Supernatural Review - 10.02 Reichenbach

Oct 16, 2014 00:26

Supernatural Review - 10.02 Reichenbach
thinias

Questo era quello che mi aspettavo, anzi no, questo è quello che volevo.
Sembra davvero che abbiano ideato la premiere come un unico lungo episodio diviso in tre parti, e per poterlo apprezzare appieno probabilmente dovremmo aspettare di avere il trittico completo.
Ora che ho visto il secondo, infatti, mi sono resa conto che nel bene e nel male (seppure con scelte a tratti discutibili) la presentazione più soft di Demon!Dean della premiere, serviva per rendere chiara la sua evoluzione in questo secondo episodio.
La versione di Dean che troviamo qui ci porta ad un crescendo di tensione e di perdita di controllo, che mostra chiaramente cosa ci aspetterà nel prossimo futuro del novello demone.

Dalle scene dell’inizio dell’episodio, dove riconosciamo ancora a tratti lo stesso Dean della premiere, si passa ad una versione pericolosa, melliflua, spaventosa, che forse trova il suo culmine nello sguardo che Dean rivolge a suo fratello quando viene infine catturato e fermato. Dire che quello che traspare è puro odio, misto a furia incontrollata, non rende abbastanza l’idea dell’intensità che ha trasmesso.

Dean sta perdendo il controllo, o meglio sta definitivamente perdendo quel poco che resta della sua umanità. Ovviamente questo è un effetto collaterale del marchio, e anche se abbiamo dovuto aspettare il secondo episodio, finalmente abbiamo potuto ammirare l’aggressività sempre meno controllata del demone badass per eccellenza.

Lasciatemi dire che Jensen è stato spettacolare, e sicuro i primissimi piani che gli hanno fatto, hanno reso giustizia alla quantità di emozioni che lui è in grado di trasmettere con le sole espressioni del viso. E di emozioni ne vediamo tante, perché Dean sta attraversando un’evoluzione che lo porta ad avere reazioni quasi schizofreniche. Dall’apatia, all’aggressività estrema, Jensen ci mostra tutta la sfumatura di emozioni intermedie.
Posso dire di aver amato tutto della sua interpretazione, ma il momento che più mi ha colpito è, come detto prima, il momento della cattura e poi tutta la parte successiva, quando è ammanettato in macchina. La sua calma e la forza delle parole che pronuncia ti colpiscono come una sberla in pieno viso, perché nel modo in cui parla della motivazione per cui ha lasciato vivere Cole, mette i brividi. Si parla di semplice e pura crudeltà, senza fronzoli, senza mezzi termini e anche se in quel momento Dean è quello legato e tecnicamente inerme grazie ai simboli sulle manette, è chiaramente un essere spaventoso, minaccioso, pericoloso come è stato solo Lucifer.

Sebbene ancora non sia chiaro il modo in cui il marchio lo stia influenzando (e su questo gli autori dovranno dare una spiegazione prima o poi), è evidente dalle sue frasi finali verso Sam, che le cose, da qui in avanti, potranno solo andare peggio.
Sono curiosa rispetto a quel piccolo spiraglio che hanno aperto sulla questione se Dean sia ancora umano o se sia definitivamente un demone; la scena dove si ferisce il palmo della mano e lo guarda guarire, lascia intendere che Dean non abbia ancora completamente accettato il suo nuovo stato. Quanto visto fino a qui, fa credere che non abbia ancora fatto una scelta definitiva.

Fantastica la scena di lotta, e la cosa che sicuramente mi ha colpito di più è il fatto che Dean per tutto il tempo non faccia che ridere, consapevole della sua superiorità, come un bambino che gioca con le lucertole e le fa a pezzi solo per il gusto di farlo, perché può, perché è superiore. Cole non ha speranza e la frustrazione che prova durante le diverse fasi della lotta, ne è la prova. Dean lo sa, e non fa nessuno sforzo per mettere questo ragazzino arrabbiato al suo posto, lasciandolo mezzo morto a riprova del fallimento della vendetta a cui ha lavorato per metà della sua vita.
Tanto furbo da lasciare che Sam si liberi per poterlo seguire e trovare Dean, Cole cade però nello stereotipo del militare americano, che si crede invincibile e superiore ad un nemico che però in questo caso non conosce e, purtroppo per lui, non può far altro che soccombere.

La fine della sua storyline di questa puntata poi, mi ha fatto sinceramente sorridere. Ma può un uno che è appena stato suonato come un tamburo, sanguinante e che a malapena si regge in piedi, infilarsi in una biblioteca per cercare notizie sui demoni?
Voglio dire le devi avere prese davvero pesanti le botte in testa, se ti viene in mente di fare una cosa del genere.
A parte andare in un ospedale (che in questo tf non è mai una priorità), forse sarebbe stato più credibile se Cole si fosse infilato in una camera di motel strisciando e arrancando verso un pc per googolare “demone” e trovare dodici milioni di siti in merito… vabbè sorvoliamo…
E vorrei sorvolare anche sulla scelta dell’attore che interpreta Cole, perché mi viene da chiedermi cosa diavolo avevano in testa quelli che hanno fatto il casting. Prendere un trentanovenne per interpretare un ventiquattrenne è come minimo una scelta insulsa. Questo tipo è perfino più grande di Jensen, come può passare come un ragazzo di 24 anni? Questa cosa è davvero poco credibile e di sicuro una pecca di questo inizio di stagione.

Passando a Sam, devo dire che continuo ad adorare la scelta degli autori di quest’anno. Amo questo Sam, è quello che volevo vedere. L’unica cosa che conta, per una volta, è salvare suo fratello, che lui lo voglia o meno, perché è la sua famiglia, perché è la cosa più importante. Ma come è stato per Dean, alcune scelte sono francamente discutibili.
Non so, ma dare la prima lama a Crowley, per quanto fosse parte dello scambio grazie al quale ha individuato la posizione di suo fratello, la trovo una scelta quantomeno azzardata (per non dire completamente insensata). Forse sarebbe stato meglio darla a Castiel e non al King of Hell.

Ho amato il momento dell’incontro tra i fratelli e credo che Jared (come Jensen) sia stato davvero bravo. Tutto quello che leggi nell’espressione di Sam è un misto terrificante di felicità, sorpresa e paura. È felice di aver trovato suo fratello, sorpreso dello stato in cui si trova e spaventato di poterlo perdere e vederlo fuggire di nuovo. E poi c’è il dolore, perché le parole di Dean fanno male come una coltellata al cuore, buttando scherno su quello che c’è di più importante nella vita dei Winchester, ossia la famiglia. Ma Sammy non si arrende e fa di tutto per riprendersi suo fratello, incurante delle conseguenze, ma forse ora più consapevole di cosa sia diventato davvero Dean.
Mi spiace solo che in questi due episodi Sam soccomba troppo facilmente quando viene attaccato, ma va detto comunque, che alcune scene dove lo hanno reso così fragile e una preda fin troppo facile per Cole, sono sicuramente dovute alla situazione fisica di Jared e al tutore per la spalla che era costretto a portare durante le riprese. È stato fin troppo facile per Cole metterlo ko, ma visto che la trama si è piegata alla realtà della condizione dell’attore, credo che chiuderò un occhio.

Mi piace che a sottolineare la diversità nel modo di agire dei bros, c’è il fatto che la prima cosa che Sam fa quando si trova in difficoltà, sia chiamare Castiel per chiedere aiuto, sapendo che da solo potrebbe non farcela. Dean in questo senso avrebbe probabilmente agito da solo, senza chiedere aiuto.

Vorrei poter stendere un velo sulla parte angelica, seppure un lato positivo c’è, dato che finalmente ci siamo concentrati sulla situazione di Castiel ed ora sappiamo anche che parte della sua grazia è ancora in giro e quindi ancora recuperabile. In questo senso Misha mi è piaciuto, perché ho rivisto un angelo che non vedevo da molto. Ha finalmente deciso la sua sorte e ha compreso cosa sia giusto e cosa sia sbagliato nelle scelte che compie.
Trovo noioso invece tutto l’apporto di Hannah, perché è una cosa già vista e lo svezzamento di un nuovo angelo alla realtà e alle emozioni umane, sinceramente sa di visto e rivisto.

Crowley dal canto suo, continua a lasciarmi perplessa. Arrivati al dunque, il King of Hell non può nulla contro demon!Dean e qui ce lo mostrano senza mezzi termini. Però non posso non notare che questa versione di Crowley è spaventosamente sotto tono, troppo soft e dimessa per essere accattivante come sono lui sa essere. Credo che poi il colpo di grazia me lo abbia dato la scena dove guarda la foto di lui e Dean sul cellulare, con quella canzone in sottofondo. Spero che Crow si sia fatto di sangue umano e che questo abbia mandato il suo controllo alle ortiche, perché davvero quella scena per me non ha nessun senso.
Vedremo come si comporterà in futuro e se avremo delle spiegazioni più consistenti del suo comportamento (così come su quello che sta succedendo a Dean).

Concludo dicendo che l’episodio mi è piaciuto molto, sotto quasi tutti i punti di vista: ottimo ritmo, ottima colonna sonora a sottolineare le diverse scene, quasi sempre ottimi dialoghi.
La separazione tra i fratelli e il modo in cui demon!Dean tratta Sam, straziano il cuore e sembrano profondamente sbagliate, sottolineando ancora di più quanto lontano si siano spinti gli autori, o per dirlo con le parole di Sam quanto dark sia diventato Dean (la battuta sulla Baby è più o meno il colpo di grazia in questo senso).
Le premesse perché il terzo episodio sia da cardiopalma ci sono tutte, tocca solo aspettare e vedere.
Ottimo episodio.

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