Titolo: I just don't want to miss you tonight
Fandom: A song of ice and fire
Beta:
vedova_neraPostata il: 20/08/2008
Scritta per:
pojypojy [
richiesta]
Personaggi: Jaime Lannister, Brienne di Tarth
Pairing: Jaime/Brienne con scontati riferimenti al canon twincestoso Jaime/Cersei
Rating: Pg
Conteggio Parole: 563 (W)
Avvertimenti: Future!fic, What if…
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Note:
#1: Future!fic ambientata in seguito alla fine dell’ultimo libro (L’ombra della profezia); in particolare, ci troviamo poco dopo l’ultimo capitolo di Jaime (o l’ultimo capitolo di Brienne). Inoltre, si presuppone, ovviamente, che Brienne si sia salvata dall’impiccagione e che Lady Stoneheart & amici l’abbiano lasciata andare, abbandonandola nella foresta. Jaime, invece, è ancora a Delta delle Acque.
#2: Titolo da Iris dei Goo Goo Dolls. Voi non avete idea di quanto sia stato difficile trovarlo ç_ç. Per fortuna
vedova_nera ha avuto un colpo di genio prima del crollo finale *_*. Quindi tanto love a lei!
I just don't want to miss you tonight
L’hanno trovata nella foresta, poco distante dall’accampamento ancora occupato dai Lannister, svenuta.
Alcuni, a giudicare dal suo volto martoriato, hanno ipotizzato sia stata attaccata dai lupi, altri hanno direttamente puntato il dito contro la Fratellanza Senza Vessilli; altri ancora, invece, non hanno avanzato nessuna ipotesi, si sono limitati a pronunciare stupide battute, spargendo la voce per l’intero castello.
La notizia ha raggiunto Jaime ore più tardi, quando è finalmente tornato nella sua stanza per il pranzo, dopo aver passato l’intera mattinata alle prese con suo zio Emmon a sorbirsi le sue lamentele.
È Peck ad annunciargli che, all’alba, Brienne la Bella è stata portata dal maestro di Delta delle Acque in condizioni disastrose e, per qualche istante, quelle parole gli rimbombano nella testa togliendo spazio a tutto il resto. Quando, infine, riesce a rompere l’immobilità in cui è caduto, abbandona il pranzo e gli scudieri lì dove si trovano ed esce il più rapidamente possibile.
*
Ha invitato il maestro Vyman ad andarsene - dopo aver tratto da lui le informazioni possibili sulla salute della ragazza - rimanendo da solo nella camera, a guardarla dormire sotto gli effetti del latte di papavero.
Appoggiato alla parete, senza il coraggio di avvicinarsi ulteriormente al letto dove giace, la testa gli si riempie di domande; si chiede cosa le sia accaduto precisamente, chi le abbia inferto quella grottesca ferita al viso, chi abbia tentato di impiccarla. Un vago senso di colpa serpeggia nel suo stomaco, perché è a causa del giuramento che gli ha prestato che, adesso, si ritrova in simili condizioni.
Eppure, la colpa nulla può contro il sollievo. Il sollievo di vederla lì, viva, nonostante tutto, di sapere che si sveglierà a breve e sarà salva, a dispetto di alcune brutte cicatrici che le resteranno addosso.
«Non che quella guancia mancante cambi di molto le cose, mh?» si ritrova a mormorare a voce alta, sorridendo affettuosamente al pensiero del cipiglio corrucciato che Brienne adotterebbe se fosse cosciente.
Allora discuterebbero per qualche minuto - come al solito - e Jaime finirebbe col trovarla fastidiosamente noiosa e petulante. Tuttavia, in questo momento, non può evitare di preferire l’eventualità di quel battibecco all’idea di tornare ad Approdo del Re e rivedere Cersei, aiutare Cersei.
Così, si stacca dalla parete e si avvicina al letto, lo sguardo fisso sul volto addormentato della ragazza. Solleva la mano e le sposta una ciocca di capelli dalla fronte - il gesto gli viene istintivo, come mai era successo prima d’ora con qualcuno che non fosse sua sorella -, poi le appoggia le dita sul collo, ricalcando e accarezzando lentamente i segni lasciati dalla corda.
«Quando ti sarai svegliata…» comincia in un sussurro; si interrompe per chinarsi in avanti, portando il viso vicino a quello di lei, e riprende, «Quando ti sarai svegliata, mi racconterai tutto e io troverò chi ti ha fatto questo. Poi partiremo insieme.»
Le posa le labbra sulla bocca, baciandola piano, e non dice più nulla. Non specifica dove andranno, perché non c’è nessun posto in cui desidera recarsi, ora. I suoi obblighi lo richiamano accanto al re, ma, se potesse scegliere, si fermerebbe volentieri in quella stanza calda a Delta delle Acque, insieme a Brienne, con la neve che cade leggera fuori dalla finestra.
Si siede sullo sgabello lì accanto utilizzato dal maestro e stringe la mano della ragazza nella sua. Per il momento, almeno, può permettersi di lasciar attendere ogni altra cosa.