Titolo: Gossip boy
Fandom: RPF - Hey!Say!JUMP
Personaggi: Yamada Ryosuke, Chinen Yuri, Arioka Daiki
Pairing: Yamachii
Set di temi: Set 4 - La Bella e la Bestia
Prompt: 02. “Non è giusto che una donna legga. Le vengono in testa strane idee”
Rating: PG
Genere: G
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Conteggio parole: 905
fiumidiparoleTabella:
qui Yamada entrò al bar e si sedette in modo scomposto al tavolino, facendolo muovere pericolosamente insieme alle ordinazioni su di esso.
“Se mi cade addosso una sola goccia di caffè mi laverai tutto a mano” lo rimproverò Chinen, posando la rivista che stava svogliatamente sfogliando mentre aspettava l’amico.
“Scusa” mormorò Yamada, scuro in volto.
Il più piccolo ponderò bene il viso dell’altro, pensando se fosse o meno il caso di fare la giusta domanda o se fosse meglio tenersene fuori, ma poi, sentendo Yamada sospirare più e più volte, chiaro segno che volesse che l’altro gli parlasse, si arrese e, incrociando le braccia al petto, chiese, andando dritto al punto.
“Cosa è successo?”
Yamada prese un bel respiro e buttò fuori.
“Io voglio essere figlio unico!”
Chinen sbatté un momento le palpebre, confuso, prendendo la propria tazzina e sorseggiando piano il caffè.
“Non è giusto che una donna legga. Le vengono in testa strane idee” continuò Ryosuke, prendendo la rivista dal tavolo e battendo il dorso della mano sulla copertina con fare schifato.
“Ehi, me la rovini!”
Fu ora il turno del più grande di guardare l’amico senza comprendere.
“È solo un giornale. E poi tu non ti interessi di gossip e frivolezze, perché ti sei preso una rivista del genere?”
Chinen si strinse nelle spalle.
“Ma Yuya sì, l’ho presa per lui” spiegò Chinen, aggiungendo per spiegare. “C’era un dvd in allegato, di un film che Takaki voleva vedere, l’ho preso solo per quello” specificò, facendo sorridere Yamada.
“Tornando ai tuoi drammi, invece” lo riportò Chinen al presente, vedendo l’amico farsi di nuovo un po’ triste. “Io ancora non ho capito.”
Yamada si portò le mani ai capelli e sbuffò.
“Mia sorella!” chiarì. “Non so cosa abbia visto o letto, chi gli e le abbia riferite, cose sbagliate per di più, ma è convinta che io e Yuto abbiamo una relazione!” spiegò. “La gente è pazza!” sbottò, portando le braccia verso l’alto in segno di disapprovazione.
Chinen sorrise, nascondendo l’espressione del proprio viso dietro la mano.
“Yuri non sei divertente!”
“Siete sulla bocca di tutti, ormai. Dovresti averci fatto l’abitudine.”
“Sì, ma un conto sono le fan, non ho il controllo su questa cosa, ma mia sorella!” sottolineò. “Mia sorella” scandì bene. “Lei dovrebbe sapere che io e Yuto siamo solo amici!” si infervorò.
“Tu ci hai messo del tuo, però” si divertì Chinen a prenderlo in giro.
“Chii, da che parte stai? Non ti ci mettere anche tu. E, poi, ti ricordo che non meno di un anno fa lei era convinta che tu fossi il mio fidanzato. Ha tentato di farci mettere insieme sul serio.”
Chinen scosse il capo, minimizzando con un gesto della mano.
“Tu ignorala, così come abbiamo fatto a suo tempo, prima o poi le passerà” cercò di aiutarlo l’amico, ma Yamada si lasciò andare abbattuto sul tavolino, posando la guancia sul piano.
“Voglio Dai-chan!” si lamentò, sporgendo in fuori il labbro. “Lui è l’unico che mi capisce e che mi vuole bene” fece i capricci, regredendo improvvisamente o, Chinen pensò, più del solito.
Yuri lo guardò, dandogli delle incoraggianti pacche sulla spalla.
“Non mi fare pat-pat” mugugnò Yamada.
“Non fare la lagna adesso, non è così grave!” lo ignorò Chinen.
Ryosuke sollevò la testa per guardare l’amico.
“Parli bene tu, non hai di questi problemi.”
“A differenza tua, io sono una persona discreta sui miei affari personali” replicò Chinen con tono piatto.
“Ehi, anche io lo sono! Forse lo sono fin troppo. Ma il lavoro è lavoro, non è colpa mia!” cercò di giustificarsi e Chinen sorrise appena, iniziava a dispiacersi davvero per i drammi di Yamada. Lui lo conosceva bene e sapeva che quel suo modo di comportarsi era solo una finzione, che lui in realtà era un tipo abbastanza semplice e non si divertiva a doversi mostrare al pubblico, seguendo un copione.
“Davvero, vedrai che è solo una fase. Tra qualche mese si saranno tutti dimenticati di voi. E non devi preoccuparti di niente. Dai-chan si fida di te” lo rassicurò.
“Sì” rispose piano Yamada. “Questo lo so. Anzi, lui la trova una cosa divertente. Dice che le persone possono dire e pensare quello che vogliono perché l’importante è che io e lui sappiamo qual è la verità. Dice che tanto alla fine sono solo suo!” sorrise ampiamente e Chinen portò le mani davanti a sé fermandolo.
“Che sdolcinato. Questo non mi interessava saperlo. Siete troppo esagerati per i miei gusti.”
Yamada rise, alzandosi, imitando Chinen quando lo vide lasciare gli yen per la consumazione al tavolo.
“Perché, Yuuyan non te le dice mai queste cose? Sei geloso?” lo punzecchiò il più grande, momentaneamente dimentico dei propri problemi.
“Non sono affari tuoi e anche se fosse non lo direi di certo a te e non sono geloso. Sono molto soddisfatto della mia vita sentimentale. Non ti preoccupare” gli disse con tono esperto.
Yamada rise di cuore.
“Ma sentitelo. Tanto lo so che sotto sotto sei anche tu un tenerone Yuri. Anche se non lo mostri in pubblico e adesso fai lo splendido. Io non ho alcun problema ad ammettere con te, che sei mio amico, che sono innamorato di Dai-chan” affermò, guardandolo con occhi pieni di aspettativa e Chinen lo capì.
“Se ti aspetti da me una confessione simile, puoi anche prepararti ad aspettare in eterno. E adesso cammina o faremo tardi!” lo spronò, tirandolo per un braccio, arrossendo appena quando sentì Ryosuke ridacchiare e canticchiare in modo molto infantile qualcosa di molto simile a un ‘Yuri è innamorato di Yuya’.