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In rete ci sono proposte che inneggiano al boicottaggio totale da internet di libri che siano stati pubblicati da piccole case editrici a pagamentoCerco di spiegare la mia rabbia senza fumare troppo da orecchie e naso stile toro inferocito
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L'ho sentito anche io. E secondo me alcune pubblicazioni lo dimostrano in pieno -.-
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Io conosco gente che ha scelto una casa editrice, valutando bene il contratto e non la critico a priori per aver deciso di pagare.
La scelta è sua e va rispettata.
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Ora, se vedessi che indiscutibilmente tutti i libri pubblicati dalle grandi hanno una qualità eccelsa irraggiungibile di capolavoro, allora direi: Se lo meritano così tanto che non si può che essere "invidiosi in positivo" e ammirare.
Ma visto che così poi non è, allora un autore che decide comunque di pubblicare con una piccola casa editrice deve essere lasciato in pace se ha deciso anche per una casa editrice a pagamento. Resta il fatto che deve stare attento a non farsi fregare, ovvio, quello sì. E in questo aspetto un sito come "Writer's Dream" finora ha svolto un servizio importante, facendo conoscere meglio la realtà delle case editrici piccole.
Ma non può - secondo me - proporre una campagna di boicottaggio di quel tipo e poi dire di amare la scrittura di esordienti.
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Verissimo!
Anche il nome "grande" di una casa editrice non è più garanzia di un lavoro qualitativamente alto. Soprattutto da quando tutte le grandi case editrici si stanno lanciando molto sul "cavalcare la moda".
Giudicare un libro senza averlo letto è da imbecilli, se mi permetti la parola.
Io non capisco nemmeno chi critica il print on demand, dato che è possibile che la gente non sia interessato a sbattersi per pubblicare con un editore "vero".
E' proprio questo il punto e lo hai espresso meglio di quanto sia riuscita io.
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Perché non mi interessa pubblicare XD
Come ti dissi al tempo dell'affaire "RT" o come si chiamava quell'editore, a un certo punto uno deve farsi i conti in tasca e pensare:
"ma mi conviene pubblicare?"
"Perché, poi?"
"ma sono certa di volermi sobbarcare l'onere per cosa? Una fama posticcia che posso avere senza nemmeno affaticarmi?"
"Ho mandato il manoscritto a tremila case editrici, compresa la mammeta edizioni, neanche l'hanno letto. Non mi conviene cercare la fama su internet? Tanto il guadagno non c'è in entrambi i casi, almeno su internet non spreco i soldi dei francobolli e il tempo alla posta."
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L'editore, come detto prima, è un mercante, non è certo uno che viene a fare beneficenza.
L'autore vorrebbe la beneficenza.
Ahahahahahah.
Non riesco a condannare gli editori che si fanno rendere prima i soldi, sinceramente.
Condanno le persone scarsamente lungimiranti che cascano nella loro "trappola". Suvvia, non ci vuole chissà che cosa per capire che, se ti pubblicano chiedendoti di dar loro i soldi PRIMA, in modo da non andare in perdita, un problema di fondo il tuo testo lo ha.
E' malafede quella dell'editore che pensa al suo profitto?
Non ne sono certa.
Di certo io non lo condanno, almeno fino a che chiaramente dice le cose come stanno ("pagaci e ti pubblichiamo"), e non fingono di farti un favore stile "il gatto e la volpe" (Avanti non perder tempo firma qua/è un contratto, è legale, è una formalità/tu ci cedi tutti i diritti/e noi faremo di te/un divo da hit parade!)
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Ma una volta non era il lettore a decidere cosa è "buono" e cosa non lo è? O.o
Misteri.
Se in questo processo [eliminare gli editori a pagamento, ndDef], che porta IMMENSI benefici a TUTTI si perde per strada qualche bel libro pazienza. Per salvare quei pochi se ne sacrificano centinaia e migliaia di altri bellissimi, e non vedo quale sia il guadagno in questo.Questo è ancora peggio che generalizzare, è pensare ai propri interessi (pubblicitari?) sulle spalle di molti che magari non valgono, di pochi che invece valgono sul serio - che poi bisognerebbe stabilire quanti sono ( ... )
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Questo è ancora peggio che generalizzare, è pensare ai propri interessi (pubblicitari?) sulle spalle di molti che magari non valgono, di pochi che invece valgono sul serio - che poi bisognerebbe stabilire quanti sono quelli che valgono e sulla base di quali parametri, e ancora non andrebbe bene! - e in generale senza alcun senso logico.
Esatto! Fa molto "Per un bene superiore", non trovi?
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*sempre più tentato da un'autrice del FILO che gli hanno consigliato*
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Che ne dici della mia nuova risposta?
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