BUON NATALE A TUTTI!!!
Mia mama "Mi raccomando vai a letto presto."
E io invece sono qui a postare a quest'ora.
Vabbè un piccolo regalo, un crossover tra uno dei miei PG e uno di quelli
harriet_yuuko.
L'idea di farmi fare crossover è sua, quindi declino ogni responsabilità (ma prendo volentieri ogni merito :P)
Kaos!!!
“Per questo vorrei che facessi visita a questa persona e le consegnassi la lettera della nonna.”
Shizuka osservava Fuyumi speranzosa che la cugina desse risposta affermativa alla sua semplice richiesta.
“Hai mai pesato a come farebbero con i turni di casa senza di me?” rispose Fuyumi scocciata.
“Stai scherzando vero? I turni di casa sarebbero più importanti di aiutare tua cugina!”
“No, certo che no, però vorrei evitare di dover fare le tue commissioni.”
“Ma te l’ho detto, abbiamo una traccia importantissima da seguire per rintracciare quello spirito e recuperare il calice, dai Fuyumi non puoi dirmi di no.”
Fuyumi osservava la cugina a braccia conserte ma il suo viso si era addolcito, non le andava giù che Shizuka si sottraesse alle sue responsabilità, ma se davvero questa richiesta era dovuta a circostanze eccezionali era suo dovere aiutarla.
“D’accordo, dimmi solo come si chiama questa persona.” disse Fuyumi rassegnata.
“Widin, Widin Shizuki, è una mia ex professoressa, vedrai ti piacerà da matti.”
“Come no, non vedo l’ora.” risposa Fuyumi poco convinta.
Le ci erano voluti tre giorni per raggiungere il luogo in cui la famosa professoressa si trovava e alla fine aveva deciso di andarci da sola, vi erano due ragioni: la prima era non voler coinvolgere gli altri in questa faccenda di “famiglia”, la seconda, molto più personale, era il non voler presentare agli altri persone che avessero avuto in qualsiasi modo a che fare con Shizuka.
Era risaputo infatti, e dopo aver visto i suoi amici non aveva dubbi, che la cugina frequentasse solo gente assurda.
Tuttavia i dubbi di Fuyumi iniziavano a dissolversi mentre chiedeva informazioni su Widin alle persone dei villaggi vicina. Tutti la dipingevano come una persona aperta, espansiva e solare. Insomma una bravissima persona, Fuyumi ne era sicura, sarebbero andate d’accordo.
La ragazza bussò più volte alla porta senza ottenere risposta, era piuttosto sconsolata finché non notò uno strano pulsante con su scritto “Suonare qui”. Suonare? Suonare cosa? Era solo un bottoncino! Non avendo intenzione di rifarsi il viaggio e sperando di poter sbloccare la situazione Fuyumi premette il bottone con noncuranza. Un rumore improvviso simile ad una tromba la fece sobbalzare mentre la porta si aprì di scatto di fronte a lei.
Innervosita dallo piega presa dall’intera faccenda ma decisa a portare a termine la missione intrapresa, Fuyumi entrò nella casa attraversando uno stretto e piccolo ingresso. Quando arrivò nella sala principale Fuyumi ebbe l’impressione di svenire. Nella sua vita aveva visto molti luoghi in disordine e da quando aveva iniziato a vivere con Aldis il suo concetto di caos aveva subito una revisione, ma quello a cui stava assistendo ora superava ogni sua aspettativa.
Lungo i tavoli della sala vi erano un gran numero i congegni smontati, dai semplici orologi ai più complessi Fuyumi-non-aveva-idea-cosa-fossero, sul pavimento impolverato erano sparsi viti e pezzi di metallo rendendolo una trappola mortale per chiunque non indossasse stivali pesanti, le finestre erano coperte d’olio mentre le pareti aveva varie chiazze di vernice dai colori più disparati.
“Eccoti finalmente.” disse una giovane donna sulla trentina a un piccolo cristallo verde che aveva tra le mani mentre usciva da sotto il tavolo.
Tutte le belle fantasie di Fuyumi andarono a rotoli, mente la classifica di gente stramba conosciuta dalla cugina subiva una notevole impennata.
La dona aveva i capelli biondi molto corti, tagliati pareva senza un criterio preciso, gli occhi verdi erano ingranditi da uno strano paio di occhiali che portava, i quale avevano delle lenti mobili montate nella parte sinistra per un non ben identificato scopo. Il vestito pareva a metà tra un abito per fare
le faccende di casa, con tanto di grembiule sporco di carbone, e uno da fabbro, comprensivo di cintura piena di attrezzi. Inoltre come la donna fosse sopravvissuta a quell’inferno di viti e bulloni che si trovavano sul pavimento era una cosa che Fuyumi non riusciva bene a spiegarsi.
“Salve.” inizio timidamente Fuyumi.
La donna parve accorgersi della sua esistenza e si voltò sorridendo verso di lei. Almeno sulla faccenda di essere solare ed espansiva la gente aveva ragione, peccato non avessero accennato al resto!
“Salve.” ricambio la donna alzandosi “Ti serve qualcosa?”
“Si ecco, io vengo per conto di Shizuka Aka…” ma non riuscì a terminare la frase che l’altra ri-iniziò a parlare.
“Ah si, Shizuka e per l’orologio di Haruka, in effetti era l’ora che venisse a ritirarlo, è pronto da mesi.”
Mesi? Lo sapeva sua cugina le aveva subappaltato un lavoro che doveva aver già fatto eoni fa.
“Ecco prendi.” disse la donna mettendole in mano uno strano congegno.
Fuyumi non era molto sicura che fosse un orologio, tuttavia lo mise nella sacca da viaggio ed estrasse la busta che le aveva dato sua cugina.
“Immagino, sia il suo pagamento vero?”
“Immagino di si, e smettila di darmi del voi, non sono tua nonna.” rispose la donna prendendo la busta.
“Si è vero, ecco io pensavo, le serve una mano per caso a rimettere a posto questo disordine?” Fuyumi non riusciva davvero a darle del tu nonostante tutto il suo impegno.
Widin si guardò intorno spaesata per poi tornare a guardare Fuyumi “Quale disordine?” chiese con fare innocente.
Fuyumi fece un grosso respiro, come se si trovasse di fronte una specie di serial killer, di sicuro una persona del genere non poteva che essere una professoressa di Shizuka.
“Allora se non c’è altro io andrei, arrivederci.” disse avvicinandosi alla porta d’ingresso.
“D’accordo, ciao ciao e porta i miei saluti ad Haruka.” rispose Widin.
“Non mancherò.” rispose Fuyumi eclissandosi velocemente ed uscendo rapidamente da quella casa.
Una donna dai capelli neri e lunghi uscì da una stanza laterale ”Devi averla traumatizzata.” disse seria.
“Dai che è stato divertente.” rispose Widin.
“Dovresti prendere il tuo lavoro più sul serio.”
“Ma io sono serissima.”
“Allora la cosa è peggio di quanto pensassi. Avanti ti aiuto a rimettere.”
“Grazie Kiris.”
Fuyumi entro a casa di Aldis a sera e li trovò tutti disposti intorno al tavolo, mentre di fianco a loro vi erano un sacco di stoviglie da lavare, evidentemente il gruppo aveva deciso di non seguire il programma che gli aveva lasciato.
“Ragazzi…” iniziò Fuyumi.
“Aspetta non è come sembra”. disse Loril
“E’ vero, possiamo spiegare.” incalzò Aldis nervosamente.
“Io gliel’ho detto che dovevano rimettere.” si discolpò Garnet
“…grazie di essere solo “normalmente” disordinati.” concluse la ragazza con le lacrime agli occhi e prese ad abbracciarli tutti.
“Shizuka.” iniziò Keisuke ”Non è stato molto carino subaffittare il tuo impegno a tua cugina.”
“Davvero, allora la prossima dalla professoressa Widin vai tu vero?”
Keiuke la guardò serio mentre gocce di sudore gli scendevano dalla fronte “Non hai altri membri della famiglia a giro per i continenti?” chiese il ragazzo che ancora rammentava bene l’aggeggio elettrico di Widin.
Fine