Non dovrei essere qui perché ho un drama da finire che mi aspetta, ma questo è un progetto che avevo in mente da diverso tempo, ma non mi ci sono mai messa seriamente, se non che, stamattina mentre risalivo dalla pineta per andare in spiaggia sono stata folgorata. Durante il tragitto da casa al mare, avevo, ovviamente, il mio fedelissimo lettore e mi ascoltavo random canzoni degli Arashi fino a che non mi sono imbattuta in una che mi ha dato l’ispirazione per scrivere ciò che segue.
Quando ho iniziato a leggere
questa raccolta (cosa che consiglio caldamente di fare a tutti) sono stata talmente presa dalla vicenda che, alla fine di tutto, ho chiesto il permesso a
simph8 di scriverne un piccolo spin off.
Spin off che si colloca, precisamente, dopo il sesto capitolo. E tutto nasce dal fatto che Ohno mi ha davvero fatto arrabbiare in questa storia e io volevo vestire i panni di paladina della giustizia di Nino. Perché lui non si meritava quello che gli ha fatto. Ovviamente, prima di scrivere, mi sono riletta i capitoli e alla fine di uno di questi, dopo la frase ‘Ho appena tradito Kazunari’ io ho esclamato esattamente quello che esclamai al tempo, ovvero: ‘brutto stronzo’ con la stessa naturalezza. Odio quando i personaggi mi coinvolgono così tanto, perché poi sembro una scema, più del solito.
A ogni modo, premessa lunghissima per dire che mi sono infilata in tutta questa cosa e, seguendo lo schema della community
settenote per la quale simph ha scritto ‘Tu che sei parte di me’ ho scelto una canzone e ho scritto una storia dello stesso numero di parole che compongono i minuti della stessa.
Note al testo: Protagonista assoluto è Ninomiya. Dopo che è stato piantato da Satoshi, ho voluto analizzare un po’ i suoi sentimenti, ecco, più che uno spin off può essere una sorta di ‘what if’ secondo la mia personalissima visione.
Dal conteggio ho tolto i versi della canzone che fanno da decorazione e basta.
Le prime tre righe in corsivo e tra virgolette sono citazioni dello stesso sesto capitolo
I wanted to make you happy.
Le altre frasi in corsivo, senza virgolette, sono i pensieri di Nino.
Non È la prima fan fiction che scrivo pubblico sugli Arashi. Avrei giurato che sarebbe stata una fluff la prima cosa che avrei postato con il mio nome su questo gruppo e, invece, guarda tu i casi della vita.
Non ho altre annotazioni da fare se non che ringrazio ancora enormemente
simph8 per avermi permesso di fare questa cosa, sperando di non deluderti. A te è tutta dedicata, spero l’accetterai!
Personaggio: Ninomiya Kazunari
Citato: Ohno Satoshi
Canzone scelta: Rain (Ohno Satoshi solo) 3.30 min.
Genere: Tripla drabble impura (330 parole), what if? Spin off
Rating: Verde
Avvertimenti: Malinconico, triste, sentimentale
Disclaimer: I fatti di seguito descritti sono pura fantasia. Niente di quanto riportato è mai realmente avvenuto e non ho alcun tipo di rapporto con le persone citate. Gli Arashi appartengono a se stessi e con loro non ho nulla da spartire, anche se intasano da mesi il mio mp3 e non solo. Da questa storia non ricavo assolutamente nulla.
Hey, This Is Just The Beginning kore wa geemu ja nai
This Is Only The Beginning daremo aishichainai
This Is Just The Beginning kimi ni todokanai sa
(This Is The Beginning, This Is The Start)
Penso che per ora sia meglio allontanarci.
P+P+K+K+cerchio: il nemico è a terra, steso da una serie veloce di pugni e calci, surclassato da un disco di energia.
Penso che adesso non siamo in grado di andare avanti Kazunari.
L’avversario tenta una mossa programmata: X+sinistra per schivare.
Ti amo. Vorrei stare al tuo fianco. Ma adesso non è possibile.
GAME OVER
La scritta luminosa appare a caratteri enormi sullo schermo del televisore e un’antipaticissima musichetta, a un volume fin troppo alto, sembra quasi deriderlo per il suo fallimento.
Kazunari lancia lontano il joystick e nasconde la testa tra le ginocchia piegate.
Non aveva mai perso in quel gioco, era sempre stato in grado di superare il livello massimo, raggiungendone uno nuovo ogni volta. Sul retro della custodia il warning diceva: dai sette anni in su.
Non può perdere con un videogioco per bambini!
Rialza il volto e osserva la schermata dove una delle tre opzioni attende di venire selezionata.
Inizia una nuova partita.
Abbandona.
Salva.
Non c’è più niente che valga la pena salvare.
Spegne lo schermo e la consolle, avvicinandosi alla finestra, scrutando il cielo di quella notte pessima. Adesso che la stanza è completamente atona, priva di qualsiasi artificioso rumore, la pioggia si fa incessante, prendendo a pugni il suo viso riflesso. Kazunari posa la fronte contro il vetro freddo e il respiro lento si infrange in una nuvoletta bianca contro la superficie.
Con la punta dell’indice, senza accorgersene, disegna tutta una serie di linee che poi cancella con rabbia, a pugno chiuso.
La deve smettere, la deve smettere di continuare a pensare a lui, continuare a domandarsi se stia bene.
Ricorda le sue lacrime mentre lo lasciava, ma Ohno ha fatto la sua scelta e lui l’ha accettata, voltando le spalle a quella casa gli ha detto addio. Ha chiuso definitivamente quella storia.
Avevi detto che non ti saresti arreso.
Stringe i pugni.
Riida, mi hai mentito
Una lacrima sfugge al suo controllo.
“Satoshi, sei un bugiardo!”
Hey, è solo l'inizio, questo non è un gioco
questo è solo l'inizio, non amerò nessun'altra
questo è solo l'inizio, non riesco ad arrivare a te
(Questo è l'inizio, Questa è la partenza)
Ok, solo un ultima annotazione, le mosse di cui sopra non sono inventate, la prima è la mossa speciale di C-18 (del gioco di Dragon Ball per playstation 2) per fare il Kienzan (il cerchio magico italiano). La seconda combinazione di tasti è una contromossa che permette di effettuare il teletrasporto quando il nemico tenta di farti una presa. Ecco, ora, io non vorrei dire, ma io ricordavo solo come si faceva il Kienzan perché mi piaceva troppo farlo, quindi sono andata da Morducio che dormiva e l’ho svegliato per chiedergli la contromossa. Lui mi ha guardata, annebbiato dal sonno, e mi ha spinto via dal letto. Poco fa è venuto e mi ha detto: “Sist, ho sognato che mi chiedevi come si fa il teletrasporto” “Mordu non l’hai sognato, l’ho fatto davvero e mi hai anche risposto”. Non si interroga più ormai sul perché delle mie folli azioni!