Di momenti in cui ci si lascia convincere facilmente

May 18, 2012 18:03

Titolo: Di momenti in cui ci si lascia convincere facilmente
Rating: Rosso
Genere: Erotico
Personaggi: Antonio Fernandez Carriedo (Spagna), Olanda
Wordcount: 967 (fiumidiparole)
Prompt: Set Federica / #3. Reciproca @ mmom_italia + 38. Chiudi gli occhi @ 500themes_ita
Note: Self!love, Yaoi. Scritta per mmom_italia
Spagna poteva reputarsi orgoglioso di sé e delle proprie capacità persuasive: contro ogni sua più rosea previsione, era riuscito a convincere Olanda ad andare in camera con lui.
Fin da quando l’aveva colonizzato lo spagnolo aveva aspettato e sognato l’arrivo di quel momento.

Spagna poteva reputarsi orgoglioso di sé e delle proprie capacità persuasive: contro ogni sua più rosea previsione, era riuscito a convincere Olanda ad andare in camera con lui.
Fin da quando l’aveva colonizzato lo spagnolo aveva aspettato e sognato l’arrivo di quel momento.
Olanda era un giovane dal carattere piuttosto particolare ed era pertanto difficile da trattare; in aggiunta a ciò c’era il fatto che l’olandese lo odiava in modo che definire palese era diminutivo - per non dire eufemistico. Eppure, nonostante tutto, adesso era lì, seduto sul bordo del suo materasso, a fissarlo in attesa con cipiglio leggermente irritato.
Spagna lo amava, e a quanto sembrava il sentimento era almeno in parte ricambiato, altrimenti l’olandese non si sarebbe lasciato convincere a seguirlo: quando voleva sapeva essere la persona più cocciuta e testarda del mondo.
Antonio si stava spogliando nascosto dietro un paravento situato in un angolo della stanza mentre, silenziosamente, gioiva: aveva ammirato per così tanto tempo il meraviglioso corpo di Olanda da lontano che adesso il solo fatto di poterlo avere vicino e solo per sé lo animava di una gioia profonda e quasi convulsa.
Olanda osservava l’ombra dello spagnolo che si intravedeva attraverso la sottile parete divisoria del paravento. Non si vedeva niente di chiaro e definito, però già il fatto di vederlo muoversi per cambiarsi d’abito era una conquista.
Dopo pochi momenti Fernandez uscì allo scoperto senza più la solita camicia gialla, il gilet rosso sgargiante e i pantaloni marroni, bensì con una canotta rossa ed un paio di semplici boxer gialli.
Pareva proprio che avesse una passione smodata per l’appaiamento del rosso con il giallo.
L’olandese, dal canto suo, indossava una canotta bianca a mezze maniche ed un paio di boxer blu scuro, abbinamento che richiamava alla mente i colori della sua amata sciarpa.
Il Carriedo gli si sedette affianco in un primo momento, poi si spostò carponi sul centro del materasso, sdraiandosi sul fianco. Afferrò il lembo della canotta del compagno e lo tirò piano per convincerlo a stendersi con lui.
«Olanda ti sdrai...?» domandò in modo esplicito, tirando con più insistenza.
L’interpellato si volse verso l’altro lanciandogli un’occhiata torva, però lo esaudì, stendendoglisi vicino. Allora, Spagna si mise di nuovo carponi - Olanda ancora non si capacitava di quanto attivo fosse quell’uomo, addirittura a tarda sera - e si spostò verso le gambe dell’altro.
«Cosa vuoi fare?» l’interrogò l’olandese con diffidenza, seguendo i suoi movimenti.
«Chiudi gli occhi» replicò criptico lo spagnolo mentre le sue mani si muovevano rapidamente verso i suoi boxer.
Finché Olanda non avvertì le sue dita afferrare l’elastico delle mutande ed abbassarlo rimase con gli occhi bene aperti: non riusciva a fidarsi fino in fondo del Carriedo. Solo quando sentì il proprio membro uscire allo scoperto, allora obbedì al comando impartitogli, ma non senza avvertire: «Non fare scemenze, chiaro?».
C’era un sentore chiaro di minaccia nella sua voce che Antonio percepì distintamente e che lo mise in allerta: aveva imparato per esperienza diretta e personale che le minacce di Olanda andavano a effetto sempre, in un modo o nell’altro, prima o poi.
«Di me ti puoi fidare» gli assicurò Antonio orgoglioso ed impaziente mentre avvicinava la mano destra ai suoi genitali.
Quando li toccò l’olandese sobbalzò impercettibilmente a causa del contatto tra la pelle fredda dell’altro e la propria, calda o quantomeno tiepida.
Brividi gli corsero lungo la spina dorsale, risalendogli dal basso verso l’alto, scuotendo le sue membra.
Le dita di Fernandez rimasero ferme per poche frazioni di secondo, attendendo che i brividi cessassero, dopodiché iniziò a muovere le falangi, masturbando il partner con un po’ di forza, inchiodando i propri occhi smeraldini al volto di quest’ultimo per vedere le espressioni che vi si sarebbero dipinte sopra col progredire dell’azione.
Lo vide aggrottare le sopracciglia, apparendo tutt’altro che appagato; allora aumentò un poco il ritmo e rese un po’ più delicata la presa.
L’espressione dell’altro cambiò, assumendo connotati più sereni, molto meno minacciosi. Socchiuse le labbra e sospirò debolmente.
Spagna sentiva il suo pene indurirsi nella propria presa, sintomo che non se la stava cavando poi così male.
Lo spagnolo era così concentrato ed eccitato che nemmeno si accorse del fatto che Olanda lo stava chiamando.
Fu per quello che, quando quest’ultimo protese a colpo sicuro la mano ad afferrargli il pene mezzo eretto attraverso il tessuto dei boxer, lo spagnolo venne colto talmente alla sprovvista da sobbalzare.
«Olanda, cosa stai...?!»
«Chiudi gli occhi» gli intimò l’olandese con un tono nel quale era sottesa una nota di irritazione. Avrebbe voluto aggiungere “e stai zitto” - oh, quanto gli sarebbe piaciuto aggiungerlo...! - ma Fernandez si era già zittito per proprio conto, troppo occupato a mordersi le labbra per sopprimere i gemiti che spontaneamente cercavano di uscire.
Ambedue con gli occhi chiusi muovevano le mani spinti solo da ciò che stavano toccando e dalle sensazioni che stavano provando. I sospiri che di tanto in tanto giungevano reciprocamente alle loro orecchie erano solo un indice di apprezzamento di quanto stava accadendo altrove all’interno del loro corpo.
A dispetto di tutti gli anni che aveva passato ad odiare Spagna, Olanda in quel momento stava godendo nel profondo e lo stesso spagnolo non poteva chiedere di meglio di quanto stava provando - forse solo avere un rapporto completo ed esaustivo con il compagno avrebbe potuto superare l’estasi di quel momento.
Agendo in quel modo, entrambi raggiunsero l’orgasmo nello stesso istante, sporcando Olanda la mano di Spagna e quest’ultimo le proprie mutande.
Sospirarono in coro e Antonio non riuscì a rimanere ulteriormente carponi: improvvisamente rilassato, i suoi arti non riuscirono più a rimanere tesi e reggere il suo peso e lui cadde steso sul corpo del partner con la testa appoggiata sul suo stomaco.
«Sei pesante, spostati» comandò l’olandese, aprendo finalmente gli occhi e fissandoli sul soffitto.
«Non ce la faccio...» si scusò lo spagnolo con un sospiro ulteriore, beandosi del tepore del suo ventre.
«Fattelo riuscire, perché altrimenti ti scaravento giù dal letto» fu la candida richiesta che Olanda pose in risposta.

pairing: olanda/spagna, fandom: axis powers hetalia, rating: nsfw

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