe.
-Ecco, è come per Sammy, allora!- esclamò, puntando il fratello con il panino mangiato a metà.
-Io?- chiese quello, sentendosi chiamare in causa.
-Ma sì, sai, tutta quella storia di te e del sangue di Azazel. O di quel bambino, te lo ricordi? Quello che piegava la realtà secondo le sue convinzioni!-
-Uh... Fammi capire bene, tu stai ipotizzando che Gabriel abbia... oddio, non riesco neanche a dirlo...- borbottò Sam, alzandosi e gettando il contenitore della sua insalata nella pattumiera -Insomma, quello per creare un tramite stabile?-
-Ehi, sei così sconvolto solo perché sai che ho ragione! Così avrebbe senso!- sbottò il fratello, aprendosi poi in un sorrisetto furbo -Altrimenti, genio, dimmi tu per quale motivo Gabriel sarebbe stato mandato lì. Non credo che Dio abbia bisogno del consenso di un tramite, sai? E se pure fosse, non doveva darglielo certo Maria.-
Sam tentennò in modo evidente. In effetti era un ragionamento logico e avrebbe spiegato molte cose. Dopotutto gli esseri umani non erano fatti per sopportare bene la presenza di un arcangelo, figurarsi dello stesso Dio in persona.
Sospirò, scuotendo la testa.
-Dean, davvero, certe volte penso che tu sia malato.-
Lui alzò gli occhi al cielo e appallottolò l’incarto del suo panino, lanciandolo nel cestino con un perfetto canestro.
-Se Gabriel non fosse morto...- cominciò, ma Sam ne aveva già abbastanza delle follie del fratello.
-Possiamo tornare al problema principale, per piacere?- lo interruppe, zittendolo e rivolgendo gli occhi su Castiel, che nel frattempo aveva assistito in silenzio a tutto e adesso aveva un’aria confusa e meditabonda. Dio, Dean aveva un pessimo ascendente su quell’angelo, non c’era che dire.
-Cas?- lo richiamò gentilmente, allungandosi e posandogli una mano sull’avambraccio. Questi abbassò lo sguardo su di essa, ma riprese a parlare, la voce priva di alcun tipo di inclinazione.
-Quella Lancia è pericolosa, dobbiamo trovarla prima che lo faccia Raphael.- riportò gli occhi sui due -Voi avete qualche pista da seguire?-
-Non molto.- Fu lo stesso Sam a rispondergli, voltando il portatile verso di lui e mostrandogli gli articoli di giornale che parlavano delle due misteriose morti. -L’unica cosa che avevano in comune era l’università, quindi suppongo dovremmo, sai, infiltrarci e fare qualche indagine sul luogo.-
-Vengo con voi.- asserì Castiel prontamente, alzandosi. Dean lo seguì con gli occhi, infilandosi in bocca l’ultima manciata di patatine e scambiando un’occhiata con il fratello, quando fu evidente per entrambi che l’angelo non intendeva perdere altro tempo.
-Non andiamo adesso, Cas.- si decise infine a dire, svuotando poi la sua birra.
-Perché no?-
-Perché...- Dean si allungò all’indietro e tirò la tenda, mostrando il parcheggio davanti inondato di un’intensa luce rossa. -È il tramonto, amico. A quest’ora non c’è nessuno.-
-E nei dormitori non è così facile entrare, anche se si è agenti federali.- aggiunse Sam con un sorrisino di scuse. Capiva la voglia di Castiel di chiudere il caso e ritrovare al più presto l’arma, sapere che c’era qualcosa di così potente lì fuori non tranquillizzava nemmeno lui, ma sapevano per esperienza che la tempistica era vitale nel loro lavoro, e presentarsi a orari inconsueti portava a destare sospetti e rendeva le persone poco collaborative.
-Io potrei farvi entrare ovunque.- tentò di convincerli l’angelo, ma prima ancora che finisse la frase, Sam scosse la testa e Dean rise, alzando gli occhi al cielo.
-Non servirebbe a niente, non potremmo comunque investigare adeguatamente.-
Il maggiore si alzò e lo raggiunse, poggiandogli le mani sulle spalle.
-Cas, ascoltami: ricordi il discorso sulle necessità degli esseri umani? Mangiare, dormire, lavarsi.- All’assenso dell’angelo, Dean sorrise. -Questo è uno di quei momenti. Sammy ed io abbiamo passato l’intera giornata dal medico legale e ti posso garantire che non ci è piaciuto per niente. Adesso abbiamo bisogno di riposarci un minimo e domattina sei liberissimo di venire a svegliarci all’alba, okay? Giuro: non ci muoveremo senza di te.-
Castiel non rispose, continuando invece a scrutarlo in viso con quei suoi grandi occhi blu, la testa leggermente inclinata di lato. Sembrava quasi che stesse cercando qualcosa - magari di capire se Dean facesse sul serio o stesse usando quell’ironia che lui non riusciva mai a cogliere.
Quando parve certo di aver inteso correttamente il senso di quelle parole, annuì solenne. Neanche si voltò verso Sam quando, con un -Così sia.-, decretò conclusa la conversazione e sparì da sotto le mani dell’altro.
-Ciao a te.- brontolò Sam al nulla, scoccando un’occhiataccia al fratello quando quello rise.
-Sai, Sammy? Credo davvero di piacergli di più.-

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1 Fai correre il motore a testa bassa sull’autostrada, cercando l’avventura e tutto ciò che capita sulla tua strada (Born to be wild, terzo singolo degli Steppenwolf, 1968)
2 Con Lancia Sacra si intende, però, anche una reliquia specifica appartenente ai tesori del Sacro Romano Impero, la cui tradizione è in parte sovrapposta a quella della Lancia di Longino. (tratto da Wikipedia)
3 Cold gin, Kiss.
4 God Gave Rock’n Roll to you II, Kiss.

verse: love is blind, pairing: dean/castiel, fanfiction, world: supernatural, slash

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