Titolo: He’s mine
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Chinen Yuri, Takaki Yuya, Tanaka Juri
Pairing: Takachii
Rating: PG
Genere: generale
Warning: slash
Wordcount: 1.184
fiumidiparoleNote: la storia è scritta per la community
maridichallenge per il Santafest per fillare il prompt di
vogue91 [RPF Musica] Tanaka Juri, Chinen Yuri; Possesso e per la
500themes_ita con il prompt ‘pericolo costante’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Masterpost:
Santa FestTabella:
500themes Chinen si svegliò disturbato da qualcosa che non era il suono della sveglia quella mattina; si rigirò nel letto, allungando il braccio verso la parte di Yuya trovandola vuota. Passò la mano sulle lenzuola sentendole appena tiepide, segno che dovesse essersi svegliato da poco e si avvicinò al cuscino del compagno, posandovi sopra la testa, inspirando il suo odore. Dal bagno sentì l’acqua della doccia scorrere e rimase in ascolto della voce bassa di Yuya canticchiare qualche motivetto che Chinen non riuscì a riconoscere; stava ponderando se andare o meno a fargli una sorpresa unendosi a lui o stare ancora un po’ a crogiolarsi tra le coperte aspettando che fosse Yuya a tornare in camera, quando di nuovo quel suono di poco prima lo disturbò. Sollevò la testa vedendo il display del cellulare di Yuya illuminarsi e lo prese: l’avrebbe rimesso a posto senza alcun problema se solo non avesse visto il mittente della mail e l’inizio del testo che comparve automaticamente.
Si mise a sedere e aprì il messaggio: era da parte di Tanaka Juri, un loro kohai. Il ragazzo aveva lavorato molto insieme al gruppo, ballando ai loro concerti e le loro coreografie allo Shounen Club, in più, negli ultimi mesi, si era ritrovato a lavorare con Yuya al drama di cui entrambi facevano parte del cast principale.
E in tutti quei mesi, in cui spesse volte era capitato che insieme agli altri Junior Yuya fosse uscito a cena fuori con lui e Juri, Chinen aveva avuto modo di studiare il più piccolo e quello che aveva notato non gli era piaciuto per niente.
Chinen si fidava di Yuya, non metteva assolutamente in dubbio l’amore e i sentimenti che Takaki provava per lui, ma Juri non gli piaceva, men che meno dopo le ultime cose che, sebbene senza dargli un peso particolare o volerci smaliziare sopra, Yuya gli aveva raccontato. Il più piccolo si era affezionato non poco a Yuya, scherzava e si rapportava a lui in modo diverso rispetto a come si comportava con gli altri, quando Juri guardava Yuya Chinen notava quella luce particolare che gli illuminava lo sguardo e Yuri la conosceva bene, era la stessa che aveva avuto (e forse a volte ancora aveva) lui per anni.
Yuya piaceva a Juri.
E molto anche.
Non solo lo rispettava e ammirava come senpai, c’era qualcosa di più Yuri lo sapeva.
Era geloso Chinen e sapeva che non gli sarebbe mai passata, era geloso di Yuya in modo incontrollabile, a volte lo infastidiva anche quando i suoi stessi compagni di gruppo lo avvicinavano, se scherzava e rideva con Yamada, se parlava con Yabu o Kei, era più forte di lui.
Ripose il cellulare del ragazzo sul comodino e uscì dal letto, con quella fastidiosa sensazione di pericolo costante, assolutamente infondata se ne rendeva razionalmente conto, a opprimergli il petto e si diresse nel bagno, raggiungendo Yuya.
*
Le riprese per quella puntata erano terminate da un bel po’ e Chinen si era diretto nei camerini dei Junior, intercettando Taiga e Kochi che uscivano dalla stanza, salutandoli con un cenno del capo.
Bussò piano alla porta ed entrò, trovando Juri a petto nudo, che cercava il cambio nella borsa.
“Possiamo parlare?” esordì diretto, chiudendo la porta e poggiandovisi contro con la schiena.
“Chinen-kun, mi hai spaventato… certo” gli rispose il più piccolo voltandosi verso di lui, infilandosi una maglietta bianca. “È successo qualcosa?” gli chiese avvicinandosi di un passo, guardandolo serio, adeguando la propria espressione a quella del senpai.
“In realtà sì, si tratta di Yuya” mise subito in chiaro, incrociando le braccia al petto, scostandosi dalla porta e avanzando verso di lui. Il più piccolo rimase comunque fermo, senza lasciarsi intimorire dai modi fin troppo diretti di Chinen.
“So tutto” disse il più grande. “So cosa tenti di fare, so cosa vorresti, ma volevo che sapessi che non funzionerà!” mise in chiaro.
“Io non so… ti sbagli Chinen-kun, io…”
“Mi stai dicendo che non sei innamorato di lui?”
Juri lo guardò spalancando gli occhi, preso in contropiede.
“So dei messaggi che gli mandi, me ne ha parlato Yuya e stamattina l’ho visto con i miei occhi. Yuya è troppo ingenuo per accorgersene, crede che tu scherzi, ma io so e non intendo lasciarti continuare così” precisò.
“Ti sbagli io… io lo rispetto molto come senpai e mi trovo bene con lui, ma… quei messaggi vogliono solo essere un modo per scherzare, io non…”
“Lui è mio!” lo interruppe Chinen, posando una mano su una sedia. “Ho faticato non poco per prendermelo e non lo lascerò di certo a te!”
“Ma ti ripeto che io non…”
“Sì, va bene” non gli permise di nuovo di continuare a parlare, “facciamo finta che io ti creda, mi sarò sbagliato” commentò, consapevole che Juri non fosse così sciocco da pensare che lo stesse dicendo sul serio. “Volevo solo che ti ricordassi che Yuya sta con me, tutto qui” sottolineò.
Juri lo guardò a sua volta dritto negli occhi e abbozzò un sorriso derisorio.
“Lo trovi divertente? Io sono serio!”
“Sì, mi diverte, perché se sei tanto sicuro di te sei venuto a parlarmi? Se Yuya sta con te e ti ama” pronunciò quelle ultime parole con un tono interrogativo che a Yuri non piacque per niente, “non devi temere nulla da me, giusto?” domandò, incrociando le braccia al petto.
Chinen lo fissò, fermo in quelle sue posizioni, non gli avrebbe permesso di instillare in lui il seme del dubbio.
“Resta il fatto che la devi smettere di mandargli quelle mail” ribadì il concetto, con una ferma calma, guardandolo dritto negli occhi.
“Se non volessi farlo?” rispose Juri invece che difendersi come aveva fatto fino a quel momento, sfidandolo apertamente.
“Lascialo stare. Credimi, non ti conviene metterti contro di me” lo mise in guardia Yuri senza scomporsi e senza accogliere quella provocazione, voltandosi, uscendo dal camerino, intenzionato a non ascoltare più una parola da lui.
*
“Yuri, bentornato!”
Yuya accolse il fidanzato con un sorriso quando questi entrò in cucina, dove Takaki preparava la loro cena.
“Come sono andate le ripre…” chiese, fermato poi dalle braccia di Yuri che lo strinsero e le labbra che si posarono morbide contro le sue.
Yuya gli circondò la schiena, lasciando scorrere le mani verso l’alto, guardandolo confuso quando si separarono, sedendosi sullo sgabello e attirando Yuri tra le proprie gambe, sollevandolo in modo da farlo sedere su di sé.
“Yuri, che succede?”
“Niente” rispose il più piccolo, parlando dal rifugio contro il collo di Takaki, prima di sollevare la testa, guardandolo in viso. “Niente” ripeté a voce bassa, guardandolo con un sorriso. “Ti amo, Yuya” confessò, sfiorandogli di nuovo le labbra e vedendo Takaki sorridere.
“Ti amo anche io, Yu” rispose, passandogli una mano sul volto che Chinen prese per sé, baciandogli le nocche.
“E sei mio, vero?” chiese il più piccolo, guardandolo negli occhi.
“Yuri cosa…?”
“Solo mio” ripeté di nuovo.
Yuya annuì, intrecciando le dita con le sue, passandogli l’altra mano sul collo, scivolando tra i capelli corti sulla nuca.
“Certo, Yuri, sono solo tuo e tu? Tu sei solo mio?” gli chiese a sua volta, sorridendo, vedendo il più piccolo ricambiare e annuire, confermando poi con la propria voce.
“Sì.”