Titolo: Ispirazione
Fandom: Originale
Parte: 1/1
Rating: Per tutti
Conteggio Parole: 742
Riassunto: Certi atti d'amore apparentemente incomprensibili in realtà sono perfettamente adatti a chi deve riceverli...
Note: Seconda entry per il
Fluffathlon, per il prompt Fluff domestico.
Ispirazione
Probabilmente vi sembrerà pazzesco, ma spargere della farina sul pavimento è un atto di amore nei confronti di mia moglie.
E starete pensando che io sia completamente folle, lo so, ma in questo caso è più importante lasciare nel lampadario la lampadina fulminata, piuttosto che cambiarla.
E, vi prego, smettetela di guardarmi così. Mi fa sentire in colpa, mentre invece sto solo facendo qualcosa di buono, anche se a prima vista sembra che io stia solamente rompendo il vetro della credenza. Sì, e fa parte della buona azione anche far cadere quella tazza, in maniera scientifica: deve sembrare che sia partito tutto da lì, capite?
... no, non capite, d'accordo.
Credetemi. Non sto inventando sciocchezze, non sono pazzo e non mi sto creando un alibi per il fatto che sto devastando il soggiorno.
Guardo l'orologio: lei starà tornando. Ah, già, l'orologio è fermo. Ho dovuto rimetterci le vecchie pile consumate. Le lancette sono ferme sulle 11,47. Perfetto. Considerato che lei è uscita di casa dopo l'una, e allora l'orologio funzionava, direi che va tutto secondo i piani.
Sì, però adesso non so più che ore sono per davvero. Fuori dalla finestra il cielo è già scuro, ma non sufficientemente scuro per i miei scopi. Per una volta in vita mia desidero che il suo treno ritardi di qualche minuto almeno. Tanto non succederà, lo so. Ritarderà la prossima volta in cui avrò più voglia del solito di averla qui a casa con me. Eh, va bene. Cerchiamo di non farci sviare dai pensieri. C'è del lavoro da fare.
Precisamente, c'è questo vecchio braccialetto con la chiusura spezzata da piazzare. Qui, nella tazza. La tazza che... Uhm, che dite, la rompo? Non lo so. Non vorrei esagerare. Meglio lasciarla così, a volte capita che un oggetto di ceramica resista alle cadute. Ma il braccialetto si deve vedere. Qua, bellissimo: mezzo fuori dalla tazza, come se questa, cadendo, avesse fatto uscire il suo contenuto. Un misterioso contenuto del quale nessuno si ricordava: chi avrebbe mai detto che il bracciale era lì, eh? Nessuno. Ottimo.
Ah, la sua auto! Dannato treno... Ma ci sono quasi.
Fatto. Tutto pronto. Ora manca solo la mia recitazione. E che sia convincente.
- Daniele?-
- Alba! Sono appena arrivato... Vieni, vieni subito in cucina!-
Arriva di corsa: la mia voce preoccupata deve essere stata convincente.
Entra e si blocca sulla soglia, guardando la farina, la tazza e il vetro rotto. Poi guarda me ed io assumo la mia migliore espressione turbata.
- Ho trovato tutto così.-
- Ma cos'è successo?-
- Non ne ho idea. La tazza deve essere caduta e...-
- Ha rotto il vetro? Possibile?-
- Più che altro, mi chiedo come sia riuscita a tirare giù il barattolo della farina.-
Si china ad analizzare la scena del crimine, con uno sguardo indagatore che amo. L'ho visto altre volte in situazioni del genere. Sì, di solito la cosa finisce con lei che guarda me con la stessa aria dubbiosa e scopre irrimediabilmente che dietro a tante cose ci sono io. Non se la prende mai e ride.
Però sarebbe importante che almeno stavolta non capisse...
- Mah. In questa casa a volte succedono cose inspiegabili.-
- Hai ragione. Ehi, dobbiamo cambiare la pila dell'orologio.- Le faccio notare.
- ... ecco, questo mi inquieta.-
Perfetto!
Mi sposto alle sue spalle per concedermi qualche istante di sorriso trionfante.
Va bene, continuate a guardarmi strano.
Ma voi non capite. Voi non sapete.
Voi non sapete com'è viverle accanto e doversi fermare sempre davanti alle porte del suo regno, senza riuscire ad entrarci perché non sono uno di quelli con il suo dono e non ho la capacità di comprendere del tutto.
Non sapete com'è dover vivere con una scrittrice, soprattutto quando è in crisi e si angoscia perché ha una scadenza a breve e non c'è niente che le faccia venire un'idea.
Io non sono un creativo. La mia creatività finisce con l'insalata di pollo lesso, uovo sodo e cetrioli, temo. Però...
Però ci provo, a farle venire delle idee.
In modi strani, ingenui, forse stupidi, è vero. Ma per me è tanto. (Senza contare che rimetterò a posto io il disastro in cucina.)
Ci provo, e per uno che spesso è a corto di idee è davvero difficile far venire idee agli altri. Il più delle volte finisco per combinare degli inutili casini.
Ma da come i suoi occhi indugiano sull'orologio, direi che questa volta ci sono riuscito.