[Ohmiya] Six Month

Jun 10, 2012 23:57

Titolo: Six month
Fandom: RPF - Arashi
Personaggi: Ohno Satoshi/Ninomiya Kazunari
Set di temi: Set 5-La Sirenetta
Prompt: 03. Tridente
Rating: PG-13
Genere: fluff, romantico
Warning: slash
Conteggio parole: 1356 (fiumidiparole wordcount)
Note: piccola storiella che vorrei dedicare a yukiko_no_niji *--*
Disclaimer: gli Arashi non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: qui

“Se non ti muovi, me ne vado da solo!”
La voce lamentosa di Nino spronò Ohno a prepararsi più velocemente di quanto stesse già facendo di suo: quella sera dovevano andare a cena fuori, il più piccolo aveva prenotato per loro in un ristorante che aveva aperto da poco e che, proprio per questo motivo, non era ancora molto frequentato.
Erano già sei mesi che stavano insieme, anche se a Ohno sembrava passato moltissimo tempo da quando avevano deciso di stare insieme seriamente.
Forse perché, anche prima di ufficializzare la cosa tra loro, erano stati sempre insieme, cercandosi in continuazione quando avevano un momento libero, passando insieme la maggior parte del tempo, sentendosi assiduamente anche dopo il lavoro, nonostante si fossero visti per tutto il giorno; per tutte quelle piccole cose, gli sembrava di conoscere Nino da sempre e di essere stato sempre con lui.
Si infilò la camicia dentro i pantaloni, osservandosi allo specchio, inclinando la testa di lato: troppo elegante, troppo serioso, Nino l’avrebbe sicuramente preso in giro per la tanta cura che ci stava mettendo nel prepararsi. Anche prima, quando aveva speso troppo tempo in bagno aveva sminuito quel loro appuntamento con un seccato: ‘È solo una stupida cena, Riida.’
Eppure Ohno non se l’era presa, perché era riuscito ad andare oltre quel tono e aveva scorto l’espressione imbarazzata che l’altro non era riuscito a mascherare.
Si levò i pantaloni del completo, sostituendoli con un paio di jeans, tenendo comunque la camicia; lasciò aperti i primi bottoni, allacciandosi poi l’orologio al polso e infilando un bracciale all’altro.
Aprì il portagioie che sua madre gli aveva regalato per il compleanno per scegliere la collana da indossare. In un primo momento si era indignato con la donna per quel pensiero che non era certo adatto a un uomo, aveva anche dei disegni floreali sul bordo del coperchio, ma alla fine aveva dovuto ricredersi perché gli era stato veramente utile per conservare i suoi accessori; prima gli capitava spesso di cercare quello che gli serviva per tutta la casa, facendosi prendere dal panico quando non riusciva a trovarlo.
Stava frugando tra i vari ciondoli e catenine quando gli capitò tra le dita un girocollo in particolare e si ritrovò a sorridere emozionato.
Lo prese, sbrogliandolo dagli altri, attento a non intrecciarlo ulteriormente, sfiorando con le dita il piccolo pendente blu a forma di tridente: era il primo regalo che Nino gli aveva fatto dopo che avevano iniziato a uscire insieme.
Ricordava che fosse quasi estate; la giornata era splendida e lui aveva deciso di andare al mare a pescare, solitamente sarebbe andato da solo, ma quel giorno aveva voglia di compagnia e aveva chiesto a Nino se gli andasse di unirsi a lui. Il più giovane aveva accettato di buon grado visto che non aveva impegni e Ohno ne era rimasto sorpreso, pensava gli dicesse che aveva altro da fare, magari voleva completare un videogioco anziché perdere tempo a vedere lui che si crogiolava sotto il sole con una canna da pesca, in silenzio, aspettando che qualcosa abboccasse, invece Nino l’aveva stupito.
Erano rimasti, però, poco sulla spiaggia, Ohno seduto sul bagnasciuga attendeva paziente e Nino accanto a lui si era sdraiato ad ascoltare il mare, steso sull’asciugamano.
In quel momento, Ohno si era sentito in pace con se stesso, amava il mare, amava il silenzio che lo avvolgeva quando ancora non era stagione, amava ascoltare le onde infrangersi sulla riva e bagnargli i piedi, ma aveva scoperto che amava ancora di più fare tutte quelle cose con la presenza discreta di Nino al suo fianco. E non voleva perdere neanche un momento di quella giornata. Così l’aveva svegliato, proponendo di fare una passeggiata sul lungomare: erano stati benissimo, non avevano parlato tanto, ma andava bene anche così. Nino gli aveva preso discretamente la mano, intrecciandone le dita con le sue, continuando a passeggiare. Erano rimasti sulla spiaggia fino alla sera, quando avevano deciso di mangiare qualcosa e, sulla via di ritorno, si erano fermati a curiosare tra le bancarelle esposte.
L’attenzione di Ohno era stata subito attirata da un piccolo stand che vendeva accessori, tra cui aveva visto proprio quella collana. Se ne era subito innamorato e Nino, vedendolo entusiasta, poco prima che lui potesse prenderla, aveva allungato una mano, sfilandola dall’apposito gancio, tendendola al commesso.
“Posso avere questa?” aveva domandato al ragazzo senza neanche chiedergli il prezzo.
Ohno aveva assistito alla scena basito e quando Nino, una volta allontanatisi, gli aveva teso la busta bianca contenente la collana non era riuscito a dire nulla perché preceduto dal più piccolo.
“Se stai pensando di propinarmi una delle solite frasi fatte e circostanziali, sul fatto che non avrei dovuto, guarda che me la riprendo e la getto in mare” gli aveva detto nascondendo l’imbarazzo. Ohno aveva sorriso, avvicinandosi a lui e cingendogli discretamente la schiena con un braccio. “Grazie” aveva sussurrato. “La terrò con cura” aveva promesso, vedendo l’altro sorridere appena, scuotendo il capo come a voler sminuire il proprio gesto.
“Insomma, non sei ancora pronto? Ti sarai mica addormentato in piedi?” la voce di Nino, comparso sulla soglia della camera, lo ricosse dai propri ricordi, facendolo tornare al presente.
Ohno si volse appena verso di lui, sganciando la catenina.
“Sono quasi pronto” assicurò, vedendo Nino avvicinarsi a lui curioso.
“Cosa stai facendo?” gli chiese il più piccolo e Ohno gli mostrò il ciondolo.
“Te lo ricordi di questo?” gli domandò.
Nino osservò il piccolo tridente e sorrise guardando Ohno. Gli prese il filo d’argento dalle mani, spostandosi dietro di lui, agganciandoglielo al collo.
Lo circondò con le braccia, posando il mento sulla sua spalla.
Il più grande lo osservò dal riflesso dello specchio, vedendo che allungava le dita verso il pendente, scrutandolo.
“L’hai conservato?”
“Te l’avevo promesso, no?”
“Sì… eri particolarmente felice, sembravi uno scemo, Riida” lo prese dolcemente in giro.
Ohno gli colpì il dorso della mano con rimprovero, stringendogli le dita, e spostandogli il braccio per tornare a farsi abbracciare.
“Mi avevi stupito, hai visto che mi piaceva e l’hai comprata senza neanche sapere quanto costava. È il primo regalo che mi hai fatto quando ci siamo messi insieme. Sei tu quello stupido che fa cose romantiche… eri anche particolarmente imbarazzato” gli ricordò.
Nino si liberò della presa del più grande e gli posò le mani sui fianchi: “Primo io non ero imbarazzato, secondo è solo un ciondolo comprato in una bancarella e terzo il prezzo l’avevo visto, era insieme agli articoli in sconto” gli rivelò.
Ohno strabuzzò gli occhi e Nino rise della sua espressione.
“Non vedere cose che non ci sono Oh-chan, resta su questo pianeta ogni tanto.”
“Ti odio quando fai così, perché devi sempre apparire così distaccato? Tanto lo so quello che pensi” gli disse, spingendogli la fronte con un dito.
Ninomiya rise, tornando a stringerlo, chinandosi a sfiorare con le dita il tridente, accarezzandogli il collo con fare suadente.
“Perché sono io quello che comanda nella coppia” mormorò, strusciando la punta del naso contro la sua pelle, risalendo verso l’orecchio.
“Oh, io non credo proprio” lo contraddì Ohno, mentre spostava il capo di lato, rilassandosi contro il corpo del compagno, sentendo mille brividi percorrergli la schiena.
“Oh-chan…” lo chiamò Nino, facendo violenza su se stesso per separarsi da quella pelle profumata, “se non ci muoviamo mi passerà la fame e dovremo passare direttamente alla seconda parte della serata” sussurrò, ammiccando malizioso verso lo specchio, stringendolo un’ultima volta e baciandogli il collo.
“Per me non ci sono problemi” mormorò l’altro, accogliendo la proposta e voltandosi verso di lui.
“Neanche per sogno!” sbottò Nino indignato, infrangendo l’atmosfera romantica che si era appena venuta a creare tra loro, prendendolo per mano e tirandolo fuori dalla stanza. “Ho dovuto dare un anticipo per prenotare, non ho alcuna intenzione di sprecare i miei soldi a questo modo. Andiamo.”
“Eh? Stai rinunciando a una piccante serata con me per dei soldi?” Ohno era sconvolto.
Nino si fermò di scatto, facendo arrestare anche il compagno, poi si volse verso di lui e lo guardò arcuando un sopraciglio.
“Non ci sto affatto rinunciando, ma l’attesa renderà ancora migliore il dopo, fidati di me” gli assicurò, sporgendosi per scoccargli un bacio sulle labbra e uscire finalmente di casa.

genere: oneshot, arashi: ninomiya kazunari, comm: 10disneyfic, set: la sirenetta, fanfiction: arashi, pairing: ohmiya, arashi: ohno satoshi, rpf, warning: slash

Previous post Next post
Up