Titolo: Senza freni
Rating: Rosso
Genere: Erotico, Slice of life
Personaggi: Dante, Nero
Wordcount: 1195 (
fiumidiparole)
Prompt: Roberta / #5. Dildo/vibratore/fleshlight/doll @
mmom_italia + Age difference per la Badwrong Week #1 @
maridichallengeNote: Age difference, Drunk!sex, Lemon, Self!love, Sex toys, Yaoi
Il suo viso divenne paonazzo e caldo mentre si voltava a dargli le spalle: voleva tornare alle sue occupazioni. Per accompagnarlo aveva dovuto interrompere la manutenzione della sua pistola ed aveva intenzione di finirla prima di riutilizzarla. Non aveva voglia di assecondare le perversioni di un ubriaco.
Aveva mosso a malapena un passo verso la porta quando il suo compagno esclamò: «Che bel culetto che hai, ragazzo...».
Occuparsi di Dante dopo che aveva alzato un po' troppo il gomito era un compito veramente ingrato. Già era una persona difficile da trattare da sobrio, quando ogni sua provocazione era fatta intenzionalmente; da sbronzo la sua depravazione non aveva limiti.
Nell'arco di una decina o poco più di minuti durante i quali non aveva fatto altro che sollevare Dante dalla sua sedia dietro la scrivania e scortarlo in camera da letto, aveva subito più palpate e strusciatine e provocazioni oscene di quante ne ricordasse in tutta la vita.
Aveva anche provato ad ammansirlo tirandogli qualche calcio negli stinchi ma Dante non solo li aveva evitati quasi tutti, ma aveva anche approfittato del momento per baciarlo ed infilargli un paio di volte la lingua in bocca.
Quando finalmente era riuscito a scrollarselo di dosso, il ragazzo non aveva potuto fare a meno di notare la protuberanza piuttosto palese che premeva al di sotto della cerniera dei pantaloni dell'uomo.
Il suo viso divenne paonazzo e caldo mentre si voltava a dargli le spalle: voleva tornare alle sue occupazioni. Per accompagnarlo aveva dovuto interrompere la manutenzione della sua pistola ed aveva intenzione di finirla prima di riutilizzarla. Non aveva voglia di assecondare le perversioni di un ubriaco.
Aveva mosso a malapena un passo verso la porta quando il suo compagno esclamò: «Che bel culetto che hai, ragazzo...».
Nero cercò di ignorare il rozzo complimento ma Dante a quanto pareva era deciso a non dargli tregua: «Vieni qui, ho voglia di divertirmi con quel bel culetto».
Nero non era un tipo paziente né tantomeno calmo. Era facile fargli perdere le staffe e fu proprio quello che accadde in quel momento.
«Ah, davvero?» esclamò, andando verso il cassettone dove tenevano la biancheria. Tirò a sé il cassetto più in alto e frugò tra gli indumenti finché non estrasse quello che aveva tutta l'aria di essere un grosso vibratore.
Dante sorrise inebetito: «Ti accontenti di quel giocattolo...? Il mio è molto più grosso».
«Oh, non preoccuparti questo non è per me» lo rassicurò il più piccolo, avanzando a passo sicuro verso il suo interlocutore.
Arrivato ad una certa distanza da lui gli afferrò una caviglia e tirò, facendolo cadere giù dal letto.
L'uomo si aggrappò goffamente al bordo del materasso, ma a niente valse il suo penoso tentativo di risalire su di esso, perché con un altro strattone - stavolta in corrispondenza del bacino - il minore lo costrinse a voltarsi carponi, mostrandogli il sedere.
La sbronza del suo partner era tale che l'unica cosa sensata che riuscì a dire fu: «Mi fai girare la testa...».
Dal modo in cui l'aveva detto non si evinceva neanche se fosse un modo di dire per indicare che era impazzito per Nero - cosa di cui ormai questo era bene a conoscenza - o che il movimento gli aveva causato mal di testa.
Al ragazzo però non importava poi molto in quel momento. Passò le mani al davanti del corpo del suo partner e con movimenti esperti gli slacciò la cintura e gli calò i pantaloni fino alle ginocchia, denudandogli il posteriore.
Dante non era certo sprovvisto di fascino e persino il suo didietro era attraente per il suo fidanzatino, anche se quest'ultimo non era dell'umore migliore per godersi la bella vista.
Nero gli accarezzò con la punta dell'indice l'intera lunghezza del pene duro, strappandogli un gemito struggente ed osceno che gli diede un gran piacere. Dopo essersi goduto per qualche istante quella splendida sensazione di assoluto potere, il ragazzo decise di proseguire e con un gesto secco inserì il vibratore tra le natiche del più grande, mancando di poco l'entrata.
Dante sobbalzò per il colpo inatteso emettendo un grido di dolore ed iniziando a dibattersi, anche se in maniera fiacca per l'effetto della sbornia.
Nero corresse la mira e stavolta riuscì a penetrarlo, strappandogli un nuovo gridolino. Lasciò che sporgesse di una buona metà, evitando di forzare l'entrata di Dante per non creargli più dolore del dovuto: il giorno dopo avrebbe dovuto rispondere del suo operato ad un uomo sobrio e non sarebbe stato così divertente.
Azionando l'oggetto, i versi di dolore del cacciatore di demoni si tramutarono in mugolii di piacere. Sotto il tocco delle sue dita demoniache Nero percepì l'erezione del più vecchio muoversi leggermente.
Cominciò a masturbarlo lentamente, spostando con l'altra mano il giocattolino.
Dante fremeva inerme, mugolando e lamentandosi. La sua mente era troppo ottenebrata dall'alcol perché potesse darsi un qualche contegno.
Nel limite di quanto i suoi pantaloni gli concedevano divaricò le gambe e spinse il sedere verso il ragazzo, ondeggiando con il bacino.
Nero riusciva a trattenersi a stento dal ridere: era veramente pietoso come un uomo che si atteggiava tanto a figo da sobrio da ubriaco fosse così facile da umiliare. Tutto ciò gli dava una sensazione di potere assoluto che lo appagava emotivamente. Dante era alla sua più completa mercé, senza possibilità di ribellarsi.
«Spingilo più dentro... ahw» gemette il cacciatore di demoni, aggrappandosi al copriletto «Più giù, più... ohw, sì proprio lì...» sospirò quando Nero lo accontentò.
La sua mano stringeva saldamente l'erezione del più vecchio e si muoveva ad un ritmo medio. Era troppo impegnato a divertirsi stuzzicandolo con il vibratore per preoccuparsi di quello.
Non si divertiva così tanto neanche quando facevano del sesso canonico. Avrebbe dovuto provare a sottometterlo in quella maniera molto tempo prima: era gratificante per il suo ego.
Quand'ebbe spinto per intero il vibratore nell'ano del suo partner, quest'ultimo cominciò a dimenarsi col chiaro intento di spostarlo nel punto dove gli dava maggior piacere. I mugolii triplicarono in frequenza ed intensità e persino la sua erezione diede manifesto apprezzamento del nuovo stato di cose, divenendo ancor più turgida.
Nero cominciava ad avere male alle ginocchia a furia di stare chino sul pavimento ed anche i continui spostamenti del fondoschiena di Dante non erano proprio piacevoli da subire, specie perché lo colpiva spesso sul torace.
All'improvviso il più grande iniziò ad agitarsi ancora di più e ad ansimare pesantemente. Con una mano afferrò la mano che il più piccolo stava usando per masturbarlo e cercò di farla muovere più in fretta. Ci riuscì, anche se in maniera un po' goffa.
«Che stai facendo?» domandò Nero inarcando stupito un sopracciglio: fino ad allora non si era minimamente preoccupato della sua erezione.
«Sto per ven...!» esordì ma s'interruppe gemendo di soddisfazione mentre raggiungeva effettivamente l'orgasmo «O-ohw! Sì...» soggiunse, calando le palpebre a mezz'asta, accasciandosi sul letto esausto.
Il suo seme schizzò il pavimento ed in parte finì anche dentro i suoi pantaloni ma né Dante né Nero se ne avvidero. Il minore tolse la mano, sollevandola e guardandola con espressione disgustata.
«Dovrò lavarla...» commentò osservando gli schizzi di sperma sulle dita, poi si rivolse a Dante: «Be', ti è piaciuto?».
Per tutta risposta l'altro russò profondamente, cogliendolo di sorpresa.
«Che... dormi?!» sbottò, spostandosi di lato per guardare il compagno in faccia: sì, dormiva proprio. E profondamente per giunta!
Si sollevò dal pavimento sbuffando offeso: era stata una fine così noiosa? O forse era solo finito K.O. per via della sbornia? Qualsiasi fosse il motivo, non aveva il permesso di addormentarsi senza dargli alcuna soddisfazione!
Tirò via il vibratore ancora acceso dal sedere di Dante e si diresse verso la porta della camera, che aprì sbattendola contro la parete e richiuse con altrettanta forza.
«Quel maniaco! Spero che domani gli faccia tanto male il culo da non potersi neanche sedere!».