Titolo: I’ll stay with you for all of time [Wherever you will go -The Calling-]
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Yabu Kota, Inoo Kei
Pairing: Inoobu
Rating: nc-17
Genere: romantico, fluff, erotico
Warning: slash
Wordcount: 1.557
fiumidiparoleNote: la storia è scritta per la community
maridichallenge per il Santa Fest per fillare il prompt di
simph8 [RPF Musica] Yabu Kota x Inoo Kei - Vasca da bagno - "Potremo finalmente usare i sali da bagno che mi hai regalato, no?", per la
diecielode per la tabella Ideal Good con il prompt ‘Felicità’ e per la
500themes_ita con il prompt ‘esaltando dolcemente’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Masterpost:
Santa FestTabella:
500themesTabella:
Ideal Good Yabu aprì la porta della stanza d’albergo e Kei entrò entusiasta lasciando all’ingresso i loro borsoni, iniziando a perlustrare in lungo e in largo, aprendo i mobili, provando la morbidezza del grande letto e curiosando nel bagno, emettendo dei gridolini soddisfatti, tornando dal suo ragazzo che era rimasto all’ingresso, levandosi la giacca.
“Aaaah! Kota è bellissimo, è bellissimo qui!”esclamò felice, saltando al collo del fidanzato, stampandogli un bacio sulle labbra.
“Kei-chan, io sono felice di vederti entusiasta, ma hai scelto tu il posto, no?” lo prese un po’ in giro.
“Ah, sì, ma visto dal vivo fa tutto un altro effetto, guarda, guarda!” lo trascinò con sé, prendendogli una mano, mostrandogli fuori dalla finestra. “È altissimo, Ko! E le luci della Torre arrivano fino a qui!” gli disse, indicando un punto lontano.
Kei era il ritratto della felicità e Kota si sentiva a sua volta bene perché Kei era felice e questo era ciò che gli importava più di tutto.
“Grazie per questo regalo, Ko!” mormorò il più piccolo, girandosi verso di lui, permettendo a Kota di stringerlo, cingendogli a sua volta il collo con le braccia.
“Te lo meriti, Kei-chan!” assicurò Yabu, sporgendosi per baciarlo, facendo in modo che posasse le spalle al muro accanto alla finestra.
“Mh” annuì Inoo contro le sue labbra, prima di separarsi e prenderlo di nuovo per mano.
“A dire il vero c’è un motivo se ho scelto questo posto in particolare!” gli rivelò, mentre tornava nel bagno e accendeva le luci. “Non è grande come altri, ma c’era questa” indicò la grande vasca di porcellana bianca con la rubinetteria chiara. “Potremo finalmente usare i sali da bagno che mi hai regalato, no?” gli propose, circondandosi la vita con le braccia dell’altro e lasciandosi stringere. “Ti piace come idea?” domandò, poggiando il capo sulla sua spalla per guardarlo e Yabu annuì.
“Mi piace tantissimo, vai a prenderli, io iniziò a riempirla!” gli disse, premendo le mani sui suoi fianchi e Kei si allontanò veloce, mentre il più grande, iniziava a far scorrere l’acqua, tappando la vasca quando arrivò alla giusta temperatura.
“Eccoli!” disse Kei, tornato subito da lui, aprendo un sacchetto di colore viola e annusando il profumo dalla boccetta, beandosi dell’aroma dolce, prima di spargere un’abbondante manciata di polvere colorata dentro l’acqua, passandovi poi una mano per mescolarla meglio di modo che si sciogliesse uniformemente.
Yabu lo osservò incantato, venendo circondato dal dolce profumo delle essenze in grado di esaltare dolcemente le sensazioni che provava ogni volta che stava con Kei: gli dispiaceva non essere in grado di essere sempre presente per lui e ogni tanto si meritavano un po’ di tempo solo per loro.
Si avvicinò a lui, prendendolo per i fianchi e facendolo voltare verso di sé, esigendo un bacio; Kei non gli si negò e lo abbracciò per le spalle, attirandolo verso di sé, spingendosi contro il suo corpo, sorridendo maliziosamente contro le sue labbra.
“L’acqua” gli ricordò, cercando di allontanarsi, sentendo Kota passargli le mani sulla schiena.
“Mhmh” gli rispose il più grande tenendo ancora gli occhi chiusi e le labbra poggiate contro le sue, stuzzicandolo.
“Ko” cantilenò Kei, ridacchiando, allontanandolo da sé e chinandosi in avanti a chiudere l’acqua, posando una mano contro le piastrelle per mantenere l’equilibrio.
“Ko!” lo riprese di nuovo quando lo sentì aderire con il corpo al suo e di nuovo le dita scivolare oltre la maglietta. “Un attimo!” finse distacco, guardandolo divertito, vedendolo chinarsi a sua volta, il petto aderire alla sua schiena, mentre le mani si posavano sullo stomaco.
“Resta così” mormorò Kota al suo orecchio passando la lingua dietro il padiglione e suggendo il lobo con la bocca.
Kei sospirò di piacere, allungando anche l’altra mano contro la parete, facendo forza, spingendo indietro il sedere, scontrandosi con il bacino di Yabu sentendolo irrimediabilmente eccitato.
“Ko” lo chiamò con maggiore enfasi, mentre le mani del fidanzato lo spogliavano piano e Yabu lo attirava nuovamente in piedi, sfilandogli la maglietta e sbottonandogli i pantaloni, lasciandoli scivolare via lungo le gambe.
Kei posò il capo sulla sua spalla, lasciandosi spogliare e accarezzare da quelle mani, sfiorare il collo di baci, adorava sentire il tocco di Kota sulla pelle, il respiro caldo su di sé si sentiva incredibilmente bene.
Si allontanò da lui quando le mani scivolarono tra le sue gambe, fermandogli i polsi.
“Aspetta, Ko” gli chiese. “Piano…” mormorò, per quanto la situazione avesse preso una piega decisamente interessante, Kei aveva aspettato a lungo quella serata e voleva godersela, voleva imprimersi nella mente ogni cosa, per farne tesoro quando non avrebbero avuto modo di stare insieme.
Si allontanò da lui, voltandosi in quell’abbraccio e spogliandolo a sua volta, accarezzandolo con lo sguardo,chinandosi sul suo petto, depositando qualche bacio distratto sulla pelle, attirandolo poi verso di sé, indietreggiando per entrare nella vasca.
Il compagno lo seguì, scoprendo i piaceri dell’acqua calda, sedendosi, facendo sollevare il livello dell’acqua e inspirando il buon profumo emanato dai sali in essa disciolti.
Kei sorrise, chinandosi a sua volta tra le sue gambe, lasciandosi abbracciare, circondandogli con un braccio la vita e passando l’altra mano sulla spalla, raccogliendo un po’ d’acqua e bagnandolo piano, vedendolo rabbrividire.
Kei sorrise divertito tendendosi per baciarlo sulle labbra scivolando subito via: percorse la mascella, scese sul collo e la gola dove si attardò passando la lingua sul pomo d’Adamo e continuando a scendere. Con i denti giocò con i capezzoli scuri, facendolo gemere e si mise meglio in ginocchio tra le sue gambe aperte, lasciando scomparire una mano sotto l’acqua, accarezzando la sua erezione.
Yabu sospirò pesantemente, passandogli una mano sulla schiena e l’altra tra i capelli, scivolando sulla guancia a bagnargli il viso.
“Ko, voglio fare una cosa” mormorò suadente Kei, risollevandosi, soffiando quelle parole direttamente nel suo orecchio e Yabu si voltò a guardarlo incantato, rubandogli un bacio appassionato, prima che Kei si allontanasse da lui e tornasse a scendere. Si spostò indietro nella vasca, passando le mani sulle gambe di Kota, accarezzandolo dal ginocchio alla coscia, chiedendogli di aprirle, per permettergli di sistemarsi meglio e continuando ad accarezzarlo, prima di guardare Yabu un’ultima volta e immergersi nell’acqua dopo aver preso un bel respiro.
Yabu cercò di allontanarsi, impreparato a quella mossa del fidanzato, ma fu costretto a fermarsi quando sentì le labbra di Kei premere sulla punta e schiudersi scivolando sulla sua pelle testa, avvolgendolo completamente.
“Kei…” lo chiamò in un gemito, accarezzandolo sulla nuca, spingendosi verso di lui, mentre la lingua del più piccolo lo torturava e le labbra salivano e ridiscendevano, muovendosi insieme alla dita che lo circondavano alla base.
“Kei” lo chiamò ancora, quando si allontanò da lui e lo vide riemergere; gli scostò i capelli dal volto, tirandoglieli all’indietro, trovandolo meraviglioso, gli occhi appena lucidi e le gote arrossate per il caldo della stanza e il fiato che aveva dovuto trattenere.
“Ko” gli rispose Inoo, avvicinandosi a lui e baciandolo, Yabu spinse in avanti la lingua, cercando e sfiorando lentamente quella di Kei, riscoprendo il suo sapore, beandosi di quelle piacevoli sensazioni, riprendendo a sua volta ad accarezzare il suo corpo, scendendo dalla schiena al sedere, dove, aiutato dall’acqua era riuscito a spingere un dito dentro di lui, iniziando a muoverlo adagio, senza fretta, facendo spazio a un secondo, muovendoli insieme, sentendo Kei ansimare direttamente contro la sua pelle e graffiargli leggermente il petto che stava accarezzando, sentendolo spingersi verso quelle dita, iniziando ad ansimare impaziente.
Kota sorrise, prendendolo per i fianchi e facendolo voltare aiutandolo a scendere su di sé in quella posizione, vedendo Kei tenersi al bordo della vasca e scivolare piano su di lui, a bocca socchiusa, lasciando andare di tanto in tanto qualche sospiro di piacere e gemito sommesso.
Quando si sedette poi completamente su di lui, Kota lo attirò a sé, il petto contro la schiena del più piccolo, stringendolo in vita, aspettando qualche secondo per permettere a Kei di abituarsi, sentendolo poi spostarsi; Kota lo aiutò a muoversi su di lui, tornando ad accarezzarlo tra le gambe con una mano, passandogli l’altra sul petto, mentre lo faceva suo, torturandogli il collo e la spalla di baci, stringendo con forza la sua erezione, sentendolo muoversi e spingendosi a sua volta verso di lui, stringendogli una coscia costringendolo ad allargare per quanto possibile le gambe, stuzzicandolo, facendogli perdere completamente il controllo e la voce, quando venne nella sua stretta e dopo anche Yabu raggiunse l’orgasmo.
Kei si abbandonò all’indietro, completamente arreso all’abbraccio di Kota che lo strinse, coccolandolo con dolci carezze e baci, aiutandolo poi a scivolare via da sé, lasciando comunque che restasse tra le sue braccia.
Mentre entrambi si riprendevano, Kota aprì di nuovo l’acqua calda, lasciando che i loro corpi venissero scaldati da un nuovo tepore, disperdendo altri sali che rinnovarono quel delizioso profumo nell’aria e che li avvolse in un dolce abbraccio.
Kei si voltò, dopo aver ripreso fiato, e guardò Yabu con un sorriso innamorato, prendendogli una mano, intrecciandola con la propria e sporgendosi a baciarlo sulle labbra.
“Grazie per questa serata, Ko! Ti amo” mormorò il più piccolo, guardandolo con un sorriso felice.
Kota si inebriò di quell’espressione, sentendosi a sua volta bene, in quel momento non aveva bisogno di niente che non fosse il suo Kei, voleva crogiolarsi e vivere di quella felicità per sempre.
“Ti amo anche io, Kei” confessò, stringendolo, “e ti amerò per tutta la vita.”