Titolo: Novelli sposi
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Introspettivo
Personaggi: Antonio Fernandez Carriedo (Spagna), Roderich Edelstein (Austria)
Wordcount: 1424 (
fiumidiparole)
Prompt: Prima notte di nozze per il
p0rn fest #6 @
fanfic_italiaNote: First time, Handjob, Lemon, Yaoi
Fernandez impiegò relativamente poco tempo a spogliarsi rispetto all'Edelstein. In canottiera e boxer si sedette sul materasso e si voltò a guardare il suo novello sposo: obiettivamente era un bel ragazzo.
«È la nostra prima notte di nozze» comunicò il Carriedo senza alcun tono particolare nella voce. Era solo una mera informazione.
«Lo so, e non vedo l'ora di dormire» rispose l'austriaco. Dal tono esausto lo spagnolo dubitò fortemente ci fosse qualche doppio senso nella sua affermazione.
«Non dovremmo fare qualcosa la prima notte di nozze? Almeno, così si fa nel mio paese...» replicò Antonio.
La festa era andata bene. Si era tenuta in una delle sale dei ricevimenti del palazzo reale di Vienna e c'erano state così tante persone che i due festeggiati, Austria e Spagna, non erano riusciti a parlare con tutti.
Non ne avevano fatto un caso di stato. Certamente tutti i nobili che non avevano avuto occasione di parlare con loro avrebbero trovato il modo di sopravvivere ugualmente.
«Sono esausto» sospirò Roderich entrando nella loro "camera matrimoniale".
«Sapessi io...!» gli fece eco Antonio, seguendolo dentro stiracchiandosi in modo molto appariscente e non esattamente educato.
La stanza era grande, in viola e molto sontuosa. Il letto matrimoniale era sovrastato da un baldacchino drappeggiato di pesanti tendaggi viola aperti a rivelare il copriletto dello stesso colore ma bordato d'oro.
Austria si avvicinò alla specchiera ed iniziò a disfare l'abito elegante da cerimonia che quella stessa mattina aveva impiegato più di un'ora a capire come mettere e ad eseguire tale operazione.
Spagna, più in là, stava spogliandosi vicino al letto, sul quale appoggiava i vari strati di abbigliamento man mano che li toglieva. Avrebbe dovuto trovargli un altro posto, però, dato che in quel letto avrebbero dovuto dormirci.
Fernandez impiegò relativamente poco tempo a spogliarsi rispetto all'Edelstein. In canottiera e boxer si sedette sul materasso e si voltò a guardare il suo novello sposo: obiettivamente era un bel ragazzo.
«È la nostra prima notte di nozze» comunicò il Carriedo senza alcun tono particolare nella voce. Era solo una mera informazione.
«Lo so, e non vedo l'ora di dormire» rispose l'austriaco. Dal tono esausto lo spagnolo dubitò fortemente ci fosse qualche doppio senso nella sua affermazione.
«Non dovremmo fare qualcosa la prima notte di nozze? Almeno, così si fa nel mio paese...» replicò Antonio.
Roderich arrossì un po', cercando però di mantenere intatto il proprio contegno di nobile. Parlare di cose del genere tra maschi gli creava un imbarazzo profondo di cui non voleva dare dimostrazione esteriormente.
«Ma siamo entrambi maschi» fece notare, continuando a spogliarsi, anche se lo fece con movimenti più incerti.
Antonio sbatté le palpebre con innocenza e perplessità.
«Si può fare anche tra maschi. Non è impossibile» decretò con naturalezza. Sembrava avere esperienza in merito e ciò contribuì a far sentire ancor più a disagio Roderich.
Cadde un silenzio pesante e palpabile che perdurò alcuni minuti. Nessuno dei due sapeva come combatterlo efficacemente.
Stranamente, il primo a parlare fu Austria, il quale disse: «Il nostro matrimonio è stato fatto solo per interesse politico».
Spagna attese qualche secondo prima di rispondere molto semplicemente: «Non hai mai fatto l'amore?».
Roderich assunse un cipiglio palesemente indignato, ma non riuscì a dire niente: in effetti, lui era ancora vergine.
«Cosa c'entra questo?!» disse dopo un po'.
«Be', potrebbe essere che non vuoi fare l'amore perché non l'hai mai fatto...» controbatté con voce sommessa Spagna, continuando a mantenere il contatto visivo con il suo corpo e con lui.
L'austriaco lo guardò cercando di sostenere impassibilmente lo sguardo dello spagnolo.
In parte quello che aveva detto Spagna era vero, ma in parte non vedeva perché erano ambedue maschi. Un po' aveva paura di far l'amore con un altro maschio.
«Non vuoi provare? Prometto di fare piano...».
Antonio sembrava affranto dalla scelta di Roderich. A quanto pareva aveva pensato - ed aveva sperato fino ad allora - di fare anche sesso. Doveva tenerci particolarmente.
Forse - e l'Edelstein si trovò improvvisamente molto più in imbarazzo di quanto fosse stato fino a quel momento - Fernandez non si era sposato con lui solo per gli interessi politici dei suoi regnanti. Forse c'era dell'altro, anche a livello sentimentale.
L'aristocratico rimase interdetto per qualche momento, riflettendo sui pro e i contro della possibilità di dare o meno il proprio consenso.
Infine scelse che sì, poteva provare. Spagna non sembrava il tipo da sesso violento e per lui era una cosa molto positiva.
«Va bene, proviamo» decretò l'Edelstein, avvicinandosi al suo novello sposo.
Sul viso di quest'ultimo comparve un sorriso grato. Si tolse la canottiera e i boxer, inginocchiandosi nudo sul copriletto. La sua carnagione più scura dovuta al clima soleggiato tipico del suo paese strideva in contrasto con il pallore quasi candido della pelle di Roderich. Era intrigante in un modo tutto suo particolare.
Austria gli si sedette vicino con indosso solo le mutande. Un po' si vergognava di presentarsi così, ma ci avrebbe fatto l'abitudine dato che avrebbe dormito spesso con il Carriedo negli anni a venire - o almeno, così sperava in cuor suo.
Non appena si fu accomodato sul copriletto avvertì le mani di Antonio strisciargli sensualmente prima sulla schiena e poi sulle spalle. Si sentì abbracciare da dietro, il torace tiepido del suo sposo a contatto con la sua pelle. Le sue carezze s'interruppero per il breve periodo dell'abbraccio, tempo nel quale Antonio ricoprì di baci la sua nuca. Dopo scese con le dita ad accarezzargli il petto e la pancia in modo sensuale.
Roderich si ritrovò a desiderare profondamente il contatto con le sue mani, smaniando per le sue carezze.
Le sue mani scesero poi sotto l'ombelico, fino ad accarezzare il rigonfiamento leggero nelle sue mutande. Un sospiro tremante fuoriuscì dalle labbra dell'austriaco.
«Posso...?» chiese gentilmente, sporgendo il capo sopra la sua spalla per vedere la sua risposta - si aspettava un cenno del capo piuttosto che un "sì" o "no" verbale.
Il musicista annuì ed allora il suo partner violò le sue mutande, andando a posare le proprie dita sul suo membro.
Austria trasalì per il contatto intimo, però non si ritrasse: iniziava a piacerglila sensazione di tensione muscolare e di desiderio fisico che lo permeavano.
La masturbazione iniziò pian piano, con delicatezza, per poi prendere una piega un po' più veemente con il trascorrere del tempo. Fortunatamente l'Edelstein era già seduto, perché le gambe cominciarono a diventargli molli e deboli, incapaci di sostenerlo. Addirittura iniziarono a tremargli impercettibilmente.
Non aveva immaginato neppure lontanamente che il tocco di Spagna in zone tanto intime e delicate potesse essere così delicato e allo stesso tempo stuzzicante. Austria voleva essere toccato ancora e ancora.
Avvertiva il proprio pene diventare duro nella mano di Antonio e la sensazione che gli dava era di forte, immenso piacere.
L'austriaco si umettò le labbra secche, chiudendo gli occhi ed abbandonandosi contro il corpo alle sue spalle.
Spagna sorrise: non aveva mai visto Austria tanto rilassato.
Fernandez lasciò vagare le dita calde della sua mano libera lungo la schiena dell'altro, spingendosi sempre più giù.
«Cosa vuoi fare?!» domandò allora l'Edelstein, improvvisamente di nuovo all'erta. Prima che potesse fare o dire altro, il Carriedo si leccò indice e medio e li fece strisciare lungo la linea tra le natiche fino a trovare la sua apertura. Si infilò in essa, affondando lentamente.
Roderich sgranò gli occhi e drizzò subito la schiena, rabbrividendo per un piacere nuovo che lo stava eccitando ad un ritmo molto maggiore di quanto la sola masturbazione riuscisse a fare.
Antonio non si fece alcuno scrupolo e fece quanto doveva. Se non l'avesse fatto, la penetrazione sarebbe risultata decisamente dolorosa, soprattutto perché era la prima.
Austria si ritrovò a gemere, le guance calde ed il pene eretto che gli stava sopra le cosce chiuse, dove la mano del suo novello sposo poteva arrivare agilmente.
Dopo alcuni minuti, le dita dello spagnolo si ritrassero ed il corpo dell'austriaco tornò dolorosamente vuoto.
A quel punto Spagna lo costrinse a sollevarsi ed Austria eseguì, anche se con fatica: si sentiva le membra molli e deboli.
La mano destra del suo partner era ancora stretta attorno alla sua erezione.
Antonio lo accolse sul proprio grembo. Fece strisciare la mano sul proprio inguine fino al proprio pene, lo prese e cercò di infilarlo nel sedere di Roderich.
Quest'ultimo trasalì nel percepire il primo contatto con esso. Gemette quando venne penetrato.
Fernandez si spinse dentro pian piano, esortando l'Edelstein a muoversi con il bacino per far affondare la propria erezione in lui.
Il nobile si sentì riempire di nuovo, stavolta di un corpo caldo e grosso che gli strappò un acuto ansito.
Temeva di non riuscire a contenere una sensazione tanto forte.
Le spinte arrivarono poco dopo ed Austria - per quanti sforzi facesse - non riuscì a reprimere i gemiti, che uscirono dalle sue labbra in una sequela simile ad una nenia oscena.
Era estatico, qualcosa di troppo bello per poter essere descritto a parole.
Il musicista raggiunse l'orgasmo poco dopo, macchiando la mano di Spagna con il suo seme. Un sospiro di sollievo tracimò la sua bocca mentre si accasciava sul corpo di Antonio respirando profondamente.
«Oh...» mormorò, tentando di riprender fiato.
«Non dirmi che non ti è piaciuto...» replicò Fernandez in tono deluso.
«No, non è così...» assicurò Roderich, cercando di assumere di nuovo il suo solito contegno «È stato... bello».
Non ci credeva nemmeno lui, eppure era così. Gli era piaciuto.
«Bene, allora poi potremmo rifarlo!» esclamò il Carriedo sollevato.
Non sarebbe stato un matrimonio così orribile, in fin dei conti.