[Takaru] Ceiling fan

Mar 26, 2013 15:27

Titolo: Ceiling fan
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Takaki Yuya, Yaotome Hikaru
Pairing: Takaru
Rating/Genere: nc-17/ AU, erotico, fluff
Warning: slash
Wordcount 1.967 fiumidiparole
Note: la storia è scritta per la think_fluff per la tabella Estate con il prompt ‘Ventilatore’ e per la 500themes_ita con il prompt ‘Cercare e trovare’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: 500themes_ita
Tabella: Estate

Hikaru si fiondò alla porta non appena sentì il campanello suonare, facendo accomodare il suo ospite.
“Mi salvi la vita!” esordì, prima ancora di salutare il fidanzato, prendendolo per mano e trascinandolo in cucina. “Lo vedi? Lo vedi?” disse indicando verso l’alto e il ventilatore che, sebbene lui continuasse a tentare di accendere, restava piantato contro il soffitto. “Fa qualcosa, ti prego, Yuuyan. Io sto morendo di caldo!” si lamentò, indicando la propria maglia decisamente sudata. “È la terza che cambio da quando mi sono svegliato!” lo informò, storcendo poi il naso.
Takaki si avvicinò però a lui, incurante delle sue condizioni e lo abbracciò, baciandolo sulle labbra.
“Buongiorno, Hikaru!” lo salutò divertito, sentendo il più piccolo mugolare.
“Hai ragione… scusami… ma è che davvero non sapevo più come fare. E Ryosuke continuava a lamentarsi dando a me la colpa!” si imbronciò, incrociando le braccia al petto. “A proposito, dov’è?” gli chiese, vedendo che non era tornato con lui.
“È rimasto in negozio con Daiki a dargli una mano al posto mio!”
“Oh… Già, scusami… stavi anche lavorando” Hikaru si portò una mano alla testa scuotendo il capo. “Ma ero davvero disperato. Lo sai aggiustare, vero?” domandò ancora Yaotome, mentre Yuya sollevava la testa, osservando il ventilatore.
“Mh, vediamo cosa posso fare!” disse, spostando una sedia e levandosi le infradito, salendo sul tavolo. “Intanto ho portato con me alcuni attrezzi” gli disse, indicando la valigetta di metallo, osservando pensieroso le pale di legno, provando a muoverle.
“Hai trovato qualcosa?” domandò Hikaru che lo osservava dal basso, in attesa.
“Non so, forse devo aprirlo… probabile sia saltato qualche collegamento” provò. “Ieri funzionava?”
“Sì, ieri sì, stamani non più…” lo informò Hikaru, mentre andava a staccare la corrente onde evitare che il fidanzato si facesse male.
“Certo che fa davvero caldo, eh!” Yuya si passò un braccio sulla fronte, iniziando a sudare, sollevandosi le maniche della maglietta in modo da trasformarla in una canotta.
“Mi dispiace, Yuu” si scusò Hikaru. “Posso salire io se mi dici cosa devo fare” si propose.
“Figurati” Yuya sorrise per tranquillizzarlo. “Puoi assistermi però, mi passi il cacciavite a stella?” chiese e Hikaru annuì, aprendo la valigetta e cercando quanto l’altro gli aveva chiesto, sporgendosi per tenderglielo.
“Thank you!” lo ringraziò Takaki, iniziando a togliere le viti per aprire il cestello centrale e controllare i contatti. “Ecco, infatti!” esclamò, tendendo a Hikaru il coperchio e le viti di modo che le mettesse da parte. “Si è staccato un filo, magari come l’avete usato in questi giorni, non erano fissati bene e con il movimento delle pale si sono staccati” gli spiegò.
“Lo puoi aggiustare?” domandò Hikaru speranzoso.
“Sì, sì, non ti preoccupare, mi serve solo…” si chinò sulle ginocchia, indicando a Hikaru la valigetta e il più piccolo gliel’avvicinò di modo che potesse cercare e trovare quanto gli serviva per riparare il guasto. “Bene!” esordì Takaki, sollevandosi di nuovo. “Prima però… scusami, ma me la devo levare, inizia a infastidirmi” gli disse, incrociando le braccia sulla vita e levandosi la maglietta sudata, lasciandola cadere sulla spalliera della sedia.
“Oh, fai, fai pure, io mica mi offendo… anzi!” rispose Hikaru, maliziosamente. “Anzi, guarda, mi metto qui seduto buono e ti guardo!” continuò, facendo ridere Yuya che si imbarazzò, scuotendo la testa.
“Guarda che inizio a sospettare che tu l’abbia fatto apposta per attirarmi qui con l’inganno!” lo prese in giro, mentre cercava di collegare nel modo giusto i fili che si erano staccati.
Hikaru non rispose, limitandosi a ridacchiare e restando a osservarlo quasi incantato: non aveva idea che Yuya fosse un ragazzo così pieno di risorse, si conoscevano veramente da poco perché potessero già sapere tutto l’uno dell’altro, ma non gli dispiaceva scoprire in quel modo ogni abilità di Yuya, specie quei lati del suo ragazzo che lo mostravano così attraente e sexy.
Seguendo il filo di quei pensieri, Hikaru si perse in contemplazione di Takaki, notando ogni più piccolo dettaglio di come i muscoli della schiena si tendessero quando sollevava le braccia per lavorare, mentre piccole gocce di sudore scivolavano sulla sua pelle appena abbronzata, i capelli che si attaccavano alla fronte, anch’essi umidi a causa dell’afa e per lo sforzo. Le labbra serrate e la punta della lingua che faceva capolino tra esse mentre il più grande era concentrato e come Yuya a volte si tendesse sulle punte dei piedi, per arrivare meglio al ventilatore, catalizzando con quel movimento l’attenzione di Hikaru sul suo sedere. Neanche si accorse quando Yuya lo chiamò, fino a che il ragazzo non alzò il tono di voce.
“Hikka!”
“Eh? Cosa?” si riscosse, sbattendo le palpebre.
“Qui ho finito, devo solo rimettere il coperchio se me lo passi, ma tu…” Yuya ridacchiò, portandosi una mano alla bocca, indicandolo con un cenno della testa. “Tu cosa stai pensando?” gli chiese e Yaotome seguì la traiettoria dello sguardo dell’altro che lo fissava in mezzo alle gambe, rivolgendogli poi un sorriso seducente, mentre si alzava in piedi e si sporgeva verso il tavolo.
“Secondo te? È solo colpa tua, Takaki!”
“Mia?”
“Sì… sei troppo sexy così… forse non sono io ad aver cercato una scusa, forse quello ad aver complottato contro di me insieme al mio ventilatore sei stato tu!” affermò con tono divertito, ma con la voce che si faceva via via più roca, tendendo una mano verso l’alto. “Scendi, Yuu” gli chiese e Takaki, sentita l’urgenza nella sua voce, non poté negarglisi e neanche lo voleva: si chinò in avanti, prendendo la mano di Hikaru e scendendo di nuovo a terra con un balzo, sentendo immediatamente le labbra di Yaotome sigillarsi sulle sue. Schiuse la bocca, permettendo alla lingua di Hikaru di cercare la sua, rispondendogli con altrettanta urgenza, mentre gli cingeva il collo con le braccia, sentendo le mani del più piccolo esplorargli il petto con desiderio.
Lo allontanò da sé il tempo per levargli la maglietta e sorrise ammiccante: “Adesso sei a quota quattro!” lo prese in giro, mentre si chinava poi sul suo collo, per baciarlo, mordendo la pelle sensibile, sentendo Hikaru sospirare e stringergli i fianchi, facendo scontrare i loro bacini, muovendosi sensualmente su di lui, infilandogli un ginocchio tra le cosce, impaziente.
“Yuu, non credo di riuscire a resistere” lo avvertì, muovendo le dita velocemente a slacciargli i jeans, infilando una mano oltre la biancheria.
“Io non te l’ho chiesto!” replicò a sua volta Takaki, anche lui con urgenza, inspirando a lungo il profumo della sua pelle, risalendo sulle labbra, mordendone prima una poi l’altra quando Hikaru circondò con una mano il suo sesso, iniziando a muoversi con carezze verticali. Prima che potesse andare troppo oltre, però, Yuya gli fermò un polso costringendolo a lasciarlo e gli sorrise, notando la sua espressione perplessa che scomparve tramutandosi in un ghigno malizioso, quando il più grande si volse e si piegò contro il tavolo, offrendosi a lui di nuovo. Yaotome sorrise, accarezzandogli la schiena con le mani, scivolando di nuovo alla cinta dei pantaloni, lasciandoli scendere lungo le gambe, facendo lo stesso con i propri, piegandosi in avanti, aderendo completamente a lui e baciandogli la schiena, leccando lungo la spina dorsale, assaporando il gusto pungente della sua pelle, distraendolo a quel modo, mentre infilava un dito dentro di lui e riprendeva a torturare il suo sesso da dove Yuya l’aveva fermato.
Takaki ansimò piano, cercando di concentrarsi solo sul piacere, mentre le dita dentro di lui aumentavano di numero e Hikaru le muoveva in modo circolare, sfilandole di tanto in tanto, affondando di nuovo, facendogli pregustare che presto gi avrebbe dato di più. E quando Yaotome sentì Yuya muovere i fianchi verso di lui, impaziente, e la sua voce salire di intensità, decise di sostituire le dita con il proprio sesso; lo tenne fermo per i fianchi con entrambe le mani e si spinse in lui molto lentamente, permettendo a entrambi di godere di quel contatto, di dilatare il piacere il più a lungo possibile: spostò una mano sulla schiena del più grande, graffiandolo con le unghie, mentre risaliva a stringergli una spalla e sempre più affondava in lui, sentendo Yuya ansimare e chiamare il suo nome con impazienza. Si fermò quando fu quasi completamente dentro di lui e sorrise, deciso a torturarlo ancora un po’ prima di dargli quello che desiderava: restando immobile, si chinò a poggiare le labbra sulla sua pelle e allentò anche la presa sul suo sesso, lasciando che i polpastrelli lo solleticassero per tutta la lunghezza, raggiungendo la punta, premendo con il pollice sulla stessa e solo allora mosse i fianchi in un movimento secco e deciso che fece gridare Yuya, il quale afferrò il bordo del tavolo con forza, sospirando di piacere.
“Ti odio” mormorò Takaki, mentre Hikaru sorrideva contro la sua pelle, baciandogli la spalla e il collo, risalendo dietro l’orecchio.
“Grazie” rise Yaotome, iniziando a muoversi quasi subito, consapevole che Yuya avrebbe di certo apprezzato, sentendolo infatti sospirare e gemere, muovendo i fianchi incontro ai suoi, aprendo maggiormente le gambe per permettere a entrambi si stare più comodi. Hikaru si risollevò con il busto, stringendo il suo sesso, muovendo la mano su di lui veloce, così come veloci erano le sue spinte, cercando di arrivare sempre più a fondo dentro di lui e cercare quel punto che lo fece gridare con maggiore forza, togliendogli quasi il fiato, mentre veniva nella sua stretta.
Non gli diede il tempo di riprendersi che lasciò andare la sua erezione e lo tenne bene con entrambe le mani, muovendosi ancora dentro di lui, cercando la propria soddisfazione, incentivato dal sospiro pesante di Yuya e dagli ansimi che non riusciva a trattenere: il più grande sebbene sfatto dall’orgasmo, cercò ancora di resistere, muovendosi incontro al corpo di Hikaru, sollevandosi d’improvviso e stringendo le natiche, in modo da costringerlo dentro di sé, permettendogli di venire, mordendogli una spalla con forza.
Stremato, Yuya ricadde in avanti cercando appiglio sul piano del tavolo e Hikaru delicatamente si sfilò da lui, sedendosi stanco sulla sedia, cercando di riprendere fiato.
Dopo diversi minuti, entrambi trovarono il proprio regolare respiro e Yuya si risollevò in piedi, rivestendosi, scoprendo Hikaru a fare lo stesso, si guardarono e si sorrisero e Takaki indicò il proprio torace.
“Credo che tu mi debba prestare una maglietta…”
“Mh, perché?” domandò Hikaru avvicinandosi a lui e baciandogli le labbra. “Per me puoi stare anche così.”
“Ah, posso andare in giro a petto nudo?” domandò, accarezzandogli le braccia.
“Chi ha detto che devi uscire di casa? Ancora non mi hai rimontato il ventilatore” gli fece presente.
“Oh, se speri che io salga di nuovo su quel tavolo adesso, caschi proprio male” ribatté, guardandolo con fare malizioso.
Hikaru storse la bocca e sorrise ancora, prendendolo per mano.
“Beh… tanto ora è sistemato, può restare un altro po’ così” affermò, mettendolo in funzione per far rinfrescare finalmente l’aria e tirando Yuya con sé verso il divano. “Lo sistemerai dopo.”
“Se ho intuito le tue intenzioni…” disse Takaki, cadendo addosso al corpo del fidanzato che si era comodamente disteso. “Penso proprio che te lo dovrai rimontare da solo” gli disse, ridacchiando, baciandogli le labbra e scendendo sul collo.
“Mh… lo farò fare a Ryo-chan…”
“Ryo-chan è troppo basso, non ci arriva!” rise Yuya con le labbra contro il suo petto.
“Oh, beh, allora resterà così… ora noi due abbiamo di meglio da fare.”
“In teoria dovrei tornare al negozio…” mormorò Yuya, il quale comunque continuava incurante di tutto a ridiscendere sul corpo del fidanzato slacciandogli di nuovo i pantaloni.
“Mh… c’è Ryo-chan che ti sostituisce, no?” mormorò Hikaru sentendo di nuovo l’eccitazione salire, passando una mano tra i capelli di Yuya, assecondandone i movimenti.
“Fai troppo affidamento su di lui” parlò ancora piano il più grande sentendo Hikaru ridere brevemente, senza però ribattere oltre.
In fondo, il più piccolo aveva ragione, in quel momento loro due avevano davvero di meglio da fare e parlare non era tra le opzioni contemplate.

comm: 500themes_ita, genere: oneshot, hey! say! jump: yaotome hikaru, tabella: 12storie - ricorrenze, series au: takaru-ariyama, fanfiction: hey! say! jump, comm: think_fluff, hey! say! jump: takaki yuya, genere: fluff, genere: erotico, tabella: 500themes, genere: au, rpf, warning: slash, pairing: takaru

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