[Ariyamanoo] Solo per questa notte

May 22, 2012 19:41

Titolo: Solo per questa notte.
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Arioka Daiki, Inoo Kei, Yamada Ryosuke
Pairing: Ariyamanoo
Prompt: Invidia
Genere: pwp
Rating: nc-17
Warning: slash, threesome
Conteggio parole: 1.639 (fiumidiparole wordcount)
Note: la storia inoltre è scritta per il mmom_italia.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: Misc Mosaic


Quella situazione era strana, Yamada non si sarebbe mai immaginato di arrivare a quel punto quando, alla fine delle registrazioni, aveva chiesto a Daiki se avesse dei minuti da dedicargli perché aveva bisogno di parlargli.
Il più grande aveva annuito e avevano aspettato che tutti gli altri se ne andassero, per iniziare il discorso.
“Sono innamorato di Kei” gli aveva detto Ryosuke, guardandolo dritto negli occhi, senza altri preamboli.
Daiki era rimasto qualche istante a osservarlo, prima di sorridere e confessare a sua volta con assoluta calma: “Beh, anche io” aveva detto.
“Cosa facciamo allora?” gli aveva chiesto Yamada, turbato un po’ dalla reazione o scarsa reazione che Arioka aveva avuto; non si aspettava certo che avrebbe avuto una vittoria così facile, non si aspettava consigli o finti stupori, però la sicurezza con cui l’altro aveva risposto l’aveva un po’ infastidito.
Yamada sapeva, e ne era consapevole anche Daiki, che nel qualcaso i due si fossero dichiarati a Kei questi avrebbe sicuramente scelto Daiki; perché si conoscevano meglio, perché Kei era affezionato al più piccolo molto più che a lui e perché loro insieme condividevano molte più cose, l’essere entrambi dei BEST, aver girato diversi programmi in esterno solo loro due ed Yamada si sentiva escluso da tutto quello.
Invidiava Daiki e il suo rapporto con Kei, era invidioso di quella sorta di rapporto morboso che avevano l’uno verso l’altro, sentendosi invisibile.
Ma anche con questi presupposti, Yamada non voleva arrendersi, non voleva lasciare all’altro carta bianca e quando aveva visto che i sentimenti di Daiki erano forti e lui era determinato quanto lui, aveva deciso di farsi avanti e parlare chiaro.
“Cosa vuoi fare?” si era sentito domandare dal più grande e stava per rispondergli quando la porta si era nuovamente riaperta e la persona dei loro discorsi aveva fatto il suo ingresso, guardandoli dapprima sconcertato, poi con un sorriso.
Kei era avanzato con quel suo fare sensuale, dopo aver chiuso la porta a chiave e si era messo tra i due, prendendoli per le spalle, avvicinando i loro visi al proprio.
“Ho sentito tutto” si scoprì. “E grazie” aveva mormorato a entrambi, guardando prima uno e poi l’altro.
Ryosuke era rimasto perplesso da quel sorriso e quel modo di fare, prima di sentire Kei spiegare.
“Sono lusingato dai vostri sentimenti e vi voglio ripagare” aveva esordito, lasciando scivolare le braccia dalla spalle alla loro schiena. Yamada aveva sentito un brivido scivolare lungo la colonna vertebrale e la bocca improvvisamente secca. Aveva guardato Daiki che fissava incantato le labbra di Kei, riuscendo a leggere perfettamente nei suoi pensieri.
Kei si era voltato verso Yamada e, prendendogli il mento con quelle sue lunghe dita, l’aveva attirato verso di sé, sussurrando sulle sue labbra.
“Se va bene a voi, per me non ci sono problemi a passare insieme questa notte” aveva proposto, posando poi le labbra sulle sue.
L’aveva spinto verso il divanetto, abbassandogli i pantaloni della tuta prima di farlo sedere e afferrare con entrambe le mani il suo sesso, accarezzandolo con premura, sentendolo subito divenire duro per quelle attenzioni. Il più piccolo aveva lasciato andare indietro la testa, posandola sulla spalliera, artigliando i cuscini, mentre alle mani di Kei si univa il movimento delle labbra e poi la lingua, fino a chiudersi su di lui.
Ansimava, mordendosi una mano quando i movimenti si fecero più decisi, le suzioni più rapide e poco prima di raggiungere l’orgasmo, allungò una mano alla testa di Kei, prendendolo per i capelli, scostandolo da sé quel minimo che bastava perché venisse sul suo viso, sporcandogli la fronte e la guancia. Kei non si scompose, anzi sorrise, tirando fuori la punta della lingua e leccando via alcune gocce colategli all’angolo della bocca.
Nel vedere la lascivia e la naturalezza con cui Kei aveva eseguito quel semplice gesto, Daiki prese il ragazzo per le spalle, sollevandolo e baciandolo con foga, spogliandolo dei pantaloni e levandogli la maglietta, prima di spingerlo a sedersi sul tavolo e poi salirvi a sua volta, distendendosi su di lui.
Gli baciò il collo e il petto, in un percorso in discesa, mentre le mani accarezzavano i fianchi e le cosce, facendogliele piegare sul piano.
La lingua di Daiki saliva e scendeva sul suo sesso con desiderio, mentre Kei sotto di lui si contorceva, ansimando, allargando le gambe e posandogli una mano sulla nuca, spingendolo contro di sé, chiedendogli di più.
“Daiki” lo chiamò in un ansimo, mentre schiudeva gli occhi, puntandoli nei suoi. Il ragazzo sorrise, decidendosi a prenderlo completamente in bocca, iniziando da subito a succhiare avido.
Kei gemette a voce alta, puntando i piedi sul piano del tavolo, stringendo le mani ai bordi, fino a farsi sbiancare le nocche.
Invocava il suo nome, mentre sentiva le dita del più piccolo scivolare con facilità in lui, iniziando a prepararlo.
Ancora seduto sul divano, Yamada osservava la scena con un leggero disappunto, non gli piaceva come Daiki l’aveva separato da lui, non gli piaceva quella intromissione; Yamada voleva bene a Daiki, non era mai stato geloso di lui o invidioso, ma era innegabile che era così che si sentisse: li invidiava da morire, per quella complicità, per quel legame che anche in una situazione particolare come quella erano riusciti a mantenere. Kei si era offerto a entrambi, ma era Daiki che adesso stava per scoparselo.
Osservando i due, però, non poté fare a meno di far scivolare una mano dentro i propri boxer riprendendo a darsi piacere, regolando i movimenti della propria mano a quelli che Daiki usava per eccitare Kei, inebriandosi della voce del più grande che lo incitava. Risentiva la bocca di Kei su di sé, strinse la mano attorno al proprio sesso con forza, salendo e scendendo con lentezza, afferrandolo meglio quando sentì i gemiti di Kei salire di intensità e si concentrò sui fianchi di Daiki che si muovevano lentamente, penetrando il più grande.
Scivolò disteso, levandosi completamente i pantaloni, mentre continuava a toccarsi e iniziare ad ansimare, immaginando le mani di Kei che lo toccavano, le sue labbra che scivolavano sul suo petto e la sua voce che mormorava roca al suo orecchio.
“Ryosuke.”
La voce di Kei lo distolse dalle sue fantasie, facendogli prendere contatto nuovamente con la realtà: vide il più grande inginocchiato al suo fianco e Daiki che iniziava a toccarlo, sostituendo la propria mano con la sua, abbondantemente cosparsa di una crema bianca profumata.
Yamada guardò Kei che gli sorrise ammiccante, sollevandosi e scavalcandolo per sedersi cavalcioni su di lui.
“Non avrai pensato che volessimo escluderti, vero, Yama-chan?” sussurrò morbidamente, prima di chinarsi con il busto in avanti, senza sfiorargli altro che le labbra, abbassando piano il bacino all’indietro per impalarsi su di lui. Yamada aveva a pochi centimetri dal proprio viso il volto di Kei, sfigurato dal piacere.
Lei dita di Daiki strinsero la base del membro di Yamada, nuovamente unte di crema, facendo pressione per infilarsi nuovamente dentro il corpo di Kei, allargandolo ulteriormente.
Yamada sentì Kei immobilizzarsi e il volto contrarsi in una smorfia di dolore.
“Ryo-chan” si sentì chiamare con voce roca e appena irrisoria. “Non credi di dover fare qualcosa per aiutarmi, invece di stare semplicemente a subire?” lo prese in giro, mentre Daiki alle sue spalle, ghignava, addossandosi a lui, baciandogli il collo e posandogli una mano alla vita, spingendola in avanti, afferrandogli il sesso teso.
“Grazie, Dai-chan” ansimò Kei, iniziando a gemere forte per quelle molteplici stimolazioni.
Yamada, solo allora, parve riprendersi da quell’attimo di confusione e allungò una mano, unendola a quella di Daiki, iniziando con forza a muoverla su di lui.
Kei si chinò maggiormente su di lui e Yamada gli afferrò la testa, portandola verso di sé per baciarlo con urgenza, mentre Daiki, un ginocchio contro il divano e l’altro fermamente puntato contro il pavimento, si era spinto a sua volta dentro il corpo di Kei, aiutandosi con le dita per facilitare la propria intrusione.
Yamada sentì la mano di Daiki scivolare via da sotto la sua, per spostarsi sul fianco del più grande e iniziare a spingere. Si adeguò a quel movimento, iniziando a muovere il bacino, sentendo il corpo di Kei scivolare via dal proprio, per riaffondare, insieme a quello di Daiki che imprimeva un ritmo sostenuto e violento, usando il piede come punto d’appoggio per dare più forza.
Kei godeva a voce alta, arpionandosi con le unghie alle spalle di Yamada, graffiandolo e liberandosi presto nella sua stretta. Yamada sentì lo sperma caldo di Kei scivolare tra le dita e sul proprio stomaco e per quella doppia frizione che sentiva sul suo sesso, spingendo un’ultima volta con forza nel corpo del più grande, venne a sua volta, accasciandosi sul divano, scivolando via da lui, sentendo poi il grido roco di Daiki che a sua volta raggiungeva il piacere.
Kei gli cadde addosso, infilandosi tra il corpo di Yamada e la spalliera, lasciando le gambe mollemente intrecciate con quelle del più piccolo e di Daiki.
L’unico suono nell’aria era quello dei loro respiri ansimanti, fino a che non tornarono regolari e Daiki fu il primo a riprendersi. Si alzò dal divano, tendendo una mano a Yamada per risollevarsi e poi si voltarono verso Kei che si era addormentato.
Si rivestirono con calma, ognuno immerso nel proprio silenzio, poi si accostarono a Kei, destandolo piano.
Daiki si chinò su di lui, baciandolo sulle labbra, sorridendogli quando aprì gli occhi: “Buongiorno, principessa!” gli disse divertito, mentre Yamada compariva al suo fianco e si sedeva sul divano.
“Stai bene?” si preoccupò Ryosuke e Kei gli sorrise.
Prese la maglietta che Daiki gli tendeva e si rivestì piano, facendo con più calma quando infilò i pantaloni.
“Non ti preoccupare, Yama-chan” lo rassicurò, poi si volse verso entrambi i ragazzi e li prese a braccetto stringendoli a sé.
“È stato divertente, no?” chiese, voltandosi a guardarli e scoccando a entrambi un bacio sulla guancia.

genere: oneshot, hey! say! jump: yamada ryosuke, hey! say! jump: inoo kei, fanfiction: hey! say! jump, comm: diecielode, tabella: misc mosaic, hey! say! jump: arioka daiki, genere: erotico, pairing: ariyamanoo, warning: threesome, rpf, warning: slash, comm: mmom_italia

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