[David Murphy 911] Hope it gives you hell
Titolo: Hope it gives you hell
Fandom: David Murphy 911
Beta: cialy_girl
Personaggi: Jerry Van Zant, David Murphy (Nominato: John Murphy)
Rating: PG13
Parole: 541 (W)
Prompt: Al posto giusto, al momento giusto @ Criticombola [ tabella]
Note: Titolo da Gives you Hell degli All American Rejects
Disclaimer: Non mi appartengono, non lucro, mi diverto.
La vita di Jerry era sempre stata una catastrofe. L’arrivo improvviso e decisamente inaspettato di John aveva migliorato le cose in maniera un po’ contorta: lui era riuscito ad evitare di intraprendere del tutto la strada sbagliata, aggregandosi però ad un tizio che seguiva un percorso mortale. Succedeva costantemente qualcosa a causa di quella maledizione, e bisognava in continuazione darsi da fare, tentare di salvare il salvabile.
Era uno sballo. L’avventura e l’adrenalina, la presenza costante di John, gli sembrava di essere invincibile e di poter continuare quella vita per sempre.
Poi il Capo era tornato nella sua casa per morire.
Si era rassegnato alla sua assenza, con America al proprio fianco e un lavoro a tenergli occupata la testa; poi era arrivata la chiamata di Charlie e le cose erano degenerate. Di nuovo.
Charlie gli chiede di salvare il culo del figlio di John, vaneggiando su quello che gli deve. A John, in effetti, deve tutto, ma David non c’entra proprio nulla con il rapporto che c’era tra lui e il Capo. Si fa trascinare di malavoglia da sua moglie in quella situazione, e tra le macerie della casa di David è certo che ci siano anche le ceneri di quel poveraccio.
Invece, in un modo assurdo al limite del ridicolo, il ragazzo riesce a sopravvivere e si dimostra il degno figlio di suo padre.
Probabilmente è soprattutto per questo che Jerry lo odia tanto.
Non sa neanche perché sia lì ad aiutarlo. Dalla collina su cui si trovano possono vedere con chiarezza i fulmini cadere sulla città, dietro quel grattacielo in costruzione, con gli operai al lavoro. Quando uno colpisce il tetto dell’edificio, è David a scattare.
David che ha solo un libricino a supportarlo, David che non ha mai avuto il Capo, accanto, a insegnargli come comportarsi, David che si è ritrovato all’improvviso in quella condizione, David che è troppo buono e pappamolla, David che si fa prendere dalle situazioni, David che non sa perdere, David che è il vero figlio di John e che lo dimostra in ogni istante.
Si agisce in maniera perfetta, riesce ad aiutare chiunque possa essere aiutato (tranne se stesso), e in tutti i litigi che saltano fuori è sempre lui ad avere totalmente ragione. Jerry gli sbraita contro e non gli lascia passare neanche il minimo errore di valutazione. Le risposte di David sono ogni volta secche e furiose, gli lancia occhiate che potrebbero incendiare una casa, ma tenta di seguire i suoi consigli.
E riesce sempre, riesce in tutto, è il migliore e John sarebbe fiero di lui, ma questo Jerry non glielo dice mai, neanche per sbaglio.
La fine del mondo finisce, e si ritrova a bere una birra in compagnia dell’eroe. Sono tornati sulla collina e la vista non è più spaventosa.
«Pensi sia colpa mia?» domanda David ad un certo punto: «Pensi che sia io ad attirare le calamità?»
John non glielo ha mai chiesto e lui non si è mai posto il problema. Beve un altro sorso osservando le rovine della città, prendendosi il giusto tempo per mentire: «Cristo, sì.»
Restano lì ad assaporare la mancanza della persona che li ha portati ad odiarsi e a collaborare, la catastrofe di averla persa, prima di tornare a casa.
Fandom: David Murphy 911
Beta: cialy_girl
Personaggi: Jerry Van Zant, David Murphy (Nominato: John Murphy)
Rating: PG13
Parole: 541 (W)
Prompt: Al posto giusto, al momento giusto @ Criticombola [ tabella]
Note: Titolo da Gives you Hell degli All American Rejects
Disclaimer: Non mi appartengono, non lucro, mi diverto.
La vita di Jerry era sempre stata una catastrofe. L’arrivo improvviso e decisamente inaspettato di John aveva migliorato le cose in maniera un po’ contorta: lui era riuscito ad evitare di intraprendere del tutto la strada sbagliata, aggregandosi però ad un tizio che seguiva un percorso mortale. Succedeva costantemente qualcosa a causa di quella maledizione, e bisognava in continuazione darsi da fare, tentare di salvare il salvabile.
Era uno sballo. L’avventura e l’adrenalina, la presenza costante di John, gli sembrava di essere invincibile e di poter continuare quella vita per sempre.
Poi il Capo era tornato nella sua casa per morire.
Si era rassegnato alla sua assenza, con America al proprio fianco e un lavoro a tenergli occupata la testa; poi era arrivata la chiamata di Charlie e le cose erano degenerate. Di nuovo.
Charlie gli chiede di salvare il culo del figlio di John, vaneggiando su quello che gli deve. A John, in effetti, deve tutto, ma David non c’entra proprio nulla con il rapporto che c’era tra lui e il Capo. Si fa trascinare di malavoglia da sua moglie in quella situazione, e tra le macerie della casa di David è certo che ci siano anche le ceneri di quel poveraccio.
Invece, in un modo assurdo al limite del ridicolo, il ragazzo riesce a sopravvivere e si dimostra il degno figlio di suo padre.
Probabilmente è soprattutto per questo che Jerry lo odia tanto.
Non sa neanche perché sia lì ad aiutarlo. Dalla collina su cui si trovano possono vedere con chiarezza i fulmini cadere sulla città, dietro quel grattacielo in costruzione, con gli operai al lavoro. Quando uno colpisce il tetto dell’edificio, è David a scattare.
David che ha solo un libricino a supportarlo, David che non ha mai avuto il Capo, accanto, a insegnargli come comportarsi, David che si è ritrovato all’improvviso in quella condizione, David che è troppo buono e pappamolla, David che si fa prendere dalle situazioni, David che non sa perdere, David che è il vero figlio di John e che lo dimostra in ogni istante.
Si agisce in maniera perfetta, riesce ad aiutare chiunque possa essere aiutato (tranne se stesso), e in tutti i litigi che saltano fuori è sempre lui ad avere totalmente ragione. Jerry gli sbraita contro e non gli lascia passare neanche il minimo errore di valutazione. Le risposte di David sono ogni volta secche e furiose, gli lancia occhiate che potrebbero incendiare una casa, ma tenta di seguire i suoi consigli.
E riesce sempre, riesce in tutto, è il migliore e John sarebbe fiero di lui, ma questo Jerry non glielo dice mai, neanche per sbaglio.
La fine del mondo finisce, e si ritrova a bere una birra in compagnia dell’eroe. Sono tornati sulla collina e la vista non è più spaventosa.
«Pensi sia colpa mia?» domanda David ad un certo punto: «Pensi che sia io ad attirare le calamità?»
John non glielo ha mai chiesto e lui non si è mai posto il problema. Beve un altro sorso osservando le rovine della città, prendendosi il giusto tempo per mentire: «Cristo, sì.»
Restano lì ad assaporare la mancanza della persona che li ha portati ad odiarsi e a collaborare, la catastrofe di averla persa, prima di tornare a casa.