Titolo: Thanks For The Memories
Fandom: Heroes
Personaggi: Adam Monroe, Angela Petrelli
Pairing: Adam/Angela
Rating: PG13
Prompt: Lussuria
Parole: 666 (ommioddio, significativo)
Warnings: FlashFic, SongFic, Heroes!Old Generation
EFP:
LINK.Note: Le lyrics sono da
Thanks For The Memories dei Fall Out Boy.
Riassunto: Le regole del gioco gli erano state ripetute tante e tante di quelle volte, che forse - per la prima volta nella sua infinita esistenza - le aveva imparate a memoria.
Tabella:
TABELLA. THANKS FOR THE MEMORIES.
One night and one more time.
Inspirò a fondo quell'odore per l'ennesima volta nel giro di pochi minuti.
Se ne riempì i polmoni: era qualcosa a metà tra il dolce e l'incredibilmente aspro. Esalazioni di acre amarezza che sembravano raschiargli la gola e riempirgli la bocca.
E poi attendeva qualche secondo, increspando le labbra in un tiepido sorriso quando si rendeva conto di quel retrogusto dolcissimo che sapeva dei suoi capelli corvini ancora sparsi scompostamente sul cuscino sgualcito.
Odore di fiori e del suo profumo da centinaia di dollari, mischiato ad un'essenza che avrebbe definito la loro.
Ed era ovunque, impregnava le lenzuola, le federe, il materasso, era penetrato nelle pareti, nel soffitto, nella moquette scura del pavimento.
Quella stanza sapeva di entrambi, come una fusione perfetta che trascendeva qualsiasi realtà pratica.
Ne poteva respirare il profumo persino addosso a stesso.
I'm gonna make you bend and break.
Il peso della notte appena trascorsa sembrava lambirgli languidamente la pelle nuda.
La luce filtrava fastidiosamente dalle tende tirate. Una sua pessima abitudine.
Era il gusto del proibito quello che si impossessava di lui, ogni dannatissima volta.
L'idea di andare contro ogni regola, contro ogni convenzione, l'idea di poterla fare sua, in barba a tutto e a tutti.
Riusciva ad illudersi per un breve, effimero, fugace istante - di essere l'unico. L'unico in tutta la sua vita, l'unico nei suoi pensieri, e il suo l'unico odore a farle da profumo durante la giornata.
Been looking forward to the future,
but my eyesight is going bad.
Eppure sapeva come funzionava. Le regole del gioco gli erano state ripetute tante e tante di quelle volte, che forse - per la prima volta nella sua infinita esistenza - le aveva imparate a memoria. Se ne fosse stato capace, avrebbe fermato nel tempo ognuno di quei momenti. Cristallizzati in un'imperturbabilità che per quanto illusoria, riusciva a renderlo comunque felice.
Ce n'erano tante di cose che non comprendeva. Quand'erano soli, era sua.
Ma mai aveva conosciuto qualcuno con doti dissumulatorie simili. Era profondamente convinto del fatto che avrebbe potuto convincere chiunque, ovunque, in qualsiasi momento della sua vita. Poteva persuaderti ad agire come lei preferiva, e poi convincerti di aver commesso il più empio dei delitti; il tutto seguendo una logica disarmante. E quei suoi occhi che non lo lasciavano andare nemmeno per un secondo, che lo incatenavano a lei in un legame temporaneamente indissolubile.
Era l'illusione della perfezione fatta persona.
But it's the wrongs that makes the words come to life.
Riusciva a ricordare perfettamente la sensazione dei suoi seni, premuti contro il suo petto bollente. E la sua voce, bassa e roca, che lo inebriava e gli dava alla testa tutte le volte che si chinava su di lui per sussurrargli in un orecchio parole che non avrebbe mai scordato.
Un brivido d'eccitazione lo scosse improvvisamente nel suo pigro ricordare.
Say a prayer, but let the good times roll.
Si era sempre chiesto se ci fosse anche il profumo di terzi in quella stanza.
Era geloso. Era possessivo. Era capriccioso. Era illogico ed irrazionale.
Forse quel retrogusto dolce non le apparteneva. Non apparteneva di certo a lui.
Forse era di qualcun altro.
He tastes like you only sweeter.
Rimase immobile, mentre una rabbia familiare gli riempiva il petto e faceva scorrere più rapidamente il sangue nelle sue vene, come un fiume in piena che raramente riusciva a gestire. Ne aveva avute di donne... aveva perso il conto di tutti i letti che aveva visitato...
Eppure con lei era diverso. Era totalmente... diverso.
Fu in un impeto d'ira che si voltò di scatto verso l'altra parte di letto, allungando un braccio ben sapendo che non avrebbe stretto a sé altro che aria.
One night, and one more time.
Thanks for the memories.
Era vuoto. Di lei solo una scia profumata, e il tepore del suo corpo impresso nel materasso.
Erano le regole del gioco. Le detestava.