Peter era un pessimo amico. Zio. Eroe? Qualunque cosa fosse per Claire. Non poteva non pensarlo, considerato che non vedeva Claire da - Dio, tre anni? Non aveva neanche festeggiato i suoi diciott'anni con lei. A pensarci, sentì una fitta di senso di colpa, e un più marcato dispiacere - dispiacere per essersi perso così tanto. Non avrebbe dovuto sentirsi così - ne aveva fatte di cose, in questi tre anni. A provarlo, nelle tasche del suo lungo cappotto nero, c'erano sei indirizzi, numeri telefonici e foto di sei persone molto, molto speciali.
Ma non speciali come Claire.Forse non aveva perso tempo, ma di sicuro aveva perso il tempo che lui e Claire avrebbero potuto avere
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Buffy era un tipo decisamente agile, si trovò a pensare Claire, mentre la Cacciatrice voltava un angolo buio alla ricerca di creature della notte da polverizzare con il suo paletto
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Oh, davvero, era mancato per così tanto che gli occhi di Claire erano umidi. Era una cosa terribile, e Peter voleva picchiarsi, ma non riusciva a far altro che sorridere ancora di più. Vedere Claire così - scossa, commossa, gli stava facendo crescere un calore intenso all'altezza del petto, che non aveva nulla a che fare con l'estate, e tutto a che fare con quella ragazza Texana che aveva salvato, e che lo aveva salvato - in modi diversi, e più di una volta.
"Certo. Sono io, Claire, sono Peter. Claire."
Peter adorava il suono del suo nome. Gli piaceva ripeterlo, le due consonanti liquide che rendevano il suono caldo e brillante come la luce di Agosto. Prese la mano minuta, tesa verso di lui in modo esitante, e la strinse, avvicinandosi.
Claire non voleva piangere. Davvero. Quando vedeva in tv scene di incontri strappacuore-mozzafiato tra persone che non si vedevano da anni sbuffava sempre, ridicolizzando in qualche modo i protagonisti delle vicende, ma al momento non riusciva proprio a fermare il flusso di lacrime che le scorrevano sulle guance. Peter era lì, era tornato. Era tornato e lei stava in tuta da ginnastica rosa e calzini marroni, ma al momento l'abbigliamento era l'unica cosa che le importava, perchè Peter era tornato!Quando lui le prese la mano e la strinse, finalmente Claire si sentì a casa
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Non poteva non pensarlo, considerato che non vedeva Claire da - Dio, tre anni? Non aveva neanche festeggiato i suoi diciott'anni con lei.
A pensarci, sentì una fitta di senso di colpa, e un più marcato dispiacere - dispiacere per essersi perso così tanto.
Non avrebbe dovuto sentirsi così - ne aveva fatte di cose, in questi tre anni. A provarlo, nelle tasche del suo lungo cappotto nero, c'erano sei indirizzi, numeri telefonici e foto di sei persone molto, molto speciali.
Ma non speciali come Claire.Forse non aveva perso tempo, ma di sicuro aveva perso il tempo che lui e Claire avrebbero potuto avere ( ... )
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"Certo. Sono io, Claire, sono Peter. Claire."
Peter adorava il suono del suo nome. Gli piaceva ripeterlo, le due consonanti liquide che rendevano il suono caldo e brillante come la luce di Agosto. Prese la mano minuta, tesa verso di lui in modo esitante, e la strinse, avvicinandosi.
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Claire non voleva piangere.
Davvero.
Quando vedeva in tv scene di incontri strappacuore-mozzafiato tra persone che non si vedevano da anni sbuffava sempre, ridicolizzando in qualche modo i protagonisti delle vicende, ma al momento non riusciva proprio a fermare il flusso di lacrime che le scorrevano sulle guance.
Peter era lì, era tornato.
Era tornato e lei stava in tuta da ginnastica rosa e calzini marroni, ma al momento l'abbigliamento era l'unica cosa che le importava, perchè Peter era tornato!Quando lui le prese la mano e la strinse, finalmente Claire si sentì a casa ( ... )
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