Sul divano

May 20, 2012 09:34

Titolo: Sul divano
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Generale
Personaggi: Feliciano Veneziano Vargas (Nord Italia), Lovino Romano Vargas (Sud Italia)
Wordcount: 828 (fiumidiparole)
Prompt: Set Federica / #4. Reciproca @ mmom_italia + Incest per la terza settimana delle Badwrong Weeks @ maridichallenge
Note: Incest, Linguaggio, Self!love, Yaoi. Scritta per mmom_italia
Romano fissava suo fratello con le guance rosse, indeciso: Feliciano gli era crollato addormentato addosso e lui non sapeva decidersi a spostarlo. Quel viso sereno, l'espressione beata e i sospiri dolci contribuivano a farlo sentire a disagio, in imbarazzo.
Non riusciva a trovare la forza per muoverlo. Non era un comportamento molto da lui, se ne rendeva perfettamente conto da solo, eppure Veneziano riusciva a far uscire allo scoperto quel lato del suo carattere che solitamente riusciva a tenere ben nascosto.
«S-sta solo dormendo. Posso spostarlo, non c'è niente di male...».

Quando Veneziano, dopo cena, si abbioccava sul divano, diventava estremamente carino anche agli occhi di suo fratello maggiore.
Romano fissava suo fratello con le guance rosse, indeciso: Feliciano gli era crollato addormentato addosso e lui non sapeva decidersi a spostarlo. Quel viso sereno, l'espressione beata e i sospiri dolci contribuivano a farlo sentire a disagio, in imbarazzo.
Non riusciva a trovare la forza per muoverlo. Non era un comportamento molto da lui, se ne rendeva perfettamente conto da solo, eppure Veneziano riusciva a far uscire allo scoperto quel lato del suo carattere che solitamente riusciva a tenere ben nascosto.
«S-sta solo dormendo. Posso spostarlo, non c'è niente di male...» si disse Lovino, cercando di convincersi a farlo.
Gli cinse le spalle e fece per muoverlo, ma l'altro si sistemò meglio addosso a lui sospirando un delicato e soffuso: «Veee...!».
«Stupido fratellino, si addormenta sempre quando non dovrebbe...» borbottò Romano scocciato, muovendo la mano per accarezzargli i capelli.
Era piacevole toccarglieli perché erano sempre lisci e morbidissimi, come fili di seta. Lui, per quanto spesso e bene potesse lavarli, non riusciva mai a raggiungere quello stesso risultato; per cui, dato che stava dormendo, decise che poteva approfittarne un po'.
Le sue dita s'insinuarono sotto i capelli castano chiaro del fratellino, scorrendo tra di essi finché incontrò sulla propria strada il suo ricciolo ribelle.
Sollevò la mano prima di toccarlo, ma poi la voglia di interrompere il dolce sonno del settentrionale prevalse ed i suoi polpastrelli andarono a chiudersi attorno al ricciolo. Lo massaggiò lentamente, osservando lo scorcio traverso del viso del più giovane che aveva modo di vedere, in attesa di scorgere una sua qualche reazione.
L'espressione di Veneziano rimase imperturbabile per qualche momento, poi però iniziò a dar manifestamente segno di piacere: le sue labbra s'incurvarono in un sorriso sempre più grande e si ritrasse leggermente nelle spalle, muovendosi lievemente a scatti.
Dopo pochi attimi si svegliò, aprendo gli occhi e posandoli sul volto del maggiore mentre si sollevava, mettendosi seduto.
«F-fratellone... s-smetti... ihihih...!» borbottò.
Stava godendo anche se si stava trattenendo per la maggior parte dal mostrarlo apertamente.
«No, non smetto stupido fratellino: ti sei addormentato su di me!» spiegò Lovino.
Sapeva bene che quella era tutt'altro che una punizione esemplare, ma non sapeva come altro fargli presente il suo disagio nel trovarselo addormentato addosso.
«N-non... l'ho fatt... eeeh-ehw!» esclamò Feliciano, stringendosi ancor di più nelle spalle e mugolando senza riuscire ad articolare parole coerenti e comprensibili.
Nei suoi pantaloni, all'inguine, il minore avvertiva il proprio pene inturgidirsi ed irrigidirsi, ovviamente: il ricciolo era la sua zona erogena per eccellenza, più sensibile persino dei suoi genitali, ai quali era tuttavia relegata l'espressione puramente fisica del proprio grado d'eccitazione.
Il più giovane dei due Vargas risalì con le mani lungo gli avambracci dell'altro, stringendo con spasmi convulsi le falangi sulla sua camicia.
Non voleva più che il suo fratellone smettesse: gli piaceva troppo il tocco delle sue dita sul suo ricciolo, anche se adesso voleva ricambiare.
Con un notevole sforzo di volontà il settentrionale sollevò la mano destra e chiuse i polpastrelli attorno al ricciolo di Romano, iniziando blandamente a strofinare.
Lovino venne colto totalmente alla sprovvista dal suo gesto. Emise un gemito acuto e stridulo, prima di iniziare a mugolare a mezza voce, unendo i propri versi a quelli emessi dal più giovane.
Il piacere che si restituivano reciprocamente era tale da incalzare ambedue ad aumentare il ritmo sempre più.
«S-stupido fratellino... ehw...!» borbottò Romano, tremando leggermente.
Veneziano si protese verso di lui ed avvicinò le proprie labbra alle sue. Il meridionale annullò ogni distanza residua con un brusco impeto, baciandolo.
Si stavano consumando a vicenda ma nessuno dei due voleva essere il primo a smettere.
Veneziano fu tuttavia il primo a necessitare di attenzioni al proprio membro, al quale portò in fretta la mano libera, integrando l'azione del fratello con la propria.
Romano lo imitò dopo poco, anche lui bisognoso d'attenzioni e soddisfazioni palpabili al suo pene, che attraverso la stoffa dei pantaloni percepiva ben duro e dritto.
Proseguirono con quella masturbazione incrociata ancora per qualche momento, quando poi entrambi raggiunsero l'orgasmo, momento in cui si avvicinarono fisicamente l'uno all'altro all'altezza del petto.
Vennero ciascuno nei propri calzari, macchiando il cavallo dei pantaloni.
Lovino recise il contatto con Feliciano e sospirò mentre allontanava la mano dal ricciolo dell'altro, esattamente come fece quest'ultimo con il suo.
«Sei... stanco, fratellone?» domandò il minore con il fiato corto, esaminando la sua espressione.
«Tsk! Non... dire cazzate...!» sbottò il maggiore alzandosi in piedi. In realtà aveva mentito: si era stancato veramente tanto e la rilassatezza dei sensi che percepiva non lo aiutava ad avvertire meno la stanchezza - anzi, il contrario.
«Fratellone, dove vai?» chiese Feliciano alzandosi a propria volta, seguendo con lo sguardo l'altro.
«In camera a cambiarmi i vestiti!» replicò Lovino. Non aveva la minima intenzione di dormire con le mutande macchiate del proprio sperma. Già che c'era avrebbe anche fatto un bagno, così sarebbe andato a dormire pulito e profumato.
«A-ah! Aspettami, vengo anche io...!» dichiarò il settentrionale, correndogli appresso cercando di raggiungerlo: dopo quel che avevano fatto non voleva rimanere da solo.
Voleva che suo fratello gli facesse ancora le coccole.

pairing: nord italia/sud italia, fandom: axis powers hetalia, rating: nsfw

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