Titolo: Bagno di bellezza
Rating: Giallo
Genere: Dark, Generale, Sovrannaturale
Personaggi: Antonio Fernandez Carriedo (Spagna), Francis Bonnefoy (Francia), Gilbert Beilschmidt (Prussia)
Wordcount: 1074 (
fiumidiparole)
Prompt: Celestial Sunshine / #07 - Aridità @
diecielode + Pelle per la Missione 1 della
terza settimana del
COW-T 3 @
maridichallengeNote: Gen, Vampire!AU
«Dove sarà andato a finire, accidenti?» brontolò Gilbert contrariato, continuando ad aguzzare la vista già di per sé acuta - del resto, era pur sempre un vampiro - ed ad affacciarsi in ogni stanza che incrociava lungo il corridoio.
Si stava alterando, si vedeva dal modo di porsi e soprattutto dallo sguardo corrucciato.
«Il castello sarà anche grande, ma non così grande da poterci sparire dentro!» commentò esasperato.
Francia era sparito, letteralmente dissolto nel nulla.
Spagna e Prussia l'avevano cercato per tutto il castello senza successo: dovevano uscire per andare a fare la consueta scorpacciata di sangue notturno e Francis aveva chiesto loro di aspettarlo prima di allontanarsi definitivamente.
«Dove sarà andato a finire, accidenti?» brontolò Gilbert contrariato, continuando ad aguzzare la vista già di per sé acuta - del resto, era pur sempre un vampiro - ed ad affacciarsi in ogni stanza che incrociava lungo il corridoio.
Si stava alterando, si vedeva dal modo di porsi e soprattutto dallo sguardo corrucciato.
«Il castello sarà anche grande, ma non così grande da poterci sparire dentro!» commentò esasperato.
«Già...» concordò Spagna «Però non è il caso di scaldarsi così tanto... sarà in una delle stanze di questo piano. Sono le uniche che non abbiamo ancora controllato...» aggiunse in tono pacifico, cercando di rasserenare il suo interlocutore.
«Sarà meglio per lui, altrimenti lo uccido» minacciò Gilbert, digrignando i denti.
«Di nuovo» puntualizzò Antonio, ridacchiando per la sua stessa battuta. Si guadagnò un'occhiataccia da parte del Beilschmidt, il quale non aveva evidentemente apprezzato il suo tentativo di fare dello spirito.
«S-scusa...» si affrettò a dire Fernandez, sollevando le mani in segno di resa. Non aveva per niente voglia di prenderle dal prussiano.
Quest'ultimo proseguì nella ricerca, ignorando l'episodio appena accaduto - con gran sollievo del Carriedo.
Guardarono nelle varie camere, nella biblioteca e nello studio, tutte le stanze alle quali si accedeva da quel corridoio, ma del francese continuava a non esserci traccia.
Infine, rimase soltanto il bagno.
«È qui dentro?» domandò Spagna più a se stesso che all'amico, sgranando gli occhi «Che ci fa in bagno?».
«Non chiederlo a me. Anche io vorrei proprio saperlo...» replicò Prussia. Era di nuovo alterato - anzi, forse lo era più di prima.
Afferrò con irruenza il pomello della spessa porta in legno scuro e la tirò a sé.
Inutile dire che era stata chiusa e che adesso non lo era più: i cardini avevano ceduto alla forza bruta al posto della serratura e adesso Gilbert teneva in mano l'anta - che ancora ostruiva la soglia - come se fosse stata di carta.
Dall'interno giunse un fischio e la voce di Francia: «Se volevi entrare bastava dirlo...».
«Francia, cosa fai qui dentro?» si fece avanti Antonio, sporgendosi da oltre l'imponente stazza del Beilschmidt, il quale si stava sbarazzando dell'ingombro che gli impegnava una mano.
Rimase allibito nel vedere che il vampiro biondo era seduto dentro la vasca da bagno riempita di sangue.
La preziosa ceramica bianca era macchiata di un alcuni aloni rossi qua e là, probabilmente dovuto allo sciabordio del fluido al muoversi dell'occupante.
«Sei impazzito?!» esclamò esterrefatto il Carriedo. L'odore di sangue che dalla stanzetta stava spandendosi anche nel corridoio era molto più che allettante ed il castano dovette fare uno sforzo per impedirsi di farsi strada fino alla vasca e berne avidamente il contenuto.
Del resto, c'era pur un motivo se lui e Prussia stavano per andare a caccia.
Gli occhi rossi dell'albino erano quasi fuori delle orbite e la lingua passava febbrile sulle labbra.
«Sono le nostre scorte queste...?» domandò con voce leggermente tremula, segno di scarso autocontrollo.
Antonio lo afferrò per le braccia per impedirgli di saltare dentro la vasca.
«Che cosa ci fai lì?» indagò quest'ultimo, mentre Gilbert cercava di svincolarsi dalla morsa delle sue mani.
Francis allargò le braccia come a mostrare meglio la scena. Del sangue gocciolò sul pavimento e Prussia emise un ringhio gutturale da predatore cercando di gettarsi sulla macchia.
«Sto curando la mia pelle» replicò in tono del tutto tranquillo il Bonnefoy «Si è inaridita terribilmente nell'ultimo periodo...».
«E fare il bagno nel sangue aiuta?» chiese Fernandez, aumentando la forza della presa sull'albino, ormai più simile ad un animale che ad una persona. Stava impazzendo per la sete.
«Certo» asserì con ovvietà il biondo, inarcando le sopracciglia «Il bagno nel sangue fa bene alla pelle...».
Sembrava stupito dal fatto che il suo interlocutore non fosse a conoscenza di quella nozione.
«Spero tu stia scherzando...» fece il Carriedo, esterrefatto «Hai usato le scorte di tutti per farti bello?!».
Prussia - dopo tanto dibattersi - riuscì finalmente nel suo intento: si svincolò dalle mani di Spagna e si gettò con un salto ferino addosso a Francia.
Purtroppo i suoi riflessi non furono molto rapidi: lo spagnolo gli si gettò sopra, placcandolo sul pavimento.
«Questa situazione è tutta colpa tua, Francia...!» constatò il castano, stringendo le braccia attorno al torace dell'altro. Se Gilbert fosse stato ancora in vita, probabilmente avrebbe avuto dei problemi a respirare con quella morsa stretta attorno.
«Non ve l'ho chiesto io di venire a controllarmi...» controbatté il Bonnefoy stizzito.
«Lasciami! Devo averlo...!» esclamò Prussia «Non ce la faccio più, l'odore è... oh...».
Francis, protesosi sulla vasca in modo da raggiungerlo, gli aveva affibbiato un colpo rapido e duro in un punto preciso dietro la testa, facendogli perdere i sensi.
«Ecco fatto» disse in tono semplicistico il biondo con una scrollata di spalle «Adesso non è più un problema...».
In effetti, non aveva tutti i torti: perdendo i sensi Prussia era diventato mausueto.
Spagna lasciò la presa su di lui e si alzò in piedi, rivolgendo la propria attenzione al compagno ancora cosciente.
«Potresti lasciar perdere la tua pelle e venire a caccia? Non ce la faccio da solo a portare abbastanza scorte per tutti e due...» s'interruppe e lanciò un'occhiata di sbieco al compagno a terra «... e dubito che lui si accontenterà di poco».
Il Bonnefoy lanciò dapprima uno sguardo al compare steso a terra, poi lo alzò sul suo interlocutore. A giudicare dall'espressione sembrava infastidito.
Infine disse: «Va bene, vengo... anche se avrei preferito rimanere ancora un po'...».
Sembrava trovarsi perfettamente a proprio agio immerso nel sangue. Antonio non riusciva a spiegarselo: era un vampiro anche lui in fin dei conti. Come riusciva a rimanere così sereno ed impassibile in mezzo a tutto quel sangue...?
Quando si levò dalla vasca le sue membra erano di un pallido rosso e gocciolavano copiosamente sangue.
Fernandez spostò gli occhi dal biondo: aveva un autocontrollo discreto, ma c'era un limite a tutto, anche a quello.
«Per favore, asciugati e metti del profumo o qualcosa che copra l'odore di sangue...» supplicò il Carriedo, chiudendosi il naso con due dita.
«Ah...» sospirò il Bonnefoy, uscendo dalla vasca allungandosi a prendere un asciugamano «Andiamo e portiamo Prussia al suo feretro...».
Così dicendo si piegò finendo di fermarsi l'asciugamano in vita, quindi raccolse il corpo del Beilschmidt e se lo caricò su una spalla.
«La prossima volta, però, se vuoi farti un bagno del genere assicurati di essere da solo...» disse Spagna.
«Come siete sensibili...» protestò Francis, sollevando gli occhi al cielo con esasperazione, incamminandosi per uscire dal bagno al seguito dello spagnolo.