Fic: Mirror (volume I)

Oct 26, 2009 19:03

Titolo: Mirror (volume I)
Autore: el_defe
Fandom: RPF - Inter F. C.
Personaggi: Mario Balotelli/Davide Santon (Santonelli!), citata una quantità di gente dai gusti sessuali più o meno opinabili
Rating: VM18
Warning: Slash, Fluff, sesso ragionevolmente descrittivo, una parolaccia o due
Note: #022 Diet Coke @ Kinks & Pervs. Il resto a fine capitolo ^^.
Disclaimer: Questa fanfiction non è a scopo di lucro. Non si vuole offendere o essere lesivi nei confronti delle persone reali descritte. Niente di quanto narrato nelle fanfiction qui contenute è realmente accaduto e non si pretende di dare tramite esse un ritratto veritiero di eventi o personalità. È una serie di pura fantasia e non vuole descrivere atteggiamenti reali. La presenza di contenuti espliciti o non adatti a tutte le età sarà debitamente segnalata, pertanto l'eventuale fruizione di tali contenuti ricade sotto la piena responsabilità degli utenti. *piange*
Introduzione: Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo.
(La lingua perduta delle gru, David Leavitt)




MIRROR
volume I

«Perché cavolo l'hai fatto?»
«Non potevo resistere» ammette candidamente, scoprendo i denti in un sorriso che Davide non fa alcuna fatica a ignorare. Si butta a letto con tutte le intenzioni di calcarsi coperte e cuscini sulla testa e non guardarlo né sentirlo fino ad addormentarsi, quando si rende conto che, primo, nessuno sano di mente avrebbe messo dei copriletti con il caldo che fa, e secondo, che i cuscini non sono più sotto la sua testa perché Mario li ha appena tirati via e glieli sta tirando addosso con colpetti delicati.
«Lasciami stare» ringhia - e Mario ride, e Davide ringhia ancora di più.
«Sei pesante, Dà.»
«No» esala, «sei pesante tu, e si muore di caldo, spostati!» quasi grida, spingendolo di peso e poi afferrandolo in fretta per un braccio, per non farlo cadere dal letto. «Scusa.»
«Davvero, non potevo resistere.»
«Potevi aspettare due ore» risponde, acido. «Non sarebbe morto nessuno.»
«Sarei morto io» lo corregge, afferrando il lobo del suo orecchio tra i denti e accarezzandolo piano con la lingua. «Tu non te ne rendi conto, ma quando fai certe cose c'è un sacco di gente che ti guarda e io lo vedo, cosa vorrebbero farti.»
«Ah-ah. Ora spunta la solita manfrina del sono tutti come noi in squadra.» Si allunga a prendere la coca dal comodino, versandosene un po' addosso nel tentativo di berla da sdraiato senza curarsi di Mario.
«Ecco, cose come questa, per dire.»
«Sì, vabbè» ribatte stizzito, tossendo per le bollicine risalite nel naso. «Ora è un crimine anche riposarsi in mezzo al campo, aspettando che torni la luce per giocare.»
«Sei un criminale» concorda con lui, riuscendo a rubargli un paio di goccioline dal mento e sforzandosi immensamente di non ridere di fronte all'espressione imbarazzata di Davide. «Vuoi sapere che ho visto, prima di decidere che dovevo ricordare a tutti-»
«... a loro e allo stadio e alla gente a casa...»
«... a tutti che non ho intenzione di dividerti così, tanto per divertimento?»
«Sono già in fila per il numerino, guardali» ironizza, spostandosi impercettibilmente per fargli un po' più di spazio e non lasciarlo lì a lottare sul bordo del materasso per un equilibrio precario.
«Tanto per cominciare, ovunque tu vada Deki ti fissa le labbra...»
«Dejan è sposato!» lo interrompe, sconvolto. «Non hai un briciolo di decenza, Mà?!»
«Se sapessi quello che ha detto a me, non proveresti neanche a nominarla, la decenza. Per esempio, dove vuole sentire la tua bocca...» suggerisce con malizia, accarezzando i suoi zigomi caldissimi e incastrandosi contro il suo fianco. «Christi è meno pratico, anche se voleva sapere per forza se l'avevi già fatto-»
«Ma che domande sono?»
«Be', non poteva chiedertelo direttamente, non parlava di donne...»
«Mario» piagnucola, coprendosi la faccia con un braccio per l'imbarazzo e versandosi di nuovo la coca addosso.
«Marco non lascerebbe che quei due si approfittassero di te se non potesse unirsi a loro» prosegue, implacabile. «Júlio fa tanto il santarellino, ma almeno lui me l'ha chiesto direttamente... E il signorino cavigliadebole? Quello già s'è messo in testa cose strane, fidati.»
Davide non ha più la forza di rispondergli: resta mezzo rannicchiato a dargli le spalle e a mugolare scompostamente, Dio solo sa se per il disagio, il turbamento o il languore.
«E tu lo sai cosa ti farei io» sussurra ancora più piano, pizzicandogli i fianchi nudi con la punta delle dita: il corpo di Davide si tende contro il suo, le gambe molli e tremanti mentre una mano si infila tra loro, accarezzando un po' ovunque con convinta leggerezza. «Più di Deki, più di Christi o Marco o l'austriaco, più di... lo sai che lui è venuto un'altra volta?» ricomincia, ben sapendo della tortura. «Il mister aveva due occhiaie... pensa se fossimo tutti insieme e-»
«Ah» geme, combattuto tra paura e desiderio che crescono in sincrono ogni volta che Mario si spinge verso di lui e si struscia contro il suo corpo. «No, n-non ancora, Mà, ti prego, non v-voglio, io...»
«Io» lo interrompe, tirandogli un po' i capelli per costringerlo a voltarsi verso di lui e baciarlo come si deve, «aspetto, se resti mio. E tu» rimarca, mentre Davide viene tra le sue dita e geme nella sua bocca, «sai di coca senza zucchero, sei disgustoso.»
Non risponde, e Mario non ha nessuna intenzione di muoversi o parlare: il sudore che appiccica i loro corpi, la mano incastrata tra le sue gambe, il cuore che batte all'impazzata.
«Io non sono speciale» mormora, allungando una mano a toccarlo ed esitando di fronte alla sua eccitazione. «Non sono bravo, non sono bello, non sono nessuna di queste cose.» Davide lo tocca in silenzio, Mario viene in silenzio.

«Domani è riposo. Mettiti qualcosa di decente.»
«Dove andiamo?»
«In giro.»
Davide annuisce contro la sua guancia. Non ha bisogno di altre risposte. Soltanto di domande.

( volume II)

Noticina: *esce definitivamente dallo hiatus in cui non era MAI entrato* oho, buona trecentocinquantesima storia lisachanoando! A Dio piacendo, ho finito la storia esattamente... *controlla* venticinque minuti fa, il che collima perfettamente con la tempistica che mi volevo dare XD *limona*
Era da un sacco che non scrivevo a capitoli - DWNC non fa testo, è un esperimento durato troppo tempo per poter essere incastrato per bene - ed è da, uhm, SEMPRE? che non scrivevo a capitoli su questi due. Forse in POALS, che però non li vedeva protagonisti assoluti. *mumble* E non lo farò per un altro sacco di tempo, in attesa di trovare un pretesto per scrivere un'altra storia senza dissanguare il mio già precario tempo libero.
Anyway, come stavo dicendo: la storia è completa, non dovrete preoccuparvi (... ah, ah, come se ci fossero le folle pronte a linciarmi) di avere i capitoli in tempi ragionevoli. E poi basta, spero che piaccia =P

Se qualcuno se lo stesse chiedendo: no, nessuno era a conoscenza del fatto che stessi scrivendo questa storia XD Liz sapeva una parte di questo capitolo, ma gliel'avevo spacciata come una one-shot XDXDXD *ride*

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