[Sherlock BBC] In punizione, senza proiettili per un mese!
Titolo: In punizione, senza proiettili per un mese!
Pairing: Sherlock/John o John/Sherlock, come volete
Rating: Verde
Avvisi: Slash, one-shot, AU
Note: ignoratemi, sto troieggiando per il bollino dello SFI. No, comunque immagino si capisca per cosa sta la dicitura AU, praticamente ho stravolto tutti i personaggi ed ho scritto una stronzata qualunque.
Oddio, mi meriterei la prigione a vita, odiatemi.
Sherlock aveva dita lunghissime.
Così lunghe ed affascinanti che a volte John credeva che il grilletto di uno dei suoi tanti amati fucili sarebbe finito ad implorare come una volgare prostituta per farsi sfiorare.
Come se ce ne fosse bisogno, poi.
Erano quelle stesse dannatissime dita, che lo facevano mugolare di piacere quando Sherlock lo sfiorava. Anche se a quest'ultimo la cosa non andava mai particolarmente a genio - tranne quando si ritrovavano entrambi senza vestiti e allora si che ci godeva -, in quanto per un buon ottanta per cento delle volte le sue dita sfioravano la pelle di John solo per curare le ferite che si procurava sul campo di battaglia. Altrimenti detto 'far esplodere le persone non è esattamente senza rischi'.
Ma finché si divertiva lui e non gli tornava a casa a cubetti, poteva conviverci piuttosto serenamente. Anche se ogni volta si scocciava a dover interrompere tutto quello che stava facendo - fosse anche lucidare per la terza volta di fila il suo miglior treppiede - ed andare in cerca della cassetta del primo soccorso. Che ormai, fornita com'era, poteva essere tranquillamente scambiata per un ospedale intero, ma John era così imprevedibile, quando andava a divertirsi, che qualche garza di troppo alla fine non era mai davvero di troppo.
"Sherlock, per l'amor di Dio, stai più attento!" John sobbalzò sotto il tocco forse un po' troppo rude di Sherlock, intento a passargli sopra un taglio particolarmente brutto sul braccio, senza farlo muovere di nemmeno un millimetro.
"Se tu imparassi a spostarti, quando fai esplodere qualcosa, eviteremmo ogni santa volta questa epopea di due ore."
"Ma se poi mi spostassi non vedrei niente."
"E allora stai zitto e datti dell'idiota."
"Come sei cattivo, Sherlock. Dovrò punirti una volta per tutte."
Sherlock srotolò l'ultima benda, chiudendogliela stretta attorno al polso. "Si, certo. Lasciami senza proiettili per un mese. Poi le tue vittime te le vai ad uccidere da solo a suon di mazzate."
"Dammi un bacino ed il dolore passa, promesso. E domani ti compro i proiettili avvelenati."
"Tu si che hai le idee chiare, John."
Le lunghe dita di Sherlock saranno anche state lunghe ed attraenti - ed incredibilmente svelte a svestirlo - ma se avessero osato poggiarsi anche di sfuggita su un altro essere vivente che non fosse lui, gliele avrebbe volentieri tagliate.
Pairing: Sherlock/John o John/Sherlock, come volete
Rating: Verde
Avvisi: Slash, one-shot, AU
Note: ignoratemi, sto troieggiando per il bollino dello SFI. No, comunque immagino si capisca per cosa sta la dicitura AU, praticamente ho stravolto tutti i personaggi ed ho scritto una stronzata qualunque.
Oddio, mi meriterei la prigione a vita, odiatemi.
Sherlock aveva dita lunghissime.
Così lunghe ed affascinanti che a volte John credeva che il grilletto di uno dei suoi tanti amati fucili sarebbe finito ad implorare come una volgare prostituta per farsi sfiorare.
Come se ce ne fosse bisogno, poi.
Erano quelle stesse dannatissime dita, che lo facevano mugolare di piacere quando Sherlock lo sfiorava. Anche se a quest'ultimo la cosa non andava mai particolarmente a genio - tranne quando si ritrovavano entrambi senza vestiti e allora si che ci godeva -, in quanto per un buon ottanta per cento delle volte le sue dita sfioravano la pelle di John solo per curare le ferite che si procurava sul campo di battaglia. Altrimenti detto 'far esplodere le persone non è esattamente senza rischi'.
Ma finché si divertiva lui e non gli tornava a casa a cubetti, poteva conviverci piuttosto serenamente. Anche se ogni volta si scocciava a dover interrompere tutto quello che stava facendo - fosse anche lucidare per la terza volta di fila il suo miglior treppiede - ed andare in cerca della cassetta del primo soccorso. Che ormai, fornita com'era, poteva essere tranquillamente scambiata per un ospedale intero, ma John era così imprevedibile, quando andava a divertirsi, che qualche garza di troppo alla fine non era mai davvero di troppo.
"Sherlock, per l'amor di Dio, stai più attento!" John sobbalzò sotto il tocco forse un po' troppo rude di Sherlock, intento a passargli sopra un taglio particolarmente brutto sul braccio, senza farlo muovere di nemmeno un millimetro.
"Se tu imparassi a spostarti, quando fai esplodere qualcosa, eviteremmo ogni santa volta questa epopea di due ore."
"Ma se poi mi spostassi non vedrei niente."
"E allora stai zitto e datti dell'idiota."
"Come sei cattivo, Sherlock. Dovrò punirti una volta per tutte."
Sherlock srotolò l'ultima benda, chiudendogliela stretta attorno al polso. "Si, certo. Lasciami senza proiettili per un mese. Poi le tue vittime te le vai ad uccidere da solo a suon di mazzate."
"Dammi un bacino ed il dolore passa, promesso. E domani ti compro i proiettili avvelenati."
"Tu si che hai le idee chiare, John."
Le lunghe dita di Sherlock saranno anche state lunghe ed attraenti - ed incredibilmente svelte a svestirlo - ma se avessero osato poggiarsi anche di sfuggita su un altro essere vivente che non fosse lui, gliele avrebbe volentieri tagliate.