Supernatural Review - 9.01 I think I'm gonna like it here

Oct 12, 2013 21:14

Supernatural Review - 9.01 I think I'm gonna like it here
thinias

Quanto mi sono mancati *__*
Vedere il the road so far è stato un po’ come tornare a casa, fare il punto e trovarsi pronti a ricominciare.
La opening poi è molto suggestiva, le ali che bruciano sono bellissime, e direi che fanno capire abbastanza chiaramente quale sarà l’argomento della stagione.

Comincio subito dicendo che la premiere mi è piaciuta sotto diversi punti di vista anche se, come tutte le cose che danno uno scossone alla mitologia, non tutto riesce sempre nel migliore dei modi.
In questo senso però, la premiere ha decisamente più lati positivi che negativi e alla fine, il senso di essere partiti col piede giusto, e di aver messo giù delle ottime linea guide per questa stagione, mi è rimasto dentro.

Il primo dubbio che viene fugato subito (e che mi chiedevo dallo scorso maggio), è come avessero fatto a nascondere al mondo la caduta degli angeli, perché intendiamoci, quello che fanno i bros resta sempre sotto traccia, lontano dai media e dal grosso dell’opinione pubblica, e di certo non potevano affrontare il panico a livello globale che la caduta avrebbe creato.
Quindi pioggia di meteoriti sia, e qui ho già il primo dubbio.
Sam e Dean vedono gli angeli cadere? O anche loro vedono solo delle meteore in fiamme che piombano sulla terra? E l’immagine umanoide che abbiamo visto, è stata messa ad uso e consumo degli spettatori? Perché da quello che ci fanno capire più avanti nell’episodio, gli angeli caduti sono caduti senza vessel e molti di loro, a distanza di tempo, lo stanno ancora cercando, come ci fanno vedere quando i primi angeli compaiono nell’ospedale dove si trova Dean.
Mi viene il dubbio che forse ora Dean sia in grado di vedere gli angeli nella loro vera forma, ma staremo a vedere.

Sam
Lo abbiamo lasciato che stava male e stava per morire a causa delle prove e lo ritroviamo in coma, ormai in fin di vita in ospedale.
Tutto il sacrificio fatto, il desiderio di non morire, la famosa luce alla fine del tunnel, non sono state sufficienti per impedire la degenerazione fisica del suo corpo messa in atto dalle prove.
Avevano già usato uno stratagemma simile e ci fanno scoprire lo stato di Sam attraverso le immagini della sua mente, così come avevano fatto a fine sesta stagione.
Ho trovato bello e significativo che la proiezione della voglia di vivere e di lottare di Sam si materializzi in Dean, dopotutto è la sua roccia, quello che lotta sempre, la forza stessa che lo ha sempre tenuto in vita, lottando per lui anche quando Sam non era in grado di farlo per se stesso.

La figura di Bobby invece incarna proprio le ultime parole con cui il vecchio cacciatore si era congedato dai Winchester “…e quando sarà la vostra ora… andate.”
Non credo che il senso sia di sminuire Bobby (che ha sempre lottato tutta la vita e anche oltre), ma sia semplicemente il modo in cui Sam identifica il senso dell’andare oltre, di porre la parola fine così come fece Bobby, quando si rese conto che era la cosa giusta da fare, per non trasformarsi negli stessi mostri a cui aveva dato la caccia per una vita. Alla fine Bobby serve per tirare le somme, per capire che Sam ha fatto tanto nella sua vita, che quella vita non è stata inutile e non ci sono state solo cose brutte.

Non credo però che Sam volesse morire, da come parla, da quello che dice a Death, si ha più la sensazione che la sua volontà sia quella di dire: se proprio me ne devo andare, voglio che mio fratello non debba fare qualcosa di stupido e irreparabile, mettendosi in pericolo pur di salvarmi. Dopotutto è lo stesso Dean all’inizio del viaggio nella mente di Sam, a parlare di patti e vendita di anime e il minore è più che consapevole che suo fratello avrebbe potuto farlo di nuovo.
Dire a Death di non permettere che venga riportato in vita, è quindi un ultimo disperato tentativo di impedire a suo fratello di fare qualcosa di stupido e che lo porterebbe nuovamente a sacrificarsi.
Credo che alla fine sia stato uno dei momenti migliori in cui Sam dimostra quanto tenga a suo fratello, è solo un peccato che questo avvenga nella sua testa.

Sam ha solo bisogno di un appiglio al quale aggrapparsi, di qualcuno che gli dia una piccola speranza di farcela. Ezekiel nei panni di Dean gli offre questa via d’uscita, ma non serve molto perché Sam si convinca, perché in fondo è quello che anche lui vuole. Sam vuole vivere e accetta l’aiuto che gli viene offerto per farlo.

Dean
Mamma mia che pena per lui, quanto dolore. L’incapacità intrinseca a lasciare andare suo fratello, il volerlo salvare a tutti i costi e il finire per fare scelte discutibili, magari anche moralmente opinabili, è così IC da far male.
Dean è così, non è perfetto, non lo è mai stato, ha fatto scelte a volte sbagliate, ma il suo dogma è rimasto sempre lo stesso, occuparsi di suo fratello, ed è proprio quella loro coodipendenza che mi fa amare questo show
Qui non è diverso. Vero impone la sua scelta, ammettendo lui stesso che Sam non avrebbe mai accettato di essere posseduto da niente e nessuno, eppure va biasimato?
Non lo avrebbe mai lasciato andare, lo sappiamo tutti, non lo avrebbe mai lasciato morire senza lottare, senza fare tutto quello che era in suo potere per salvarlo.

Fa una scelta difficile e come è nel suo carattere ne porterà il peso e ne affronterà le conseguenze.
Quello che lo fa scattare è il fatto che il dottore gli dica che è nelle mani di Dio. Per Dean non è accettabile, un Dio in cui non crede, che se ne è andato lasciando soli i suoi figli nel caos. No, Sam non può essere nelle mani di Dio, Dean non può accettarlo.
Chiede aiuto, prima a Cass che però non può sentirlo e poi disperato a tutti gli angeli che possono ascoltarlo e che potrebbero in qualche modo aiutarlo.
La scena della preghiera nella cappella è devastante e Jensen è bravissimo a far vedere i diversi stadi attraverso cui Dean passa, dalla disperazione, alla rabbia, al dolore. Davvero bravo.
Menzione d’onore per la ricomparsa della sua One Perfect Tear, grazie per aver mandato in frantumi il mio cuore…

L’istinto di protezione di Dean si vede poi rivolto anche verso Cass. Una volta compreso che è umano e che è in pericolo e non si può difendere da solo, lo spinge a pensare a se stesso e a cercare rifugio nel bunker. Se Sam non fosse in pericolo, probabilmente Dean sarebbe già corso a prendere Cass, ma non può abbandonare Sam e per questo purtroppo l’ex angelo dovrà cavarsela da solo.

Da amante di Hurt!Dean lasciatemi dire che tutta la scena di lotta tra gli angeli e Dean è fantastica, e il modo in cui il migliore cacciatore che conosciamo, riesce a sfuggirgli utilizzando il sigillo antiangelo l’ho trovato fantastico. Ottimo lavoro Dean!
Infine tutta la scena dove si confronta con Ezekiel è meravigliosa. Il tutto è reso forse ancora più drammatico da tutto il sangue che ricopre il viso di Jensen, e che, assieme alla sua recitazione, ci regala un Dean spezzato e disperato. Jensen riesce a trasmettere tutto quello che prova, con quell’espressione da bambino sperduto che non sa cosa fare per salvare suo fratello. Davvero bravo Jensen, una scena spettacolare.

Cass
Cass ha il suo primo confronto con l’essere diventato umano. Come fu per Anna anche Cass sente radio-angelo e questo probabilmente verrà buono in futuro.
Ebbene sì Cass, avrai sete, avrai fame, ti farai male e proverai rabbia, dolore, gioia (si spera), amore, benvenuto nella meravigliosa e misera vita umana.
Anche se umano Cass non perde il suo essere ingenuo ed emotivamente impreparato a quello che gli succede, comprensibile considerando che non è semplice dimenticare migliaia di anni di vita angelica, non in confronto a cinque minuti di umanità.
Forse, è ora di svegliarsi Castiel e anche si dare retta al tuo amico Dean, che seppure distante, cerca di proteggerti e di dirti di stare attento, perché hai un bel bersaglio sulla schiena e i tuoi ex fratelli ce l’hanno con te.

Cass si rende conto di quanto sia in pericolo, sono sbattendo la faccia sulle vere intenzioni dell’angelo che vuole impossessarsi del suo vessel.
Castiel cerca di spiegarle quello che dovrebbe essere il suo nuovo obiettivo nella vita, di nuovo il libero arbitrio che permetterebbe agli angeli di fare quello che vogliono. Ma Cass dovrebbe saperlo ormai o ha forse dimenticato quello che era successo prima di diventare Overlord. Il libero arbitro è una corda con cui gli angeli finiscono per impiccarsi e qui non è diverso.
Alla fine è costretto a rendersi conto di come stanno veramente le cose e di come non si può fidare di nessuno degli angeli caduti.
La scena finale poi, mette per la prima volta Cass davanti a quelli che sono bisogni che non aveva mai avuto prima, bere, mangiare… Cass avrà parecchia strada da fare per imparare a vivere questa sua nuova umanità.

Ezekiel
Direi che questo nuovo angelo fa un ingresso coi fiocchi, ancora non so se sia buono o cattivo, doppiogiochista o buon samaritano, ma decisamente sembra essere un personaggio che siamo destinati a vedere in giro per un bel po’.
È strana la frase in cui dice di credere nella loro missione e in Cass, e di credere quindi anche in Dean. Non mi sembra che il ragazzo sia il poster-boy preferito degli angeli, e tutta questa solidarietà sembra quantomeno sospetta.
Vero che Ezekiel cerca mutuo soccorso nelle sue azioni, “guarirò Sam, intanto che guarisco me stesso. E poi… uscirò.”
Be speriamo che davvero lo faccia, che non diventi una cosa di cui Dean dovrà pentirsi, oltre che della quale si sente già in colpa.
C’è molta alchimia tra Tahmoh e Jensen, per cui spero che quando la questione della possessione sarà risolta, rivedremo l’attore riprendere i panni di Ezekiel.
Ezekiel è decisamente un angelo carismatico, anche se, per come si è presentato, sembra far parte di quella schiera di angioletti sfigati e mezzi derelitti di cui fanno parte gli angeli ‘buoni’, che di solito stanno dalla parte di Castiel; spero sia di buon auspicio per le sue reali intenzioni.

Lascio per ultima la scena più controversa dell’episodio, che è anche quella però, che dà la linea guida a questo inizio di stagione.
Come può il famoso sì, il big yes, essere dato in quel modo? Se è vero che ci fanno capire che la questione della linea di sangue sembra valere solo per il true vessel, quello resta indubbiamente un sì estorto, preso con l’inganno.
Sono convinta che il Dean con cui si confronta Sam nella sua mente e a cui dà il suo consenso, sia la stessa proiezione di Sam che abbiamo visto in tutto l’episodio. Ezekiel usa questa proiezione per farsi dire sì.

Ammessa ogni possibile interpretazione che si possa dare a questa cosa, resta comunque il fatto che Sam da un assenso inconsapevole.
Dean non dice sì al posto di Sam, dà il suo permesso ad Ezekiel di provare a farsi dare il consenso da Sam facendosi passare per lui.
Quanto può valere un accordo del genere? E’ per questo che Sam potrebbe buttare fuori Ezekiel se si rendesse conto di essere posseduto?
Sicuramente questo è un punto che resterà controverso a lungo e che, probabilmente, non verrà riaffrontato fino a che Sam non si renderà conto di cosa sia davvero successo.
Speriamo solo che non diventi un’altra di quelle cose che dovremo dare per buone, e di cui non avremo mai una spiegazione logica.

Detto questo, l’idea della possessione la trovo molto interessante (tralasciando il come) per gli sviluppi futuri, sicuramente è una cosa che non avevamo mai visto.
Non ci resta che attendere e vedere cosa succederà a Sam, come la vivrà Dean, cosa farà Ezekiel e come sopravvivrà Castiel… il tutto con angeli incontrollabili che girano per la terra, demoni senza nessuno a governarli, Abaddon nascosta dietro l’angolo e Crowley in balia dei Winchester.
Direi che di carne al fuoco ce n’è davvero tanta, e questa premiere di sicuro ha acceso l’interesse su una nuova stagione che si prospetta molto interessante.
Sicuramente un buon voto per questo episodio che mi è piaciuto molto.
Ben tornato Supernatural.

dean, spn, season9, review, sam, supernatural, winchester

Previous post Next post
Up