[Misfits] We got a better understanding
Titolo: We got a better understanding (we can take it to another level)
Fandom: Misfits
Beta: cialy_girl
Personaggi: Nathan Young, Curtis Donovan (apparizione degli altri)
Rating: Pg13
Parole: 226 (W)
Challenge: Special #8 @ it100
Prompt: B - Verso
Significato: 1
Note: Sono bellerrimi O_O
* Titolo Made It Sick - Attila.
Disclaimer: Non mi appartengono, non ci guadagno, mi diverto.
Nathan prende in giro qualunque essere vivente entri nel suo raggio d’azione. Questo è un fatto. In realtà sono tutti e quattro convinti che, se sua madre l’ha buttato fuori di casa, è perché le ha detto qualcosa di davvero orrendo e raccapricciante. Nessuno di loro riesce a biasimarla completamente. Se avessero un figlio così, probabilmente lo ammazzerebbero.
Quello che non pensavano fosse possibile è che, più il tempo passa, più riescono in qualche strana e assurda maniera ad abituarsi ai suoi modi, a come Nathan li sputtani ogni due secondi e faccia loro il verso.
Curtis è quello che si è rassegnato per primo; dopo il fottuto viaggio nel tempo è tornato leggermente più consapevole di che persone siano quei ragazzi, e negli occhi di Nathan è stato semplice intravedere quel grammo di bontà che si porta dentro, davanti alle foto e ai fiori dei loro - oh, d’accordo, sta per pensarlo - amici.
Rimane immobile per tutto il tempo che Nathan ci mette a fare la sua imitazione squallida, mentre gli altri lo criticano apertamente e gli urlano dietro disgustati. Quando ha finito e sbotta sull’essere un genio della comicità incompreso, Curtis gli dà una pacca sulla schiena sorridendo leggermente.
“Lo sai?” Domanda a Nathan: “È bello averti qui.”
L’altro lo guarda sospettoso: “Che fai, sfotti?”
Il sorriso di Curtis si trasforma in una risata.
Fandom: Misfits
Beta: cialy_girl
Personaggi: Nathan Young, Curtis Donovan (apparizione degli altri)
Rating: Pg13
Parole: 226 (W)
Challenge: Special #8 @ it100
Prompt: B - Verso
Significato: 1
Note: Sono bellerrimi O_O
* Titolo Made It Sick - Attila.
Disclaimer: Non mi appartengono, non ci guadagno, mi diverto.
Nathan prende in giro qualunque essere vivente entri nel suo raggio d’azione. Questo è un fatto. In realtà sono tutti e quattro convinti che, se sua madre l’ha buttato fuori di casa, è perché le ha detto qualcosa di davvero orrendo e raccapricciante. Nessuno di loro riesce a biasimarla completamente. Se avessero un figlio così, probabilmente lo ammazzerebbero.
Quello che non pensavano fosse possibile è che, più il tempo passa, più riescono in qualche strana e assurda maniera ad abituarsi ai suoi modi, a come Nathan li sputtani ogni due secondi e faccia loro il verso.
Curtis è quello che si è rassegnato per primo; dopo il fottuto viaggio nel tempo è tornato leggermente più consapevole di che persone siano quei ragazzi, e negli occhi di Nathan è stato semplice intravedere quel grammo di bontà che si porta dentro, davanti alle foto e ai fiori dei loro - oh, d’accordo, sta per pensarlo - amici.
Rimane immobile per tutto il tempo che Nathan ci mette a fare la sua imitazione squallida, mentre gli altri lo criticano apertamente e gli urlano dietro disgustati. Quando ha finito e sbotta sull’essere un genio della comicità incompreso, Curtis gli dà una pacca sulla schiena sorridendo leggermente.
“Lo sai?” Domanda a Nathan: “È bello averti qui.”
L’altro lo guarda sospettoso: “Che fai, sfotti?”
Il sorriso di Curtis si trasforma in una risata.