Titolo: Tre foglie nel vento
Autore:
haruka_lantisFandom: originale
Rating: NC-17
Note: ambientanta in Giappone nel 1687, ovvero durante l'era Tokugawa, ad Edo (l'attuale Tokyo). Chiari riferimenti a rapporti omosessuali anche con minori (ma era una prassi comune a molte civiltà del passato e avere sedici anni nel XVII secolo non è come averli al giorno d'oggi).
Scritta per: la mia tabella su
24ore prompt Ore 21:00 Gettarsi a capofitto
Disclaimer: mia l'idea, miei i personaggi, mia la storia, siete pregati di ricordarvelo, nel caso fosse in cerca di ispirazione!
Anno 1687, ultimi giorni di aprile
Hakone, tempio Ashi
Ora del maiale
Tre mesi dopo aver ricevuto la lettera del maestro Oda, che annunciava l'arrivo di Sojiro nella sua vita, una seconda lettera arrivò a modificare nuovamente l'esistenza di Sato Masanori: lo Shogun lo richiamava alle armi. A Kyoto si stava preparando l'abdicazione dell'imperatore Reigen (1) a favore del figlio dodicenne e il Bakufu voleva tenere sotto controllo le mosse della casa imperiale, perciò Tokugawa-sama stava inviando i suoi uomini più fidati a presidiare i feudi, le roccaforti e i templi nei dintorni della capitale occidentale. A Masanori era stato affidato l'incarico di sorvegliare il passaggio a sud, ad Uji, città di templi e passaggio obbligato per chi andava verso il lago Biwa.
“Finalmente succede qualcosa” esclamò porgendo la lettera a Sojiro, che fino a quel momento era rimasto immerso nelle sue letture. Il ragazzo esaminò il rotolo e gli sfuggì un sorriso divertito “Non succederà niente di che a Kyoto, ma sarà divertente far finta di giocare alla guerra con quei damerini impacciati degli imperialisti” continuò Masanori sogghignando.
“Vi vedrò finalmente con l'armatura indosso: il demone rosso, vi chiamano così, no, maestro?”
“Tutte sciocchezze!” ma scoppiò a ridere e subito si accinse a rispondere al suo signore e ad inviare ad Edo le direttive perché Matsumoto-san iniziasse a predisporre l'occorrente per il viaggio “Domani partiremo per Edo, alle prime luci del sole, perciò raccogli le nostre cose e fa’ preparare i cavalli” disse quando ebbe terminato con la corrispondenza.
“Sì, Sato-sensei”
“Sarà estremamente istruttivo per te vedere come si comanda un drappello in assetto da guerra”
“Non vedo l'ora, maestro!” Era divertente vedere Masanori così di buon umore, gli brillavano gli occhi e continuava a giocherellare con gli strumenti per la scrittura mentre elencava ciò che doveva fare prima di lasciare Edo e ciò che avrebbe fatto una volta preso possesso di Uji.
“E prima di lasciare Hakone non dovete fare nulla, maestro?”
“Avvertiremo l'abate della nostra partenza improvvisa, domani mattina, inutile disturbarlo a quest'ora: sarà già a letto”
“Forse dovreste andare a salutare quel gentile attore e restituirli il suo ventaglio”
A Masanori non sfuggì che Sojiro aveva evitato di chiamare Ranmaru per nome e annotò mentalmente di stare più attento per le scappatelle future, al ragazzo non sfuggiva niente. Era come se gli stesse dicendo che per questa volta lo perdonava ma non doveva rivedere mai più il kagema.
“Sojiro-kun, non ci giriamo troppo intorno, vuoi?”
“Che intendete, maestro?”
“Sapevi che sarei andato con uno di loro”
“Il fatto che abbiate soddisfatto un bisogno che con me non potete espletare non mi ha dato noia. Conosco i miei limiti, e non posso incolpare voi per una cosa che dipende da me, ma...Voi non potevate vedere la vostra espressione mentre quel Sasaki si esibiva nel rifugio in montagna: eravate in adorazione”.
“E' un artista molto dotato, possiede una grazia infinita. Farebbe palpitare il cuore di qualsiasi uomo di qualità”
“Non era il suo lato artistico a farvi palpitare e vi do atto che debba esser dura resistere al fascino mercenario di quel tipo, ma neanche questo mi disturba troppo. Quel ragazzo è innamorato di voi e io non desidero che trovi un pretesto per potervi rincontrare ancora quando saremo ad Edo”
“Sciocchezze, Sojiro-kun, tu hai visto troppi drammi kabuki. E' un mercenario, l'hai detto anche tu, il suo mestiere consiste nel recitare”
“Non sono solito fare imposizioni ad altre persone, meno che mai ad un mio superiore, ma se è vero che tra noi c'è un patto, allora per amor del quieto vivere, dite addio a Sasaki-san. Non m'interessa se tornerete da me nelle condizioni indecorose dell'ultima volta, ma tornate!”
“Ho detto che non avrei mai fatto nulla che possa darti un dispiacere e così sarà: dopo stanotte non lo rivedrò mai più” Detto ciò si sporse in avanti e avvicinò le sue labbra a quelle del ragazzo, ma questi scostò la testa di lato.
“Sarò vostro quando quello non sarà più una minaccia”.
Aveva giocato la carta vincente: negargli ciò che aveva avuto fino ad allora con facilità, il modo perfetto per fargli desiderare una cosa era proprio proibirgli di farla. Sojiro aveva imparato a conoscere le sue debolezze, e ad usarle per estorcergli quello che voleva, fin troppo in fretta; ma era un ragazzo buono e non chiedeva altro che ciò che era suo: Masanori aveva promesso di essere il nenja, era un patto indissolubile, era come un matrimonio tra uomini, e come tutte le buone mogli devote, anche il suo wakashu mal sopportava la presenza di un terzo incomodo nella loro relazione.
“Va a preparare i bagagli, ora. Ci vediamo domani all'ingresso del tempio” Aspettò che Sojiro lasciasse la stanza e scrisse un breve biglietto da inviare alla Casa dei lillà:
L'ultima notte
corri da me, amami
l'addio all'alba
Note:
1) imperatore Reigen (1654-1732): 112° imperatore del Giappone, secondo il tradizionale ordine di successione. Abdicò a favore del figlio Asahito nel 1687, che divenne il 113° imperatore con il nome di Higashiyama