Titolo: You're Pushing Forward While I'm Pushing Away
Autrice:
vedova_neraBeta:
eowieFandom: Kings Of Leon RPF
Personaggi: Nathan Followill, Caleb Followill
Pairing: Nathan/Caleb
Rating: Pg13
Conteggio Parole: 300 (W)
Challenge: Special #6 @
it100Prompt: You're pushing forward while I'm pushing away
Avvertenze: Trattato l’esplicito interesse tra consanguinei e un po’ di sano slash, via.
Disclaimer: I personaggi presenti in questa fanfic sono tutti maggiorenni e non mi appartengono; gli eventi narrati non sono accaduti realmente e questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
Note: Ovviamente sono stata creativa nella scelta del titolo, infatti è il prompt che mi è stato assegnato e viene dai She Wants Revenge.
Postata originariamente
qui.
You're Pushing Forward While I'm Pushing Away
È raro riuscire a trovare il tempo di stare solo e poter pensare con tranquillità, Nathan se ne rende conto ogni qualvolta è circondato da tutta la sua famiglia.
Non è che si lamenti della loro presenza, gli spiace quando il desiderio di restare solo si fa impellente, ma ci sono dei giorni in cui vuole unicamente ritagliarsi un angolo di silenzio e mettere insieme i pezzi di quel casino che è la sua relazione con Caleb.
È proprio in quei momenti, infatti, che colleziona i suoi sorrisi timidi, le sue carezze leggere che cerca di far passare per tocchi noncuranti, i baci sulla fronte quando crede che Nate dorma, e tutte le premure che riserva a lui soltanto.
Prende e mette via gli sguardi, le parole aspre nei confronti della sua fidanzata, i suoi moti di gelosia e le conseguenti grida, che sembrano tirare giù l’intero cielo; archivia tutto e man mano la verità si traccia di una linea più netta.
Talvolta, quando suo fratello si avvicina troppo, cerca un contatto che non può concedergli o gli fa pressione per qualche ragione banale - che in realtà non lo è affatto: è sempre una questione di vittorie con Caleb -, sente la necessità di allontanarlo, di mettere delle distanze affinché non si superino certi confini - e sarà inevitabile, già lo sa, ma cerca di ritardare quel momento all’infinito.
Così lo respinge, seppur con una debolezza incerta, nonostante sia conscio dell’inutilità del suo affannarsi. È Caleb e gli darebbe tutto senza che lui abbia il bisogno di chiederlo.
«Non molli mai, eh?», gli domanda Nate una sera, di fronte a due birre, in un pub qualunque di una città qualunque. Spaventosamente soli.
«No, se è qualcosa a cui non posso rinunciare», risponde il più giovane guardandolo serio.
E Nathan sorride, involontariamente.