Fandom: Harry Potter;
Pairing: Dean/Seamus;
Rating: NC17;
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico;
Warning: Post 5°libro, Sesso descrittivo, Slash;
Beta:
Narcissa63;
Summary: Hai sempre saputo di essere gay, non ti sei di certo svegliato un giorno, annunciando: “Buongiorno mondo, mi piacciono gli uccelli”, decidendo di darti al birdwatching. […] Allo stesso modo, hai sempre saputo di essere innamorato di Dean.
Note: Scritta per la
GFE Challenge di
cuorefreddo, sul prompt: Dean/Seamus: “Everytime we touch/Emotions that I can't contain/Are sweeping over me again” (Everytime We Touch di David Guetta) ed a lei dedicata. La frase d’introduzione alla fic è il prompt tradotto.
EDIT 22/12/2010: La meravigliosa
nefene ha creato per questa shot un bellissimo
FanMix, che potrete ascoltare durante la lettura.
La Cattura di Peter Pan
Ogni volta che ci tocchiamo
Emozioni che non riesco a contenere
Scivolano di nuovo su di me.*
Hai sempre saputo di essere gay, non ti sei di certo svegliato un giorno, annunciando: “Buongiorno mondo, mi piacciono gli uccelli”, decidendo di darti al birdwatching. Non ricordi di aver mai trovato interessante una ragazza, o di non aver notato un tipo particolarmente carino quando ti passava affianco. Semplicemente tu sei fatto così e non ti sei mai creato problemi per questo… casomai se ne sono creati gli altri.
Allo stesso modo, hai sempre saputo di essere innamorato di Dean. Non è una cosa di cui ti sia reso conto di punto in bianco, ma un sentimento che è cresciuto giorno dopo giorno, fin da quando lo conosci; tant’è vero che non riesci a rammentare il giorno in cui hai scoperto di amarlo o quello in cui non lo amavi.
Il fatto che lo accetti serenamente, però, non rende meno dolorosa la realtà: ti piace il tuo migliore amico etero, e fingere indifferenza diventa maledettamente difficile quando lui - povero idiota all’oscuro di tutto - non fa che ripetere quanto sia meravigliosa la sua ragazza.
Ginny di qua, Ginny di là, quanto è bella Ginny, quanto è intelligente Ginny, quanto è in gamba Ginny… non fa che parlare di lei! E lo fa tanto ossessivamente che, delle volte, vorresti premerti le mani sulle orecchie e cominciare a canticchiare “La-la-la, non sento niente, non sento niente, la-la-la” oppure affatturare sia lui che lei.
E di sicuro non ti aiuta il fatto che Dean sia una persona così splendida e sempre disposta ad ascoltarti, perfino quando gli parli di ragazzi. Nonostante sia un mago nato babbano, ha accettato la tua omosessualità senza fare una piega, con una disinvolta scrollata di spalle, dimostrando di avere una mentalità straordinariamente aperta. Sembra quasi pensare: “Ehi, se esiste la Magia, allora può esistere tutto! Mago, babbano, etero o gay… che differenza fa? Siamo tutti figli dello stesso Dio” ed è una cosa tanto bella che quasi ti commuove.
Quindi come potresti tu, che nonostante tutto resti il suo migliore amico e sei fiero di esserlo, non starlo a sentire quando esterna con te la sua felicità? Perciò - per il quieto vivere - chini la testa, inghiotti il magone e ti tieni tutto dentro - persino quando avresti voglia di urlare - preferendo la solidità del vostro rapporto all’incertezza di un domani rovinato dall’imbarazzo, a causa di una confessione inaspettata.
Alla faccia del coraggio Grifondoro! Quel furbastro di Godric, però, apprezza anche la lealtà… gran bella fregatura!
Eppure non avresti mai immaginato che la situazione - un dannatissimo triangolo da libri Harmony! - sarebbe precipitata all’improvviso, e che consolare Dean sarebbe stato ancor più doloroso che vederlo con lei. Ancora non riesci a credere che Ginny l’abbia lasciato… per Harry Potter, poi!
D’accordo, Harry è un gran bravo ragazzo, ma è troppo fottutamente occupato a salvare il mondo per gestire una relazione!
Dean, invece, anche se non è il Prescelto e non ha due brillanti occhioni verdi, è un ragazzo speciale… come diavolo ha fatto quell’oca della Weasley a non accorgersene?!
Quando Harry e Ginny si baciano davanti a tutti, subito dopo la partita in cui la vostra Casa ha vinto la Coppa di Quidditch, il tuo migliore amico rompe un bicchiere stringendolo con troppa forza e tu non rifletti: prendi un cestello pieno di ghiaccio ed alcolici, poi afferri Dean per un gomito e lo trascini nel vostro Dormitorio.
«Fammi vedere la mano» ordini, una volta che vi siete chiusi la porta alle spalle, e gli esamini il palmo trafitto da piccoli pezzi di vetro, fingendo che la smorfia di dolore sul suo volto sia dovuta a quello e non al suo cuore accartocciato.
Vederlo così fa star male anche te e, mentre estrai con attenzione le schegge con delle pinzette, guarendo poi i tagli con un semplice incantesimo, ti senti in colpa per tutte quelle volte in cui hai sperato che la loro storia finisse.
«Perché Harry deve avere sempre le cose migliori?» ringhia lui, ma alle tue orecchie suona più come il capriccio lamentoso di un bambino. “Voglio Ginny!” ti sembra di sentirlo frignare.
«Non è sua la colpa, e lo sai» replichi seccamente. “La tua ex-ragazza è una stupida superficiale, come tutte le altre” è il chiaro sottinteso… anche se “stupida superficiale” non è proprio il termine che useresti per descrivere Ginevra Weasley, piuttosto preferiresti qualcosa che suonasse maggiormente come “zoccola insensibile”.
«Che cos’ha lui più di me?» ti chiede allora, neanche fossi l’oracolo di Tebe.
«Niente, assolutamente niente» rispondi con sincerità, stappando una bottiglia di Whisky Incendiario e passandogliela in religioso silenzio.
Il tuo amico ne tracanna diversi sorsi, incurante di quanto bruci quell’alcolico, e sei certo che da lì a dieci minuti sarà completamente ubriaco. Ti offre l’ampolla e tu assaggi quel liquido ambrato giusto per fargli compagnia, restituendogliela subito dopo; il tuo amore per gli alcolici è imperituro, ma almeno uno di voi deve restare sobrio.
Dean comincia a parlare a ruota libera e tu lasci che tiri fuori tutto il dolore che si porta dentro, ascoltando con pazienza il suo sfogo e raccogliendo le spine che, una dopo l’altra, si strappa dal cuore.
«Io… io credevo che andasse tutto bene… sapevo che aveva un debole per Harry, però pensavo che - visto che stava con me - allora mi preferisse a lui. Ma… ma poi lei ha cominciato a lamentarsi che le stavo troppo addosso, che ero troppo geloso e che di ragazzo op… oppressivo, nella sua vita, le bastava suo fratello… Io non capisco dove… dove ho sbagliato?» biascica infine, tra un singhiozzo ubriaco e l’altro.
Ti infili le mani tra i capelli perché… dannazione, Dean non ha sbagliato niente! E’ normale essere gelosi della persona che si ama e cercare di trattenerla quando hai il terrore che ti scivoli via tra le dita come sabbia. Non è lui ad essersi comportato male, è Ginny che è un’egoista e non si è mai sforzata di capirlo!
«Stammi a sentire, okay?» lo afferri per le spalle e lo costringi a guardarti, scrollandolo appena perché ti dedichi la sua totale attenzione, nonostante i fumi dell’alcool «Lei non ti merita. Una così è meglio perderla che trovarla, amico!» scandisci lentamente, in modo che recepisca a pieno ogni sillaba. Lui, però, scuote il capo e ti si accascia addosso, stringendosi a te ed affondando il viso nella tua spalla, come a cercarvi rifugio.
Non riesci a credere che si sia ridotto ad un tale straccio per quella grandissima vacca della Weasley. Ti fa tanta rabbia che vorresti gridare e cominci a tremare di furia repressa, mentre lo stringi a te.
Dean ti si accomoda meglio contro, sposta appena il viso e, inavvertitamente, il suo fiato ti accarezza con ritmo costante il collo, annebbiandoti i pensieri ben più di quanto il Whisky potrebbe mai fare. D’un tratto prendi coscienza con esattezza di quanto siate vicini e la rabbia, che ti scorre nelle vene come acido corrosivo, si trasforma in adrenalina, accelerandoti i battiti del cuore ed il respiro.
Sussulti quando avverti le sue dita scorrerti sulla coscia, e lui sorride divertito, portando all’improvviso la mano sul tuo inguine: «Ce l’hai duro» ridacchia come se fosse una cosa estremamente buffa.
«E’… è colpa dell’alcool» butti lì. E’ la prima cosa che ti passa per la testa, tanto lui non è capace di ragionare al momento, e nel frattempo cerchi di afferrare quella mano impertinente e fin troppo desiderata. Repentinamente il suo palmo comincia a premere e sfregare il cavallo dei tuoi pantaloni, che diventa ancora più voluminoso, e non puoi fare a meno di ansimare.
«Anche io ce l’ho duro» ti soffia praticamente nell’orecchio, e ti ci vuole tutta la forza di volontà che possiedi, per acchiappargli il polso e fermarlo.
Sei quasi convinto di essere in salvo, quando il tuo amico si lascia cadere all’indietro e ti trascina sopra di sé. Il tuo sesso, castigato dai jeans, pulsa in una maniera così dolorosa che ti impedisce di pensare lucidamente e, quando scorgi i suoi pantaloni altrettanto tesi, ti viene l’acquolina in bocca.
Dean inizia a slacciarsi la cintura, ma tu non riesci a trovare la voce per fermarlo. La punta arrossata del suo uccello spunta dall’orlo dei boxer e, quando li abbassa, scioccamente riesci solo a pensare che la diceria sul fatto che quelli di colore ce l’abbiano grosso, non sia affatto priva di fondamento. Dei, che voglia di prenderlo in bocca! Lui comincia a masturbarsi piano e tu proprio non puoi distogliere lo sguardo.
Dean ride ancora: «Ti piace?» domanda curioso e tu ti ritrovi ad annuire, ipnotizzato.
Senza riuscire a frenarti, ti abbassi ad annusare l’odore della sua eccitazione, affondi il naso fra i riccioli crespi del pube, poi tiri fuori la lingua e lecchi i testicoli, lasciandola scivolare lungo l’asta. Le sue dita si spostano e s’intrecciano tra i tuoi capelli, tirandoli tanto da far male ed eccitandoti ancora di più. Apri la bocca e ne prendi quanto puoi, mugolando di desiderio e disappunto, perché non riesci ad ingoiarlo tutto. Ti sganci a tua volta i jeans ed impugni il tuo sesso, mentre succhi con foga. Delizioso, assolutamente delizioso, duro, grosso, pulsante e bagnato… Merlino, quanto vorresti averlo dentro!
I gemiti di Dean sono qualcosa di assolutamente indecente; innocenti, genuini e rochi, ognuno di essi sembra andare a colpire la tua erezione e non ti manca molto ormai, ma vuoi che sia lui a venire per primo. Raddoppi i tuoi sforzi e, dopo meno di un minuto, vieni ricompensato da un grido che annuncia il suo orgasmo. Ingoi tutto, sino all’ultima goccia e ti scosti a malincuore; basta la visione del suo corpo abbandonato e sconvolto ed il suo sapore che persiste sulla tua lingua per farti capitolare.
Ti accasci su di lui e riprendi faticosamente fiato, solo allora di rendi conto di cosa hai appena fatto e, riluttante, alzi il volto a cercare il suo sguardo. Lo stomaco ti si attorciglia in un nodo di sollievo e senso di colpa quando ti rendi conto che si è addormentato. Ti sei appena cacciato in un grande - enorme! - casino e puoi solo sperare che il tuo amico sia troppo ubriaco, per ricordare qualcosa domattina.
*°*°*°*°*
Seamus è la persona più esuberante che tu conosca. Se dovessi descriverlo, lo paragoneresti ad una pioggia di coriandoli colorati o ad una cascata di scroscianti fuochi d’artificio. Lui è proprio così: inafferrabile ed esplosivo.
E’ la prima persona che hai conosciuto nel Mondo Magico; vi siete incontrati sull’Hogwarts Express e, fin da subito, le sue maniere schiette ed allegre, da irlandese verace, ti hanno messo a tuo agio.
Ti ha fatto sentire a casa, anziché un estraneo in un mondo fantastico. Era come trovarsi sull’Isola che non c’è: tu eri uno dei Bimbi Sperduti e lui era Peter Pan.
Seamus è sempre stato la tua guida, il suo sostegno, il tuo leader. Ti ha preso per mano, accompagnandoti passo dopo passo in quel nuovo universo, e tu ti sei lasciato trascinare dal suo entusiasmo.
Il suo carattere aperto e sincero ti ha reso una persona migliore.
Scoprire che fosse gay non ti ha creato nessun problema, forse in un certo senso già lo sapevi, non puoi vivere per anni accanto ad una persona senza badare a certe cose… e lui, perfino per i canoni del Mondo Magico, è così assolutamente sopra le righe!
Lo ami, lo ami sinceramente, dell’amore che si può riservare ad un fratello. Forse per questo, quando hai iniziato a notare certe cose sei rimasto turbato. Come quando hai notato il fatto che, appena sveglio, i suoi occhi azzurri hanno una tonalità più scura, quasi indaco, o quando di sei reso conto di riuscire a capire il suo umore dal grado di stupidaggini che spara: se ne dice una ogni cinque minuti è tutto normale, se ne dice almeno una al minuto, c’è qualcosa che non va e sta cercando di nascondertelo. Oppure il giorno in cui hai capito che quando è di cattivo umore mangia rigorosamente cose dolci. Ti dici che determinati particolari - dei quali probabilmente nemmeno lui è a conoscenza - tu non dovresti saperli e, soprattutto, non dovresti esserne tanto interessato; è morboso, è ossessivo.
Così cerchi di concentrare tutto il tuo interesse su Ginny, la tua bella Ginny, ma evidentemente c’è qualcosa che non va anche in questo, perché lei comincia a lamentarsi dei tuoi modi di fare. Dice che sei troppo oppressivo, troppo geloso, troppo appiccicoso, e tu non riesci a comprendere cosa stai sbagliando. Non è lei che ti ha detto di bramare tutte le tue attenzioni per sé? Di volersi sentire corteggiata e coccolata?
E poi alla fine capisci. Lo capisci perché te lo sbatte in faccia, baciando un altro davanti alla vostra intera Casa: Ginny non vuole le tue attenzioni, vuole quelle di Harry Potter.
Per l’ennesima volta Harry ha quello che tutti desiderano, e tu non hai niente.
Ti senti trascinare da qualche parte e, ancora prima di voltarti, sai che si tratta di Seamus; è sempre Seamus che ti prende per mano e ti porta via, che ti sorregge e ti consola, sempre lui, solo lui.
E’ lui che ti cura il palmo che non ti eri nemmeno reso conto di esserti ferito, lui che ti passa la bottiglia di Whisky Incendiario, lui che si lascia scorrere addosso il fiume di parole che gli riversi contro, lui che ti accoglie tra le sue braccia forti quando crolli, lui che ti stringe al suo petto caldo - oh, così caldo! Vorresti poterti immergere in lui - in quel calore - e non uscirne più. Perderti, affogare dentro Seamus, il tuo Seamus.
Il resto è un ricordo confuso. Rammenti il suo peso su di te, il letto che cigola sotto di voi e quel calore avvolgerti, inglobare il tuo sesso, incendiare il tuo corpo. Ricordi i suoi capelli tra le tue dita, dei gemiti che saturano l’aria - tuoi? Suoi? -, le cortine scarlatte del baldacchino, poi… poi tutto si fa nero.
Quando riprendi coscienza, la testa di fa così male che sembra ci ruggisca un drago all’interno, la poca luce che filtra dagli scuri delle finestre ti pugnala gli occhi ed il pavimento ondeggia pericolosamente, quando ti alzi in piedi. Raggiungi il bagno giusto in tempo per rigettare tutto quello che hai mangiato nell’ultimo mese, poi arranchi verso la doccia e ti infili sotto di essa.
Che diavolo è successo stanotte? L’immagine dolorosamente chiara di Harry e Ginny che si baciano ti toglie il fiato… e poi cosa? Seamus, certo, il tuo Seamus. Ma cosa avete fatto?
Ti accasci contro il muro piastrellato, quando alcuni ricordi nebulosi cominciano a presentarsi al tuo richiamo. No, non può essere come sembra, devi aver sognato tutto. Adesso raggiungerai il tuo amico, lo sveglierai come tutte le mattine, lui ti darà pietosamente una Pozione Anti-Sbronza e poi farete una lotta con i cuscini, come i due deficienti che siete. Sì, ne sei sicuro.
Ma quando raggiungi il suo letto lo trovi vuoto e devi reggerti ad una delle colonnine, perché tutto comincia a girarti attorno.
Ti costringi a rimetterti dritto ed a vestirti - devi affrontarlo, non puoi far finta di niente - e solo allora noti, posata sul comodino, un’ampolla della tanto agognata pozione. Ti affretti a tracannarla, così da avere le idee più lucide, e poi ti dirigi come una furia verso la Sala Grande.
Devi trovare Peter Pan, i Bambini Sperduti non sanno che fare senza di lui, è per questo che si chiamano così, no? O forse perché non hanno genitori? Non ricordi, non t’importa.
Il tuo amico è seduto al suo solito posto e noti subito che sta facendo una colazione dolcissima - cioccolata calda con una montagna di panna sopra e toast con marmellata di fragole - prima di afferrarlo per un polso e portarlo via con te. Vi fermate in un passaggio segreto poco frequentato e nascosto da un arazzo, e solo allora ti soffermi ad osservarlo. Il suo sguardo pare allarmato, quasi impaurito, e non hai mai visto il suo volto tanto pallido.
«Devo sapere cosa è successo stanotte» annunci concitatamente, pregando tutti santi e gli antichi maghi di cui ricordi i nomi, di aver soltanto sognato. Ora Seamus si farà una bella risata, raccontando che ti sei reso ridicolo, ma che non è accaduto nulla di strano, e tu sospirerai di sollievo.
Ma lui non ride, anzi distoglie lo sguardo e boccheggia, come incapace di rispondere, poi si copre il viso con una mano ed arrossisce pietosamente. «Mi dispiace» mormora.
Quelle parola hanno più o meno l’effetto di un pugno nello stomaco. Oh Merlino, non puoi davvero aver sedotto il tuo migliore amico per poi addormentarti come un idiota!
«Dio, sono un coglione, sono io che mi dovrei scusare» ribatti incredulo.
«Cosa?! Tu eri ubriaco ed io me ne sono approfittato, sono il più meschino degli uomini» scuote il capo, furioso con sé stesso «Ti capirò se mi odi, io mi prenderei a pugni, potendo» conclude avvilito.
«Perché dovrei odiarti?» domandi, sinceramente perplesso «E’ più che naturale il modo in cui hai reagito, ti ho pesantemente provocato e nemmeno tu eri tanto sobrio».
«No, che non è naturale!» dalla sua bocca sgorga una risata isterica «Con che diritto mi proclamo il tuo migliore amico, con che diritto professo di amarti se poi… poi…» sembra del tutto incapace di concludere la frase, ma a te non interessa, perché il tuo cervello s’è inceppato qualche parola prima.
«Cos’hai detto?!» esclami, afferrandolo per le spalle ed obbligandolo a guardarti negli occhi.
In un primo momento sembra non capire a cosa tu ti riferisca, poi pare rendersi conto di cosa abbia appena confessato, infine decide che sia ora di mettere tutte le carte in tavola: «Sono innamorato di te, da… be’, sempre» ammette, incespicando ad ogni sillaba, ed all’improvviso tante piccole cose che avevi notato, ma che non riuscivi a spiegare - la sua reticenza nel parlarti di altri ragazzi, il modo in cui ti guardava svestirti per poi fuggire, le volte in cui lo sorprendevi ad osservarti - si collocano al posto giusto e tutto - tutto! - ti appare sotto una nuova luce.
Come hai potuto essere così cieco? Te lo chiedi distrattamente, mentre incornici il suo viso tra le mani e gli catturi le labbra in un bacio, che scioglie la morsa di ghiaccio in cui era stretto il tuo stomaco. Una benedetta quiete sembra tacitare il tuo cervello sfiancato: hai catturato Peter Pan.
«Perdonami per averci messo tanto a capirlo» sussurri al suo orecchio, stringendolo a te.
D’un tratto l’arazzo si alza, rivelando Ginny Weasley e Harry Potter, evidentemente in cerca di posticino tutto per loro. Sorridi divertito - spiacente questo è occupato - e fai un cenno di saluto alla tua ormai ex-ragazza.
I Bambini Sperduti non hanno bisogno di Wendy, finché c’è Peter Pan.
FINE.
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